Discussione:Psicologia analitica

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Psicologia
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Una bibliografia cronologica delle opere di Jung precedentemente (e impropriamente?) appoggiata qui è stata trasferita a Discussioni utente:Lalupa/Archivio 1. (la_lupa 17:55, Ago 27, 2005 (CEST))


Si sposta qui - x ragioni di equilibrio interno dell'articolo - una parte espunta dalla precedente versione (nel paragrafo Psicosi). Testo:
per poter capire che per esempio l'archetipo della fata Morgana regina dei Demoni e signora della guerra nella mitologia celtica, non é nient'altro che la rappresentazione simbolica di una figura femminile interiorizza, di nel delirio persecutorio, vedi demoni e aggresssivo, vedi guerra, di uno psicotico. E che nella fantasia di un uomo o di una donna, in analisi psicologica junghiana, rappresenta una donna molto terrena e poco spirituale, una donna cattiva, malvagia e perfida seduttrice.
--la_lupa 18:59, 9 nov 2005 (CET)[rispondi]

La teoria sessuale della libido è un dogma[modifica wikitesto]

Nella sezione "Dalla psicoanalisi alla psicologia analitica" è stata data questa impostazione:

«Si ritiene erroneamente che la psicologia Analitica di C. G. Jung sia nata da una costola della psicoanalisi di Freud e che lo stesso Jung fosse allievo del maestro viennese: in realtà Jung elaborò una propria visione dell'inconscio autonomamente da Freud»

Sembra quasi che Sigmund Freud ci abbia la rogna. Non vedo a cosa giovi in un universo in unificazione progressiva voler fare dei distinguo di questo genere. A mio parere, mi riferisco alle mie letture in merito, Carl Gustav Jung è giunto nelle sue ricerche alle stesse conclusioni di Freud, è ovvio perciò che si sia aggregato ai "suoi simili" gli psicoanalisti e quindi fino al 1913 va considerato uno psicoanalista come tanti altri del movimento. Intitolerei semmai la sezione in uno spirito unificatore delle "anime della psicoanalisi" con il titolo "Jung psicoanalista" trattante la parte delle "basi psicoanalitiche della psicologia analitica" vale a dire dal 1906 fino al 1913. E' vero anche che Jung non era uno psicoanalista qualsiasi ma il delfino designato da Freud alla guida del movimento psicoanalitico internazionale. Inoltre era un grande organizzatore: è lui che organizzava i congressi internazionali del movimento. Quindi...più psicoanalista di così.
Da come è scritta la sezione sembra quasi voler alludere ad un Jung che se ne stava in disparte per non farsi contaminare. Inoltre a sostegno di questa tesi di un "Jung psicoanalista ortodosso" va detto anche che Jung il suo libro capitale che segna la svolta dalla psicoanalisi di orientamento Freudiano "La libido: simboli e trasformazioni" non lo voleva nemmeno pubblicare (altro che divulgare l'immagine di un Jung ribelle desideroso all'eccesso di mettersi il padre Freud sotto i piedi semmai al contrario era molto timoroso) ma è stata la moglie che avendolo rassicurato sull'inconsistenza dei suoi timori lo indussero alla pubblicazione del testo eretico sulla teoria della libido. La moglie di Jung aveva fatto male i suoi calcoli e gli altri psicoanalisti invece da allora non gli rivolsero più nemmeno il saluto.
Ad ulteriore sostegno della mia tesi diciamo anche che Jung continuò malgrado tutto a definirsi "psicoanalista" e a designare le sue elaborazioni di pensiero "psicoanalisi". Fu soltanto perchè Freud gli intimò di cambiare nome alle sue elaborazioni psicologiche che Jung accettò di chiamare la sua scuola psicoanalitica con il nome di "psicologia analitica": era Freud e non Jung che voleva mantenere le distanze per non creare confusione sul conto della psicoanalisi: per Jung da questo punto di vista non c'erano problemi anche se Freud era un ebreo.....
E, mi si permetta una considerazione personale (qualcuno la taccerebbe di ricerca originale forse), è vero che a Jung non è mai piaciuta la frase di Freud "la teoria sessuale della libido è un dogma della psicoanalisi" anche perchè proprio questa teoria impedisce alla libido di trascendere la sessualità. Resta il fatto comunque che la libido vuole comunque l'unione, ma non una unione campata per aria, una unione spirituale, mistica o teorica, bensì l'unione vera, reale e concreta: insomma comunque sia un solo corpo tanto per intenderci. Intesa così la frase di Freud non può che indurci ad affermare che il grande psicologo viennese aveva ragione da vendere anche se proprio per realizzare l'unione (la "coniunctio" direbbe Jung) bisogna andare oltre quello che fino ad oggi è stata chiamata sessualità che sbaglia sempre l'obiettivo proprio perchè lo scopo della sessualità è un altro: non i figli ovviamente ma nemmeno il piacere. Insomma "i nuovi preti psicoanalisti" come alcuni li hanno chiamati ( mi si è fatta la romanzina di citare le fonti, dunque diciamo Gilles Deleuze e Felix Guattari per esempio), possono esorcizzare il demone della sessualità con le loro teorie della libido ma non il ben più potente demone della volontà di unione che sta alla base della libido sessuale. Jung direbbe: solo apparentemente la libido vuole congiungersi fisicamente con la madre, in verità la libido vuole andare oltre. Personalmente completerei le mezze verità di Freud ad anche la mezza verità di Jung aggiungendo:"solo apparentemente la libido vuole congiungersi fisicamente con la "madre", in verità vuole andare oltre" per poter congiungersi realmente con la "madre". Altrimenti si fa l'apologia della "cultura all'infinito" e questa storia che continua di generazione in generazione non finisce più.
Spero che, per chi non apprezza la seconda parte di questo mio intervento, almeno la prima parte di questo mio intervento venga considerato contributo a migliorare la voce.
--Andrea 18:33, 9 gen 2008 (CET)[rispondi]

ho spostato una citazione da psicoanalisi, perchè là non era adatta. se qualcuno che conosce meglio Jung ritiene che questa citazione non sia rappresentativa del tema trattato nella voce, per favore la tolga o la sostituisca con un'altra.--DD (msg) 14:03, 4 feb 2009 (CET)[rispondi]