Discussione:Robert Edward Lee

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Lee proprietario di schiavi[modifica wikitesto]

Ciao, in questa sezione andrebbe precisato, a mio parere, che il Tribune di New York non era sicuramente un giornale imparziale. Ovviamente qui nessuno vuol fare l'apologia della schiavitù e R.E. Lee fu proprietario di schiavi, per quanto pochi e con mansioni di domestici - almeno un cuoco, se ben mi ricordo, in Texas -. Fu solo per pochi anni che ebbe sotto di sè un discreto numero di schiavi da impiegare nelle piantagioni, ma in questo caso come esecutore testamentario. C'è solo da dire che nella metà del XIX secolo i giornali statunitensi non erano assolutamente imparziali né ritenevano tale qualità connaturata o perlomeno auspicabile per il giornalismo, anzi, al contrario, spesso erano partigiani estremisti delle proprie idee politiche: il Tribune era palesemente e violentemente antischiavista; a parti inverse sarebbe come ricostruire la personalità di Lincoln o le sue azioni, sulla base delle lettere pubblicate sul suo conto dal Mercury di Charleston nel 1860.
Quindi c'è da notare alcune cose che, sebbene non rendano impossibile la fustigazione degli schiavi ad opera di Lee la rendono perlomeno dubbia. Primo: le lettere sono anonime e di persone che non hanno visto i fatti e che scrivono, a tre giorni di distanza l'una dall'altra (stessa mano? due mani diverse?), ad un giornale antischiavista di New York. Secondo Lee è un Virginiano, come Scott il comandante dell'esercito federale in quell'anno ed è imparentato, da parte di moglie con la famiglia Washington. Già da allora si poteva suporre che Lee fosse, se non l'astro nascente dell'esercito federale, perlomeno un probabile successore di Scott. All'inizo del 1861 infatti Lincoln pensò a Lee come al possibile comandante delle forze federali, prima della secessione della Virginia. Consideriamo che se fosse stato vero quanto riportato Lincoln avrebbe avuto moltissime difficoltà ad imporre un comandante Virginiano e fustigatore ad un Congresso infuriato e nelle mani dei Repubblicani. Anche se Lincoln era abbastanza cinico da pensare alla soluzione Lee per tenere buona la Virginia, egli non avrebbe controllato le aule parlamentari che sarebbero andate a nozze con lo scandalo. Niente di tutto questo accadde e solo la secessione dell'Old Dominion portò Lee nella Confederazione. Nel 1859 l'idea di due viginiani di fila al comando dell'esercito però non andava certo giù ai Black Republican nordisti, anche se ambedue gli ufficiali erano Whig non favorevoli alla secessione e tiepidi con lo schiavismo. Questo potrebbe aver portato il Tribune, che non era solo antischiavista ma anche anti meridionale, ad iniziare una campagna contro Lee mediante queste due lettere che in fondo lo accusano di non essere un gentiluomo e nemmeno un degno affine dei Washington (schiavisti peraltro) e quindi inadatto al comando.
Nelle due lettere non è chiaro chi abbia frustato i due uomini; la donna sembra essere stata punita - eufemismo - da Lee stesso. Fu un ufficiale - 24 giugno - o il sorvegliante incaricato di ciò nella piantagione e definito con un generico slave-whipper - 21 giugno -? Poi la seconda lettera, quella del 24 giugno, con officer che cosa intende? intende un ufficiale dell'esercito, un qualsiasi funzionario statale o federale, uno sceriffo od un suo deputy? Stranamente la lettera non lo specifica. Il problema non è peregrino, infatti un ufficiale dell'esercito federale non avrebbe considerato degno del suo status l'ordine di frustare qualcuno e quindi non lo avrebbe eseguito come nel caso della donna. Inoltre Lee non poteva dare ordine ad un ufficiale di fare qualcosa che non rientrava nei suoi compiti meno che mai di inseguire schiavi fuggitivi, compito che la legge dell'epoca affidava alle forze di polizia locali o ad un marshall federale in caso i fuggitivi avessero passato un confine statale. Ma anche in questo caso Lee non avrebbe potuto ordinare all'officer che gli riportava gli schiavi di frustare qualcuno. Infatti più coerentemente la prima lettera identifica il boia come uno della piantagione (avrebbe potuto addirittura essere un altro schiavo). Due ricostruzioni con sfumature diverse - ma incongrue - di un fatto di cui si è solo udito.
Queste piccole incongruenze, unite alla palese collocazione politica del Tribune possono far dubitare della veridicità delle lettere.
Tuttavia Lee potrebbe avere effettivamente frustato uno schiavo, anche se non rientra in pieno nel personaggio che ci descrivono le fonti storiche ed anche le testimonianze di alcuni altri schiavi. Ma c'è da tenere presente che quella del XIX secolo era una società violenta. Non solo gli schiavi venivano frustati, i soldati ed i marinai dell'esercito e della marina degli Stati Uniti potevano essere frustati per mancanze disciplinari, gli apprendisti potevano essere battuti dai loro padroni, esattamente come i maestri potevano farlo coi loro allievi ed i mariti con le mogli. La portata dello ius corrigendi anche negli USA dell'epoca, era molto più vasta ed incisiva, sanguinosa, direi, di quella attuale. Io penserei di aggiungere un inciso che qualifichi il Tribune come un organo di parte e non un giornale imparziale ed equanime, impegnato in un'aspra battaglia politica contro il Sud e la schiavitù (per quanto non avesse molti problemi ad invitare il governo federale a sterminare tutti gli indiani delle pianure!).--Edoardo.Dedo 16:02, 29 ott 2007 (CET)[rispondi]

Titolo della voce[modifica wikitesto]

Il titolo di questa voce dovrebbe essere Robert E. Lee, che mi sembra essere la nomenclatura più usata dalle fonti. --83.211.216.8 (msg) 15:29, 8 apr 2017 (CEST)[rispondi]

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