Discussione:Nibiru (Sitchin)

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Astronomia
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Monitoraggio effettuato nel dicembre 2011

Ho eliminato la parte sul "ritrovamento di scheletri giganteschi in India", è una nota leggenda metropolitana con contorno di Photoshop che gira dal 2004 (anche se allora era ambientata in Arabia Saudita, cfr. http://www.snopes.com/photos/odd/giantman.asp) --87.3.230.35 (msg) 16:28, 14 mar 2009 (CET)[rispondi]

ho visto che m.soave ha cancellato gran parte dei contributi di un altro utente. se le cancellazioni sono così estese vanno motivate in discussione --Stori (hai qualcosa da dire?) 14:50, 27 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Più che altro la parte finale relativa al fantomatico politico norvegese mi pare quantomeno particolare comunque fa riferimento a questa pagina in inglese di Project Camelot [1], di cui trovate traduzione invece su Nibiru2012 [2]. L'unica cosa certa in fatto di bunker e banche genetiche è invece lo Svalbard Global Seed Vault inaugurato da poco in Norvegia e, imho, ben più importante. --webRiderz (msg) 18:42, 28 nov 2008 (CET)[rispondi]

spostamento voce[modifica wikitesto]

Poichè non ha nulla a che fare con l'astronomia, se non ci sono motivi contrari, intendo spostare la voce a nuovo titolo: Nibiru (Sitchin) --ignis (aka Ignlig) Fammi un fischio 10:57, 5 giu 2009 (CEST)[rispondi]

forse occorre leggere prima di spostare --ignis Fammi un fischio 01:31, 3 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Enciclopedicità[modifica wikitesto]

Ritengo che questa voce manchi di enciclopedicità, perché se da una parte è vero che la teoria di Sitchin non ha alcuna prova a suo supporto, dall'altra la sua inesattezza viene esposta con troppa enfasi, visto che non è possibile neanche fornire prove che sia errata. A mio avviso la voce dovrebbe essere ritrattata usando un'esposizione dei vari punti di vista più neutrale.

Aggiungerei che in realtà ci sono prove della non correttezza, infatti nell' Epica di erra e Ishum (Marduk è il Dio associato a Nibiru )

Quando ho lasciato la mia dimora ( Marduk ), le leggi del cielo e della terra si sono disgregate. L'agitazione del cielo mutava le posizioni dei corpi celesti cambiati, né li ho ripristinate.

oppure

Quando Marduk sentì questo, fu pronto a parlare, dicendo al guerriero Erra: (quando) mi alzerò dalla mia dimora, le leggi del cielo e della terra si disintegrerànno, le acque saliranno e spazzeranno la terra,il luminoso giorno si trasformerà in tenebre, la tempesta aumenterà e le stelle del cielo saranno …

Questo dimostra chiaramente che l'astro in questione periodicamente "(quando) mi alzerò dalla mia dimora" appare sulla scena e provoca disastri "le acque saliranno e spazzeranno la terra,il luminoso giorno si trasformerà in tenebre, la tempesta aumenterà e le stelle del cielo saranno …"Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 5.90.206.213 (discussioni · contributi).

Collegamento non funzionante[modifica wikitesto]

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--ArcheoBot (msg) 16:36, 12 gen 2012 (CET)[rispondi]

Modifica voce[modifica wikitesto]

Riporto qui una versione della voce cancellata da Ignlig:

Proposta


Nibiru è un presunto pianeta descritto da Zecharia Sitchin sulla base di sue interpretazioni di antichi codici sumeri e babilonesi. Sempre secondo Sitchin, all'origine della vita sulla Terra ci sarebbe stato il contatto con una civiltà extraterrestre proveniente appunto da Nibiru.

Descrizione di Nibiru[modifica wikitesto]

Nibiru, per gli antichi sumeri, era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome Nibiru deriva dalla lingua accadica e significa punto di attraversamento o punto di transizione proprio perché questo corpo celeste attraverserebbe in senso contrario le ellissi percorse dagli altri pianeti del sistema solare. L'orbita retrograda di Nibiru fa supporre che non si sia generato con il Sole, come gli altri pianeti, ma sia stato attratto e catturato dalle forze gravitazionali del nostro sistema solare.[1] In alcuni testi babilonesi è identificato col pianeta Giove (nella tavoletta n. 5 dell' Enûma Eliš potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi, ma Thuban o forse Kochab).

