Discussione:Sindrome di Stendhal

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In data 22 settembre 2016 la voce Sindrome di Stendhal è stata respinta per la rubrica Lo sapevi che.
commento: Soggetto arcinoto.
Consulta la pagina della discussione per eventuali pareri e suggerimenti.

L'immagine della persona afflitta dalla sindrome potrebbe anche avere come didascalia: persona che controlla il lavoro dell'imbianchino non mi pare abbastanza descrittiva per questa voce. --pino_alpino 19:31, 25 feb 2007 (CET)[rispondi]

Richiesta referenze[modifica wikitesto]

Sarebbe meglio fornire delle referenze per le seguenti affermazioni nell'articolo:

Tale disagio è spesso riscontrato a Firenze, dove il locale ospedale di Santa Maria Nuova è almeno una volta al mese luogo di ricovero di pazienti colpiti da disturbi psicologici acuti.
[...] metà delle sue vittime sono di matrice culturale europea non italiani, che ne sono immuni per affinità culturale, come i giapponesi. (tutti gli italiani sono immuni o ci sono eccezioni? perché i giapponesi sono immuni per "affinità culturale"?)

Alejo2083 15:48, 23 set 2007 (CEST)[rispondi]

Caro Alejo ho provato continuamente a modificare i contenuti di questa indegna pagina ma i sig. amministratori Zimbu e qualche altro zimbumbè continuano a bannare riferimenti scientifici perlomeno un pò più seri di "Benessere Magazine".Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.40.25.172 (discussioni · contributi) 20:53, 2 mag 2014‎ (CEST).[rispondi]

Incredulià[modifica wikitesto]

Ma davvero esiste questa sindrome, ed è legata a Firenze? La voce cita solo una fonte. Non vorrei si trattasse solo di una teoria minoritaria... qualcuno sa dire di più?--FraF 10:17, 3 feb 2008 (CET)[rispondi]

Da quanto si può dedurre dall'articolo [1] la sindrome esiste, ma non è legata solo a Firenze e non è vero che tutti gli italiani sono immuni. β16 - (talk) 16:11, 24 feb 2008 (CET)[rispondi]

Ma dove ha avuto davvero la crisi?[modifica wikitesto]

Beh, qualcosa non quadra dato che pare che Sendhal abbia avuto la crisi anche osservando le grotte dell'isola Bella sul lago Maggiore al'interno del palazzo borromeo. Qualcuno può chiarire? grazie - Ox - 20 ago 2008 -

Blocco note bibliografiche SERIE e Protezione di note RIDICOLE e PROMOZIONALI da parte di AMMINISTRATORI Dr zimbu e Bramfab[modifica wikitesto]

blocco parziale utente 78.13.118.162 aggiunte bibliografiche sindrome stendhal[modifica sorgente]

Buongiorno Bramfab, vorrei capire il motivo per cui non posso aggiungere una nota bibliografica importante relativa alla sindrome di stendhal. Il dr zimbu (credo sia questo il nome) ha cancellato la nota in quanto secondo il suo parere si tratta di spam promozionale......promozionale per chi???? E' un contributo molto più importante di quelli inseriti da voi, giornali tipo benessere magazine o Repubblica (note riviste scientifiche!!). Si tratta dell'ultimo lavoro scientifico relativo a questo disturbo pubblicato sulla "Rivista di Psichiatria" che è il più autorevole Giornale di psichiatria in Italia indicizzato su Pubmed e spiega per filo e per segno cosa è questo disturbo e la sua non veridicità in senso scientifico. Gli autori sono di livello internazionale (vedi Faravelli C. e Spiti R. con pubblicazioni su riviste del calibro dell' American Journal of Psychiatry). Una enciclopedia serve anche per indirizzare le ricerche in maniera adeguata e autorevole e siccome sto facendo la tesi sulla sindrome di stendhal pensavo di essere di aiuto ad altri utenti che vogliono approfondire questo argomento. Inoltre vorrei segnalare che la pagina relativa a questa sindrome è a dir poco ridicola, sia per come è stata scritta sia per i contenuti pessimi dal punto di vista scientifico. Quindi cartellino giallo a voi. Grazie per l'attenzione Riccardo Giomi aka utente 78.13.118.162

=== blocco parziale utente 78.13.118.162 aggiunte bibliografiche sindrome stendhal ===note

RISPOSTA FANTASTICA E OMISSIVA DI BRAMFAB "il BUSILLIS"

Il busillis è che in wikipedia si vorrebbe che in ogni voce sia scritto il "succo" di quanto viene inserito in bibliografia, altrimenti il semplice inserimento "funge" semplicemente da promozione per l'articolo citato e i suoi autori. Se la pagina è ridicola ben vengano le sue correzione da parte tua. Se sei un esperto leggi Aiuto:Utenti qualificati nel proprio campo per meglio orientarti. Ciao --Bramfab Discorriamo 23:22, 2 mag 2014 (CEST)

