Discussione:Libro d'oro della nobiltà italiana (periodico)

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inauguro io questa pagina desolante e vuota ;-) ho dato un aggiustata alla voce, che sembrava scritta dal "Comitato detrattori del Libro d'oro della Nobiltà Itaiana" (periodico privato". Mi sembrava ben lontana dall'imparzialità e dalla neutralità che dovrebbe avere una voce enciclopedica. 1) Ho tolto il riferimento alle famiglia "notabili", perchè il libro si chiama "della nobiltà italiana" e non "della nobiltà e della notabilità italiane" (!). 2) Ho tolto tutta la parte sulla cedola di sottoscrizione perchè dopo averla letta 4 volte :-) non mi è sembrato proprio che dicesse che bisognava per forza comprare una copia altrimenti la famiglia non veniva pubblicata-.

Sentiamo altri pareri comunque. --Sbisolone (msg) 15:02, 23 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Ho rimesso tutto come stava, dal momento che sono perfino "saltati" dei riferimenti e delle note.
Non entro nel merito, dal momento che secondo me la voce è "promozionale", relativa ad un fenomeno di nicchia, che sarà anche nobile, ma non necessariamente enciclopedico o comunque utile a Wikipedia.
--M/ 15:08, 23 ott 2008 (CEST)[rispondi]
  • come volevasi dimostrare e come previsto: si è appena iscritto il... redivivo "Sbrisolone" (complimenti per la fantasia!) e per prima cosa modifica le voci alle quali aveva partecipato Andanteconbrio, SP di Orazio_e_clarabella, prima di essere bananto per l'ennesima volta a seguto di un memorabile CU, e sempre con i soliti argomenti Wikipedia: Wikipedia:Check user/Richieste#Andanteconbrio e Forty20 . In precedenza nelle voci non bloccate parzialmente partecipava nella discussione il solito anonimo, che forse era lo stesso che allegramente trollava sulle mie pagine utente e di discussione, oltre che sulle pagine di J, Gregorovius, ripe, ecc. ossia di tutti quelli coinvolti nella cacciata di Andanteconbrio.

Io sono qui per collaborare, non per farmi prendere in giro da Andantenbrio/xxxx. Non ho voglia di stare a rollbaccare per settimane o giorni. O si bloccano gli IP riconducibili agli utenti bannati infiniti di WP (ossia di xxxx) oppure si perde solo del tempo. Senti Sbrisolone, spero ti sarai fatto un po' più furbo. Fatti i postare i messaggi da qualche tuo amico fuori rete così almeno gli IP non sono simili, se non l'hai già fatto. Così, tanto per salvare le apparenze. Ah, poi questa pagina è vuota perchè, come giustamente affermato da Jalo nella mia pagina di discussioni, essa era piena solo di trollate. Ed il troll cacciato era proprio Andantencobrio. Beh, signore e signori mi sono stancato di combattere contro i mulini a vento (leggi I SP partoriti dalla fantasia di Orazio_e_clarabella). Metto questo avviso anche nella apgina di discussione del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana. Adieu... sicuramente per un po'--Musa heraldicana (msg) 17:47, 23 ott 2008 (CEST)[rispondi]


Rendo più neutra (a mio avviso) la critica al libro e inserisco i fatti nel testo e i commenti, con relative fonti, in nota. MM (msg) 10:50, 25 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Ho corretto un errore di battitura alla tua versione--Musa heraldicana (msg) 16:15, 25 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Ho ribloccato la voce per un altro mese. Jalo 17:10, 27 ott 2008 (CET)[rispondi]
  • Il mio intervento correttivo di stamattina è stato repentinamente cancellato da Hellis, la cosa che mi ha stupito è che quello che scrivo nella voce viene all'istante eliminato SENZA NESSUNA SPIEGAZIONE O MOTIVAZIONE. E' falso quanto riportato nella voce wikipedia: "l'elenco effettivo non rispetta i criteri enunciati nella prefazione dell'opera" perché nella prefazione c'è scritto che: ""la Redazione si riserva la facoltà discrezionale di omettere per esigenze tipografiche o per motivi di opportunità la pubblicazione dei dati relativi a famiglie, che secondo i criteri sopra accennati, avrebbero titolo ad esservi inserite".Prando (msg) 15:03, 25 apr. 2009 (CEST)
Perché vuol dire tutto o niente, nella prefazione stabiliscono delle regole per essere inseriti e poi dicono che possono tranquillamente fregarsene senza dare spiegazione. Hellis (msg) 14:25, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Quoto Hellis. Visto che questa vicenda in passato ha portato anche a minacce legali è meglio tenere la versione attuale, cui si è arrivati con lunghe discussioni. Jalo 14:42, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]
State confermando quello che sto dicendo, la voce è scritta male: non è l'editore che non rispetta i criteri enunciati nella prefazione ma è la stessa prefazione che è vaga e in molti punti poco chiara: la prefazione enuncia i criteri di inserimento delle famiglie nell'opera riservando però la facoltà all'editore di disattenderli per "esigenze tipografiche" o per "motivi di opportunità". Prando (msg) 16:14, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]
L'editore si da delle regole e si da anche la facoltà di ignorarle senza fornire spiegazioni. Questo è nel suo diritto ma porta come conseguenza che l'opera non è completa, ha omissioni e in sostanza è parziale. Quello che è scritto nella voce. Hellis (msg) 17:24, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Potresti evitare di fare modifiche se non c'è consenso? Grazie Jalo 18:15, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Quotando J e Hellis. Se non avesse un qualche minimo rilievo non avrebbe voce su WP. Tolgo affermazioni pleonastiche fra l'altro non contestualizzate. Repetita: "Visto che questa vicenda in passato ha portato anche a minacce legali è meglio tenere la versione attuale, cui si è arrivati con lunghe discussioni". Grazie. Prima si discute qui poi si modifica. Grazie --Musa heraldicana (msg) 14:06, 24 giu 2009 (CEST)[rispondi]


