Discussione:Mauro Piacenza

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non comprendo perchè siano state eliminate dalla Voce Mauro Piacenza tutte le informazioni relative a quanto aveva detto in varie importanti occasioni a proposito di diverse questioni inerenti gli uffici ricoperti di volta in volta. Se si consulta un'enciclopedia è perchè si vogliono acquisire informazioni su un determinato soggetto, non solo la fredda cronologia degli avvenimenti che lo riguardano, in tal caso basterebbe consultare un annuario. Perraltro se questo fosse il criterio di Wikipedia, la stessa si impoverirebbe dei contributi dei vari utenti che, spendendo tempo ed energie, partecipano ad arricchire l'enciclopedia con fatica, cercando sul web le notizie, mettendo a supporto le note con le fonti relative. Non si comprende poi perchè per altri noti ecclesiastici (Carlo Maria Martini, Papa Francesco, ecc. ecc.) venga riportato quanto hanno detto e scritto in varie circostanze. Si chiede quindi di reinserire quanto è stato stralciato e che per diversi mesi è stato presente sotto la voce Mauro Piacenza, in difetto si avrebbe un trattamento diverso rispetto ad altri ecclesiastici. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.7.168.41 (discussioni · contributi) 17:31, 4 gen 2014‎ (CET).[rispondi]

Wikipedia è un'enciclopedia, non una raccolta "copia e incolla" di omelie, discorsi e relazioni. --FeltriaUrbsPicta (msg) 17:44, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]
Le informazioni che avevi riportato oltre ad essere una infinita trascrizione di omelie o di interviste che formavano un'accozzaglia di pensieri circa qualcosa, quindi non NPOV, presentavano anche delle congetture e chiusure personali tratte dalle parole del Piacenza. Questo costituisce in un certo senso una ricerca personale. --Krepideia judica causam tuam 17:57, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]

chiedo che vengano reinserite le notizie che riporto qui di seguito, faccio presente che i viaggi e gli incontri che un cardinale prefetto di una congregazione fa, hanno una valenza perchè stanno ad indicare l'attività svolta dallo stesso, peraltro il tutto riportato in modo neutro e supportato da fonti. Mi sembra che usiate due metri e due misure rispetto ad altre voci della Vostra enciclopedia, che pensavo fosse anche un pò nostra, nel senso che tutti possiamo contribuire. Mi sembra che non ci sia un criterio logico nell'ammettere o escludere i contributi che "cassate" come voce non enciclopedica. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.60.220.84 (discussioni · contributi) 11:00, 13 gen 2014‎ (CET).[rispondi]

Ecco ciò che avete escluso:

Come Prefetto della Congregazione del Clero, ha tenuto diverse conferenze e presieduto incontri su invito degli episcopati locali:

in Francia ad Ars il 24 gennaio 2011 il colloquio: «il celibato sacerdotale, fondamenti, gioie, sfide…»[7][8].

A Torino, il 10 maggio 2011, ha tenuto una lezione sull’affettività nel tempo del seminario alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Torino su invito dei seminaristi di tutte le diocesi piemontesi e alla presenza dell’episcopato della regione, dei formatori e dei docenti in occasione della 35ª giornata dei seminaristi piemontesi[9][10].

Negli Stati Uniti, a Los Angeles (California), il 3 ottobre 2011 ha partecipato all’Incontro con i Sacerdoti dell’Arcidiocesi con un intervento sul "Sacerdote nel secolo XXI", mentre il 4 ottobre 2011, sempre a Los Angeles ha tenuto una conferenza ai Sacerdoti di lingua spagnola dal titolo «La Parola di Dio nella vita del sacerdote», sulla ricezione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Verbum Domini di Benedetto XVI[11][12][13].

A Milano, il 9 marzo 2012, nell’Aula magna dell’Università Cattolica ha inaugurato, con una lezione di Teologia, i corsi che lo stesso ateneo rivolge agli studenti di tutte le facoltà. Al centro dell’intervento il rapporto tra identità della Chiesa e relativismo nell’epoca moderna[14].

In Polonia, a Cracovia, il 16 aprile 2013, ha incontrato i responsabili della formazione permanente dei sacerdoti polacchi, nell’incontro ha anche sintetizzato alcuni contenti del la nuova edizione aggiornata e ampliata «Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri» pubblicato dalla Congregazione del clero, integrato con il magistero più recente di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI[15]. Mentre a Częstochowa , il 17 aprile 2013, ha presieduto il pellegrinaggio nazionale nella Basilica di Jasna Gòra, incontrando 3 mila seminaristi e 300 professori e rettori dei 63 Seminari Maggiori della Polonia[16][17].

