Discussione:Mutua intelligibilità

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Buongiorno. Proporrei di cambiare la parte sulle lingue romanze. In particolare i dialetti gallo-italici non sono intercomprensibili con l'italiano standard.

La parte riguardante l'Italia non è mai completa[modifica wikitesto]

La cartina sul versante italico è incompleta. Non si capisce perché riportare un’area gallo-italica al nord ma ignorare del tutto aree linguistiche come il napoletano e il siciliano, per esempio. Ancor più che l’italiano è parlano soprattutto al nord, mentre al sud le lingue regionali sono molto molto vive.
Inoltre l’articolo riporta l’informazione secondo cui le lingue gallo-italiche e l’italiano sarebbero altamente intercomprensibili, mentre il siciliano ha una buona intercomprensibilità, cioè la mutua comprensibilità tra italiano e siciliano è inferiore rispetto a quella tra lingue gallo-italiche e italiano. Non ho motivo di credere che non sia vero, anche perché il siciliano ha assorbito lessico perfino dall'arabo (oltre che dal provenzale, dal greco, dal catalano, ecc.) quindi è comprensibilmente plausibile che le lingue gallo-italiche risultino più simili all'italiano. Però nella cartina si legge esattamente l’opposto! L’area dalla toscana in giù è tutta dello stesso colore, mentre dall'Emilia-Romagna in su il colore diventa più scuro. La Sicilia dovrebbe essere di un colore leggermente più scuro di quello usato per l’area gallo-italica.
Certo è che definire le parlate gallo-italiche altamente intercomprensibili mi risulta una affermazione un po’ forte. Forse è vero per il veneto, ma per il lombardo? Io piuttosto scriverei che le varianti venete sono altamente intercomprensibili con l’italiano, altre parlate hanno invece una discreta intercomprensibilità. Tra italiano e siciliano c’è una sufficiente se non mediocre intercomprensibilità, a volte aiutata dalle parecchie serie televisive ambientante in Sicilia che diffondono in tutta Italia terminologia della lingua siciliana altrimenti incomprensibile.
E se mai la cartina si basasse sulle lingue ufficialmente riconosciute come tali, allora l’area gallo-italica dovrebbe risultare dello stesso verde del resto d’Italia, perché così come non sono riconosciuti il napoletano o il siciliano, non c’è nessun riconoscimento nemmeno per il piemontese o l’emiliano-romagnolo.
In tutte le altre nazioni è presente una suddivisione delle aree linguistiche abbastanza soddisfacente (anche se un bel po’ schematica), nella parte italiana sembra che ci sia sempre paura di far sapere che la situazione linguistica è parecchio frammentata. Oppure si nega addirittura che nel sud, l’italiano sia per molti una seconda lingua, che in molti casi non imparano nemmeno dopo l’intero ciclo della scuola dell’obbligo. Basta farsi un giretto in Campania o in Sicilia, ma forse vale proprio per tutto il sud. Con questo non voglio dire che al sud nessuno sappia parlare italiano! Anche perché si può conoscere alla perfezione sia il napoletano o il siciliano che sia, e pure l’italiano. L’uno non esclude l’altro. Lo dicevo solo per far intendere che è al sud che si parlano maggiormente lingue diverse dall'italiano, contrariamente a quanto si evincerebbe dalla cartina.
02:35, 18 feb 2014 (CET)

Secondo me lingue galliche e italiano standard presentano in certi casi solo una mediocre intelligibilità: Ho notato che chi parla italiano capisce poco da una persona che parla un dialetto lombardo, vale l'incontrario perché l'italiano è insegnato a scuola. Tante parole per esempio nel dialetto ticinese sono dissimili dall'italiano o più simili al romancio o al francese.

Tra spagnolo, portoghese e italiano sussiste un'intercomprensibilità limitata e asimmetrica[4].[modifica wikitesto]

a) Fra lo spagnolo e l'italiano, intercomprensibiltà "limitata" esagera. b) Il rimando [4] è pressoché vuoto, solo un titolo. Barefoot through the chollas (msg) 19:15, 18 ago 2021 (CEST)[rispondi]