consiglierei la lettura di questo vecchio paragrafo Pertinenza testi in

http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Discussione%3ANobilt%C3%A0&diff=24421177&oldid=21309668#Alcune_principali_pubblicazioni_sulle_famiglie_nobili_italiane.2C_riferite_all.27Italia_in_generale_o_a_aree_multiregionali
Si potrebbero lucchettare permanentemente le due voci "Annuario della nobiltà italiana" e "Libro d'oro della nobiltà italiana" onde evitare, almeno per il futuro,edit war e modifiche senza passare dalla pagina di discussione?
Non credo che, diversamente, queste voci resteranno immuni da modifiche POV dato che la materia trattata si presta a solleticare, anche, la vanità umana e come tale viene difesa da alcuni pubblicati o non pubblicati sull'uno o sull'altro libro. Posto questo avviso anche nelle due pagine di discussione delle due voci. Grazie --Musa heraldicana (msg) 10:31, 14 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Prefazione del periodico "Libro d'Oro della Nobiltà Italiana[modifica wikitesto]

Nella prefazione dell'opera in questione vengono enunciati i criteri di pubblicazione ma anche le modalità in cui gli stessi vengono applicati. A tal proprosito, come ho scritto nella voce, l'editore si riserva di non pubblicare alcuni aventi diritto "per esigenze tipografiche o per motivi di opportunità".Ne consegue che il contenuto dell'opera è perfettamente conforme a quanto riportato nella prefazione in quanto l'editore nella prefazione stessa enuncia chiaramente che nell'opera non vengono pubblicati tutti gli aventi diritto.--Ferraria (msg) 13:14, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Visto che è una cosa già discussa lungamente in passato, ti sarei grato se evitassi di modificare la voce senza consenso, perché i punti di arrivo di questo comportamento sono solo 2:
  • Blocco della voce
  • Blocco dell'utenza
Jalo 21:25, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Enciclopedicità[modifica wikitesto]

  1. non è ufficile (quello ufficiale è un altro, questo ha guardacaso :-) lo stesso nome quindi è facile confondersi)
  2. Stampato da un editore che è una ditta individuale di proprietà del "Segretario Generale dell' istituto" ( = autoproduzione)

eccetera.

Perché sarebbe enciclopedico?

p.s. a proposito di "Segretario Generale" e simili, cosa ci fanno tutte questa maiuscole nella voce? --SignorX (msg) 14:12, 7 ago 2010 (CEST)[rispondi]

  • Che quello ufficiale è un altro è chiaramente detto.
  • È enciclopedico perché utilizzato (a torto o a ragione) come fonte nel campo e una pagina che spieghi esattamente cosa sia (e permetta di sapere che appunto esistono con questo nome due cose diverse) è dunque utile in una enciclopedia

Detto questo tolgo il dubbio di enciclopedicità, che non mi sembra aver ragione di esistere. MM (msg) 10:42, 1 nov 2010 (CET)[rispondi]

ripristino ante interventi non passati in pagina discussione[modifica wikitesto]

Antefatto: dopo infinite edit war si decise di autorizzare eventuali sostanziali aggiunte ed integrazioni alla voce solo se PRIMA approvate in pagina di discussione. Nonostante questo, da vari mesi, si notano continue modifiche da parte di un solo utente, ossia Ferraria. Faccio presente a tale utente che i suoi contributi sono sempre benvenuti ma debbono passare prima da questa pagina di discussione per sentire i pareri della comunità, come già deciso in passato. Inoltre il Collegio Araldico non è un "istituto" ma è inquadrato come una semplice "associazione" non riconosciuta. Amedeo di Savoia fu, per qualche anno, presidente del Collegio Araldico ma ora non ne è più presidente dal 2006, almeno, ossia da quattro anni. Il listone che si vede con i membri del collegio araldico sul sito internet dello stesso collegio è vecchio di quasi 10 anni: dà infatti come ultima edizione quella del 2000-2004 mentre ne è già uscita altra nel 2007. Per semplificare recupero direttamente qualche osservazione di Ferraria ed altri intervenuta nelle modifiche ora cassate perchè le ritengo utili alla voce. Se qualcuno comunque non fosse di questo avviso lo scriva qui e ne discutiamo. --Musa heraldicana (msg) 00:58, 9 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Scheda di prenotazione della XXIV edizione del "Libro d'oro della nobiltà italiana"[modifica wikitesto]