In Slovachia, il 7 giugno 2013, ha presieduto la giornata sacerdotale organizzata dalla Conferenza Episcopale Slovacca.

In Spagna, a Madrid, il 4 settembre 2013, ha incontrato i Formatori dei Seminari Maggiori della Spagna, nel XX anniversario di pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Pastores dabo vobis”[18][19].

Nel marzo 2011 ha scritto una lettera indirizzata ai sacerdoti in occasione della Quaresima, in cui ha fatto presente che il sacerdote deve essere un "brano di Vangelo vivente che tutti possono leggere e accogliere" e per fare ciò deve sperimentare fino in fondo l’esperienza della "conversione alla propria identità"…"è nell’Eucaristia che il sacerdote riscopre la propria identità". "Un mondo scristianizzato richiede una nuova evangelizzazione, ma una nuova evangelizzazione reclama sacerdoti nuovi, non certo nel senso della superficiale rincorsa di ogni effimera moda passeggera, ma in quello di un cuore profondamente rinnovato da ogni Santa Messa". "Talvolta la fatica è davvero molta e facciamo l’esperienza di essere pochi rispetto alle necessità della Chiesa. Ma se non ci convertiamo saremo sempre meno, perché solo un sacerdote rinnovato, convertito, nuovo, diviene strumento, attraverso il quale lo Spirito chiama i nuovi sacerdoti"[20][21].

I cardinali sono soggetti sicuramente enciclopedici. Il fatto che il soggetto sia sicuramente enciclopedico, però, non comporta che nella sua voce si possa scrivere tutto quello che si vuole. Wikipedia, come ho già detto nel mio precedente commento, è un'enciclopedia. --FeltriaUrbsPicta (msg) 12:19, 13 gen 2014 (CET)[rispondi]

ma qual'è il criterio logico, quindi oggettivo, secondo cui si decide ciò che è enciclopedico e cosa no? esistono delle regole ?

Leggi pure qui. --FeltriaUrbsPicta (msg) 13:44, 13 gen 2014 (CET)[rispondi]

ho capito: "così è, se vi pare", li c'è scritto tutto e il contrario di tutto. In sostanza non c'è un crierio oggettivo, ma soggettivo. I moderatori Mettono o tolgono secondo la loro pura discrezionalità sganciata da ogni regola. Il risultato è deludente, infatti prima che censuraste il tutto, la pagina presentava la seguente struttura:

1 Biografia

1.1 Formazione

1.2 Curia romana

1.3 Presidente della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa e presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra

1.4 Segretario della Congregazione per il Clero

1.5 Prefetto della Congregazione per il Clero

1.6 Penitenziere maggiore

1.7 Pubblicazioni

2 Genealogia episcopale

3 Note

4 Altri progetti

5 Collegamenti esterni


ora invece la struttura risulta impoverita. Eccola:


1 Biografia

1.1 Formazione

1.2 Primi incarichi curiali e consacrazione episcopale

1.2.1 Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa

1.3 Cardinalato

2 Onorificienze

3 Genealogia episcopale

4 Opere

5 Note

6 Altri progetti

7 Collegamenti esterni


mancano in sostanze i seguenti importanti paragrafi:

1.2 Curia romana

1.4 Segretario della Congregazione per il Clero

1.5 Prefetto della Congregazione per il Clero

1.6 Penitenziere maggiore


ecco come si presentavano i contenuti il 28-12-2013, peraltro fondati su innumerevoli fonti che ne garantivano la neutralità, confrointateli con quelli attuali e fate la differenza:


Biografia

Formazione

Ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Genova il 21 dicembre 1969, ha ricoperto inizialmente gli incarichi di vicario parrocchiale della parrocchia di Santa Agnese e Nostra Signora del Carmine, confessore presso il Seminario Arcivescovile Maggiore e cappellano dell'Università degli studi di Genova. Si è laureato, summa cum laude, in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense nel 1975[1].

Successivamente è stato delegato arcivescovile per l'Università, docente di diritto canonico presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, giudice presso il tribunale ecclesiastico diocesano e regionale ligure, addetto stampa arcivescovile, assistente diocesano del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, docente di cultura contemporanea e di storia dell'ateismo presso l'Istituto superiore di scienze religiose "Ligure" e di teologia dogmatica presso l'Istituto diocesano di teologia per Laici "Didascaleion" ed insegnante di religione presso alcuni licei statali.

Nel 1986 è stato nominato canonico della cattedrale di San Lorenzo.


