Discussione:Meteoropatia

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Ritengo poco valido l'unico testo citato, Lombroso del 1878. Occorrono fonti scientifiche recenti. --Antiedipo (msg) 22:20, 17 set 2008 (CEST)[rispondi]

Sono necessarie delle fonti sul test Gualtierotti-Tromp. Ho fatto una ricerca e non ho trovato nessuna pubblicazione scientifica a riguardo. Inoltre credo che le istruzioni su come effettuare il test non siano attinenti alla voce. --Mishkin (msg) 16:41, 1 giu 2012 (CEST)[rispondi]

In bibliografia che cosa sarebbe "Studio del Prof. Angelico Brugnoli del Centro di ricerche in Bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali dell'Università degli Studi di Milano (ed.2007)"? E' un libro, un articolo, un'autoreferenza? Così com'è non ha alcun senso e andrebbe rimossa. --Mishkin (msg) 16:45, 1 giu 2012 (CEST)[rispondi]

Concordo, sezioni e citazione da lungo tempo senza fonti e non chiare; rimuovo, reinseribili previa specificazione e fontizzazione. --Veneziano- dai, parliamone! 22:43, 1 giu 2012 (CEST)[rispondi]

Ciao [@ Popop] in che consiste l'originalità della sezione da te contestata? Il test, che come tutti i test è una prova non teorica ma oggettiva, riporta fonti facilmente riscontrabili (note 5 e 6), non fa capo a un solo studioso, come tu scrivi, ma nasce dalla collaborazione del biologo Tromp e del prof.Solimene e ha riscontri nell'ambito scientifico (note 3 e 4). Sarebbe bene dunque togliere l'avviso.--Gierre (msg) 09:59, 3 apr 2018 (CEST)[rispondi]

[@ Gierre]Innanzitutto le citazioni sono in un formato che faccio fatica a capire. Panorama, cos'è, la rivista? Tu pensi che sia una fonte adatta per confermare l'importanza di una teoria scientifica? Idem per alpha test, direi. Minerva è la rivista o un volume pubblicato dalla casa editrice? Se è un articolo, chi è l'autore? Minerva è una rivista scientifica, per quel che ne so discreta, ma non il top, anche questa da sola non basta ad attestare la rilevanza di una teoria, figuriamoci, la letteratura medica è sterminata! Il libro è presente in 15 biblioteche in tutto in Italia [1], significa che praticamente ha avuto scarsissimo interesse per gli studiosi nel campo.
Con queste fonti avremmo centinaia di paragrafi sulle varie teorie dei vari autori. Una teoria ha un valore scientifico riconosciuto se se ne parla nei trattati, nelle rassegne, nelle enciclopedie, e tutto deve avere diffusione internazionale. Con le fonti attuali si tratta semplicemente di ingiusto rilievo.
Per finire, ma questo c'entra poco, non è affatto scontato che i test siano qualcosa di oggettivo; ma, anche ammesso e non concesso, è l'interpretazione e la significatività del test che va valutata e dimostrata. Ciao --Pop Op 20:03, 3 apr 2018 (CEST)[rispondi]
Ho provato a cercare su PubMed qualche riferimento a questo test, e non ho trovato assolutamente nulla; questo mi porta a pensare che questo test non sia mai stato sottoposto al vaglio della comunità scientifica. Allo stato attuale, stante anche l'irrilevanza delle fonti riportate (suvvia, non tanto AlphaTest, ma sul serio pensiamo che un libro scritto da tre meteorologi televisivi italiani possa avere rilevanza in una voce di ambito medico?), direi che la sezione rappresenta un ingiusto rilievo e va pertanto cassata. --Aplasia 12:48, 4 apr 2018 (CEST)[rispondi]
Piuttosto che eliminare, perché non inseriamo la voce in medicina alternativa, come iridologia, li non sarebbe ingiusto rilievo... Il test esiste e viene eseguito piuttosto spesso, certo non parliamo di medicina tradizionale. --Geoide (msg) 07:26, 5 apr 2018 (CEST)[rispondi]
Se devo dire la verità... ho cercato con Google tra i risultati in lingua inglese e nessuna traccia di questo test in tutto il web e in nessun libro... in italiano compaiono blog come mammaalcubo.org, o larispostagiustaatutto.wordpress.com . Lascerei volentieri questo test al web, dove ci può stare di tutto, mentre invece noi siamo un'enciclopedia. Comunque mi sembra ceh ci sia consenso per togliere da questa pagina. --Pop Op 20:25, 5 apr 2018 (CEST)[rispondi]
allo stato delle fonti lo toglierei anche io --ignis scrivimi qui 21:47, 9 apr 2018 (CEST)[rispondi]