Zecharia Sitchin sostiene che Nibiru sia un diverso e sconosciuto pianeta. Nella sua teoria affianca al pianeta Nibiru il pianeta Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi fra Marte e Giove. Egli suppone che fosse un mondo fiorente con giungle e oceani, la cui orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta e di un piccola stella che attraversò il sistema solare fra i 65 milioni ed i 4 miliardi di anni fa. La nuova orbita assunta da Tiamat avrebbe fatto sì che collidesse con Nibiru. I detriti di questa collisione avrebbero dato vita alla fascia principale, alla Luna e alla Terra.

Per misurare la precessione degli equinozi, fra gli antichi sumeri e in Babilonia, il cielo era diviso in sette spicchi, ciascuno dedicato ad uno dei sette maggiori anunnaki. Ogni spicchio misura circa 50 gradi sull'equatore celeste. Con la precessione, l'equinozio di primavera si sposta nel corso dei secoli lungo l'eclittica, attraversando via via i vari spicchi in cui era diviso il cielo. Il passaggio del punto equinoziale da uno spicchio all'altro determinava l'attraversamento di una fascia di confine di circa 1,5 gradi, corrispondente a circa tre volte il diametro apparente della Terra proiettata sulla Luna durante un'eclissi. Tale fascia di attraversamento era Nibiru, nella quale la sovranità del cielo non apparteneva ad alcun anunnaki in particolare, e, dunque, queste popolazioni extraterrestri potevano scendere sulla Terra. Ogni 3.600 anni si ripete il passaggio fra uno spicchio di cielo e l'altro, e si ha il ritorno di Nibiru.

Posizione della comunità scientifica[modifica wikitesto]

Nel 1999 Mario Di Martino, astronomo presso l'Osservatorio astronomico di Torino, scoprì che la deviazioni dell'orbita di ottantadue comete (fra cui quella di Halley) sono dovute ad un pianeta grande circa tre volte Giove, con orbita retrograda inclinata rispetto ai piani orbitali degli altri pianeti a 25 UA dal Sole.[2]

Nel 1972, esaminando la traiettoria della cometa di Halley, James Brady del Lawrence Livermore Laboratory scoprì che l'orbita di questa cometa, come quella dei pianeti Urano e Nettuno, era perturbata. Per spiegare questa stranezza ipotizzò l'esistenza di un Pianeta X alla distanza di 64 UA da Sole, con periodo di rivoluzione di 1.800 anni terrestri, dotato di orbita retrograda.[2]

I dati raccolti dal Programma Pioneer della NASA hanno confermato l'esistenza di un corpo celeste grande circa il doppio della Terra, con orbita solare, ad una distanza di almeno 2,4 miliardi di km oltre Plutone, con un periodo orbitale superiore ai 1.000 anni.[2]

James Christie, dell'Osservatorio Navale degli Stati Uniti d'America, ha ipotizzato che l'inclinazione di Plutone e di Urano, lo spostamento di Plutone e l'orbita retrograda di Tritone (luna di Nettuno) siano dovuti al passaggio di un pianeta intruso nel sistema solare, grande da due a cinque volte la Terra, con orbita inclinata, posto a circa 2,4 miliardi di km oltre Plutone.[2]

Ray Reynolds, dell'Ames Research Center, sostiene che «gli astronomi sono talmente sicuri dell'esistenza del Pianeta X che non rimane che dargli un nome».[2]

A seguito delle ricerche effettuate da IRAS è stata rilevata la presenza di un grosso corpo nella zona della costallazione di Orione, che si muove molto lentamente. Nel 1983, nel corso di un'intervista rilasciata al Washington Post dai responsabili di IRAS, venne data notizia che gli astronomi erano confusi da un oggetto gigantesco, un corpo celeste misterioso.[3]

