Discussione:Indro Montanelli

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Questa è la pagina di discussione per discutere dei miglioramenti che riguardano la voce Indro Montanelli

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Affermazioni ancora da fontificare[modifica wikitesto]

Inserisco qui alcune frasi che ho rimosso (in quanto non sono riuscito a trovare la fonte), ma che mi sembrano abbastanza attendibili e quindi si potrebbero rimettere, una volta trovata la bibliografia: --Gengis Gat 22:40, 3 ott 2012 (CEST)[rispondi]

  • [sull'ingresso al Corriere nel 1938] Ad agevolare incontro e assunzione, ci sarebbe stata inoltre un'intercessione dell'allora principessa Maria José, conosciuta a Cortina d'Ampezzo. Il giornalista Paolo Granzotto ha lasciato intendere che Montanelli abbia avuto un flirt, o almeno testimonia che egli lo abbia raccontato>.
  • Nel 1961 sostenne la candidatura di Giovanni Spadolini alla direzione del Corriere. I colleghi anziani si schierarono invece per Alfio Russo, che venne nominato al posto del giornalista-storico fiorentino. Montanelli, risentito, ruppe l'amicizia con Russo.
  • Egli sapeva infatti che una quota importante dell'opinione pubblica, pur non manifestando direttamente la propria opinione (era nata pochi anni prima l'espressione "maggioranza silenziosa") non apprezzava la nuova linea adottata da giornali importanti come La Stampa e lo stesso Corriere, favorevoli al "compromesso storico" tra DC e PCI
  • Eugenio Scalfari lo ha definito «anarchico e guascone», più simile a Cyrano che a Don Chisciotte: "Montanelli non ha mai combattuto contro i mulini a vento scambiandoli per minacciosi giganti, gli avversari che di volta in volta si sceglieva rappresentavano potenti realtà politiche o economiche, che Indro studiava con molta cura prima di muovere loro l'attacco. Ne misurava la forza, ne coglieva il punto debole e lì sferrava il colpo"

si laureò in legge a Firenze con un anno di anticipo con una tesi sulla riforma elettorale del fascismo in cui sosteneva che era solo l'abolizione delle elezioni, fu premiato con centodieci e lode. Potè farlo grazie ai professori antifascisti dell'ateneo.--Django 14:28, 6 gen 2006 (CET)[rispondi]


ho modificato gli inizi , ma ho fatto qualche strafalcione con i tempi verbali. nell'articolo sono usati diversi. qual è quello giusto in questi casi?--Django 12:13, 12 gen 2006 (CET)[rispondi]

Questo sembra un indizio contrario alla tesi che "Cilindro" sia il suo nome all'anagrafe. --Cosoleto 17:48, 14 gen 2006 (CET)[rispondi]

cercherò di ritrovare la fonte, ma ricordo bene di aver letto che era proprio Cilindro. --Sn.txt 17:51, 14 gen 2006 (CET)[rispondi]
Prima di affermare la cosa nell'articolo bisognerebbe manifestare la prova. --Cosoleto 14:02, 18 gen 2006 (CET)[rispondi]
Giusto, come detto non ricordo dove lo lessi, sebbene ricordi il dato data la sua non confondibile curiosità; nel frattempo che mi viene in mente (chissà...), ho trovato in rete sia altre versioni, simili a quella da te indicata, per le quali sarebbe solo un soprannome, sia versioni per le quali sarebbe il reale nome anagrafico (es. [1], [2], [3], [4]). Non essendo quindi un dato per ora certo, ripristino la tua versione. --Sn.txt 18:27, 18 gen 2006 (CET)[rispondi]

Credo che la biografia riportata sul sito della Fondazione Montanelli-Bassi si possa considerare la più attendibile di quante reperite in rete: non vi si fa cenno al nome "Cilindro"; personalmente l'ho sempre letto come un soprannome tra l'affettuoso e lo sfottò, e ricordo di aver letto un'intervista allo stesso Indro in cui lo spiegava come di origine indiana, maschile del nome "Indira". D'accordo che in Toscana sono numerosissimi i nomi improbabili, ma credo, conoscendo il Nostro, che avrebbe portato con disinvoltura il proprio nome originale, qualunque fosse stato. AttoRenato (de gustibus) 12:02, 8 ott 2006 (CEST)[rispondi]

E' lo stesso Montanelli, in una risposta a un lettore, a smentire che Indro sia un diminutivo di Cilindro. "No, no, è proprio Indro, senza attenuanti".