Non è chiaro[modifica wikitesto]

[@ Popop] se "non è chiaro se il testo [è] sia fonte per info contenute nella voce" - basta leggerlo e tutto diventa chiaro; "non è chiaro se si tratti di lavoro scientifico (presente in un'unica biblioteca universitaria) possibile inserimento promozionale)" - se leggi il catalogo di Armando Editore (su Libreria Universitaria, oltre 8 milioni di libri a catalogo) ti risulterà chiaro che non ha bisogno di una promozione su Wikipedia. --Gierre (msg) 07:56, 27 apr 2018 (CEST)[rispondi]

Preciso solo che questa modifica mi era apparsa un po' dubbia, e che comunque il testo non mi sembra rispettare WP:FONTI. Del resto anch'io ci avevo pensato un po' prima di toglierlo, visto che la pagina ha così poche fonti. Ripeto che a prima vista mi sembra comunque poco adatto, ma se pensi che vada bene si può lasciare. --Pop Op 14:52, 28 apr 2018 (CEST)[rispondi]

Svecchiare la voce[modifica wikitesto]

Salve. Ho tradotto la voce dalla versione in inglese, che sembra decisamente più affidabile di quella in italiano. Ci sono più fonti e vengono riportati più studi (anche quelli più vecchi che affermerebbero l'esistenza della meteoropatia, poi confutati). Normalmente avrei pubblicato subito la mia versione ma un dubbio mi è sorto: la voce in inglese tratta di "weather pains" (dolori meteorologici) che sarebbero una sottocategoria, la principale e più nota, della meteoropatia, che invece non sembra limitarsi alla sola percezione del dolore correlata al meteo. La voce in inglese suggerisce che il significato del termine è pressappoco lo stesso e che assume solo un altra forma in altre lingue (tra cui "meteoropatia", in italiano) rispetto all'inglese.

Secondo me possono essere considerati la stessa cosa (in sostanza, il meteo non influenza un bel niente) e la nuova versione può essere caricata ma volevo sapere cosa ne pensate, cito [@ Popop, Ignisdelavega] che ho visto di sopra. Potete consultare la nuova versione nella mia sandbox. --Lone Internaut 02:59, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]