William Gutsch, presidente del planetario di New York, sostiene che un decimo pianeta sia già stato trovato, anche se non ancora osservato direttamente. Secondo Gutsch, si troverebbe ad una distanza di circa 2,5 volte quella di Nettuno.[3]

James Murray, della UK's Open University, e John Matese, dell'Università della Louisiana, sostengono che l'uscita delle sonde terrestri dal sistema solare sia fortemente rallentata dalla gravità esercitata da un corpo attualmente invisibile, ma di grandi dimensioni.[3]

Altri studiosi, invece, sono scettici. Myles Standish avanzò l'ipotesi che le discrepanze fra le orbite dei diversi corpi celesti fossero illusorie, ipotizzando la non esistenza del Pianeta X.[4][5]

Secondo altri, Nibiru si identificherebbe con Nemesis, ipotetica stella nana bruna o rossa associata al Sole, ipotizzata da Richard Muller per spiegare una presunta regolarità delle estinzioni di massa osservata nella storia dei fossili. Muller sostiene che Nemesis, passando attraverso la nube di Oort a cadenze di alcuni milioni di anni, perturberebbe con la sua gravità le orbite degli oggetti della nube di Oort, causando l'entrata nel sistema solare di uno sciame di comete, alzando così la probabilità di una collisione che porterebbe a estinzioni di massa.[6]

Tuttavia Nemesis, se esistesse, avrebbe un'orbita migliaia di volte più grande di quella proposta per Nibiru, e non potrebbe mai avvicinarsi alla Terra.[7]

Sitchin criticò l'associazione delle sue ipotesi su Nibiru con lo scenario apocalittico di Muller. Nel 2007 pubblicò un libro intitolato Il giorno degli Dei. Il passato è il nostro futuro, in cui fissò la data dell'ultimo passaggio di Nibiru vicino alla Terra intorno al 600 a.C., il che significherebbe che non ritornerà a passare per almeno altri mille anni.[8]

emmmh, no. Un pianeta grande tre volte Giove sarebbe una stella, ossia luminoso e ben visibile. E questo taglierebbe la testa al toro. Infatti, com'è noto, Giove, pianeta gigante gassosso e il più grande corpo planetario del Sistema Solare emette più energia rispetto a quanta ne riceve dalla nostra stella (il Sole) proprio a causa delle reazioni che avvengono all'interno di Giove stesso a causa della sua massa. Ha ragione chi dice che c'è un pianeta oltre Plutone, ma non è così grosso (tre volte Giove!). Le perturbazioni gravitazionali (deviazioni delle orbite) osservate derivano da un sistema doppio o triplo molto denso con un pianeta delle dimensioni di Marte o Venere ma con GRANDI SATELLITI rispetto alla sua massa (tipo il sistema planetario Terra-Luna per intenderci) con orbite magari molto eccentriche o molto vicine. C'è chi ipotizza l'esistenza di un gruppo di grandi asteroidi (più grandi rispetto a quelli fra Marte e Giove tipo Vesta e Cerere) che avrebbero lo stesso effetto gravitazionale sui piccoli corpi celesti di passaggio. La sfera "gravitazionale di perturbazione" osservata deriva da una combinazione di pianeta (medio-piccolo) e suoi satelliti (non ancora osservati) grossi o, forse, da una combinazione dei campi gravitazionali dell sciame di planetoidi (ecco perchè si vedono gli effetti.... ma non sono stati osservati... sono troppo piccoli e distanti presi singolarmente) o da entrambe le cose. Del resto anche l'orbita del sistema Plutone-Caronte è molto perturbata da un corpo celeste (o da corpi celesti) non ancora osservati, tanto che tale orbita è fuori dall'eclittica del Sistema Solare... Ma questi sono solo appunti--Duca ipogeo (msg) 18:27, 6 ago 2012 (CEST)[rispondi]

Nibiru ed il 2012[modifica wikitesto]

Secondo una teoria che si è diffusa in questi anni attraverso internet, proposta nel 1995 da Nancy Lieder (che si descrive come contattista), fondatrice del sito ZetaTalk, la Terra sarà presto distrutta dal passaggio di un grande pianeta denominato Nibiru, o Pianeta X, o Wormwood. La data che i siti internet prevedono per il passaggio è quella del 2012.[9]