RISPOSTA MIA

Guarda che sbagli in quanto non ho inserito l'articolo nelle note ma in bibliografia generale. Non esiste attualmente in letteratura altro lavoro su questo argomento se non quello che volevo inserire. Dopo i lavori della Magherini non è stato scritto niente di serio relativamente a questa sindrome tranne questo lavoro ed infatti nelle note inserite da voi ci sono perlopiù articoli di giornali non a carattere scientifico. Ridicolo è ritenere promozionale l'inserimento di un articolo su wikipedia quando questo è stato già pubblicato sulla rivista scientifica più importante in Italia in campo psichiatrico ed indicizzato su pubmed. Leggendo le note presenti mi pare invece l'esatto contrario. Prendiamo ad esempio la nota n1 che dovrebbe far riferimento al libro di stendhal....guarda guarda la nota n.1 non si riferisce affatto al libro di stendhal ma ad un articolo pubblicitario di una certa gaia RAU che promuove la visita ad un museo ed uno pseudo esperimento scientifico.......e questo sarebbe il BUSILLIS???? MA FAMMI IL PIACERE DI LEGGERE ALMENO LE NOTE RIDICOLE CHE PROTEGGI PRIMA DI BANNARE SENZA CRITERIO CHI VUOLE INSERIRE COSE SERIE!!!!!!! Voglio che questo lavoro venga reinserito dove l'avevo messo e che mi sia tolto il blocco. Io non ho violato nulla e mi sono attenuto strettamente alle regole di wikipedia inserendo una nota bibliografica seria di autori riconosciuti a livello nazionale ed internazionale che non hanno certo bisogno di essere sponsorizzati da me o da wikipedia. Mi pare che invece siate voi che in maniera molto ambigua proteggete note inutili e promozionali.

Non entro nel merito, ma giusto due cose:
--Captivo (msg) 03:50, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Sono perfettamente d'accordo con te. Non ho violato nessuna regola e sono stato bannato e bloccato senza nessun motivo. Non è un attacco personale, ma attacco fortemente i contenuti che hanno portato al blocco della mia utenza. Naturalmente cito chi mi ha bloccato ma anche io mi sono firmato con nome e cognome. Sarebbe importante che tu entrassi nel merito....

Due cose:
1) questa è una enciclopedia libera, se trovi errori sei libero di correggerli direttamente, anzi ne sei pregato e per questo ripeto leggi Aiuto:Utenti qualificati nel proprio campo per capire come fare. Anche quando scrivi una tesi o una ricerca di studio hai delle regole di vario genere da seguire e rispettare e se nel discutere sulla scrittura della stessa, con il relatore o gli editori, utilizzi i toni che pensi di poter usare liberamente qui, sarai trattato allo stesso modo.
2)L'inserimento degli estremi di un articolo in bibliografia e nient'altro (senza un suo utilizzo nella scrittura del testo), non aiuta e non serve, se non a dar lustro e visibilità all'articolo stesso e ai suoi estensori, ma wikipedia non è un moltiplicatore web di citazioni di articoli.
Chi sa e vuol capire capire ha sicuramente capito. --Bramfab Discorriamo 10:28, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Scusa Bramfab ma o non capisci o fai finta di non capire....vorrei da te un commento alla nota n.1 e alle altre riportate nel testo. La nota n.1 a cosa serve? Il succo della nota n.1 è riportato nel testo? Mi pare che sia inserita solo come dici tu per dar lustro o visibilità all'articolo che di per se non dice nulla relativamente alla sindrome in questione ma promuove una visita ad un museo. La nota che avevo inserito io non da lustro e visibilità a nessuno degli autori che non ne hanno bisogno in quanto il loro articolo non è stato pubblicato su "benessere magazine" ma sulla Rivista Italiana di Psichiatria che è la più importante rivista scientifica Italiana in campo psichiatrico ed è indicizzato su pubmed....sai cosa è pubmed? Cercami un altro lavoro con validità scientifica su questo argomento se non quello. Se leggi l'articolo vedrai che chi vuol sapere qualcosa relativamente alla sindrome di stendhal troverà tutto quello che attualmente sappiamo di questo disturbo. Pensi che una persona che vuol sapere qualcosa su questo argomento troverà maggiori informazioni sulle note protette da voi o leggendo l'articolo che avevo inserito? Comunque non ho voglia di discutere con i sordi che non si mettono minimamente in discussione.....ormai hai preso una posizione e capisco che tornare indietro non è comportamento soggettivamente tollerabile da parte di un serio e fedele amministratore.