Curia romana

Dal 1990 ha prestato servizio presso la Congregazione per il Clero, della quale fu nominato capo ufficio il 25 novembre 1997 e sotto-segretario l’11 marzo 2000.

Presidente della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa e presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra

Il 13 ottobre 2003 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa elevandolo al grado di vescovo con il titolo di Vittoriana. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale dal cardinale Tarcisio Bertone il 15 novembre dello stesso anno.

Il 28 agosto 2004 è stato nominato presidente anche della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

Il 7 maggio 2007 papa Benedetto XVI ha aggiunto ai suoi precedenti incarichi anche quello di segretario della Congregazione per il Clero elevandolo contemporaneamente alla dignità di arcivescovo.

Ha mantenuto i tre incarichi fino al 3 settembre 2007 quando è stato sostituito alla guida delle commissioni per i Beni Culturali e di Archeologia Sacra da monsignor Gianfranco Ravasi.

Come presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa si è intensamente dedicato alla lettura e fruizione di tali beni in chiave catechistica e missionaria, con la promozione di incontri con architetti (studio dello spazio sacro per l’uso liturgico), con artisti ed artigiani (l’avvio è stato dato con i raduni avvenuti presso l’Abbazia Cistercense di Casamari e presso il Santuario di Loreto), con varie mostre come, per esempio quelle in occasione del 150º anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata (nel braccio Carlo Magno di S.Pietro) [2][3][4], in occasione del S.Natale (mostre sui presepi artistici presso il Palazzo della Cancelleria in Roma)[5].

L’attenzione alle espressioni culturali della musica è stata evidenziata con numerosi concerti sempre condotti sul filo di un commento di ogni brano, commento riconducibile alle verità di fede. Fra tali eventi emergono una veglia di preghiera svoltasi nella Basilica Papale di S.Maria Maggiore in Urbe, con la lettura di brani scritturistici, patristici, magisteriali e tratti da scritti di Santi, con una meditazione e il tutto alternato a brani musicali partenti da laudi medioevali per arrivare fino a brani contemporanei, anche scritti per l’occasione (es. il canto conclusivo del “Magnificat” composto appositamente dal Maestro Ferdinando Nazzaro). Sempre per evidenziare che l’evangelizzazione si deve poter servire di tutti i mezzi artistici ha anche composto una sorta di opera lirica, con parti anche recitate, ispirata alle beatitudini evangeliche.

Tale opera è stata rappresentata in prima assoluta a Roma, al teatro Argentina, con la direzione musicale del Maestro Ferdinando Nazzaro, con la partecipazione di cantanti lirici e di attori professionisti [6]. Nell’intento di servirsi anche del mezzo audiovisivo per comunicare, ha assicurato la sua supervisione scientifica a 4 DVD editati dalla San Paolo dal titolo “Quel giorno a Nazareth”, oltre dieci ore di narrazione supportate dalle immagini. Si tratta della narrazione dei primi 2.000 anni della Chiesa attraverso i luoghi fisici della sua storia e per voce dei testimoni di oggi : un documento suddiviso in 20 capitoli di 25 minuti ciascuno. L’idea che soggiace è il fatto che la storia della Chiesa inizia a Nazareth con l’Incarnazione del Verbo. Da tale evento si arriva fino a tutto il pontificato del Beato Giovanni Paolo II, fino all’immagine dell’inizio di Pontificato di Benedetto XVI. RAI 1 ha trasmesso tutte le puntate. Nell’intento di servirsi pure delle catacombe come mezzo di catechesi, oltre a tutti i lavori di restauro conservativo del patrimonio catacombale romano e di quello di S.Gennaro a Napoli, ha valorizzato quei luoghi con suggestive celebrazioni liturgiche e, all’esterno di esse, con la spettacolarizzazione degli “Acta Martyrum” attraverso la recitazione dei testi con sottofondi musicali adatti e con commenti di meditazione. Al proposito si ricordano tali eventi in S.Sebastiano, in S.Callisto, in Santa Domitilla e l’appuntamento annuale, con gruppi di attori studenti, in occasione della memoria dei Santi Protomartiri romani (30 giugno).