Ho riportato nella voce quanto ha dichiaral'editore dell'opera nella scheda di prenotazione della XXIV edizione.--Rapallo80 (msg) 13:49, 13 ottobre 2010 (CEST)

Ma anche no, non siamo un'ufficio stampa. --SignorX (msg) 08:41, 17 ott 2010 (CEST)[rispondi]

vecchio articolo e proprietà del "Libro d'oro della nobiltà italiana" (periodico privato)[modifica wikitesto]

Forse c'è un errore, od una imprecisione, nella voce quando attribuisce la proprietà del periodico al sig. Colonnello, oppure questo articolo è vecchio.... ho trovato questo articolo che risale al 2003 (peraltro mai smentito, almeno che io sappia): http://archivio.dagospia.com/8000-8999/articolo_8246.html Può darsi che ci sia da correggere la voce in quanto si dice che il proprietario è (ora?) Colonnello Bertini Frassoni Roberto e/o fu in precedenza di questa signora Edy Vessel(ovsky) Crociani? In ogni caso credo che sia il caso di fare una integrazione alla voce--Duca ipogeo (msg) 15:33, 31 mag 2012 (CEST)[rispondi]

- Ecco un utente registratosi il 22 maggio che scrive nella sua pagina "Ho partecipato a WP tanti anni fa ma poi mi sono allontanato per motivi personali. Ora sono ritornato." e che come unico intervento sbarca proprio su questa pagina .... C'è da credergli, davvero .... Comunque, l'articolo in questione risale - come è stato scritto - a 9 anni fa (!) ed è una fesseria, evidentemente mai smentita in quanto assoluta fesseria. Il periodico "Libro d'oro della Nobiltà Italiana" edito dal Collegio Araldico, resta registrato a nome del conte Roberto Colonnello Bertini Frassoni.

Proposte di modifica[modifica wikitesto]

Come da richiesta dell'utente "Jalo", responsabile di questa voce, propongo qui una alla volta le modifiche che avevo apportato in precedenza e che sono state cancellate da lui. 1) riguardo al numero di famiglie pubblicate: la voce attuale dice: " attualmente vi sono comprese quasi 1.900 famiglie trattate per esteso mentre sul sito del Collegio araldico, editore apparente dell'opera, si dichiara che sono pubblicate nella stessa circa 2500 famiglie" A sostegno di questa affermazione vi è un link a una recensione a firma di PG. Degli Uberti, ma tale recensione si riferisce ad una passata edizione dell'opera (basta verificarlo andando al link indicato http://www.iagi.info/rivistaNobilta/2006/Recensioni2006-02.htm ) l'Edizione XXIII, del 2005-2009, stampata nel 2006, mentre quella ultima è la XXIV, pubblicata nel 2010 (come c'è correttamente scritto anche alla fine di questa voce) e in quest'ultima edizione le famiglie pubblicate sono ben più di 2.500. --Mostro Sacro (msg) 12:00, 6 ago 2013 (CEST)[rispondi]

2) in attesa che il responsabile della pagina, l'utente Jalo, trovi il tempo di esaminare le mie proposte di modifica, aggiungo qui, motivandola, un'altra modifica da me proposta: La voce dice che " l'inserimento di una famiglia è subordinato all'invio dei dati da parte della famiglia stessa e alla sottoscrizione con pagamento anticipato di almeno una copia" Ma non è corretto. Io avevo proposto la seguente modifica: " la pubblicazione dello stato completo di una famiglia è subordinato all'invio dei dati da parte della famiglia stessa; non ricevendolo, il nome della famiglia stessa viene soltanto riportato in piccolo con il rimando all'ultima edzione nella quale essa è stata presente con la scheda completa". Infatti non è assolutamente vero che una famiglia viene inserita nell'opera solo se - arbitrariamente, sembra di capire - manda i suoi dati. E tantomeno che se non si acquista almeno una copia dell'opera la famiglia non viene pubblicata (!?), se così fosse, questo periodico sarebbe una farsa, per partecipare alla quale basterebbe pagare qualche euro e mandare le più grandi fantasie del mondo. Ovviamente non è assolutamente così. Le famiglie AVENTI DIRITTO a figurare nell'opera (secondo ovvimente le linee guida che vengono espressamente enunciate nella prefazione e che possono venire discusse, ma non ignorate ne' piegate e stravolte al fine di un neanche troppo velato tentativo di denigrarla) sono SEMPRE presenti in tutte le edizioni. Soltanto però quelle che mandano i propri dati ANAGRAFICI aggiornati vengono pubblicate con la scheda completa AGGIORNATA appunto. Se l'editore non riceve gli aggiornamenti richiesti (non può certo sapere se nella famiglia è nato o è morto o si è sposato qualcuno, se questo non gli viene comunicato dai diretti interessati ...) , allora dovrebbe ripubblicare pari-pari lo stato della famiglia così come presente in una vecchia edizione, e ciò - con ogni evidenza - non avrebbe senso. Quindi ha scelto - in questi casi - di riportare nell'elenco solo il cognome della famiglia con accanto la dicitura dell'ultima edizione nella quale la stessa famiglia era presente con i dati aggiornati e completi. Ciò corrisponde a quanto avevo inserito. Spero che sia tutto chiaro.--Mostro Sacro (msg) 12:40, 6 ago 2013 (CEST)[rispondi]

3) continuo motivando altre mie modifiche, cancellate dal responsabile della pagina, utente Jalo: le fonti da me eliminate erano inesistenti - ovvero portavano a link inesistenti, come per esempio questa che corrispondeva alla nota 10 : ^ books.google.it/books?id=kRo0ugTRQy8C.... Quindi mi domando e domando: bisogna tenere in una voce una citazione inesistente?