La nota 1 porta ad un articolo di Repubblica nel quale viene referenziata la frase nel testo racchiusa tra i "sergenti".
Tu hai inserito un riferimento in bibliografia, senza che di quel lavoro citato fosse tratto ed inserito nel testo alcunché. A strettissimo rigore, questo significa che non aggiunge niente a ciò che è già contenuto nella voce. È questo che fa quella ricerca?
--Captivo (msg) 11:42, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

E secondo te una nota bibliografica seria è questa? Il vero riferimento bibliografico dovrebbe essere questo: "Sthendhal: Rome, Naples et Florence, en 1817, ou esquisses sur l'etat actuel de la societe, des moeurs, des arts, de la litterature etc. De ces Villes Celebres. Paris, Delaunay ; Londres, Colburn, 1817"....... non certo un articolo di repubblica che non aggiunge nulla al testo e fa riferimento alla pubblicità di un museo! Quindi a rigor di logica questa nota doveva essere bannata perchè non aggiunge nulla al testo e non fa riferimento alla vera fonte dove è possibile trovare la frase racchiusa fra i "sergenti"......in più è pubblicitaria in quanto promuove l'iniziativa di un museo. Per quanto riguarda l'articolo che volevo inserire è: a) Comprensivo del succo del testo (e oltre); b) Scritto da autori e su una rivista indicizzati su Pubmed; c) Attuale. Sono d'accordo che nel testo non ho aggiunto nulla, ma purtroppo non ho potuto e non posso farlo perchè mi hanno bannato e bloccato. Inoltre vai a cliccare la nota 5.......riporta qualcosa di contenuto nel testo secondo te??? Se clicchi si apre il portale di una rivista online "benessere magazine" senza alcun riferimento alla sinrome di stendhal, perdipiù a pagamento!!!!! Non è promozionale e pubblicitaria questa nota? questa nota va bene e la mia no?????? Ma mi prendete per i fondelli???????

Captivoooo......Bramfabbbbb.....avete cliccato sulla nota 5?? come mai quella nota è ancora al suo posto anche se è spam pubblicitario e la mia che non lo era è stata rimossa???? VOGLIO UNA RISPOSTA.

La cronologia della voce è lì, visibile a tutti. "Non hai potuto inserire il testo perché bloccato" è falso: tu hai inserito 4 volte quell'unico link in bibliografia a partire dal 30 aprile e solo dopo la quarta volta, alle 19:56 del 1° maggio sei stato bloccato, per sole 4 ore. L'hai poi inserito un'ultima volta con un differente IP, questo bloccato per 8 ore, normale prassi quando si riconosce un'evasione dal blocco.
L'inserimento corretto del testo hai avuto tutto il tempo di farlo prima dei blocchi (blocchi che sono abbondantemente scaduti). Ora che la voce è protetta fino all'8 maggio puoi proporre le tue modifiche in questa stessa pagina, come sezione separata (puoi intitolarla come vuoi, ad esempio "proposta di modifica").
Wikipedia è un'enciclopedia collaborativa. Se ci sono punti di vista discordanti, si discute. --Captivo (msg) 17:13, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]
(un piccolo consiglio: scrivere "voglio" o "esigo", usare maiuscoli e grassetti non porta nulla, ma proprio nulla alla tua causa. --Captivo (msg) 17:16, 3 mag 2014 (CEST))[rispondi]

Ma secondo Te, viste le note presenti che non corrispondono per nulla ai contenuti del testo, dovevo intuire che solo per la mia vale questa regola?? Comunque continui a non rispondere. Perchè non elimini le note che ti ho indicato?

Riccardo

Mi inserisco come un elefante in una cristalleria[modifica wikitesto]

Sbaglierò, ma ci tengo a dire la mia. Secondo me la Sindrome di Stendhal (e altre simili) sono soltanto efficaci espressioni letterarie. Dubito che possano avere un reale valore scientifico. Infatti, per quanto ne so, i relativi "studi" provengono quasi tutti da ambiti che hanno a che fare con la psicoanalisi che, in fondo, è ritenuta non una scienza, ma una pseudoscienza. Col tempo si sono poi create queste storie assai simili alle leggende metropolitane nelle quali non va sottovalutato il contenuto promozionale turistico. --Superzen (msg) 15:38, 3 mag 2014 (CEST).[rispondi]

BRAVO SUPERZEN....è PROPRIO QUELLO CHE L'ARTICOLO CHE VOLEVO POSTARE ARRIVA A SOSTENERE...PURTROPPO GLI AMMINISTRATORI DI QUESTA PAGINA CONTINUANO A BANNARMI. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24770571 Come sostieni tu gli studi relativi alla sindrome di stendhal derivano da ambiti pseudoscientifici, tranne quello che volevo postare che è l'unico che ha tentato di validare seriamente la scientificità di questo disturbo....naturalmente bannato!!!