Segretario della Congregazione per il Clero

Il 7 maggio 2007 papa Benedetto XVI lo ha nominato Segretario della Congregazione per il Clero elevandolo alla dignità Arcivescovile. Alla vigilia dell’apertura dell’anno sacerdotale, il 19 giugno 2009, in un’intervista all’Osservatore Romano ha detto che: “Il celibato non è solo una norma disciplinare, ma affonda le proprie radici in argomentazioni teologico-spirituali, che hanno nell'imitazione di Cristo "umile povero e casto" il loro baricentro e nella riproposizione della "forma di vivere degli apostoli", la loro concreta traduzione esistenziale. L'aspetto disciplinare del celibato, in effetti, è solo la necessaria conseguenza della sua natura teologica. Anche se a causa della debolezza spirituale della formazione, o del suo sbilanciamento intellettuale, il celibato è meno compreso, ciò non autorizza a ipotizzare scenari differenti, ma impone uno sforzo in ordine alla più attenta formazione dei presbiteri e alla migliore catechesi dei laici. La Chiesa, a differenza del mondo, non obbedisce alle maggioranze, ammesso che ci siano, soprattutto quando queste sono frutto della deformazione mediatica, più che della formazione cristiana. La Chiesa obbedisce al suo Signore, alla propria storia e alla tradizione, nella quale, misteriosamente, agisce Dio stesso per mezzo dello Spirito Santo. Attribuire, poi, al celibato la responsabilità di taluni scandali, che riguardano alcuni sacerdoti, sarebbe come attribuire alla fedeltà coniugale la responsabilità dell'adulterio. Non è certamente abbassando il livello e aumentando il grado di già notevole secolarizzazione, che si risolvono le questioni. Semmai è il contrario: è innalzando il livello spirituale della formazione iniziale e permanente, osservando un attento discernimento, mai prigioniero dei numeri, ma libero e capace di valutare non solo che non ci siano ostacoli all'ordinazione sacerdotale, ma che il candidato abbia le qualità positive per esservi ammesso, fornendo una formazione filosofica capace di recuperare la centralità della metafisica, magari fenomenologicamente ed esistenzialmente riletta, e di educare innanzitutto alle certezze teologico-dottrinali, sulle quali ogni possibile dibattito successivo può innestarsi legittimamente, senza ledere il deposito della fede. Infine, dal punto di vista numerico, è sotto gli occhi di tutti che là dove c'è spazio per la radicalità evangelica, le vocazioni fioriscono e si moltiplicano, nella fedeltà e nella bellezza, tipiche di chi si lascia affascinare e plasmare da Cristo, mentre gli ambiti più fortemente orizzontalizzati e secolarizzati, sono, in definitiva, quelli che languiscono nel deserto arido spirituale e, purtroppo, numerico. È necessario, in un mondo sempre più assordante, creare nuovi spazi di silenzio e di ascolto, attraverso la direzione spirituale e la confessione sacramentale dei giovani, perché la voce di Dio, che sempre continua a chiamare, possa essere udita e prontamente seguita. Del resto, nel Vangelo, il Signore stesso ci ha lasciato una inequivocabile indicazione per la cosiddetta "pastorale vocazionale": "Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe" (Matteo, 9, 38). L'unica arma davvero efficace per il rilancio delle vocazioni è, dunque, la preghiera! Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, comunità parrocchiali, movimenti e associazioni, famiglie e singoli che pregano per le vocazioni, otterranno da Dio ciò che il Signore stesso vuole donare. Ogni altra presunta soluzione, che esuli da tale esplicita volontà del Signore, non può trovare legittimazione[7].

Prefetto della Congregazione per il Clero


Il 7 ottobre 2010 papa Benedetto XVI lo ha nominato prefetto della Congregazione per il Clero e, di conseguenza, presidente del Consiglio Internazionale per la Catechesi, sostituendo nella carica il cardinale brasiliano Cláudio Hummes, dimissionario per raggiunti limiti d'età.

Il 20 ottobre 2010 papa Benedetto XVI ha annunciato la sua nomina cardinalizia: lo ha creato e pubblicato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010 assegnandogli la diaconia di San Paolo alle Tre Fontane.

Ad Ars (Francia), il 24 gennaio 2011 nel colloquio: «Il celibato sacerdotale, fondamenti, gioie, sfide...», ha affermato che: "Particolarmente rilevante è il legame, che l'esortazione apostolica Sacramentum caritatis ribadisce, tra celibato ed Eucaristia; se tale teologia del magistero sarà recepita in modo autentico e realmente applicata nella Chiesa, il futuro del celibato sarà luminoso e fecondo, perché sarà un futuro di libertà e di santità sacerdotale. Potremmo così parlare non solo di "natura sponsale" del celibato, ma della sua "natura eucaristica", derivante dall'offerta che Cristo fa di se stesso perennemente alla Chiesa, e che si riflette in modo evidente nella vita dei sacerdoti"[8][9].