I sostenitori di tale teoria ravvisano una correlazione nel fatto che, secondo un'interpretazione del testo Maya Popol Vuh, nel 2012 avrà inizio un nuovo lungo computo, quello della cosiddetta quinta creazione, che terminerà fra altri 3.600 anni.[10]

In merito al presunto passaggio del grande pianeta che dovrebbe sconvolgere la Terra nel 2012, astronomi e debunker come Phil Plait hanno fatto notare che, se la previsione fosse esatta, un oggetto così grande e vicino alla Terra sarebbe visibile a occhio nudo, così come a occhio nudo si vedono Giove e Saturno. Inoltre creerebbe visibili effetti alle orbite degli altri pianeti.[11] L'astronomo Mike Brown critica inoltre la teoria, rimarcando l'impossibilità fisica delle affermazioni sul passaggio del pianeta.[12]

Whitley Strieber, autore del resoconto sui rapimenti alieni Communion, ha detto che, sebbene accetti la pretesa del rapimento alieno di Nancy Lieder, crede che le sue predizioni sulla fine del mondo siano solo un sintomo del suo trauma.[13]

Lo stesso Sitchin prese le distanze dalla tesi di Nancy Lieder.[14] Moltissimi altri studiosi, astronomi e fisici hanno criticato la teoria della Lieder, priva di fondamento scientifico.

Bibliografia[modifica wikitesto]

  • The Fifth Tablet of Enuma Elish, di B. Landsberger e J. V. Kinnier Wilson, nel Journal of Near Eastern Studies: Vol. 20, No. 3. (luglio 1961), pp. 174-176.
  • Mauro Biglino, Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia, Uno Editori, 2012, ISBN 978-88-97623-10-6.

Note[modifica wikitesto]

  1. ^ Biglino, p. 19.
  2. ^ a b c d e Biglino, p. 20.
  3. ^ a b c Biglino, p. 21.
  4. ^ Myles Standish, Planet X - No dynamical evidence in the optical observations, in Astronomical Journal volume= 105, n. 5, 16 luglio 1992, pp. 200-2006. URL consultato il 30 aprile 2009.
  5. ^ John Standage, The Neptune File, Pengin, 2000, p. 168.
  6. ^ J. G. Hills, Dynamical constraints on the mass and perihelion distance of Nemesis and the stability of its orbit, in Nature, vol. 311, Nature Publishing Group, 18 ottobre 1984, pp. 636–638, DOI:10.1038/311636a0. URL consultato il 25 marzo 2008.
  7. ^ Ian O'Neill, Constraining the Orbits of Planet X and Nemesis, su universetoday.com, Universe Today, 2009. URL consultato il 4 maggio 2009.
  8. ^ Zacharia Sitchin, The End of Days, William Morrow, 2007, p. 401.
  9. ^ Planet X, su zetatalk.com, 1996. URL consultato il 30 aprile 2009.
  10. ^ Linda Schele, A New Look at the Dynastic History of Palenque, in Victoria R. Bricker (Volume ed.), con Patricia A. Andrews (a cura di), Handbook of Middle American Indians, supplemento a Handbook of Middle American Indians, Vol. 5: Epigraphy, Austin, University of Texas Press, 1992, pp. 82–109, ISBN 0-292-77650-0, OCLC 23693597.
  11. ^ Phil Plait, badastronomy.com/bad/misc/planetx/science.html#orbits The Planet X Saga: Science, su badastronomy.com, badastronomy.com, 2003. URL consultato il 2 aprile 2009. (this page relates to the initial supposed 2003 arrival, but holds just as well for 2012)
  12. ^ Mike Brown, I do not ♥ pseudo-science, su mikebrownsplanets.com, Mike Brown's planets, 2008. URL consultato il 12 aprile 2009.
  13. ^ Mark Pilkington, Planet Waves, su forteantimes.com, Fortean Times, 2003. URL consultato il 9 maggio 2009.
  14. ^ Andy Lloyd, Book reviews: The End of Days, su darkstar1.co.uk. URL consultato il 13 febbraio 2008.