Seppure in ritardo, aggiungo che Montanelli ha scritto un breve testo (di cui posseggo una copia uscita con il Corriere della Sera nel 2002) in cui spiega la genesi del suo nome (il titolo, non a caso, è Mi chiamo Indro), e del fatto che sia un diminutivo di cilindro non v'è menzione. --TØØTheLinkKiller 22:17, 25 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Dichiarazioni fine Governo Berlusconi I[modifica wikitesto]

Non credo sia una visione parziale definire esagerata la dichiarazione espressa da Montanelli al momento delle dimissioni di Berlusconi. Per quanto legittimamente si sia in disaccordo con lui, i suoi modi di fare, ecc., paragonarlo a Mussolini lo reputo comunque esagerato. Per il momento ripristino.

Commento alle modifiche[modifica wikitesto]

"Già alla caduta del primo governo Berlusconi, nel Dicembre 1994, si era espresso in maniera molto dura (e probabilmente esagerata) nei confronti del suo ex editore: «Sette mesi di governo Berlusconi sono stati peggio del ventennio fascista». Una acrimonia nata dalle pressioni che Berlusconi esercitò nei suoi confronti, nei mesi precedenti alla discesa in politica, affinché "Il Giornale" si trasformasse nel portavoce del nuovo movimento."

Tolta. Mi sembra abbastanza evidente che questo virgolettato non corrisponda per niente a verità.
Applichiamo comunque una citazione: «Il tutto accompagnato da una caterva di menzogne sulla mia uscita dal Giornale e la fondazione della Voce, cui mi rifiuto di dare un seguito. Vedo che più si parla e più si è fraintesi. Lo dimostra il fatto che perfino tu, della cui amicizia e comprensione non posso certo dubitare, hai equivocato sulle mie parole. Io non ho affatto detto che l'Italia corre, con Berlusconi, il pericolo di un altro ventennio fascista. Ho detto che la discesa in campo di Berlusconi sembra avere rianimato gli uzzoli e ridato l'aire a una Italia urlona, aggressiva e volgare.» (26 marzo 2001. cfr. http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=11282).
Ricordo con esattezza la dichiarazione da me riportata, magari pronunciata in attimo di rabbia e non corrispondente alle sue reali convinzioni. Non trovando però riferimenti in rete e non avendo conservato il quotidiano del tempo ritengo corretto che tu abbia apportato questa correzione, in quanto suffragata da un preciso riferimento (per quanto dello stesso interessato Montanelli).Tano-kun✩タノくん

"Montanelli non ricevette che pochissimi telegrammi di doglianza, addirittura il Corriere"

Le Brigate rosse videro in Montanelli un famulo del potere, un complice del capitalismo, un bardo delle multinazionali e lo gambizzarono. L’Italia benpensante, né pusillanime né reazionaria, insorse, e quello stesso giornale che per quarant’anni Montanelli aveva servito e onorato ne annunciò il ferimento, omettendo nel titolo il nome della vittima. Un gesto che offendeva la tanto strombazzata "completezza dell’informazione". Una brutta pagina, su cui preferiamo stendere un velo, anzi una trapunta pietosa. (Il Messaggero, 2 gennaio 2000)


"Con il Corriere della Sera, sotto la direzione di Piero Ottone, Montanelli disse di aver man mano cominciato a sentirsi un estraneo, si dimise prima di essere licenziato: la linea del giornale di via Solferino, più conformista e succube dei modelli politici imperanti più di quanto avrebbe potuto condividere, lo spinse a fondare un suo quotidiano, "Il Giornale Nuovo" (in seguito chiamato piu' semplicemente Il Giornale). Lo seguirono molti colleghi che, come lui, non vedevano bene il nuovo clima del Corriere. Ottone stesso ebbe a dire con rammarico che Montanelli si stava portando via "l'argenteria di famiglia"."