Ti ringrazio ma, a dire il vero, non ho seguìto per nulla il vostro dibattito. Ho soltanto preso l'occasione per dire la mia sull'argomento, senza rendermi minimamente conto (neanche adesso) a quali delle parti in contesa potesse piacere o meno quanto ho scritto. --Superzen (msg) 16:28, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Non credo sia importante a chi piace o meno un contenuto il problema è che mi hanno bannato ripetutamente e bloccato ripetutamente fuori dalle regole di wiki, solo per aver cercato di fare un pò di luce su un argomento descritto in maniera approssimativa e con note ridicole e tendenzialmente promozionali. Invece hanno accusato me di fare pubblicità. Che bella libertà!

Bloccato due volte (4 e 8 ore) perfettamente in linea con le regole di Wikipedia, per la cronaca. --Captivo (msg) 17:22, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Fuori dalle regole amico! la mia nota non era spam pubblicitario, sono quelle protette da voi che lo sono!!! Continua pure a rispondere di traverso, comunque basta andare in rete a vedere cosa pensano di voi in rete per capire come amministrate a vostro piacimento il tutto.

Visti i risultati modesti, non sarò certo io a continuare a discutere con te. Comunque non ti preoccupare, in rete ci so andare. --Captivo (msg) 17:31, 3 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Il risultato è che le note che ti ho indicato sono lì e tu continui a non rispondere perchè non hai argomenti a cui attaccarti, perchè se tu fossi minimamente in buona fede ammetteresti che alcune note spam pubblicitario vi sono sfuggite tranne la mia e le rimuoveresti.

Allora facciamo a capirci:
Nota 1) linka alla pagina di Repubblica Inseguendo Stendhal a Palazzo Medici Riccardi dove è riportato il brano di Stendhal da cui nasce il nome della sindrome: "Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere". Così, nel 1817, lo scrittore francese Henri-Marie Beyle, meglio conosciuto come Stendhal, descrisse la sindrome che porta il suo nome. Nota corretta usata per fontare l'etimo. Certamente migliorabile inserendo gli estremi del libro e numero di pagina pagina.
La certa Gaia Rau è una giornalista che in un articolo riporta onestamente dei fatti: quello che lo scrittore ha scritto in un suo libro da cui è stata cosi battezzata o inventata una sindrome (siamo in "soft science") detta "sindrome di Stendhal" che avrebbe sperimentato in un ben preciso museo, e riporta il brano in questione, l'informazione fa da premessa al fatto che dopo un secolo e passa psicologi e medici (evidentemente di una certa scuola di pensiero) hanno voluto spettacolarizzarla e forse studiarla con tecniche mediche. Tutto vero. La critica è forse una battaglia di scuole di pensiero accademiche? non sarebbe la prima che cerca di passare anche in wikipedia.
la Sindrome di Stendhal (e altre simili) sono soltanto efficaci espressioni letterarie. Dubito che possano avere un reale valore scientifico. Infatti, per quanto ne so, i relativi "studi" provengono quasi tutti da ambiti che hanno a che fare con la psicoanalisi che, in fondo, è ritenuta non una scienza, ma una pseudoscienza Condivido anch'io in toto, e mi allargo a gran parte della psicoanalisi, e proprio per questa ragione affermo che neppure sia possibile affermare che sia tutto vero o tutto falso
è PROPRIO QUELLO CHE L'ARTICOLO CHE VOLEVO POSTARE ARRIVA A SOSTENERE.. L'inserimento della sola citazione, in bibliografia dell'articolo, paradossalmente produrrebbe l'effetto opposto, chi legge la voce, presume che i titoli presenti in bibliografia siano quelli usati per scrivere la voce (come avviene normalmente anche al di fuori di wikipedia) quindi, senza porsi troppi problemi, assumerebbe che anche Innocenti % Cos siano d'accordo. Non necessariamente chi cerca informazioni in una enciclopedia generalista approfondisce poi, e aggiungo che molto probabilmente chi può facilmente consultare la Rivista Italiana di Psichiatria neppure consulta wikipedia per certe cose.
Come ti hanno fatto notare sopra non ti sei impegnato per inserire qualcosa in più rispetto alla citazione dell'articolo. Invece di continuare con questi kb di discussione inconcludente prova ad inserire qui quello che affermi che vorresti scrivere, ossia il succo dell'articolo per il cui inserimento in bibliografia stai discutendo.--Bramfab Discorriamo 18:27, 4 mag 2014 (CEST)[rispondi]