Versione RiccardoP1983[modifica wikitesto]

Per me, la versione proposta qui sopra è meglio di quella attualmente nella voce, la quale appare del tutto sbilanciata verso chi nega l'esistenza di Nibiru e sostiene che Sitchin dica sostanziali fesserie.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 17:10, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]

che Sitchin dica fesserie sono gli esperti e gli scienziati a dirlo, ed è imprescindibile che questo wikipedia lo dica. La tau versione non va bene non solo perchè da un ingiusto rilievo alle tesi pseudoscientifiche ma anche perchè utilizza come fonte per asserzioni nette un libro di Mauro Biglino, cioè di uno che sostiene che gli Dei erano astronauti --ignis scrivimi qui 17:14, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Ma Biglino riporta solo degli avvenimenti (ad esempio, dice: Nel 1999 Mario Di Martino, astronomo presso l'Osservatorio astronomico di Torino, scoprì che la deviazioni dell'orbita di ottantadue comete (fra cui quella di Halley) sono dovute ad un pianeta grande circa tre volte Giove, con orbita retrograda inclinata rispetto ai piani orbitali degli altri pianeti a 25 UA dal Sole). Non sono considerazioni personali di Biglino. Queste informazioni restano tali sia che le riporti Biglino, sia che le riporti qualsiasi altra persona.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 17:17, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
no, mi spiace ma non è cosi: se parli di scienza devi usare fonti scientifiche. Quindi se Di Martino scoprì qualcosa sicuramente ci sarà stata una pubblicazione peer review che ne abbia sancito, quanto meno in minima parte, la bontà metodologica. Trova questa pubblicazione e hai trovato la fonte affidabile. --ignis scrivimi qui 17:24, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Ok, ho trovato altre fonti, provvedo a inserirle.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 18:54, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
non in voce ma qui per favore --ignis scrivimi qui 19:08, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Nuove fonti

Posizione della comunità scientifica[modifica wikitesto]

Nel 1999 Mario Di Martino, astronomo presso l'Osservatorio astronomico di Torino, scoprì che la deviazioni dell'orbita di ottantadue comete (fra cui quella di Halley) sono dovute ad un pianeta grande circa tre volte Giove, con orbita retrograda inclinata rispetto ai piani orbitali degli altri pianeti a 25 UA dal Sole.[1]

Nel 1972, esaminando la traiettoria della cometa di Halley, James Brady del Lawrence Livermore Laboratory scoprì che l'orbita di questa cometa, come quella dei pianeti Urano e Nettuno, era perturbata. Per spiegare questa stranezza ipotizzò l'esistenza di un Pianeta X alla distanza di 64 UA da Sole, con periodo di rivoluzione di 1.800 anni terrestri, dotato di orbita retrograda.[2][3][4][5][6][7][8]

I dati raccolti dal Programma Pioneer della NASA hanno confermato l'esistenza di un corpo celeste grande circa il doppio della Terra, con orbita solare, ad una distanza di almeno 2,4 miliardi di km oltre Plutone, con un periodo orbitale superiore ai 1.000 anni.[9]

James Christie, dell'Osservatorio Navale degli Stati Uniti d'America, ha ipotizzato che l'inclinazione di Plutone e di Urano, lo spostamento di Plutone e l'orbita retrograda di Tritone (luna di Nettuno) siano dovuti al passaggio di un pianeta intruso nel sistema solare, grande da due a cinque volte la Terra, con orbita inclinata, posto a circa 2,4 miliardi di km oltre Plutone.[10]

Ray Reynolds, dell'Ames Research Center, sostiene che «gli astronomi sono talmente sicuri dell'esistenza del Pianeta X che non rimane che dargli un nome».[11]

A seguito delle ricerche effettuate da IRAS è stata rilevata la presenza di un grosso corpo nella zona della costallazione di Orione, che si muove molto lentamente. Nel 1983, nel corso di un'intervista rilasciata al Washington Post dai responsabili di IRAS, venne data notizia che gli astronomi erano confusi da un oggetto gigantesco, un corpo celeste misterioso.[12]