In precedenza avevo scritto o corretto in questo modo: Il Corriere della Sera, sotto la direzione di Piero Ottone, fa sì che Montanelli si senta un estraneo: la linea più progressista del giornale di via Solferino, lo spinge a fondare un suo quotidiano, Il Giornale.
Ho ritrovato fra le mie carte il seguente appunto:

Il Corriere,intanto, ha perso una firma storica: il 17 ottobre si è dimesso Indro Montanelli, in contrasto con la linea di Piero Ottone, accusato di «filocomunismo». (Corriere della sera 1876-2001 - lo speciale dell'anniversario -, pag. 29). Direttore Piero Ottone, il quotidiano aveva visto la secessione montanelliana e si era schierato sul fronte laico. (La Repubblica, 9 agosto 2005, pag. 8). Con il "Corriere della Sera", nel '76, in polemica con la linea "progressista" dell'allora direttore Piero Ottone. (La Repubblica, 22 luglio 2001)

Penso che ci sia da sistemare qualcosa in quest'ultimo passo, che ho lasciato invariato. --Cosoleto 14:18, 13 mag 2006 (CEST)[rispondi]

". " io l'ho letto su un suo libro , la sua autobiografia --Django 00:29, 25 mag 2006 (CEST)[rispondi]

Discussione su modifiche varie[modifica wikitesto]

Trasferisco qui i commenti lasciati sulla mia talk sperando che:

  1. Il dibattito riesca a coinvolgere più interessati in modo da far "crescere" la voce dedicata a colui che è stato una delle firme più note del giornalismo italiano
  2. Due utenti di cui ho stima e che ritengo molto costruttivi non ricomincino a litigare :-D No dai, davvero...

--Civvì talk 15:42, 7 giu 2006 (CEST)[rispondi]


Ok sui tempi verbali io ho una mia idea, ma non sono talebano su questo. Lasciamo pure il passato remoto. Non capisco però perché tutte le correzioni che io apporto debbano essere cancellate tout court. Qualche esempio.

1. Pericolo comunista E' noto che Montanelli ne aveva timore e al paragrafo - già presente - che ne fa menzione ho semplicemente aggiunto che il giornalista aveva una stretta amicizia con l'ambasciatrice americana (c'è chi dice che manifestò l'idea di appoggiare anche un intervento Usa armato, ma su questo magari non tutti concordano). COmunque lo scambio epistolare è pubblico e numerosi articoli sono usciti sull'argomento.

2. L'offerta di direzione del COrriere della Sera A Montanelli Gianni Agnelli con il consenso dell'allora direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, offrì la poltrona di numero uno del quotidiano di via Solferino. Questo però non accadde - come ho provato a correggere - dopo l'uscita di Montanelli dal Giornale, bensì dopo la chiusura de La Voce.

3. Le firme del Giornale Nel riportare la nascita del Giornale, mi sono permesso di aggiungere chi furono le prestigiose firme che seguirono Montanelli nella nuova avventura editoriale e non capisco perché non debbano essere citate personalità importanti nel campo giornalistico come Bettiza, Piovene, Piazzesi, Granzotto...

4. Congedo E' stato l'allora direttore del COrriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, a raccontare ai lettori di aver ricevuto da Montanelli l'epitaffio con cui si aprì il quotidiano il giorno della sua dipartita. Mi sono permesso di aggiungerlo. Ma anche questo non è stato apprezzato.

5. Limature Poi ci sono una serie di piccole limature che ho fatto. Una ripetizione di Finlandia nel raccontare i suoi reportage, una ripetizione di profondamente nel suo rapporto con Berlusconi; mi sembra inutile scrivere giovane imprenditore emergente, se è giovane è per forza emergente (il contrario non è detto) e mi sono permesso di eliminare emergente; il nome della Voce è più corretto definirlo un omaggio a Prezzolini più che in onore (non è un tributo, un monumento); hon allegerito il passaggio sul lattaio dell'Ohio (anzi forse sarebbe il caso di renderlo più sintetico come lo rievoca Biagi quilink); ho inserito il passaggio sull'offerta di senatore a vita fattagli dall'allora presidente Cossiga