- altre citazioni poi, erano totalmente false. Per esempio quando nella voce si legge che "l'inserimento e l'aggiornamento periodico dei dati avviene da parte delle famiglie stesse" portando a sostegno la nota [12] che rimanda come fonte al periodico stesso: "Libro d'oro della nobiltà italiana, Roma, Collegio araldico, edizione XXIII, 2005-2009 (avvertenza, p.III)" Ora, nell'edizione indicata, alla pagina indicata, all'interno della "Avvertenza" indicata ( e da nessuna altra parte) non si legge nella maniera più assoluta quanto affermato nella voce (!). Quindi di nuovo ti chiedo: è corretto e giusto mantenere una citazione che è falsa? --Mostro Sacro (msg) 14:16, 6 ago 2013 (CEST)[rispondi]

1) Possiamo aggiungere che quanto detto si riferisce all'edizione del 2006. A quell'edizione si riferiscono sia la pagina del sito del Collegio Araldico (che neppure essa si riferisce all'edizione più recente) sia la recensione indicata. La discrepanza dunque esiste e il dato non dovrebbe essere eliminato, ma è corretto indicare a quale edizione si riferisce e visto che non si riferisce all'ultima edizione il tutto si può inserire in nota. Si può inoltre aggiungere che per l'edizione pubblicata nel 2010 la consulta dichiara la presenza nel libro d'oro di 2800 famiglie, non tutte tttavia aggiornate (Scheda del libro sul sito dell'Associazione araldica genealogica italiana
2)La pubblicazione è stata criticata per quest'uso, e ci sono le fonti di queste critiche, in quanto da quel che capisco in pratica gli editori si limitano a riportare quanto viene inviato dalle famiglie stesse, senza fare ricerche in proprio, a differenza di quanto accade in altre pubblicazioni consimili. La questione mi pare esista lo stesso anche se le famiglie vengono semplicemente citate se non aggiornano. Tra l'altro: se una famiglia, pur essendo iscritta non avesse inviato i propri dati per nessuna edizione del Libro, cosa accade, visto che dovrebbe in qualche modo comparire, ma non si può nemmeno rimandare ad una edizione precedente? Senza contare che non comprendo né per quale motivo non avrebbe senso ripubblicare la breve storia della famiglia, e i dati raccolti fino a quel momento, avvertendo in caso del mancato aggiornamento in una noticina, visto che la pubblicazione avrebbe l'ambizione di essere una raccolta completa, né perché al contrario sarebbe allora sensato ripubblicare i medesimi dati per le famiglie che abbiano inviato gli aggiornamenti e nelle quali eventualmente nel frattempo non ci fosse stato nessuno sposalizio o nascita o morte…
3) i link inesistenti vanno tolti. Anche all'inizio la proprietà dell'editore va tolta visto che è supportata da due link nessuno dei due funzionante
Vedo infine che nel sito della Consulta Araldica è attualmente sparita la richiesta esplicita di una sottoscrizione, ma un tempo nel modulo da inviare per fornire informazioni questa c'era: l'atto stesso dell'invio non poteva essere fatto senza sottoscrivere automaticamente una copiai. Non mi esprimo in merito a cosa questo volesse dire in merito alla serietà della pubblicazioneIn ogni caso la notizia non può essere cancellata, dato che è supportata da critiche regolarmente pubblicate, ma va lasciata in nota e riferita alle edizioni del passato.

Se si registra un consenso in questo senso posso procedere io stessa alle modifiche in modo che le critiche fontate non spariscano del tutto, ma siano correttamente riportate all'edizione a cui si riferiscono. MM (msg) 17:42, 7 ago 2013 (CEST)[rispondi]

  • Grazie per il tuo intervento. Alcune cose che hai scritto sono esatte e condivisibili, in altre probabilmente non hai a disposizione copie del libro, oppure non mi sono spiegato con la chiarezza necessaria. Provo ad entrare nel merito, seguendo come hai fatto tu i riferimenti numerati:
1)Non è esatto che il sito del Collegio Araldico si riferisca all'edizione vecchia, con ogni probabilità tu sei finito su un vecchio link, non aggiornato, che ancora circola in rete. Nel sito attuale, a questo link http://www.collegio-araldico.it/librodoro.html puoi controllare tu stesso che il Collegio Araldico fa riferimento (come del resto è ovvio) all' ultima edizione pubblicata, la XXIV del 2010-2014, che appunto presenta oltre 2.500 famiglie, come del resto confermato dal sito esterno che tu hai trovato. Quindi io non vedo la necessità di mantenere un vecchio dato, quando mi pare logico che la voce di wikipedia debba fare riferimento all'ultima edizione in commercio. Altrimenti dovremmo pubblicare il conteggio di quante famiglie sono state pubblicate in ognuna delle 23 edizioni precedenti, non ti pare?
2) Non è vero che gli editori si limitano a riportare ciò che gli manda le famiglia, assolutamente non è così. Come ho scritto il Collegio Araldico verifica tutte le posizioni, con particolare riguardo alle titolature, ciò viene precisato esplicitamente nell'"Avvertenza" dell'opera, dalla quale cito:

«le famiglie rientranti nelle varie categorie sopra riportate (le varie categorie che fanno riferimento alle diverse situazioni nobiliari delle famiglie, come è spiegato anche nella voce di wikipedia, ndr.) potendo vantare una situazione nobiliare perfetta sia dal punto di vista sostanziale che da quello formale, sono riportate nella parte prima. La regolarità delle situazioni è stata oggetto di accurato esame da parte di apposito Comitato Scientifico»

Come vedi, dunque, è l'esatto contrario di ciò che per tanto tempo è stato riportato in questa voce. In più, il Collegio Araldico dichiara espressamente di avere sottoposto ad accurata disamina e controllo anche le famiglie riportate nella seconda parte (cito sempre dall'avvertenza e l'avevo già scritto più sopra)

«Nella parte seconda sono registrate alcune famiglie, la cui situazione di nobiltà altamente qualificata, pur non essendo per ora confortata da rigorosi provvedimenti formali, venne nel passato accertata dal Collegio araldico»

Come vedi, dunque, è assolutamente falso che i materiali presenti nel libro provengono in modo non controllato solo unilateralmente dalle famiglie interessate, al contrario il sodalizio che da più di un secolo cura e controlla la pubblicazione, il Collegio Araldico appunto, esercita il più accurato controllo ed effettua le più accurate verifiche sulle famiglie. Se non è un problema per te, posso scansire la "avvertenza" e te la mando sulla tua pagina utente (se vi fossero problemi di copyright, magari scarica il file e cancellalo subito da wikipedia) così potrai verificare tu stesso.

Quanto poi a ciò che scrivi qui: "Tra l'altro: se una famiglia, pur essendo iscritta non avesse inviato i propri dati per nessuna edizione del Libro, cosa accade, visto che dovrebbe in qualche modo comparire, ma non si può nemmeno rimandare ad una edizione precedente? " le motivazioni sono semplici. Intanto bisogna capire che il Libro d'oro della Nobiltà italiana del Collegio araldico, pur essendo una pubblicazione privata, viene pubblicata da oltre un secolo, fin dal lontano 1910, come è correttamente ricordato nella voce. Ciò significa che tale pubblicazione, per quasi mezzo secolo, è stata pubblicata in epoca monarchica, ovvero in un epoca nella quale la materia nobiliare era oggetto di tutela e di leggi e sanzioni, quindi anche se si trattava di una pubblicazione privata è semplicemente impensabile che dal 1910 fino alla caduta della monarchia, potesse pubblicare cose inventate e/o attribuire patenti di nobiltà e peggio ancora titoli nobiliari che non fossero esattamente accertati e legalmente in possesso dei soggetti, altrimenti sarebbe andato incontro a sanzioni anche penali e sicuramente al sequestro della pubblicazione. Fatto fermo questo punto, bisogna capire che il Libro d'oro del collegio araldico, con l'avvento della Repubblica, non ha fatto altro che mantenere aggiornati gli stati personali delle varie famiglie. Quindi la tua osservazione, pur comprensibile in quanto viene da una persona che non è un "addetto ai lavori" nella materia storico/nobiliare, non è pertinente, in quanto è pressochè impossibile che "una famiglia, pur essendo iscritta non avesse inviato i propri dati per nessuna edizione del Libro" in quanto il linro "nasce" in origine con tutte le famiglie aventi diritto in epoca monarchica, a suo tempo riportate negli Elenchi ufficiali nobiliari dell'ex Regno d'Italia e inserite a suo tempo nell'opera, diciamo così "d'ufficio". Spero di essere riuscito ad esporre la cosa con sufficiente chiarezza, in caso contrario sono a tua disposizione. Infine spiego perchè non è condivisibile nemmeno la tua ossrvazione quando scrivi: "non comprendo né per quale motivo non avrebbe senso ripubblicare la breve storia della famiglia, e i dati raccolti fino a quel momento, avvertendo in caso del mancato aggiornamento in una noticina, visto che la pubblicazione avrebbe l'ambizione di essere una raccolta completa, né perché al contrario sarebbe allora sensato ripubblicare i medesimi dati per le famiglie che abbiano inviato gli aggiornamenti e nelle quali eventualmente nel frattempo non ci fosse stato nessuno sposalizio o nascita o morte…" Dal punto di vista puramente editoriale, ripubblicare TUTTE le schede COMPLETE di tutte le famiglie porterebbe ad un opera che invece che le 2.000 (!) pagine odierne (in due volumi) diventerebbe di 10 o 20 volumi, questo è l'ovvio motivo per il quale l'editore non può ripubblicare TUTTE le schede di tutte le famiglie. Infatti, per contenere le dimensioni dell'opera e soprattutto i relativi costi ha scelto (scelta editoriale) di riportare per esteso solo le schede delle famiglie nei cui stati personali sia intervenuto qualche mutamento dalla edizione precedente. Spero che sia tutto chiaro. Non vedo come questo si possa definire come una mancanza dell'opera, sinceramente. Aggiungi infine che, specie da quando in Italia vigono le leggi di tutela della privacy, l'editore non potrebbe nemmeno ripubblicare i dati anagrafici personali di una famiglia se non gli è ritornato il formulario aggiornato con la relativa autorizzazione alla pubblicazione! Quindi se la famiglia " non risponde" non può fare altro che indicare il cognome, i titoli ai quali ha diritto, e 'edizione e la pagina dell'ultima edizione nella quale la famiglia è presente per esteso. Senza la liberatoria della privacy, non potrebeb ripubblicari i dati personali. Esempio: "CASTRACANI, XV, 352, Co., Nob. di Cagli" che vuol dire che la famiglia Castracani è stata presente per esteso per l'ultima volta nella edizione XV, a pag. 352, con i titoli di Co(nte) e di Nob.(ile) di Cagli. Chiudo qui per non appesantire. Più avanti entro nel merito di quelle "fonti critiche" che sono state inserite (secondo im mondo ampiamente strumentale e denigratorio) nella voce. Se magari procediamo un po' alla volta, e gentilmente mi fai sapere se sono riuscito a spiegare i punti fin qui affrontati, te ne sarò grato.--Mostro Sacro (msg) 18:56, 7 ago 2013 (CEST)[rispondi]