William Gutsch, presidente del planetario di New York, sostiene che un decimo pianeta sia già stato trovato, anche se non ancora osservato direttamente. Secondo Gutsch, si troverebbe ad una distanza di circa 2,5 volte quella di Nettuno.[13]

James Murray, della UK's Open University, e John Matese, dell'Università della Louisiana, sostengono che l'uscita delle sonde terrestri dal sistema solare sia fortemente rallentata dalla gravità esercitata da un corpo attualmente invisibile, ma di grandi dimensioni.[14]

Altri studiosi, invece, sono scettici. Myles Standish avanzò l'ipotesi che le discrepanze fra le orbite dei diversi corpi celesti fossero illusorie, ipotizzando la non esistenza del Pianeta X.[15][16]

Secondo altri, Nibiru si identificherebbe con Nemesis, ipotetica stella nana bruna o rossa associata al Sole, ipotizzata da Richard Muller per spiegare una presunta regolarità delle estinzioni di massa osservata nella storia dei fossili. Muller sostiene che Nemesis, passando attraverso la nube di Oort a cadenze di alcuni milioni di anni, perturberebbe con la sua gravità le orbite degli oggetti della nube di Oort, causando l'entrata nel sistema solare di uno sciame di comete, alzando così la probabilità di una collisione che porterebbe a estinzioni di massa.[17]

Tuttavia Nemesis, se esistesse, avrebbe un'orbita migliaia di volte più grande di quella proposta per Nibiru, e non potrebbe mai avvicinarsi alla Terra.[18]

Sitchin criticò l'associazione delle sue ipotesi su Nibiru con lo scenario apocalittico di Muller. Nel 2007 pubblicò un libro intitolato Il giorno degli Dei. Il passato è il nostro futuro, in cui fissò la data dell'ultimo passaggio di Nibiru vicino alla Terra intorno al 600 a.C., il che significherebbe che non ritornerà a passare per almeno altri mille anni.[19]

  1. ^ News: Rispunta il pianeta X, di Mario Di Martino, su L'Astronomia, n° 205, gennaio 2000.
  2. ^ 10th Planet a Possibility, su Bangor Daily News, 28 aprile 1972.
  3. ^ Planet X Joins Solar System, su Beaver County Times, 28 aprile 1972.
  4. ^ 10th Planet Suggested, su The Phoenix, 28 aprile 1972.
  5. ^ Planet X Will Be Found Soon, su Sunday Times-Sentinel, 30 aprile 1972.
  6. ^ Haley's Comet Gives Clue to Planet X, su The Sydney Morning Herald, 2 maggio 1972.
  7. ^ Planet X, su Sarasota Herald-Tribune, 16 luglio 1972.
  8. ^ Astronomer's Report X's Out Planet X Calculations , su Tri City Herald, 2 novembre 1972.
  9. ^ John Anderson, NASA Jet Propulsion Laboratory, rapporto sulla Missione Pioneer per la Planetary Society, giugno 1982.
  10. ^ Alan Stern e Jacqueline Mitton, Pluto and Charon: Ice Worlds on the Ragged Edge of the Solar System, 1999.
  11. ^ Le cose si riscaldano nella ricerca del pianeta X, su The New York Times, 30 gennaio 1983.
  12. ^ Possibly as Large as Jupiter. Mystery Heavenly Body Discovered, su The Washington Post, 30 dicembre 1983.
  13. ^ A planet beyond Pluto, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 24 luglio 2012.
  14. ^ Nibiru e il Progetto IRAS (PDF), su likeartist.it. URL consultato il 24 luglio 2012.
  15. ^ Myles Standish, Planet X - No dynamical evidence in the optical observations, in Astronomical Journal volume= 105, n. 5, 16 luglio 1992, pp. 200-2006. URL consultato il 30 aprile 2009.
  16. ^ John Standage, The Neptune File, Pengin, 2000, p. 168.
  17. ^ J. G. Hills, Dynamical constraints on the mass and perihelion distance of Nemesis and the stability of its orbit, in Nature, vol. 311, Nature Publishing Group, 18 ottobre 1984, pp. 636–638, DOI:10.1038/311636a0. URL consultato il 25 marzo 2008.
  18. ^ Ian O'Neill, Constraining the Orbits of Planet X and Nemesis, su universetoday.com, Universe Today, 2009. URL consultato il 4 maggio 2009.
  19. ^ Zacharia Sitchin, The End of Days, William Morrow, 2007, p. 401.