Nel marzo 2011 nella lettera indirizzata ai sacerdoti in occasione della Quaresima scrive che il sacerdote deve essere un "brano di Vangelo vivente che tutti possono leggere e accogliere" e per fare ciò deve sperimentare fino in fondo l’esperienza della "conversione alla propria identità"…"è nell’Eucaristia che il sacerdote riscopre la propria identità". "Un mondo scristianizzato richiede una nuova evangelizzazione, ma una nuova evangelizzazione reclama sacerdoti nuovi, non certo nel senso della superficiale rincorsa di ogni effimera moda passeggera, ma in quello di un cuore profondamente rinnovato da ogni Santa Messa". "Talvolta la fatica è davvero molta e facciamo l’esperienza di essere pochi rispetto alle necessità della Chiesa. Ma se non ci convertiamo saremo sempre meno, perché solo un sacerdote rinnovato, convertito, nuovo diviene strumento, attraverso il quale lo Spirito chiama i nuovi sacerdoti"[10][11].

A Los Angeles, Il 4 ottobre 2011, nell'incontro con i seminaristi, ha detto che: “È ormai acquisito dall’esperienza ecclesiale, che le vocazioni nascono, fioriscono, si sviluppano e giungono a maturazione solo laddove è chiaramente riconosciuto il primato di Dio. … La Chiesa non ha bisogno di manager ma di uomini di Dio! Non ha bisogno di sociologi, psicologi, antropologi, politologi -e tutte le altre declinazioni che conosciamo e possiamo immaginare-. La Chiesa ha bisogno di uomini credenti e quindi credibili, di uomini che, accolta la chiamata del Signore, siano Suoi motivati testimoni nel mondo! Primato di Dio significa primato della vita sacramentale, vissuta oggi ed offerta, a suo tempo, a tutti i nostri fratelli! Molte cose gli uomini possono trovare in altri; nel Sacerdote essi però cercano ciò che solo lui può dare: la divina Misericordia, il Pane di vita eterna, un nuovo orizzonte di significato che renda più umana la vita presente e possibile quella eterna! La Chiesa ha bisogno di uomini forti! Di uomini saldi nella fede, capaci di condurre i fratelli ad un'autentica esperienza di Dio. La Chiesa ha bisogno di sacerdoti che, nelle tempeste della cultura dominante, quando "la barca di non pochi fratelli è sbattuta dalle onde del relativismo" (cf. J. Ratzinger, Omelia per la Santa Messa Eligendo Romano Pontifice), sappiano, in effettiva comunione con Pietro, tenere saldo il timone della propria esistenza, delle comunità loro affidate e dei fratelli che domandano luce ed aiuto per il loro cammino di fede”[12][13].

Il 9 marzo 2012, nell’Aula magna dell’Università Cattolica di Milano, ha inaugurato, con una lezione di Teologia, i corsi che l’ateneo rivolge agli studenti di tutte le facoltà. Al centro dell’intervento il rapporto tra identità della Chiesa e relativismo nell’epoca moderna. Ha spiegato che «La Chiesa non è che il prolungamento dell’avvenimento di Cristo nel tempo e nello spazio». Al centro della nostra fede, infatti, c’è una presenza: Gesù di Nazareth. «Per questa ragione, possiamo dire che la Chiesa è il luogo dove noi “partiamo” verso Dio. Infatti, solo perché la meta, seppur non conosciuta fino in fondo, è intuita, vale la pena di mettersi in cammino. Fino alla consumazione della storia la Chiesa sarà in movimento. Ha proseguito dicendo che: «È abissale la differenza tra il relativismo ecclesiale - che rimanda a Dio - e il relativismo culturale in cui siamo immersi», ha spiegato. Se il primo implica una relazione - e quindi un’apertura - il secondo nega la possibilità di qualsiasi rapporto profondo tra l’uomo e la realtà, che si accontenta perciò della convenienza dell’immediato. Ma chi è più libero? «Chi conosce la meta del proprio viaggio e ne gusta le tappe, o chi è costretto a vagare da un luogo all’altro», cercando qualcosa che lo soddisfi? E chi è più moderno? Chi vive il presente, intuendone il significato, o chi del presente è prigioniero? «Non c’è nessuno che ama la libertà, il progresso e la modernità più della Chiesa, perché essa è la compagnia di coloro che da Cristo sono stati liberati»[14].