Punto 1) La certa Gaia Rau è una giornalista che in un articolo riporta onestamente dei fatti: quello che lo scrittore ha scritto in un suo libro da cui è stata cosi battezzata o inventata una sindrome (siamo in "soft science") detta "sindrome di Stendhal" che avrebbe sperimentato in un ben preciso museo, e riporta il brano in questione, l'informazione fa da premessa al fatto che dopo un secolo e passa psicologi e medici (evidentemente di una certa scuola di pensiero) hanno voluto spettacolarizzarla e forse studiarla con tecniche mediche. Tutto vero. La critica è forse una battaglia di scuole di pensiero accademiche? non sarebbe la prima che cerca di passare anche in wikipedia. Che Gaia Rau riporti onestamente dei fatti non è in discussione. In discussione è se “la nota n.1 è bibliografia seria o spam pubblicitario” Secondo le linee guida di wikipedia è spam pubblicitario per due motivi: 1. Non aggiunge nulla al testo. Il testo di stendhal fra virgolette non è di Gaia Rau ma di Stendhal e quindi la nota bibliografica doveva riferirsi al libro di Stendhal dove si trova quello scritto non ad un articolo di Gaia Rau (come ho già detto...mi pare). Nella mia tesi di laurea è citata la frase di Stendhal....in bibliografia ho riportato il libro dalla quale proviene non certo l'articolo di Gaia Rau. 2. E' pubblicitaria. Promuove l'iniziativa di un museo....invita la gente a partecipare ad un esperimento scientifico....ecco cosa scrive Gaia Rau alla fine dell'articolo “chi vorrà potrà sottoporsi al test fino al 31 agosto (ore 9-19; 7 euro)”. Pubblicità a pagamento caro Bramfab! Con la complicità di Wikipedia o di qualche Amministratore compiacente? La mia critica alla nota è quanto ho scritto sopra non certo una battaglia fra scuole di pensiero accademico. Ma quale battaglia accademica! Non sono un accademico, sono solo uno studente di psicologia che sta facendo una tesi. Figurati se starei a discutere con un amministratore di wikipedia se fossi un accademico!

Relativamente a “soft Science”....questo lo dici tu perchè non conosci un bel nulla della discussione in corso relativamente alla neurobiologia dell'empatia dopo la scoperta dei neuroni specchio.

La nota n.2 non porta da nessuna parte. La nota n.5 è anch'essa pubblicità di un sito a pagamento “benessere magazine”. Le note 3 e 4 portano anch'esse a siti promozionali.

Visto che sono stato bloccato per aver postato secondo voi note spam pubblicitario volevo solo delle spiegazioni serie da chi mi ha bloccato che purtroppo non arrivano, ossia arrivano ma senza un minimo di volontà di mettersi in discussione. Bastava che ammetteste che anche le altre note non aggiungono nulla al testo e sono pubblicitarie. Solo una questione di Giustizia....Tutto qui.


Punto 2) L'inserimento della sola citazione, in bibliografia dell'articolo, paradossalmente produrrebbe l'effetto opposto, chi legge la voce, presume che i titoli presenti in bibliografia siano quelli usati per scrivere la voce (come avviene normalmente anche al di fuori di wikipedia) quindi, senza porsi troppi problemi, assumerebbe che anche Innocenti % Cos siano d'accordo. Non necessariamente chi cerca informazioni in una enciclopedia generalista approfondisce poi, e aggiungo che molto probabilmente chi può facilmente consultare la Rivista Italiana di Psichiatria neppure consulta wikipedia per certe cose.

Su questo puoi aver ragione. Può darsi anche che chi consulta Pubmed non consulta wikipedia....ma vai a vedere pagine ben curate come quella relativa ai Neuroni Specchio...la bibliografia è perfetta!! Altro che Gaia Rau!! Se vai a vedere in Wiki America la bibliografia è molto seria e dettagliata. Purtroppo in wikipedia Italia molte pagine sono devastanti (molti dicono per colpa vostra....e la mia prima esperienza con la vostra arroganza mi porta a credere che ci sia del vero).