Mi piacerebbe nel merito avere un confronto. Non ho alcuna verità in tasca e può darsi che abbia commesso qualche imprecisione, gradirei che mi venisse segnalata anziché cassarla punto. Grazie Lceline 10:37, 7 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Io veramente non ho discusso o litigato con nessuno, e qui sopra mi si vogliono attribuire affermazioni che non ho mai fatto. Io ho semplicemente rollbackato il suo secondo intervento problematico, punto. L'unica differenza nelle mie azioni rispetto alla volta precedente è che non ho effettuato nessuna integrazione, e penso che si possa ben capire. Avrei auspicato allora iniziare una discussione normale. Ora invece, se il comportamento offensivo dell'interessato non cambia radicalmente, piuttosto che magari riportare i passi che dimostrano una tesi contraria alla sua, lo mando in emeroteca a leggerseli. --Cosoleto 16:31, 7 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Non sono un esperto e non avevo letto le info sulle modifiche ai tempi verbali (ne avevo già discusso con Civvi e si era convenuto di mettere al presente, comunque). Ripeto, mi spiace se siamo arrivati a toni esarcebati e mi cospargo il capo di cenere per l'espressione infelice. Non era mia intenzione offendere. Spero che ci sia la stessa disponibilità nell'interlocutore. La seconda volta mi aveva solo dato fastidio il fatto che non si era tenuto conto di nessuna aggiunta che avevo apportato, aldila dei tempi, tutto qui.

Una domanda quali sarebbero le cose inesatte che avrei inserito? Saluti Lceline 17:13, 7 giu 2006 (CEST)[rispondi]

<Poté questo grazie ai professori antifascisti dell'ateneo. // Gradita una conferma di queste informazioni del periodo universitario con fonte attendibile> le notizie le ho prese dalla sua autobiografia curata da Tiziana Abate Soltanto un giornalista(Rizzoli)[[2002]. < Nel 1934 ricevette da Benito Mussolini dei complimenti per un articolo contro //sic? o forse a favore?// il razzismo e fu invitato a collaborare al Popolo d'Italia come sopra, dalla sua biografia. e poi è noto che Mussolini prima non era razzista, lo dimostra il fatto che ha fondato il Popolo d'Italia con gli ebrei Umberto Saba e Margherita Sarfatti che divenne anche sua amante. --Django 17:20, 9 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Non entro in merito riguardo il resto (sebbene abbia provato a cercare qualche riscontro), ma il testo che ho citato di Montanelli con quel link non riguarda il razzismo verso gli ebrei, ma verso gli abitanti dell'Africa, ritenuti inferiori.
Comunque, mi toglieresti da un brutto imbarazzo se citando una buona fonte, come quella che hai scelto, e che al momento non posso recuperare, riportassi i passi relativi. C'è anche la questione sull'imminente licenziamento dal Corriere in gioco, che ho recuperato e messo commentata. --Cosoleto 15:44, 10 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Nota sulla modifiche[modifica wikitesto]

Visto che qualcuno ha dubitato della correttezza della ricostruzione presente nell'articolo dell'episodio sull'offerta della direzione del Corriere, riporto, dal mio archivio informatico, quanto segue, che naturalmente tenevo presente quando ho rivisto l'articolo.

Da La Repubblica, 12 aprile 1995, pag. 7, articolo di Guido Vergani:

Era metà gennaio del '94. Indro lascia la direzione del Giornale, trasloca la scrivania e la libreria a vetri costruite da suo nonno, sindaco di Fucecchio. Il suo primo traguardo è quello di un settimanale d'opinione sul modello del Mondo di Pannunzio. Ma ha la responsabilità di quaranta redattori che, dando le dimissioni, lo hanno seguito. Gianni Agnelli, su suggerimento di Paolo Mieli, gli offre una sorta di superdirezione del quotidiano di via Solferino. Ma il Corriere non può assumere quei quaranta fedelissimi.

