Discussione:Teatro greco

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Teatro
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Teatro greco
Argomento di scuola secondaria di I grado
Materiastoria
Dettagli
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Il teatro e la polis[modifica wikitesto]

Trasferito all'interno della sezione il contenuto della sezione di tragedia greca che parlava del teatro greco in generale. Ora la sezione è molto lunga, sicuramente da rivedere per eventuali ripetizioni o possibilità di dividerla in più parti.--Yuma · parliamone 22:57, 7 mag 2006 (CEST)[rispondi]

Lavori in corso[modifica wikitesto]

Ho aggiunto una nota sintetica concernente la scenografia ed il consumo di eventi violenti nella sezione Tragedia. La mia intenzione più seria, comunque, sarebbe quella di riempire la sezione Commedia ed aprire le voci per i tre periodi della stessa (anche se, molto probabilmente, due di essi saranno Stub). Spero che ciò non crei problemi a chi ci stesse lavorando, ma vedo che la voce non è aggiornata da Maggio.

Dixi et animam levavi!

Rimozione di anonimo[modifica wikitesto]

Segnalo una mutilazione, impossibile da annullare in automatico [1]. Ci sarebbe da verificare cosa si può reinserire:--(Y) - parliamone 23:39, 16 nov 2007 (CET)[rispondi]


... non è un caso, allora, che il sacerdote del dio Dioniso sedesse sul sedile centrale del teatro, che una thumele (un altare sacrificale) facesse parte del corredo indispensabile dell'edificio teatrale, ma soprattutto che le rappresentazioni facessero parte delle numerose feste in onore degli dei, in particolare di Dioniso, che ricorrevano tra l'inverno e l'inizio della primavera.


Le Dionisie erano organizzate dallo Stato e l'arconte eponimo, appena assunta la carica, provvedeva a scegliere tre dei cittadini più ricchi ai quali affidare la "coregia", cioè l'allestimento di un coro tragico: nell'Atene democratica i cittadini più abbienti erano tenuti a finanziare servizi pubblici come "liturgia", cioè come tassa speciale (oltre alla coregia una delle liturgie più importanti era ad esempio l'allestimento di una nave per la flotta, la Trierarchia). reintegrata in parte, e per esteso alla voce Dionisie--(Y) - parliamone 02:24, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]


...Aristotele a questo proposito formula il concetto di "catarsi" (kàtharsin, purificazione), secondo cui la tragedia pone di fronte agli uomini gli impulsi passionali e irrazionali (matricidio, incesto, cannibalismo, suicidio, infanticidio...) che si trovano, più o meno inconsciamente, nell'animo umano, permettendo agli individui di sfogarli innocuamente, in una sorta di esorcizzazione di massa.reintegrata--(Y) - parliamone 02:24, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]


...Il personaggio di Medea, ad esempio, arriva ad uccidere i propri figli pur di non sottostare al matrimonio di convenienza di Giasone con la figlia del re. Aristofane, il maestro riconosciuto della commedia, ci offre ne Eschilo a fissarnene le Rane la cronaca del tempo riguardo alla disputa fra i tragediografi, e del pubblico che parteggiava con l'uno o con l'altro, presentando Euripide come un rozzo portatore di nuovi costumi.reintegrata--(Y) - parliamone 02:24, 17 nov 2007 (CET)[rispondi]


...ciò ci è riferito nella Poetica di Aristotele, che assegna a Sofocle una prima introduzione della "pittura della skene". Per il resto bastava l’immaginazione del pubblico, stimolata dalla parola teatrale e soprattutto dal coro, a far sì che lo spazio davanti alla facciata cambiasse, ad esempio, da Delfi in Atene.

Non trovo una sezione "commedia", credo sia assolutamente da aggiungere. Vinyadan

Incomprensibilità[modifica wikitesto]

Non riesco a capire come correggere l'incomprensibile «ci offre ne Eschilo a fissarnene le Rane». Chi l'ha scritto sa come emendare tutto ciò? --Cloj 17:10, 13 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Errore nella citazione[modifica wikitesto]

La prima nota cita un riferimento bibliografico che non esiste. Ho individuato il riferimento corretto per il dizionario e l'ho corretto, ma manca la voce in cui è riportata la citazione. Chi l'ha scritta dovrebbe precisare a quale voce si riferisce. L'edizione originale è intitolata The Oxford classical dictionary ed è la seconda edizione del 1970.