Punto 3) Come ti hanno fatto notare sopra non ti sei impegnato per inserire qualcosa in più rispetto alla citazione dell'articolo. Invece di continuare con questi kb di discussione inconcludente prova ad inserire qui quello che affermi che vorresti scrivere, ossia il succo dell'articolo per il cui inserimento in bibliografia stai discutendo.--Bramfab

Bene ecco come farei io questa pagina:

La sindrome di Stendhal, detta anche sindrome di Firenze (città in cui si è spesso manifestata), è un disturbo individuato ed analizzato per la prima volta nel 1977 dalla psichiatra fiorentina Graziella Magherini, che descrisse alcuni casi di turisti stranieri in visita a Firenze colpiti da episodi acuti di sofferenza psichica ad insorgenza improvvisa e di breve durata. [1] Tali pazienti, perlopiù di sesso maschile, di età compresa fra 25 e 40 anni e con un buon livello di istruzione scolastica, viaggiavano da soli, erano provenienti dall’Europa Occidentale o dal Nord-America e si mostravano molto interessati all’aspetto artistico del loro itinerario. L’esordio del disagio si presentava poco tempo dopo il loro arrivo a Firenze, e si verificava all’interno dei musei durante l'osservazione delle opere d'arte. I sintomi descritti all’esordio non erano ascrivibili ad uno specifico disturbo psichiatrico bensì abbracciavano più aree della tradizionale psicopatologia, da quella psicotica a quella nevrotica/dissociativa. Dei 106 turisti descritti dalla Professoressa Magherini, infatti, alcuni presentavano disturbi del contenuto e della forma del pensiero con intuizioni e percezioni deliranti associate a disturbi delle senso/percezioni con allucinazioni uditive, fenomeni illusionali e cenestofrenie; altri presentavano disturbi affettivi, con umore orientato in senso depressivo con contenuti olotimici di colpa e di rovina o, viceversa, in senso maniacale con euforia e manifestazioni di estasi. Altri ancora manifestavano sintomi riferibili agli attuali criteri diagnostici per il Disturbo di panico, con crisi acute di ansia libera o situazionale. Il nome della sindrome si deve allo scrittore francese Marie-Henri Beyle, meglio conosciuto come Stendhal che, essendone stato personalmente colpito durante una sua visita alla basilica fiorentina di Santa Croce, ne diede una prima descrizione nel suo libro Rome, Naples et Florence, en 1817.

« Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere. »[2]

L'interpretazione psicoanalitica di Graziella Magherini Numerosi psicoanalisti a partire da Freud, si sono interessati all’interpretazione dell’opera d’arte, alla creatività degli artisti e alle risposte del fruitore e tutti concordano nell’affermare che gli artisti tramite le loro opere comunicano conflitti infantili profondi, fantasie edipiche represse che si manifestano sotto forma di espressione artistica, come accade con i sogni. L’interpretazione della Sindrome di Stendhal da parte di Graziella Magherini si basa su diverse teorie psicoanalitiche dalle quali ha estratto una formula che tenta di spiegare il rapporto tra fruitore ed opera d’arte: Fruizione artistica = Esperienza estetica primaria madre-bambino + Perturbante + Fatto scelto + F, dove per esperienza estetica primaria madre-bambino è inteso il primo incontro del bambino con il volto, i seni e la voce della madre, rispecchiando così anche il primo rapporto con l’estetica ed il primo contatto con la bellezza. Il Perturbante, concetto ripreso da Freud [3], consiste in un’esperienza conflittuale passata rimossa, molto significativa da un punto di vista emotivo che ritorna prepotentemente attiva nel momento in cui c’è l’incontro con l’opera d’arte e in particolar modo con il “Fatto Scelto”, ossia un particolare dell’opera sul quale la persona concentra tutta la sua attenzione, che richiama alla mente particolari vissuti personali e, quindi, conferisce all’opera quel particolare e personale significato emozionale responsabile secondo l'Autrice dello scatenamento della sintomatologia psichica.