Io in effetti non mi intendo affatto di nobiltà, ma so leggere: a quanto pare dalle avvertenze di cui mi hai inviato il link si dice che ci sarebbero dei criteri, puntigliosamente elencati, ma che questi non vengono sempre rispettati (per esigenze editoriali non meglio specificate): questo a me pare esattamente il senso delle critiche che si riportano come mosse alla pubblicazione (e lo possiamo scrivere meglio). I documenti presentati dalle famiglie stesse sono vagliati sull'autorità sempre degli editori stessi (che a me sembra, insomma, se la cantino e se la suonino, se mi permetti l'espressione sintetica) e dunque sarebbe necessaria qualche fonte terza per poterne definire l'autorevolezza: per le critiche le fonti sono state inserite (e potremmo anzi aggiungervi la pagina di avvertenze che ho letto se avrai la compiacenza di indicarmene l'edizione), ma se ne presenti (terze) che invece riferiscano dell'autorevolezza della pubblicazione nulla osterebbe a inserire anche quelle. Non c'è invece alcun motivo di eliminare invece quanto già presente. La questione del numero non mi sembra particolarmente significativa e si può lasciare in nota invece che nel testo, ma non vedo motivo per cancellarla del tutto dalla pagina: la questione non è il numero di schede di ogni singola edizione, ma nel caso la discrepanza tra quanto dichiarato e quanto riscontrato. Per le risposte alle mie domande, bisognerebbe dunque specificare che gli editori stessi dichiarano trattarsi di una raccolta incompleta, comprendente solo gli aggiornamenti (perché, richiedo: se tra le famiglie che inviano i propri dati non ci sono state variazioni, queste non vengono ripubblicate, neppur esse giusto? altrimenti non ha senso la tua spiegazione, che il motivo sia di contenere gli spazi e i costi). Le cose possono essere presentate in modo obiettivo, ma non si possono eliminare i dati. MM (msg) 22:22, 7 ago 2013 (CEST)[rispondi]
    • vedo che non riusciamo molto ad andare avanti, probabilmente per colpa mia che non sono riuscito a spiegarmi con la dovuta chirezza e soprattutto sintesi. Ci riprovo:

1) L'avvertenza l'hai letta: vi leggi per caso da qualche parte la frase: "l'inserimento e l'aggiornamento periodico dei dati avviene da parte delle famiglie stesse"? Io no. Quindi andrebbe tolta.

2) Nella voce leggo: "Attualmente vi sono comprese quasi 1.900 famiglie trattate per esteso [7], mentre sul sito del Collegio araldico, editore apparente dell'opera, si dichiara che sono pubblicate nella stessa circa 2500 famiglie nobili" . Però tu stesso hai potuto verificare che non è vero. "Attualmente" ( e cioè nell'ultima edizione, non nella penultima) ci sono oltre 2.500 famiglie, e come hai potuto verificare nel sito del collegio araldico si dice che nell'ultima edizione (cioè "attualmente"...) ci sono oltre 2.500 famiglie. Dunque, se anche io so leggere come spero, questa frase è sbagliata. La voce va solo attualizzata, in questo caso. E poi perchè "editore apparente" Che vuol dire? Una frase "sibillina" inserita per "insinuarre" chissà quali "maneggi" o strane cose, che non esistono. Il Collegio Araldico pubbica il Libro d'oro della Nobiltà Itaiana da oltre un secolo: che c'è di "apparente"?