per me puoi procedere, ciao --ignis scrivimi qui 09:31, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Ciao, Lone, a prima vista mi sembra che hai fatto un ottimo lavoro, sono favorevole alla sostituzione. Mi pare però che la voce inglese tratti un argomento molto più ristretto, dolori articolari, mentre in italiano il termine sembra molto più ampio. Del resto, anche se si trattasse di semplice autosuggestione, si tratterebbe comunque di un disturbo psichico (il disturbo sarebbe comunque reale). Ripeto, sono d'accordo con la sostituzione, perchè della voce attuale c'è poco di salvabile. Ma poi, con calma, si può integrare con [2] , [3] e forse altro. Manterrei comunque il disclaimere medico, non quello alternative, se la Treccani gli dedica una voce nel Dizionario di Medicina, evidentemente non si tratta di pseudoscienza. Ciao --Pop Op 14:19, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Diciamo che nella più generica meteoropatia rientrano i "weather pains" e che i "weather pains" sono considerati meteoropatia. Comunque è un po' un campo minato. Per quanto riguarda la meteoropatia in generale, la Treccani parla di "variazioni di temperatura (colpo di calore, assideramento, congelamento)" e di "pressione (mal di montagna, ecc.)" e "di umidità (azione favorente le malattie reumatiche)". Le prime sono condizioni ben specifiche e a sé stanti (es. congelamento) che sembrano essere state buttate dentro un po' a caso. Per quanto riguarda "azione favorente le malattie reumatiche" abbiamo visto che, semplicemente, non è vero. Il Corriere ci va più cauto e fa importanti premesse, "Dal punto di vista scientifico, in realtà, deve ancora essere chiarita la reale rilevanza di questo tipo di fenomeni sul nostro stato di salute" poi però comunque afferma "una recrudescenza di reumatismi e discopatie" con l'arrivo di perturbazioni. In certi casi sembra che affermino che se ti bagni sotto la pioggia un'ora e ti prendi un accidente, allora "è meteoropatia".
Non so davvero cosa pensare. Si fossero limitati a parlare di "disturbo psichico" sarebbe più facile. --Lone Internaut 15:38, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Sì, sì, son d'accordo, avevo notato anch'io, però sono fonti autorevoli, non sta a noi sindacare su quello che dicono le fonti... Sicuramente c'è un po' di confusione, soprattutto per quel che riguarda la terminologia, poi anche sui dati di fatto non c'è un accordo pieno. Ho cercato sulla Britannica, ma non trovo una voce dedicata, bisognerebbe cercare su qualche enciclopedia medica ben fatta. Anche la voce inglese, è basata per lo più su fonti primarie, non è il meglio. Continuo a credere che, per ora, la tua traduzione sia la cosa migliore, quindi ti invito a sostituire, poi, eventualmente, la voce si potrà comunque migliorare. --Pop Op 15:57, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Se andassero tutti nella stessa direzioni io non mi permetterei mai, ma qui ci sono contraddizioni. Comunque, non dovrebbero essere fonti più affidabili studi di comunicazione scientifica in revisione paritaria (le fonti della voce in inglese), a maggior ragione se recenti, rispetto a definizioni su altre enciclopedie e siti web? Perché io sinceramente preferirei le prime alle seconde. Comunque ✔ Fatto. Sentiti libero di correggere se pensi sia necessario. --Lone Internaut 17:40, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Vedo quando riesco a mettere mano alla voce. Per il resto, no, l'attività scientifica è sempre in fieri riviste e revisione paritaria sono il meglio che abbiamo ma non sono perfette, un'informazione che appare su un manuale, meglio se con caratteristiche di enciclopedia e di autorità consolidata, è molto più affidabile di quella che appare su articoli. Tutti si possono sbagliare, se uno invece raccoglie informazioni già note, se c'è errore, vuol dire che è un errore molto comune. L'articolo sui vaccini che procurerebbero l'autismo è stato pubblicato nel 1998 e ritrattato solo dodici anni dopo! Certo, è un esempio estremo, e comunque nemmeno Treccani e Corriere sono infallibili, tutt'altro! Di buono nella bibliografia ora ci sono un paio di meta-studi, che sono sempre più affidabili dei singoli studi. Da non medico, oserei dire che la questione è considerata un po' vaga dal mondo scientifico, e sicuramente non troppo interessante, con tutte le malattie studiabili in maniera "oggettiva" che ci sono. Il problema del "dolore" è molto difficile, visto che ci sono comunque fattori soggettivi che non possono essere trascurati, quindi si vira comunque, almeno in parte, su psicologia, dove non tutto è quantificabile oggettivamente, se non si passa addirittura alla metafisica. Comunque, un ottimo lavoro, anche wikipedia è in fieri, mica possiamo raggiungere la perfezione subito, come Atena che nasce già adulta e armata... --Pop Op 19:07, 23 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Certo, va bene. So che l'attività scientifica è sempre in movimento e che ogni scienziato sa che "il mondo è qui per contraddirlo", perciò si prova ogni giorno a smontare una teoria per vedere se è veramente solida. È semplicemente che, finché non la smontano, noi dobbiamo pur scrivere qualcosa. Nel caso del collegamento meteo-dolore (artrite e reumatismi), mi sembra evidente che la ricerca suggerisca, ad oggi, che non ci sia correlazione ma magari si trova altro. A tal proposito mi auguro che le fonti terze si tengano sempre ben aggiornate: ad esempio, fino a un decennio fa c'erano ancora dubbi che i dinosauri fossero piumati. Oggi, se ricordo correttamente, come con i vaccini, il dibattito è prossimo allo zero: erano piumati eccome. E se il Corriere dicesse il contrario, dovremmo astenerci dall'usarlo come fonte. --Lone Internaut 00:08, 24 ago 2022 (CEST)[rispondi]