Discussione:Legge di conservazione

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^musaz † 00:03, 30 giu 2010 (CEST)[rispondi]

Non sono troppo convinto sull'opportunità di reindirizzare l'articolo Conservazione dell'energia all'articolo Primo principio della termodinamica. Credo infatti che sulla conservazione dell'energia si possa dire molto di più, considerando questo concetto all'interno di tutte le principali teorie fisiche, partendo dalla meccanica classica (non solo la termodinamica), passando per l'elettromagnetismo fino ad arrivare alla relatività ristretta con il quadrivettore energia impulso. Mi pare che ci siano delle questioni interessanti in relatività generla per definire un'energia che si conservi. Penso che tutto questo potrebbe essere interessante. Magari, si potrebbe pernsare di accorpare questo articolo all'articolo sull'energia, però questa è solo un'idea... Odranoel 2.46; 8 dic 2005

In effetti se ne sta parlando anche al Bar proprio in questi giorni --Fede (msg) 02:57, 8 dic 2005 (CET)[rispondi]

Non ha senso?[modifica wikitesto]

Ciao mazza, la frase che riporto secondo me è discutibile (cosa non lo è?):

La costanza in questione può venire meno nel momento in cui il sistema sia interessato da fenomeni non trattati dalla teoria (non ha senso chiedersi se l'energia definita secondo la meccanica classica non elettromagnetica si conservi in un sistema soggetto all'azione di un campo elettromagnetico).

Io direi che chiedersi se l'energia definita in un certo modo (comunque sia definita) ha sempre senso: ci si sta interrogando se una certa funzione delle posizioni e delle velocità del sistema, posizioni e velocità che si possono misurare, rimane costante nel tempo oppure no. Prima della termodinamica chi avesse osservato un grave cadere nel miele e si fosse chiesto se l'energia era conservata si sarebbe posto a mio avviso una domanda sensata.
Tra l'altro tale domanda aveva pure una risposta empirica: la risposta era no, così com'era definita, l'energia non si conservava.
Direi piuttosto che la nostra definizione di energia è cambiata di volta in volta perchè abbiamo ritenuto opportuna individuare funzioni matematiche di quantità misurabili che ci faceva comodo aggiungere a quella somma di termini che chiamiamo energia.

Sì mario, la tua osservazione è giusta e il mio errore anche abbastanza grossolano. Nonostante ciò il fatto che tu puntualizzi sia stato espresso nella frase successivaa quella incriminata. Quello che mi premeva dire è che se formulo una legge di conservazione nell'ambito di una teoria che studia solo determinati fenomeni, non devo poi lamentarmi o stupirmi se questa legge di conservazione cade nel momento in cui nel sistema che studio sono presenti anche fenomeni esterni. Mi sembra comunque che il tutto torni a quadrare sostituendo al "non ha senso..." un "accade per esempio che l'energia definita secondo la meccanica classica non elettromagnetica non si conservi in un sistema soggetto all'azione di un campo elettromagnetico". Io intanto cambio con questo. ciao Odranoel 17:58, 10 dic 2005

A me va bene così. Forse si potrebbe fare qualche esempio di legge di conservazione, tipo prendere un sistema invariante per traslazioni e mostrare come fa a saltar fuori la conservazione dell'energia, un po' alla Landau... Progettualita 01:51, 11 dic 2005 (CET)[rispondi]

Suggestioni[modifica wikitesto]

Qualsiasi comportamento fisico può continuare ad esistere a tempo indeterminato premesso e ammesso che non ci sia niente che ne vieti il comportamento o entri in conflitto con quelle nuove dinamiche. E in un regime a "vuoto", cioè tecnicamente e costrittivamente privato tramite altre forze agenti opposti che azzerano con precisione l'insorgere di queste realtà fisiche, enorme mole di forze fisiche che interagiscono, può tutto esistere tranquillamente, quando si raggiunge poi una pseudomorte di certi stati, poichè tutto è energia e l'energia è assai troppo onerosa e l'universo non fa sconti, allora si avverano.

Altre dimensioni possono esistere, se si occupa un differente "stato quantico" che ovviamente è ripiegato sulle 3 dimensioni ma oggettivamente e realmente, non stanno occupando lo stesso luogo fisico, solo geometrico. Ed è normalissimo, anche le figure tridimensionali in geometria non sono completamente visibili da tutti i lati, così oltre la terza dimensione non è altrettanto visibile ma tutto è ripiegato su se stesso come un complesso origami. La differenza più probabile è che non occupano lo stesso stato "quantico". L'esempio più banale è il tempo, variando il tempo, non viene più occupato lo stesso stato "quantico". Un pò come il principio di indeterminazione di Heisenberg e l'ipercubo, che ne è un esempio abbastanza semplice. L'occhio umano non è poi tecnicamente abbastanza sofisticato, e quindi non è in grado di dinstinguere tra diversi stati, che sembrano identici, ma per sovrapposizione speculare, hanno differenti proprietà e posizioni nello spazio. Chiaramente possono eludere la nostra attenzione in quanto più complesse da vedere, ma non eliminarle, si avrà quindi uno spostamento da parte nostra nello spazio, continuando a non "vederle" fisicamente. I fotono del laser inoltre occupano pure lo stesso stato quantico, eppure geometricamente equivale a dire che in un punto possono contemporaneamente coesistere infiniti punti che occupano lo stesso spazio come noi ciecamente vediamo in 3 dimensioni, mentre nel laser appunto, possiamo avere geometricamente un solo punto occupato da infiniti punti in base a quante N dimensioni vogliamo scegliere, e che quindi è come se avesse la proprietà di avere infiniti punti non tecnicamente e facilmente osservabili, insomma si creano delle difficoltà tecniche come è tipico delle tante illusioni ottiche, probabilmente. cordiali saluti

Eeeehhhhhhh? --НУРшЯGIO(attenti all'alce mascarato2) 23:24, 2 set 2016 (CEST)[rispondi]

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