Discussione:Oceano mare
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Nel secondo dei tre libri che compongono il romanzo,"Il ventre del mare",si fa riferimento al naufragio della fregata francese Méduse,naufragata al largo dell'attuale Mauritania nel 1816,in cui a seguito del naufragio parte dell'equipaggio e dei passeggeri,139 in totale,cercarono la salvezza su una zattera,in cui si scatenerà uno scenario di morte,desolazione,abbandono,sofferenza che porteranno al cannibalismo.Il tema verrà anche ripreso dal pittore romantico francese Théodore Géricault nel suo dipinto "La zattera della Medusa".— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.12.3.213 (discussioni · contributi) 22:11, 9 dic 2007 (CET).
Citazioni[modifica wikitesto]
Sposto qui le seguenti citazioni dall'incipit della voce in quanto fuori standard (WP:CITIN).
«La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L'ultima è una vela. Bianca. All'orizzonte.»
«Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.»
--ArtAttack (msg) 10:30, 8 ott 2010 (CEST)
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