Da "Il manganello di Berlusconi e la borghesia vile", «la Primavera di MicroMega», n. 4, 2001, dialogo con Curzio Maltese:

MALTESE: Il delirio servile dei berluscones ti definisce un ingrato, perché il Cavaliere ti ha dato lavoro, bontà sua. Che cos'era infatti Indro Montanelli prima di incontrare Berlusconi? Anche Sabina Guzzanti dice che prima di Berlusconi i lombardi non avevano mai lavorato. Soltanto che la Guzzanti fa satira.
MONTANELLI: Volontaria. Gli altri, involontaria. Tre giorni dopo la rottura con Berlusconi, fui chiamato a Mediobanca dall'avvocato Agnelli e da Paolo Mieli che mi offrirono la direzione del Corriere. Sarebbe stata una rivincita colossale. Ma non potevo lasciare a spasso i quaranta redattori che non volevano lavorare al giornale di partito di Berlusconi. Così fondai La Voce, sbagliando paese, come sempre.

Ovviamente questo mostra un Montanelli che declina una prima offerta, e non esclude completamente che ve ne sia stata una seconda a distanza di un anno. Bisognerebbe però trovarne traccia.

Mi sono accorto nell'ultima revisione che è errato difendere la parte che era presente riguardo al testo d'addio di Montanelli, in effetti non si tratta propriamente di una "lettera d'addio", ma un vero e proprio necrologio. Comunque mi è parso sufficiente sintetizzarne il contenuto senza citarlo direttamente, potrebbe forse apparire troppo celebrativo e non era una citazione fedelmente completa. In compenso, consultando uno dei link esterni, la si visualizza subito.

Ho spostato i tipi dell'"argenteria di famiglia" nella voce dedicata a Il Giornale. La lamentela di Ottone può essere sufficiente a spiegare "cosa ha fatto Montanelli", argomento dell'articolo, mentre quelle firme non potevano certo mancare lì. Si potrebbe fare anche diversamente, però da una parte quei nomi non hanno una popolarità così chiara a tutti. No?

Ho usato il codice wiki per commentare la parte relativa all'ambasciatrice, perché non si capisce in quel punto e semplicemente citandola il perché dovrebbe essere menzionata.

Mi sembra di aver fatto delle correzioni a cui si può convenire, chi non è d'accordo e vorrebbe scrivere diversamente si senta naturalmente libero di farlo sapere e di modificare anche l'articolo. --Cosoleto 16:25, 10 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Ok. condivido tutte le tue correzioni. Ad eccezione dell'offerta della direzione del Corriere della Sera, di cui ricordo essere avvenuta dopo. Anche se - come giustamente osservi - è possibile che ci sia stata una duplice offerta ante e post Voce. Vedrò di verificare. Lceline 12:18, 12 giu 2006 (CEST)[rispondi]

La Voce, il cui nome riprendeva quello de "La Voce" rivista mensile fondata e diretta da Giuseppe Prezzolini (da Montanelli considerato maestro e amico), ebbe vita tormentata. Le cause che portarono alla sua chiusura furono essenzialmente di natura finanziaria, ma si sospetta da più parti una regia politica. Riassumo brevemente la vicenda. Esordisce "La Voce" il 22 marzo 1994, secondo i calcoli al giornale bastano per sopravvivere 100.000 copie al giorno. Il primo giorno ne vende 535.000 copie, la media calerà sensibilmente nell'arco di tutta la vita del quotidiano. Calo a cui sono soggetti anche gli altri giornali. Nelle ricostruzioni che si sono succedute dopo i primi mesi dalla chiusura per fallimento de "La Voce", è venuto fuori che negli ultimi giorni di vita del quotidiano fu bloccata la stampa, quindi non uscì in edicola il 28 marzo 1995, e che dal bilancio del giornale c'erano le somme per poter continuare a stampare per un altro mese, in modo da poter seguire le elezioni di fine aprile del 1995, e fare un po' di cassa (negli ultimi giorni di campagna elettorale, aumentano fisiologicamente le vendite). Montanelli stava preparando degli inserti che, come è successo sempre anche ne "Il Giornale", avrebbero aumentato le vendite. Si erano trovati dei finanziatori ma nessuno degli amministratori avevano fatto richiesta per farsi versare i finanziamenti.

