Discussione:Marsi

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Bellum marsorum?!?[modifica wikitesto]

Francamente che la guerra sociale fosse chiamata "bellum marsorum"... mi pare una puttanata. Lo stesso vale per l'asserzione che fossero la spina dorsale dell'esercito (la frase invece è vera, non so se è di Livio o chi altri). Sulla fama di maghi e stregoni, è vero (che la avessero, non che lo fossero davvero...). La dichiarazione di guerra partì proprio dai bellicosi Marsi ... questo il testo originale tradotto: BELLUM MARSICUM ...... “Al Senato e al Popolo di Roma. Noi, rappresentanti eletti dalla nazione dei Marsi, dichiariamo con questo documento e a nome del nostro popolo di ritirarci dal nostro status di Socii di Roma. Inoltre, dichiariamo che non verseremo a Roma i tributi, decime, dazi o quote che ci vengano richiesti; che non contribuiremo alla costituzione degli eserciti romani con le nostre truppe; che riprenderemo a Roma la città di Alba Fucens e tutte le sue terre. Considerate questo documento una dichiarazione di guerra.” 91 a.C. viene assassinato il tribuno della plebe Marco Livio Druso, che voleva far approvare dal senato la "lex Livia de civitate sociis danda", che concedeva la cittadinanza romana a tutti gli italici senza distinzione. Era la promessa che aveva fatto il tribuno all'ambasciatore degli italici Quinto Popedio Silone ... gli italici compresero, con l'assassinio di Druso, che non avrebbero ottenuto mai la cittadinanza romana in modo pacifico. I confederati muovono allora verso Roma che dispone di 121.000 uomini divisi tra il console Rutilio Lupo a nord, e il console Lucio Cesare a sud, mentre i latini fedeli ai romani fuggono verso l'Urbe. Ai Picenti di Ascoli si uniscono le quattro tribù sabelliche dei Marsi,Vestini,Peligni e Marrucini, inoltre i Sanniti, gli Irpini e i Frentani tutti capeggiati dal sannita Papio Mutilo, decisi ad ottenere da Roma la cittadinanza romana. La confederazione italica dispone ugualmente di 121.000 uomini divisi in: 70.000 fanti e 7000 cavalieri Sanniti; 40.000 fanti e 4000 cavalieri Marsi, Marrucini, Frentani, Vestini e Peligni. La guerra marsica ha inizio ..........

Passo dubbio[modifica wikitesto]

Riporto dalla voce il seguente passo, dubbio e senza fonti:

Secondo una leggenda invece, il nome deriverebbe da Marsos, figlio della maga Circe.

Ora, il figlio più noto di Circe è Telegono, mitico fondatore di Tuscolo e, forse, di Preneste. Alla maga sono attribuiti da alcune tradizioni mitologiche minori (dall'Enciclopedia dei miti Garzanti (1990), pp. 132-133) anche altri figli (Latino, Romo, Anziate, Ardeate, Fauno) e figlie (Cassifone), ma nessuno di nome "Marsos". Indispensabile l'apporto di fonti per poter reinserire il passo nella voce.--CastaÑa 00:42, 9 feb 2009 (CET)[rispondi]

Altro passo dubbio[modifica wikitesto]

Riporto, come sopra:

Lo storico Tito Livio nella sua opera principale Ab urbe condita, descrive dettagliatamente la collocazione di queste popolazioni

dove le popolazioni sarebbero le tribù osco-umbre dell'area del Fucino. Ma non mi risulta che Livio scenda così nel dettaglio, anzi. Magari c'è un passo che io non sono stato capace di trovare. Se si intedeva II, 30 e altri passi affini, non è corretto inseirli in questi termini qui, visto che di Marsi non parla.--CastaÑa 12:44, 11 feb 2009 (CET)[rispondi]

Ho comunque inserito un riferimento a II, 30 per Volsci ed Equi, "vicini di casa" dei Marsi.--CastaÑa 19:33, 11 feb 2009 (CET)[rispondi]

Questa voce è stata riorganizzata secondo Wikipedia:Modello di voce - Popolo antico, utile anche in caso di ampliamenti futuri.--CastaÑa 19:31, 11 feb 2009 (CET)[rispondi]

Paragrafo rimosso[modifica wikitesto]

Segnalo la rimozione del paragrafo "Patrimonio artistico", inadatto a questa voce per varie ragioni: non sono un "patrimonio artistico" ma un "patrimonio archeologico", che non sono la stessa cosa; comunque non tratta di un patrimonio dei Marsi (I millennio a.C.) ma di siti archeologici contemporanei (III millennio d.C.); elenca siti non enciclopedici e comunque provi di voce, per cui diventa un volantino turistico fine a se stesso; non esiste alcuna correlazione enciclopedica tra sopravvivenza di un sito archeologico e rilevanza storica; indica località (nb: non siti archeologici) che, se rilevanti, devono essere citate altrove nella voce e, se non rilevanti, non devono essere citate affatto. Eccetera. --CastagNa 00:25, 10 ott 2015 (CEST)[rispondi]

Marsi di Germania[modifica wikitesto]

Si riporta il testo di Tacito relativo ai Marsi che abitavano nella regione dell'odierno Nordrhein - Westfalen. " Celebrant [...]Tuistonem deum terra editum. Ei filium Mannum, originem gentis conditoremque; Manno tris filios assignant, e quorum nominibus proximi Oceano Ingaevones, medii Herminones, ceteri Istaevones vocentur. [...].Quidam pluris deo ortos plurisque gentis appellationes, Marsos Gambrivios Suebos Vandilios eaque vera et antiqua nomina. Traduz. " (I Germani) Celebrano il dio Tuistone generato dalla terra e suo figlio Manno, progenitore e fondatore della stirpe al quale attribuiscono tre figli dal nome dei quali prendono il nome di Ingevoni, quelli più vicini all'Oceano, di Erminoni quelli che stanno nel mezzo, di Istevoni i restanti. Alcuni però gli assegnano più figli, e per questo sono di più i popoli con i loro nomi, Marsi, Gambrivii, Svevi, Vandili, che sono i veri nomi antichi."(Ger.,2).

Per la formula di invocazione agli dei Novensiles, di cui a Livio VIII,9 vedasi http://www.terremarsicane.it/ In cammino da Archippe a Passo del Diavolo, nota 3.