--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 19:12, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]

sono basito per le nuove modifiche a entrambe le voci che ripropongo gli stessi contenuti. Intanto mi mandi per email l'articolo di L'Astronomia, n° 205, gennaio 2000.? Ti è chiara la differenza tra un articolo di giornale e una fonte peer review? e tra fonte primaria e fonte secondaria? Attendo l'email e relative risposte. --ignis scrivimi qui 19:17, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]

Scusami, però continuo a non capire quali fonti vorresti che mettessi. A me, onestamente, pare che queste vadano bene. Se non vanno ancora bene, aiutami a cercarne di adatte, perché sinceramente non capisco come tu le vorresti.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 19:25, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
l'astronomia è una scienza? bene, devi citare le fonti scientifiche e cioè riviste peer review. Quello che hai fatto mi pare una pura presa in giro. Posso riportare la voce a quello che era? --ignis scrivimi qui 19:37, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Io ho trovato quelle fonti (che sono fonti, non prese in giro), e non saprei dove trovare riviste peer review (le quali, per altro, direbbero le stesse cose delle fonti citate). Sono perciò contrario ad un rollback.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 19:40, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
hai letto WP:FA e WP:CONSENSO? le stai violando. Le fonti dove le hai trovate? ti ho chiesto di mandarmi per email l'articolo per email e non l'hai fatto quindi devo supporre che tu non hai quelle fonti ma che sono citate nel libro di Biglino. Il danno che stai causando è grande che si fa? come ti ho spiegato questa policy ti impone la citazione di fonti attendibili che per un articolo scientifico sono quelle peer review. Attendo quindi un tuo riscontro, in mancanza del quale annullerò la modifica ed eventuali ulteriori comportamenti dannosi saranno portati all'attenzione della comunità. --ignis scrivimi qui 19:45, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
A me pareva che i giornali citati (The Washington Post, The New York Times, la BBC, eccetera) potessero essere considerati attendibili e pubblicati, come dice WP:FA. L'articolo che chiedi non ce l'ho nel pc, quindi per email non avrei potuto mandartelo neanche volendo. Il libro di Biglino non lo hai letto, altrimenti sapresti che, circa quei passaggi, Biglino non riporta riferimenti. A mio modesto parere, le fonti che avevo citato potevano andare bene. Se per te continuano a non andar bene, mi arrendo per sfiancamento, e riporta la voce a come preferisci. Io, comunque, resto dell'idea che la voce, attualmente, vada bene. Buona serata e buon lavoro! :) --RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 20:02, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
come spiega la policy che ti ho linkato la fonte deve essere attendibile in relazione al soggetto, quando si parla di scienza le fonti sono i journal, domani in mancanza di dette fonti effettuerò l'annullamento delle due voci --ignis scrivimi qui 23:28, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Io non me ne intendo molto di journal, ma mi pare di capire che tu sia più ferrato di me. Se il contenuto va bene ma le fonti no, puoi darmi una mano tu a cercare nei journal, anziché cancellare, no? --RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 23:37, 24 lug 2012 (CEST)[rispondi]
il contenuto va male perchè sono notizie prive di fonti attendibili che trasformano la voce un pura pseudoscienza. Inoltre manca totalmente il "seguito" cioè cosa è avvenuto dopo queste fenomenali notizie.. sono state smentite dalla comunità scientifica? sono state confermate?. Il giorno che avrai le fonti se ne riparlerà. --ignis scrivimi qui 10:08, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Le fonti andavano bene, tu hai voluto imporre il tuo POV (per altro, non hai neanche voluto aiutarmi a cercare fonti che a te andassero bene). Boh, non è questo il modo di lavorare. --RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 14:58, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]
come ho provato a spiegarti più e più volte le fonti non vanno affatto bene. Circa quello che tu chiami mio POV si tratta della posizione della scienza supportata da fonti scientifiche (quelle che tu non hai prodotto) , tale posizione è quella che wikipedia abbraccia trattandosi di enciclopedia e non di ricettacolo della fuffa che gira su internet. Piuttosto se vuoi rendere merito alle voci, traducile da en.wiki dove sono fatte piuttosto bene (in particolare quella sul pianeta X) --ignis scrivimi qui 15:25, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]
Io stavo dicendo che tu, le fonti, non hai neanche voluto aiutarmi a trovarle. Le informazioni che avevo inserito nella voce avevano delle fonti riportate da numerosi quotidiani: Di Martino disse quelle cose, Murray disse quelle cose, eccetera. Il problema non erano i contenuti, ma delle fonti che a te andassero bene. E, benché ti avessi chiesto di darmi una mano a cercare fonti adatte a Wiki, tu non hai voluto farlo né hai voluto aiutarmi.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 15:34, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]