A Cracovia, il 16 aprile 2013, ai responsabili della formazione permanente dei sacerdoti polacchi, ha detto che «Ciascun sacerdote è chiamato ad amare la Chiesa sua sposa, dando, quotidianamente e generosamente la vita per lei … dare la vita per la Chiesa potrebbe essere, però, un’astrazione se il corpo della Chiesa non giungesse ad assumere le sembianze del concreto popolo di Dio a noi affidato». Servire la Chiesa, allora, «significa collaborare con Dio all’edificazione del suo corpo, alla convocazione del suo popolo, il quale ha sempre diritto di ascoltare l’annuncio del Vangelo, di ricevere la divina misericordia e di nutrirsi del pane eucaristico». Ricordando le parole pronunciate da Papa Francesco nell'omelia della messa crismale del 2013 a proposito dell'«unzione» ricevuta dai preti «per ungere il popolo», ha detto: «Mi ha personalmente molto colpito questa immagine, soprattutto laddove il Santo Padre ha posto la verifica di tale unzione nella gioia con cui la gente esce dalle nostre celebrazioni. Se esse sono state reale unzione, cioè reale annuncio della buona novella, germoglia nel cuore e sul volto dei nostri fedeli una reale letizia». Il prete deve avere «una dedizione disinteressata per il bene del gregge, da vivere con umiltà e coerenza», resistendo a due tentazioni: quella di «spadroneggiare sul gregge» e quella di «vanificare la propria configurazione a Cristo capo e pastore»[15].

A Częstochowa , il 17 aprile 2013, nell’omelia della messa celebrata nella Basilica di Jasna Gòra, ha detto ai seminaristi e ai novizi che “nell’identità sacerdotale, che vi preparate a ricevere dallo Spirito Santo, attraverso l’indispensabile mediazione della Chiesa, è racchiuso il segreto del vostro futuro e della vostra stessa felicità. Essa è, nel medesimo tempo, istituzionale e carismatica. Istituzionale, perché passa oggettivamente attraverso l’imposizione delle mani del Vescovo, nell’ininterrotta Successione apostolica, che ci permette di risalire fino al Collegio dei Dodici, e carismatica, perché frutto della perenne azione dello Spirito, che, dalla Pentecoste fino alla consumazione della storia, plasma il volto della Chiesa come comunione per la missione[16][17].

In Slovacchia, nel giugno 2013, nel viaggio, su invito della Conferenza episcopale, che ha avuto la sua occasione nella Giornata mondiale di santificazione del Clero insieme alle celebrazioni giubilari dei Santi Cirillo e Metodio, ha tenuto una serie di incontri con la Conferenza Episcopale, con i sacerdoti, con i seminaristi, con i responsabili della formazione seminaristica. Ha parlato dell’importanza della comunione nella Chiesa e verso la Chiesa, anche nella sua forma gerarchica, spiegando che è un elemento che la cultura dominante spesso ha difficoltà a capire, e che sembra contrastare con alcuni aspetti della società moderna”. Essere ‘moderni’, non significa, in alcun caso, ferire la comunione, o vivere in modo arbitrario l’obbedienza, ma, al contrario, ciò che realmente ci rende alternativi al mondo – e per questo, profetici – è la reale e profonda unità con Cristo, dal rapporto col quale deriva ogni fecondità pastorale … essere preti moderni non significa reinventare la fede ad ogni omelia, o immaginare una chiesa diversa, nelle sue strutture essenziali, da quella che Cristo Signore ha istituito. Essere moderni significa, al contrario, essere contemporanei di Cristo, cioè, vivere, ogni istante, alla sua Presenza”. Più che cogliere le sfide della modernità, è necessario “essere capaci con la forza del Vangelo sfidare noi la modernità” grazie a una “radicale e permanente appartenenza a Cristo”. E’ necessario vivere una libertà autentica: “È necessario essere liberi da qualsiasi condizionamento dei mezzi di comunicazione, che non sono il nostro ultimo tribunale! Quello sarà Dio! L’essere davvero alternativi alla cultura dominante ci rende straordinariamente vicini al nostro popolo, ci renderà capaci di dialogare con credenti e non credenti, sosterrà la responsabilità nei confronti delle anime a noi affidate e, proprio nella radicalità del nostro essere alternativi al mondo, guadagneremo la profonda stima, soprattutto, dei giovani”[18].