L'interpretazione Neurobiologica La Sindrome di Stendhal, anche se dalla sua prima descrizione ad oggi non è stata indagata approfonditamente dal punto di vista scientifico, per vari motivi appare francamente un fenomeno privo di una sua specificità psicopatologica. In primo luogo questo disturbo non sembra verificarsi esclusivamente a Firenze ma esistono descrizioni di casi simili in molte altre parti del mondo, come la cosiddetta Sindrome di Gerusalemme, la Sindrome Indiana di Airaud [4] e la Sindrome di Notre-Dame. Questi quadri clinici hanno tutti un comune denominatore caratterizzato dall’insorgenza improvvisa di uno scompenso psichico acuto nel corso di un viaggio intrapreso di solito in solitudine in luoghi ed ambienti fortemente suggestivi e capaci di indurre forti reazioni emozionali. Inoltre, i sintomi presentati dai soggetti colpiti non sono sempre i medesimi e riferibili ad un quadro psicopatologico univoco, per cui non è possibile inquadrare la Sindrome di Stendhal in una particolare categoria diagnostica psichiatrica. Se appare improbabile che visitare Firenze o osservare un’opera d’arte siano eventi specifici e sufficienti a provocare da soli uno scompenso psichico, è molto più verosimile che il viaggio di per sé o la fruizione artistica agiscano in maniera aspecifica su soggetti già predisposti o già affetti da specifici disturbi mentali, attraverso la stimolazione di aree cerebrali coinvolte sia nei meccanismi neurologici che permettono la fruizione artistica (simulazione incarnata-neuroni specchio)[5-6-7-8] sia nella formazione degli stati emozionali normali e patologici (Amigdala, striato ventrale, corteccia orbito frontale laterale e mediale, corteccia anteriore del cingolo, sistema dei Neuroni Specchio ecc.). Attraverso il meccanismo della simulazione incarnata mediata dai neuroni specchio l’osservazione di un’opera d’arte potrebbe teoricamente generare nell’osservatore in maniera automatica, non consapevole e pre-riflessiva i medesimi stati emozionali consci od inconsci che il suo autore ha voluto più o meno consapevolmente esprimere, in alcuni casi così intensi da generare in soggetti predisposti quadri psicopatologici complessi come quelli osservati nella Sindrome di Stendhal. Anche l’interpretazione psicoanalitica della sindrome proposta dalla Professoressa Magherini riletta alla luce delle recenti scoperte sui neuroni specchio e dei meccanismi relativi alla simulazione incarnata può non apparire un costrutto totalmente privo di fondamento scientifico. Se è stato dimostrato che provare una emozione e osservare la stessa emozione provata da altri attivano la stessa struttura neurale, questi meccanismi potrebbero essere utilizzati per spiegare l’empatia o fenomeni come l’identificazione proiettiva: il “Fatto Scelto” nell’interpretazione psicoanalitica della Sindrome di Stendhal potrebbe rappresentare quel particolare dell’opera d’arte che elicita una popolazione di neuroni specchio responsabile della simulazione di un particolare stato d’animo nell’osservatore e del conseguente scatenamento della sintomatologia psichica. Quello che va notato è che secondo la teoria della simulazione incarnata da parte del soggetto non ci sarebbe alcuna intenzione inconscia: l’empatia e l’identificazione proiettiva secondo questa teoria sarebbero fenomeni automatici e ubiquitari ed in ogni relazione umana vi sarebbe una induzione automatica di quello che l’altro prova [9]. In sintesi, se la Sindrome di Stendhal non può essere considerata un disturbo con una propria specificità ed identità in termini psicopatologici, essa potrebbe rappresentare un modello teorico di studio “a ponte” fra psicoanalisi e neuroscienze per comprendere in termini neuroscientifici alcuni concetti psicoanalitici (empatia, proiezione, internalizzazione, ecc.) che in passato sono stati accusati di essere puramente metaforici o “metapsicologici” soprattutto perché il loro substrato neurale era totalmente sconosciuto.[10]

BIBLIOGRAFIA

[1] Magherini G. Mi sono innamorato di una statua. Firenze: NICOMP L.E. 2007.

[2] Sthendhal: Rome, Naples et Florence, en 1817, ou esquisses sur l'etat actuel de la societe, des moeurs, des arts, de la litterature etc. De ces Villes Celebres. Paris, Delaunay ; Londres, Colburn, 1817.

[3] Freud S. Il Perturbante. In: Freud S (ed.) Opere 1917- 1923, vol. IX. Torino: Bollati Boringhieri 1989.

[4] Airault R. Fous de l'Indie. Paris: Payot & Rivages 2006.

[5] Ekman P. Emotions in the Human Face. New York: Pergamon Press 1972.

[6] Rizzolatti G, Craighero L. The mirror neuron system. Annu. Rev. Neurosci. 2004; 27:169–192.

[7] Gallese V. Embodied simulation: from neurons to phenomenal experience. Phenomenology Cogn. Sci. 2005; 4: 23–48.

[8] Damasio A. Descartes’ Error: Emotion, Reason and the Human Brain. New York: Grosset-Putnam 1994.

[9] Gallese V, Migone P, Eagle MN. La simulazione incarnata: i neuroni specchio, le basi fisiologiche dell’intersoggettività ed alcune implicazioni per la psicoanalisi. Psicoterapia e Scienze Umane, 2006; 3: 543-580.

[10] Innocenti C, Fioravanti G, Spiti R, Faravelli C. The Stendhal Syndrome between psychoanalysis and neuroscience. Riv Psichiatr. 2014 Mar-Apr;49(2):61-6.


Oggi è una pessima giornata e non riesco a farmi dare dell'arrogante.
Con riferimento a questa frase (che sono costretto ad estrarre e separare dai 13kB dell'intervento):

«Visto che sono stato bloccato per aver postato secondo voi note spam pubblicitario volevo solo delle spiegazioni serie da chi mi ha bloccato che purtroppo non arrivano, ossia arrivano ma senza un minimo di volontà di mettersi in discussione. Bastava che ammetteste che anche le altre note non aggiungono nulla al testo e sono pubblicitarie. Solo una questione di Giustizia....Tutto qui.»