3) non è vero che gli editori (cioè il Collegio Araldico) "se la cantano e se la sonano" come tu sinteticamente hai detto. Infatti le famiglie non vengono inserite perche "dichiarate nobili" dal Collegio Araldico, bensì (i criteri di inserimento li hai letti anche tu) in quanto organismi TERZI e oggettivamente autorevoli (come l'Ordine di Malta che ha tutt'ora lo status giuridico internazionale per riconoscere i titoli nobiliari) lo hanno certificato, e soprattutto perchè "lo zoccolo duro", cioè il 99% delle famiglie sono nel libro in quanto erano state riconosciute nobili dallo Stato Monarchico Italiano, ovvero dalla ex Consulta araldica del Regno, in quanto figuravano negli elenchi ufficiali dell'epoca (come questo). Come ho scritto, in fondo e nemmeno tanto in fondo, il Collegio Araldico si "limita" a raccogliere gli aggiornamenti ANAGRAFICI delle famiglie e a mantenerli aggiornati. Non è lui a decretare la nobiltà di questo o quello. Quindi o si mette in discussione la "serietà" della ex Consuta araldica del regno d'Italia (dalla quale "provengono" il 99% delle famiglie, cosa secondo me impossibile) oppure la serietà dell'Ordine di Malta , oppure non capisco come si possa mettere in discussione la autorevolezza del repertorio-Libro d'oro della Nobiltà italiana del Collegio Araldico! Per quanto riguarda la "libertà" dell'editore di omettere una famiglia per "esigenze editoriali", questa è una semplice clausola di protezione legale, che deriva dalla necessità di evitare che, se per sbaglio una famiglia "salta" in una edizione, questa non abbia appigli per fare causa agli editori (anni fa una famiglia ci provò e perse la causa, se vuoi privatamente posso farti il nome della famiglia in questione). NOn ri.pubblica pari-pari la scheda della famiglia che non ha risposto alla richiesta di aggiornamenti anagrafici, in quanto aumenterebbe a dismisura le dimensioni dell'opera e soprattutto perchè oggi, senza la liberatoria sulla privacy, non lo può fare. Lo ripeto. Non è un "difetto" del repertorio, è una impossibilità di fatto.

4) Mi chiedi fonti che certifichino l'autorevolezza della pubblicazione. Ce ne sono tantissime, visto che da oltre un secolo viene universalmente (anche all'estero) considerato il repertorio nobiliare italiano più serio e reputato (oltre che l'unico "storico"), per esempio la stessa recensione di Degli Uberti, già citata, che dice: "Quest’opera è l’unica pubblicazione italiana che tratti della nobiltà con un’uscita periodica quinquennale, venendo editata quasi ininterrottamente dal lontano 1910, col pregio unico di avere saputo raccogliere in così largo spazio di tempo una tale mole di dati (anche privati) che è impensabile riuscire a collazionare anche solo parzialmente in pochi anni." e si chiude così: "Indubbiamente il nostro Paese è fortunato nel possedere una simile pubblicazione che ancora nel primo decennio del secolo XXI continua ad incentrare il suo interesse sul fenomeno nobiliare/para-nobiliare ...) che consente al lettore appassionato di questi studi di avere comunque fra le mani uno strumento che, se è in grado di sapere leggere scientificamente, gli permetterà di conoscere tutto quanto occorre per farsi un giudizio obiettivo della situazione italiana in un periodo storico dove la nobiltà non ha più alcuna rilevanza giuridica. (Pier Felice degli Uberti)" Qui ci sono altri giudizi/recensioni che attestano l'autorevolezza della pubblicazione: http://www.cnicg.net/biblio/show.asp?id=43 ; http://www.tuttogenealogia.it/modules.php?op=modload&name=Sections&file=index&req=printpage&artid=18 ;

5) le fonti critiche citate nella voce: Sono tutti dei "pamphlet" (piccoli opuscoli di 10-20 pagine, publicati sotto pseudonimo da tale "Arduino Bertoli"). Questi sono palesemente dei pamphlet "avvelenati" scritti da qualcuno che non aveva nulla di meglio da fare (tra il 1964 e il 1968, quasi 50 anni orsono (!) oltretutto... che attualità possono avere oggi?) che sputare veleno, per chissà quali motivi (anzi i motivi chi è del settore li conosce benissimo, così come il vero nome dell'autore, ma non posso scriverli qui...) contro qualsiasi cosa avesse a che fare con la nobiltà: Basta leggere i titoli di queste "Perle":

-Conti si diventa, bifolchi si nasce (!)

-Predicati bene, razzolati male : nobilta, mafia (!!)

- Libro bianco dell'araldica italiana

- Falsa nobiltà e libri d'oro compiacenti

- Nobile di San Marino nobile sopraffino

- Rotary e nobilta : i seicento rotariani nobili o quasi (!)

e per finire la "perla " assoluta:

- L' ordine di Malta ricettacolo di nobili fasulli (!!!)