A Madrid, il 4 settembre 2013, nell’incontro con i Formatori dei Seminari Maggiori della Spagna, nel XX anniversario di pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Pastores dabo vobis”, ha detto che: “il rapporto tra fede e Vocazione è un rapporto genetico, poiché un’autentica Vocazione al Ministero ordinato non può che nascere in una vita di fede; è un rapporto generativo, poiché la Vocazione “produce” un nuovo modo di credere e di relazionarsi col Mistero; ed è, infine, un rapporto reciprocamente performativo, poiché la fede acquista sempre una nuova forma nell’approfondirsi e nel dipanarsi della Vocazione e, nel contempo, la Vocazione è continuamente plasmata, definita e nutrita dalla fede. Prescindendo da questo orizzonte genetico, generativo e performativo, ogni discorso sulla Vocazione, sulla pastorale vocazionale e sui necessari interventi per rispondere, per quanto umanamente possibile, alla “emergenza vocazionale” dell’Occidente, sarebbe privo, non solo, di fondamento, ma anche di orizzonte. Dobbiamo, come pastori e come responsabili della formazione, in piena coerenza con quanto indicato, vent’anni or sono, dalla Pastores dabo vobis, riconoscere che il problema non è la “presunta mancanza di vocazioni”, ma il problema è e rimane la fede! La fede delle famiglie, la fede delle comunità cristiane, la fede dei pastori, l’ardore missionario che deve conseguire a tale fede! In questo senso va interpretato l’insegnamento della Pastores dabo vobis e il salutare richiamo che, costantemente, il Santo Padre Francesco rivolge a tutta la Chiesa, sottolineando sia l’imprescindibile rapporto tra “il pastore e le sue pecore”, cioè tra il sacerdote e la comunità credente, dalla quale egli proviene ed alla quale è mandato, sia il necessario primato della vita spirituale, che lega il sacerdote a Dio e, perciò, lo pone al servizio del Popolo”[19][20].

Penitenziere maggiore Il 21 settembre 2013 papa Francesco lo ha nominato penitenziere maggiore, ponendolo a capo del più antico dicastero della Curia romana e del primo dei tre supremi tribunali della Chiesa cattolica.

Pubblicazioni • M.Piacenza a cura di, Sacerdoti per il 3° milennio, Ed. Marietti, Genova-Milano 2003.

• M.Piacenza, Il Sigillo, Cristo fonte dell'identità del prete, edizione Cantagalli, Siena, 2010 (traduzioni in spagnolo: El Sillo – ed. Palabra; traduzioni in francese: Elus du Seigneur, ed. Artege).

• M.Piacenza, collaborazione a: Preti Sposati? 30 domande scottanti sul celibato, Ed. Elledici, Rivoli, 2011 (traduzione in spagnolo: Curas Casados? Ed. Rialp; traduzioni in inglese: married priests? ed. Ignatius press, San Francisco, 2012).

• M.Piacenza, Presbyterorum Ordinis 50 anni dopo, edizioni Cantagalli, Siena, 2013.


Genealogia episcopale

• Cardinale Scipione Rebiba

• Cardinale Giulio Antonio Santorio

• Cardinale Girolamo Bernerio O.P.

• Arcivescovo Galeazzo Sanvitale

• Cardinale Ludovico Ludovisi

• Cardinale Luigi Caetani

• Cardinale Ulderico Carpegna

• Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni

• Papa Benedetto XIII O.P.

• Papa Benedetto XIV

• Cardinale Enrique Enríquez

• Arcivescovo Manuel Quintano Bonifaz

• Cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda

• Cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj

• Papa Pio VIII

• Papa Pio IX

• Cardinale Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfürst

• Arcivescovo Salvatore Magnasco

• Cardinale Gaetano Alimonda

• Cardinale Agostino Richelmy

• Vescovo Giuseppe Castelli

• Vescovo Gaudenzio Binaschi

• Arcivescovo Albino Mensa

• Cardinale Tarcisio Bertone S.D.B.

• Cardinale Mauro Piacenza


Note


1. ^ dal sito www.vatican.va, http://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/cardinali_biografie/cardinali_bio_piacenza_m_it.html

2. ^ Agenzia Fides, Organo di Informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927, 08-03-2005, 8 Marzo - “Una donna vestita di sole”, la Mostra dedicata all’Immacolata Concezione,http://www.fides.org/it/news/5458

3. ^ Arautos do Evangelo, maggio 2005 (Pubblicato 2009/08/28), Testimoniare il Vangelo attraverso la Cultura,http://it.arautos.org/view/viewPrinter/7700-testimoniare-il-vangelo-attraverso-la-cultura

4. ^ dal sito www.vatican.va, INTERVENTO DI S.E. MONS. MAURO PIACENZA IN OCCASIONE DELL'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA "Una donna vestita di sole", Vaticano, Braccio di Carlo Magno, 12 febbraio 2005, http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_commissions/pcchc/documents/rc_com_pcchc_20050212_mostra-immacolata_it.html

