Discussione:Pianoforte

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Qualità articolo[modifica wikitesto]

Un amico MOLTO preparato sull'argomento sostiene che questo articolo è piuttosto incompleto ed errato nella forma in alcune parti. Nonostante questo suo convincimento, che a voce mi ha anche esposto per punti, si rifiuta di collaborare perchè non è interessato al progetto.
Sarebbe bene verificare per punti quello che è stato scritto per valutarne l'accuratezza?
Qualcuno del progetto musica dovrebbe occuparsene seriamente, vista anche l'importanza dello strumento. Saluti a tutti.
-Franganghi 02:38, Set 21, 2005 (CEST)

Costringi il tuo amico a collaborare. --Snowdog 02:52, Set 21, 2005 (CEST)

salve sono un pianista e non posso fare a mene di notare che questo articolo sia piuttosto incomprensibile non solo ai più ma anche agli esperti.....

Puoi iniziare a collaborare anche tu! --Jacopo (msg) 16:29, 12 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Il fatto più clamoroso è che contrasta paurosamente con la voce FORTEPIANO... Vi è un certo appiattimento storico

Adesso la storia va decisamente meglio ;) --Bouncey2k 00:49, 26 set 2006 (CEST)[rispondi]
  • storia: è abbastanza buono, ma va ampliata e anche suddivisa magari per paragrafi a seconda dei periodi
  • struttura: c'è da finire la descrizione di questa parte
  • tipi di meccanica: c'è da aggiungere diverse cose da cui si può prendere spunto da qui
  • tipi di pianoforte: prenderei spunto anche da qui. fatto.
  • cura e mantenimento: sezione secondo me da aggiungere prenderei spunto dalla en.wiki, qui
  • timbro e temperamento: perché no? la wiki inglese ci aiuta anche stavolta, qui

--Bouncey2k 01:34, 2 ott 2006 (CEST) il pianoforte e' stato inventato dal liutaio italiano Bartolomeo Cristofori il quale sulla base (cassa armonica)di un clavicembalo penso di cambiare il meccanismo collegato al tasto che "pizzica" la corda con un meccanismo inizialmente piu semplice dell'attuale ma concettualmente uguale (ossia percuotere la corda con un martelletto di legno) attualmente la meccanicaovviamente ha avuto una notevole evoluzione... questo strumento all'inizio si chiamava "clavicembalo con il forte-piano perche cambiando l'intensita del tocco con le dita si poteva "martellare" forte o piano la corda cosa che non poteva fare il clavicembalo e altri strumenti simili... da questo deriva il nome di PIANOFORTE.[rispondi]

Imprecisioni grammaticali[modifica wikitesto]

La frase "Per la precisione era un "gravicembalo col piano e forte", chiamato verso la fine del settecento con il nome "fortepiano" la novità era l'applicazione di una martelliera al clavicembalo." è sintatticamente scorretta.

La foto in alto[modifica wikitesto]

Il pianoforte nell'immagine in alto è un mezza coda.

Primo prototipo è un pleonasmo: l'ho corretto. -->Kweedado2 specificare il motivo dell'emergenza medica 11:22, 14 ago 2008 (CEST) io sono una pianista e trovo quest'articolo abbastanza incompleto[rispondi]

Le prime righe della pagina sono poco chiare, forse per una punteggiatura sbagliata (punti e virgola per virgole), ma mi pare ci siano dei grossi errori:

  • "... martelletti azionati da una tastiera ... perfezionata da Johann Sebastian Bach..."

Bach non ha perfezionato proprio nulla: se intendete il temperamento equabile, la questione non è certo una sua esclusiva; se intendete la forma della tastiera, ancora non c'entra nulla perché è rimasta tale e quale fin da prima di Bach; se intendete la meccanica del fortepiano, avrà dato qualche consiglio a Silbermann per quanto riguarda i fortepiani costruiti dallo stesso Silbermann, ma di certo il perfezionamento del fortepiano non si deve a Bach.

  • "[la tastiera] è tale che per ogni nota esista il corrispettivo diesis e bemolle fanno eccezione il mi e il fa per il quale rispettivamente non esistono il diesis e il bemolle; anche il si e il do rappresentano una eccezione; dal momento che non dispongono del proprio diesis e del proprio bemolle"

Non è vero che per ogni nota (della tastiera, ovviamente) esiste il "corrispettivo diesis e bemolle", altrimenti il pianoforte avrebbe i tasti spezzati. Esiste il semitono mediano (tasto nero) fra due tasti bianchi. Da quando il mi e il fa e il si e il do non dispongono del proprio diesis e del proprio bemolle? Semmai non hanno un tasto nero in mezzo perché sono già a distanza di un semitono.

  • "(i bemolli possono essere classificati in una tastiera a 6 ottave secondo questo ordine: 2-3 2-3 2-3 2-3 2-3 il numero 2 sono le note re bemolle o do diesis; e il re diesis e il mi bemolle che sono anch'essi la medesima nota, il gruppo 3 invece sono le note fa diesis o sol bemolle; sol diesis o la bemolle e la diesis o si bemolle)"

Sarebbe stato più semplice dire che i tasti neri sono disposti in gruppi alternati di due e di tre.

  • "Il pianoforte è l'unico strumento a far parte dei cordofoni a corde percosse, se non si considera il clavicordo, ormai quasi completamente in disuso."

Se esiste anche il clavicordo, allora non è l'unico strumento a corde percosse. Esisterebbe anche il fortepiano a essere pignoli. E il clavicordo non è quasi completamente in disuso: la filologia musicale l'ha recuperato già da un pezzo.

  • "la possibilità che lo strumento offre di suonare note a volumi diversi in base al tocco, ovvero alla capacità di snodare le dita"

Snodare le dita??--Ptolemaios (msg) 18:08, 8 feb 2013 (CET)[rispondi]

Qualche frase citata era già stata modificata, ho provato a sistemare le rimanenti. --Manfre87 (msg)

Trattato di Carl Philipp Emanuel Bach[modifica wikitesto]

Questo trattato qui non sarebbe pertinente: le uniche due tastiere esposte da Bach sono il clavicembalo e il clavicordo. Oltretutto, lo strumento descritto in questa pagina si assesta intorno a metà '800, ben dopo il 1753 del trattato.--Ptolemaios (msg) 22:52, 24 giu 2015 (CEST)[rispondi]

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