'Esclusivamente di natura finanziaria' fino a un certo punto, anche se Locatelli ebbe la mano pesante nel suo lavoro di liquidazione. Bisogna ricordare che La Voce, che era molto condizionata dal lavoro del condirettore Federico Orlando, incorse in un clamoroso infortunio giornalistico due mesi circa dopo l'uscita, pubblicando in prima pagina un fotomontaggio -decisamente disgustoso- con le foto dei nuovi direttori dei telegiornali Rai scelti dal Polo delle Libertà, tutti in divisa da nazisti. Il direttore TG2 Clemente Mimun, di religione ebraica, protestò violentemente durante la diretta del notiziario. Montanelli, probabilmente influenzato da Orlando, si astenne dal fare ammenda. Da quel momento il numero dei lettori iniziò visibilmente a calare e vari contatti avviati con i finanziatori cessarono di colpo. (Marco, 7 gen 2007)

I rapporti con Silvio Berlusconi[modifica wikitesto]

Credo che la citazione, di parte dell'intervista fatta a repubblica sia quantomeno necessaria per concludere il disegno dei rapporti che Montanelli aveva con Berlusconi. Tale citazione prescinde dal punto di vista neutrale poichè sono parole dette dal personaggio di cui si parla Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Carlettoplus (discussioni · contributi).

Sicuramente rilevante ma non sufficientemente per pretendere di voler riassumere con questa citazione l'intera figura di Montanelli. --Crisarco (msg) 23:27, 24 giu 2008 (CEST)[rispondi]

concordo con Crisarco. Montanelli poteva ritenere sbagliate le idee di Berlusconi ma quella citazione è faziosa se non correttamente contestualizzata. --valepert 23:39, 24 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Tiratura del pacco ?[modifica wikitesto]

Elimino il riferimento alla "Storia Universale" di Cesare Cantù, quale best-seller: che un'opera ottocentesca in 52 volumi abbia raggiunto la tiratura di oltre un milione (’u anima ru priatorio !) di copie, mi pare una bufala sesquipedale. --AlaVerde (msg) 09:15, 3 nov 2008 (CET)[rispondi]

Esigenze maschili[modifica wikitesto]

"allo scopo di soddisfare le proprie esigenze maschili"

Scusate, ma non sarebbe proprio possibile eliminare questo infelice inciso o formularlo diversamente? "Esigenze sessuali", magari. 24.255.28.107 (msg) 02:21, 18 dic 2008 (CET)[rispondi]

Beh, stiamo parlando degli anni trenta e, a quell'epoca, i "bisogni sessuali" erano solo una parte delle necessità che la popolazione maschile italiana cercava di soddisfare tramite il matrimonio. --Nivola (msg) 09:18, 18 dic 2008 (CET)[rispondi]
Scusa ma non capisco ancora (chiedo venia, sono di comprendonio testuggineo): leggendo l'articolo, mi era sembrato che "bisogni maschili" fosse un eufemismo per indicare le esigenze sessuali. Evidentemente avevo frainteso. A che altre "esigenze" ti riferisci e/o fa riferimento l'articolo? Mi sembra che si tratti di un riferimento un po' troppo implicito e, pertanto, potenzialmente oscuro, incomprensibile. Grazie per la risposta! :) 24.255.28.107 (msg) 02:36, 20 dic 2008 (CET)[rispondi]
Lo stesso Montanelli, in una intervista televisiva (se non ricordo male, fatta da Biagi), aveva dichiarato che il "matrimonio" si era per lui reso necessario allo scopo di avere una donna che lo "accudisse". Il che, oltre alle normali funzioni sessuali, all'epoca comportava anche le collaterali (e ben più importanti) "faccende domestiche" del tipo cucina, rassetto e pulizia alloggio, lavaggio biancheria etc.. --Nivola (msg) 09:25, 20 dic 2008 (CET)[rispondi]
Molto interessante! Grazie mille per il chiarimento. Mi chiedo se non vi sia un modo sufficientemente sintetico di riformulare tutto ciò senza implicare (in modo peraltro potenzialmente oscuro per il lettore) che tali esigenze siano astoricamente "maschili". A quel tempo esse erano, infatti, quintessenzialmente "maschili" (lo erano in prospettiva storica), ma non lo sono in assoluto. Non so, magari si potrebbe scrivere qualcosa sulla falsariga di: "Durante la campagna militare Montanelli sposò un'eritrea di 12 anni, versando al padre la convenuta cifra di 500 lire, secondo i costumi locali. Il matrimonio si era per lui reso necessario allo scopo di avere una donna che lo accudisse e che si occupasse delle faccende domestiche". Grazie ancora per la cortese risposta, per le preziose informazioni e per aver collaborato (suppongo) alla stesura di una voce enciclopedica così ben scritta ed esauriente! Cordiali saluti, Giulia. 24.255.28.107 (msg) 11:44, 24 dic 2008 (CET)[rispondi]
Lessi anch'io qualcosa sull'argomento, scritto dallo stesso Montanelli, si trattava di Madamato.--Bramfab Discorriamo 12:03, 24 dic 2008 (CET)[rispondi]