Desidero sapere, in non più di una o due righe (se riesco io ad essere sintetico, ci puoi riuscire anche tu) per quale motivo hai inserito 4 volte quell'unico link in bibliografia, dal 30 aprile al 1° maggio, senza aggiungere nient'altro al testo.
Dalla tua risposta determinerò la tua buona fede (o anche di essere io l'inconsapevole soggetto di un esperimento sociale).
--Captivo (msg) 10:58, 5 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Semplicemente perchè pensavo che inserendo una nota in bibliografia generale non fosse necessario aggiungere nulla al testo (l'ho inserita in Bibliografia come link esterno non nelle note). L'ho reinserita più volte perchè pensavo di sbagliare l'inserimento (è la prima volta che lo faccio) non sapevo che esistevano i censori e pensavo che spariva perchè non ero capace di inserirla. Tutto qui.

(tralasciando l'appellativo di "censori") Quindi il *tuo* concetto di "mettersi in discussione" consiste in questo, per quanto ti riguarda. Buono a sapersi. --Captivo (msg) 11:37, 5 mag 2014 (CEST)[rispondi]
  • Velocemente:
  1. stasera scade la protezione della pagina e potrai fare le modifiche che ritieni valide
  2. per il libro di Stendhal dovresti aggiungere la pagina in cui si trova la citazione e anche la fonte della traduzione italiana (dato che citi l'originale edizione francese)
  3. La voce sui neuroni a specchio venne impostata a suo tempo da un ricercatore "avanti negli anni", per questo e' ben curata nel testo e conseguente bibliografia, viceversa questa e' stata evidentemente impostata da un wikipediano "medio" ossia qualcuno che si e' appassionato su un soggetto e che ne ha scritto usando le fonti che aveva disponibili. Questo in quanto wikipedia e' una enciclopedia libera, con i suoi vantaggi e svantaggi.
  4. I censori non esistono, esistono delle regole di scrittura delle voci e di condotta, come ovunque. E l'arroganza sta dalla parte di chi scrive frasi che suonano come: "lei non sa quello che so io per cui taccia", tono inaccettabile qui, e incidentalmente mai usato dai veri "maestri" nel mondo reale, perché chi sa veramente per prima cosa si occupa di insegnare e far capire, ponendosi subito dalla parte di chi non sa.
  5. sarei curioso di saper se questo improvviso interesse su questa Sindrome sia legato ai recenti esperimenti di Babiloni col Mosè di Michelangelo. --Bramfab Discorriamo 11:07, 8 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Ciao Bramfab: sono perfettamente d'accordo su quello che scrivi ed infatti volevo una risposta da parte tua sul perchè dato che esistono regole di scrittura delle voci per alcune vale la regola "spam pubblicitario" e per altre (che oggettivamente lo sono) non vale la medesima regola. Tutto qui. Relativamente alla stesura del testo vedrò di fare del mio meglio. Comunque, indipendentemente dalla polemica, continuo a sospettare che tu ritenga l'inserimento della mia nota bibliografia finalizzato a far pubblicità a qualcuno. Ribadisco: a) Mi chiamo Riccardo Giomi studente in psicologia Università di Padova; b) Faccio la Tesi sulla Sindrome di Stendhal (la mia curiosità verso questo disturbo è motivata solo da questo); c) Conosco gli Autori dell'articolo solo di nome (in particolare Faravelli che è stato relatore ad un congresso al quale ho partecipato); d) Non credo che abbiano bisogno di pubblicità da wikipedia (sono autori conosciutissimi nel panorama scientifico nazionale ed internazionale); e) Babiloni non l'avevo mai sentito nominare ma ora che lo hai citato dovrò rivedere la bibliografia della mia tesi. Mi scuso per la frase "non sai un bel nulla", era dettata non da arroganza ma da rabbia per non veder riconosciute le mie ragioni. Buon lavoro ma cercate di non essere sempre così prevenuti in quanto questo vostro atteggiamento può scatenare moti rabbiosi a chi in buona fede cerca di contribuire.

.......e dire che volevo solo inserire una banale nota bibliografica....bada che casino!!!

Tutto e' bene quello che finisce bene, coraggio e avanti con la revisione di questa voce e la tesi!
Su Babiloni posso segnalare questo: https://www.researchitaly.it/en/researching/press-media-4/news/the-great-beauty-emotions-in-front-of-michelangelo-s-moses/ che penso possa offrirti ulteriori spunti di approfondimento per la tesi. Ciao --Bramfab Discorriamo 15:00, 9 mag 2014 (CEST)[rispondi]