[ Rientro] provo a rispiegartelo. Ricercatori e scienziati quando scoprono qualcosa, la verificano più volte e se in effetti la scoperta è reale e interessante scrivono un articolo mostrando le prove che supportano questa scoperta. Questo articolo viene inviato ad un giornale scientifico (ad es. nel campo dell'astronomia c'è Astronomy & Astrophysics ma ce ne sono molti altri), prima di essere pubblicato però esso viene soggetto a peer review cioè un gruppo di scienziati controlla che l'articolo non contenga fesserie, se tutto è ok esso viene pubblicato; più è rigorosa la peer review maggiore è il prestigio del giornale scientifico. Ora può anche darsi che il giornale non scientifico (e praticamente sconosciuto) "l'astronomia" abbia riportato la notizia che Mario Di Martino ha scoperto un pianeta grande 3 volte Giove ma Di Martino non ha pubblicato nulla su giornali scientifici quindi plausibilmente è la stessa storia della particella più veloce della luce, i giornali hanno scritto che la teoria della relatività era ormai superata, poi invece s'è scoperto che c'era l'apparecchiatura che aveva misurato male e lo studio infine non è mai stato appunto mai pubblicato (perchè non c'era nessuna scoperta ma un errore dell'apparacchiatura). Chiaro adesso (e leggi le voci che ti ho linkato) ? --ignis scrivimi qui 17:34, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]

Quello è chiaro. Ma io ho detto che tu, benché ti abbia chiesto una mano, non mi hai aiutato in alcun modo a trovare fonti alternative a quelle che io avevo trovato, e hai preferito cancellare tutto piuttosto che aiutarmi a cercare. Ciao e buona giornata.--RiccardoP1983 (dimmi di tutto) 18:00, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]
ancora? abbi pazienza ma non esistono fonti affidabili per la fuffa, quello che ti ho linkato sopra è un motore di ricerca tra le pubblicazioni accademiche e come puoi vedere qui per Di Martino non esistono fonti di quello che tu avevi scritto in voce. Se vuoi fare la prova per le altre notizie vedrai che il risultato è lo stesso --ignis scrivimi qui 18:05, 25 lug 2012 (CEST)[rispondi]

Monitoraggio[modifica wikitesto]

Il monitoraggio "astronomia" va per me tolto, non è una voce su astronomia ma su pseudoscienza.--151.67.197.246 (msg) 10:03, 14 feb 2015 (CET)[rispondi]

Aggiornamento[modifica wikitesto]

La scoperta indicata qui: http://www.wired.it/scienza/spazio/2016/01/21/nuovo-pianeta-confini-sistema-solare/ È attinente Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.28.56.101 (discussioni · contributi) .

a parte che ci vorrà molto tempo prima che la cosa venga confermata, con Sitchin non ha nulla a che fare visto che lui collocava Nibiru tra marte e giove --ignis scrivimi qui 20:40, 21 gen 2016 (CET)[rispondi]

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