Dismember

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Dismember
I Dismember al Trastock Festival 2005
Paese d'origineBandiera della Svezia Svezia
GenereDeath metal[1]
Periodo di attività musicale1987 – 1989
1990 – 2011
2019 – in attività
EtichettaNuclear Blast
Karmageddon Media
Regain Records
Album pubblicati9
Studio8
Raccolte1
Sito ufficiale

I Dismember sono un gruppo death metal svedese. Importanti per il genere, soprattutto per aver diffuso il cosiddetto suono "buzzsaw".[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La band si formò alla fine del 1987 a Stoccolma (Svezia), dopo qualche demo e un parziale scioglimento per via dell'entrata dei componenti nei Carnage di Michael Amott per la registrazione dell'album Dark Recollections (in ordine: batterista, chitarrista e cantante). I membri del gruppo riformano la band dopo che lo stesso leader dei Carnage va a suonare nei Carcass, chiudendo così i battenti della sua precedente band. Quindi, nel 1991 pubblicano il loro album di debutto dal titolo Like an Ever Flowing Stream, che diventerà un pilastro del death metal svedese e, che fece guadagnare alla band un discreto seguito di pubblico. Questo crebbe con la pubblicazione del secondo disco: l'EP Pieces del 1992. Il singolo Skin Her Alive del debutto causò molte contestazioni in Gran Bretagna.

Nel 1993 uscì Indecent & Obscene, l'album dei Dismember che riscosse più successo (ma anche un'accoglienza fredda da una parte della critica) e che contiene il brano dal titolo Dreaming in Red[3], il cui video fu trasmesso molte volte nel programma di MTV Headbanger's Ball. Con Massive Killing Capacity del 1995, cominciarono ad ammorbidire il loro sound , in particolare semplificando soprattutto la ritmica e diminuendo le velocità dei brani,[4] come molti altri gruppi death metal scandinavi della metà degli anni novanta; comunque sia, l'album riscosse un buon successo.[5] Nel 1997, con l'album Death Metal, la band tentò di tornare alle proprie origini, ma le vendite furono deludenti.

Nel 2000, nel tentativo di ritornare alla potenza dei primi due album e per recuperare vecchi fans, venne pubblicato un album più pesante. Musicalmente tra Indecent & Obscene e Massive Killing Capacity, Hate Campaign fu volutamente poco considerato dalla Nuclear Blast, dato che sarebbe stato l'ultimo nel contratto. La casa discografica preferiva far rimanere la band un'icona del passato, come confermano le ristampe dei primi due album.

Nel 2004 uscì il sesto album della band: Where Ironcrosses Grow, il primo con la nuova etichetta Karmageddon Media; dal suono simile al precedente e pesantemente influenzato sia dagli Iron Maiden che dagli Autopsy.

L'anno successivo cambiarono nuovamente etichetta e firmano per la Regain Records, che rilevò anche i diritti dei primi album e li ristampò in versione digipak. Nel 2006 la band pubblica The God That Never Was, che continua sul percorso solcato dal suo predecessore. Il gruppo. in quell'anno, passa il mese di febbraio in tour in Europa ed in novembre partecipa al "Masters of Death Tour" insieme a Grave, Unleashed, Entombed e Exterminator.

Nel settembre 2007 il batterista Estby (uno dei fondatori) lascia la band per trascorrere più tempo con la famiglia.

Nell'aprile 2008 viene pubblicato l'ottavo album, intitolato semplicemente Dismember.

Scioglimento e reunion (2011-2019)[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 ottobre 2011 Tobias Christiansson annuncia lo scioglimento della band.[6]

Riguardo ad una possibile reunion, il batterista Fred Estby ha detto agli Invisible Oranges nell'agosto 2016: "La gente me lo diceva sempre. Quindi forse dovremmo provare a fare alcuni spettacoli e portare tutto indietro. Abbiamo sempre posseduto i nostri diritti sugli album e sulle magliette, ma ci sono ancora degli aspetti liberi da legare. Volevo solo mettere le cose in chiaro e spero di fare alcuni spettacoli in futuro."[7]

Nel febbraio 2018, si vociferava che i Dismember avessero in programma di riunirsi quell'anno per celebrare il 30º anniversario della loro formazione.[8] Una reunion è stata presa in giro quell'estate quando la band ha pubblicato foto casuali sul proprio account Facebook.[9][10]

Dopo quasi un anno di voci, il 14 gennaio 2019 è stato annunciato che la formazione originale di Dismember si è riunita e si sarebbe esibita insieme per la prima volta in oltre 20 anni allo Scandinavia Deathfest nell'ottobre dello stesso anno.[11]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Formazione originale ed attuale[modifica | modifica wikitesto]

  • Fred Estby – batteria (1988-2007, 2019-presente) (ex-Carnage, The A-Bombs, ex-Centinex, The Clint Eastwood Experience, Shubniggurat, Daemon, ex-Terra Firma)
  • David Blomqvist – chitarra (ex-Carnage, ex-Entombed)
  • Robert Sennebäck – voce, basso, chitarra (1988-1998, 2019-presente) (ex-Unleashed, Damnation, Souldevourer)
  • Richard Cabeza – basso (1991-1998, 2000-2004, 2019-ora) (Murder Squad, Damnation, ex-Unanimated, Born of Fire, ex-Carbonized, ex-General Surgery, ex-Dark Funeral)
  • Matti Kärki – voce (ex-Carnage, ex-Therion, Murder Squad, ex-General Surgery, ex-Carbonized)

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Demo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1988 – Dismembered
  • 1989 – Last Blasphemies
  • 1989 – Rehearsal Demo '89
  • 1990 – Reborn In Blasphemy

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

Video[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dismember, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Daniel Ekeroth, Swedish Death Metal. La vera storia del Death Metal svedese, Padova, Tsunami, 2012, ISBN 9788896131459.
  3. ^ Gianni Aiello, Indecent and Obscene (recensione), in #16 Rumore, giugno 1993.
  4. ^ Claudio Sorge, Grind/Death (rubrica), in #44 Rumore, settembre 1995.
  5. ^ The 10 Essential Death'n'roll Albums di William Boyd su Metal Hammer, su teamrock.com. URL consultato il 15 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2017).
  6. ^ DISMEMBER: si sciolgono!, su metalitalia.com. URL consultato il 25 febbraio 2017.
  7. ^ (EN) Interview: Fred Estby (Dismember), su Invisible Oranges - The Metal Blog. URL consultato il 30 novembre 2019.
  8. ^ (EN) Dismember to Reunite?, su ultimate-guitar.com. URL consultato il 30 novembre 2019.
  9. ^ Dismember Sweden, su facebook.com. URL consultato il 30 novembre 2019.
  10. ^ (EN) Dave, DISMEMBER Teasing A Reunion, su Metal Addicts, 24 agosto 2018. URL consultato il 30 novembre 2019.
  11. ^ Blabbermouth, Original DISMEMBER Lineup To Perform At SCANDINAVIA DEATHFEST 2019, su BLABBERMOUTH.NET, 14 gennaio 2019. URL consultato il 30 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniel Ekeroth, Swedish Death Metal. La vera storia del Death Metal svedese, Padova, Tsunami, 2012, ISBN 9788896131459.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20149105996568490150 · ISNI (EN0000 0001 0726 5042 · LCCN (ENno2010028844 · BNF (FRcb13959683h (data)
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