Ma dico, si piò fondare la critica al repertorio nobiliare storico e più antico di Italia su una serie di libretti di quasi impossibile reperibilità MAI VENDUTI IN COMMERCIO (!) di un anonimo che spara a zero contro qualsiasi cosa che "puzzi" di nobile? Che definisce l'Ordine di Malta, una istituzione che ha tuttora un seggio all'ONU "ricettacolo di nobili fasulli"? Non so che dire, se Wikipedia si basa su fonti come queste ...

Spero di essere stato chiaro e mi auguro che riusciremo ad andare ulteriormente avanti. Resta ancora da spiegare la questione dell'acquisto della copia (che non è assolutamente "vincolante" per la pubblicazione di una famiglia, è una cosa solo risibile l'affermarlo). ma è meglio che lo affrontiamo dopo. --Mostro Sacro (msg) 23:21, 7 ago 2013 (CEST)[rispondi]

passano gli anni, ma su certe pagine girano ancora i vecchi lupi... --Gregorovius (Dite pure) 12:31, 8 ago 2013 (CEST)[rispondi]
Immagino che nessuno sia stupito della cosa :) Jalo 08:13, 9 ago 2013 (CEST)[rispondi]
mammamia che sproloquio ricco di errori quello di Mostro Sacro... troppi per essere corretti e troppo lunghi gli interventi... per fortuna si tratta sempre di argomenti già spesi da alcuni nick bannati infiniti che ho scoperto essere, per chi volesse documentarsi, essere già stati confutati in pagina di discussione di questa voce(vedere la crono, versione delle 17:06, 26 set 2008 e precedenti). Anche MM,il cui sforzo è invece apprezzabile, fa un po' di pasticci quanto replica (per esempio: la Consulta Araldica e il Collegio Araldico sono cose diverse...)--Duca ipogeo (msg) 16:35, 13 ago 2013 (CEST)[rispondi]
Sono stupito di vedere una voce bloccata a tempo illimitato. Se la edit war è finita, la pagina va sbloccata. Agnellino (msg) 15:46, 21 mag 2014 (CEST)[rispondi]

Richiesta di sblocco della pagina[modifica wikitesto]

Chiedo a un amministratore lo sblocco della pagina, ormai bloccata da tempo infinito. La pagina va aggiornata poiché su questo periodico vi sono moltissimi aggiornamenti. In alternativa chiedo a un amministratore la citazione nella bibliografia della recentissima recensione appena uscita a cura di Pier Felice degli Uberti (già citato in bibliografia) sulla rivista "Nobiltà" al seguente link: http://www.iagi.info/rivistaNobilta/2015Nobilta/126-127editoriale.pdf Grazie Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Miopapino (discussioni · contributi) 19:58, 16 lug 2015 (CEST).[rispondi]

Visto che la pagina continua ad essere bloccata segnalo qualche aggiornamento: E' guerra intorno ali Libro d'Oro del 09/08/2014, Libro d'Oro Srl del 19/11/25014, Il tribunale di Roma respinge la richiesta di Ettore Gallelli Editore del 01/08/2015 e Libro d'Oro 2015-2019 del 30/06/2016 --79.45.142.105 (msg) 23:03, 12 lug 2016 (CEST)[rispondi]

Richiesta di sblocco[modifica wikitesto]

Sono a chiedere agli amministratori di sbloccare la voce in quanto necessità di manutenzione e aggiornamenti (come già fatto notare). Ma poi, mi chiedo, perchè infinito ??? Grazie. --Sanghino Scrivimi 00:12, 11 set 2018 (CEST)[rispondi]

Proposta aggiornamento per gli admin[modifica wikitesto]

La voce è presente in questo elenco per cui la categoria [[categoria: Repertori nobiliari italiani]] dovrebbe essere verificata e depurata, eventualmente, dello spazio in eccesso. Andrebbe aggiunto anche il portale Araldica. Grazie. --Sanghino Scrivimi 23:21, 11 set 2018 (CEST)[rispondi]

Ciao Sanghino, puoi procedere tranquillamente la voce non è bloccata. --Abisys (msg) 23:26, 11 set 2018 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Libro d'oro della nobiltà italiana (periodico). Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 21:17, 21 apr 2019 (CEST)[rispondi]

aggiornamenti[modifica wikitesto]

Gentili utenti, ho provveduto ad inserire nuove notizie ed ad armonizzare le informazioni visto che vi sono, negli ultimi anni, due editori concorrenti che pubblicano entrambi un periodico chiamato "Libro d'Oro della Nobiltà italiana" esteticamente simile. Erano sparite alcune informazioni fondamentali e la voce era troppo sbilanciata a favore di uno dei due editori rivali. Ho aggiunto note di carattere tecnico per far capire la differenza tra le due iniziative editoriali che presentano lo stesso numero di edizione proseguendo entrambe, con una nuova serie, la prima serie iniziata nel 1910 (!) ed entrambe operano sotto l'egida o la collaborazione di una associazione denominata "Collegio Araldico" quando, nella realtà, paiono essere associazioni solo omonime ed, anzi, rivali, anch'esse entrambe recentemente rifondate.--Duca ipogeo (msg) 01:45, 15 ago 2020 (CEST)[rispondi]