5. ^ www.adnkronos.com, 10-12-2004, NATALE: MONS. PIACENZA, FARE IL PRESEPE È UNA PROVA DI UMILTA' -PRESIDENTE PONTIFICIA COMMISSIONE BENI CULTURALI DELLA CHIESA, FU SAN FRANCESCO AD INVENTARLO, http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/12/10/Cronaca/NATALE-MONS-PIACENZA-FARE-IL-PRESEPE-E-UNA-PROVA-DI-UMILTA_145812.php

6. ^ Il Giornale.it, 11-06-2006, E il vescovo scrisse un'opera lirica. Evangelica - Mauro Piacenza, ministro della Santa Sede, è l'autore di «Luce del mondo» in scena con la Filarmonica di Lviv (di Andrea Tornielli), http://www.ilgiornale.it/news/e-vescovo-scrisse-opera-lirica-evangelica.html

7. ^ L'Osservatore Romano, 19-06-2009, Intervista all'arcivescovo Mauro Piacenza, segretario della Congregazione per il Clero,Radicalità evangelica, di Mario Ponzi, http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2009/139q04b1.html

8. ^ L'Osservatore Romano del 15 febbraio 2011, Il celibato sacerdotale nell'insegnamento dei Pontefici. Benedetto XVI e la "Sacramentum caritatis" (Mauro Piacenza)

9. ^ DAL SITO www-maranatha, MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011, Il celibato sacerdotale nell'insegnamento dei Pontefici. Benedetto XVI e la "Sacramentum caritatis" (Mauro Piacenza) http://www-maranatha-it.blogspot.it/2011/02/il-celibato-sacerdotale_15.html

10. ^ Avvenire, 09-03-2011, «Sacerdoti siate brani di Vangelo vivente»

11. ^ Zenit, 07 Marzo 2011, Il sacerdote deve covertirsi alla propria identità, http://www.zenit.org/it/articles/il-sacerdote-deve-covertirsi-alla-propria-identita

12. ^ CNA Catholic News Agency, 06-10-2011, Vatican cardinal warns priests not to let humanity overshadow God, http://www.catholicnewsagency.com/news/vatican-cardinal-warns- priests-not-to-let-humanity-overshadow-god/

13. ^ Zenith, 04-10-2011, Card. Piacenza: il segreto del sacerdote? Il dono incondizionato, http://www.zenit.org/it/articles/card-piacenza-il-segreto-del-sacerdote-il-dono-incondizionato

14. ^ www.cattolicanews.it, 09-03-2012,Milano, Teologia, la lectio del cardinal Piacenza, Il prefetto della Congregazione per il clero ha inaugurato i corsi che l’ateneo rivolge agli studenti di tutte le facoltà. Al centro dell’intervento il rapporto tra identità della Chiesa e relativismo nell’epoca moderna, (di Linda stroppa), http://www.cattolicanews.it/news-dalle-sedi-teologia-la-lectio-del-cardinal-piacenza

15. ^ La Stampa.it, Vatican Insider, 16-04-2013, A Cracovia il cardinale Piacenza parla della formazione del clero: ai responsabili per la formazione permanente del clero in Polonia, di Andrea Tornielli, http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/clero-piacenza-chiesa-24120/

16. ^ Zenit, 18-04-2013, Come dovrebbero comportarsi i preti nella modernità, di Don Mariusz Frukacz, http://www.zenit.org/it/articles/come-dovrebbero-comportarsi-i-preti-nella-modernita

17. ^ Radio Jasna Gora, 17-04-2013, intervista al Cardinale Mauro Piacenza (audio), http://translate.google.pl/translate?hl=it&sl=pl&u=http://radiojasnagora.pl/n96,&prev=/search%3Fq%3DCz%25C4%2599stochowa%2B17-04-2013,Jasna%2BG%25C3%25B2ra,%2Bpiacenza%2Bmauro%26biw%3D1280%26bih%3D603

18. ^ La Stampa.it, Vatican Insider, 06-06-2013, Ai preti: Dio, non i giornali, è il tribunale ultimo, di M. Tosatti, http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/piacenza-dio-chiesa-church-iglesia-25427/

19. ^ La Stampa.it, Vatican Insider, 04-09-2013, “Il problema non è la mancanza di vocazioni, ma la fede”, di Domenico Agasso jr, http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/piacenza-vocazioni-madrid-27572/

20. ^ SIC Servicio de informacion catolica, 05-09-2013, Conferencia del Cardenal Mauro Piacenza a los formadores de los Seminarios Mayores de España, http://www.agenciasic.com/2013/09/05/conferencia-del-cardenal-mauro-piacenza-a-los-formadores-de-los-seminarios-mayores-de-espana/

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