Discussione:Nazario Sauro

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Biografie
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Note: La voce è pesantemente viziata da un bias (ovvero, che la I Guerra Mondiale sia la naturale conseguenza e conclusione del Risorgimento), e di conseguenza tutta l’esposizione prende i connotati di una pomposa retorica patriottarda. In pratica la persona biografata diventa un mero tramite per rivendicazioni nazionalistiche fuori tempo massimo, invece di essere l’oggetto della voce.
Monitoraggio effettuato nel febbraio 2015
 
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Sposto qui citazioni[modifica wikitesto]

in attesa di migliore contestualizzazione

«Caro Nino, tu forse comprendi od altrimenti comprenderai fra qualche anno quale era il mio dovere d'italiano. Diedi a te, a Libero ad Anita a Italo ad Albania nomi di libertà, ma non solo sulla carta; questi nomi avevano bisogno del suggello ed il mio giuramento l'ho mantenuto. Io muoio col solo dispiacere di privare i miei carissimi e buonissimi figli del loro amato padre, ma vi viene in aiuto la Patria che è il plurale di padre, e su questa patria, giura o Nino, e farai giurare ai tuoi fratelli quando avranno l'età per ben comprendere, che sarete sempre, ovunque e prima di tutto italiani! I miei baci e la mia benedizione. Papà. Dà un bacio a mia mamma che è quella che più di tutti soffrirà per me, amate vostra madre! e porta il mio saluto a mio padre.»

«Cara Nina, non posso che chiederti perdono per averti lasciato con i nostri cinque bimbi ancora col latte sulle labbra; e so quanto dovrai lottare e patire per portarli e lasciarli sulla buona strada, che li farà proseguire su quella di suo padre: ma non mi resta a dir altro, che io muoio contento di aver fatto soltanto il mio dovere d’italiano. Siate pur felici, che la mia felicità è soltanto quella che gli italiani hanno saputo e voluto fare il loro dovere. Cara consorte, insegna ai nostri figli che suo padre fu prima italiano, poi padre e poi uomo. Nazario.»

--ЯiottosФ 18:46, 7 mar 2015 (CET)[rispondi]

  1. ^ Le due lettere sono conservate presso il Museo centrale del Risorgimento a Roma dove quella indirizzata al figlio Nino è incisa in una grande lastra lapidea murata nel salone dedicato alla prima guerra mondiale.