Ricostruzione di Froio[modifica wikitesto]

@ Bramfab. Non ho letto il libro di Froio, ma dubito che quanto riportato sia corretto.
Ecco il periodo di Froio:
"Pare che Montanelli, sottoscrivendo il contratto con Berlusconi, gli abbia detto: «Tu sei il proprietario, io sono il padrone almeno fino a che rimango direttore [...] Io veramente la vocazione del servitore non ce l'ho.»
La ricostruzione di Froio (sempre che sia sua e non di chi ha inserito la frase) contrasta apertamente con l'articolo di Biagi [5] (linkato nella motivazione e precedente al libro di Froio) nel quale:
1) non si dice che la frase «Tu sei il proprietario, io sono il padrone almeno fino a che rimango direttore» sia stata rivolta da Montanelli a Berlusconi in occasione della firma del contratto;
2) non risulta che la frase «Io veramente la vocazione del servitore non ce l'ho» sia stata pronunciata, a corollario della frase precedente, nella medesima occasione.
Si desume dall'articolo di Biagi che le due frasi sono considerazioni postume di Montanelli. Per questo ho detto che si tratta di una ricostruzione romanzata e, aggiungo, forzata.
Ciò premesso, credo che le frasi si possano (anzi, si debbano) inserire, ma giustamente contestualizzate e riferite.
Così come ricostruite, sono certamente "bufale" e pur se riferite a fonte, restano tali. --Nivola (msg) 15:21, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]

La frase nella voce iniziava con "Pare che ..", ossia dubitativa, e tuttavia perfettamente in linea coll'uomo. Non mi sembrano bufale, considerando che Montanelli ha sempre affermato che il suo padrone era il lettore. L'unico dubbio che avrei a riguardo è l'italiano che non mi sembra cosi' scorrevole come Montanelli era uso. Aggiungo due cose: uno, sarà opinabile, ma non considero Biagi un biografo attendibile e completo su Montanelli: causa mia eta' leggevo Montanelli quando ancora scriveva sul Corriere di Ostellino, quindi il Giornale e poi nuovamente Corriere, Montanelli usava citare colleghi di cui aveva stima, rispetto, amicizia etc e Biagi arrivo' molto tardi, quasi a coprire il vuoto attorno a lui provocati dalla morte dei suoi amici, e piu' per una comune posizione di fronda verso il cavaliere che per sintonia di caratteri o di comune visione di giornalismo (su questo i due non hanno nulla in comune) ed anche (malignamente aggiungo) per una corso all'amicizia con Indro (prima ghettizzato) quando usci' dal giornale del berlusca. Due, ricordo di aver visto e sentito in televisione Montanelli affermare, in piu' di una occasione, che fino alla suo ingresso in politica Berlusconi non si intromise nella direzione del giornale e fino a quella data non aveva nulla da rimproverargli come proprietario. Quindi la frase mi sembra corretta, e mi pare evidente che ha senso se pronunciata durante la stipula del contratto o nelle immediate trattative precedenti, sicuramente non mesi o anni dopo.--Bramfab Discorriamo 16:11, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Come ho detto, le frasi sono certamente state pronunciate da Montanelli [6], ma non nel contesto riferito da Froio. La "bufala" è riferita alla ricostruzione fatta da Froio e non alle frasi. --Nivola (msg) 17:50, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Io penso che la "sottoscrizione del contratto" possa essere vista anche come un atto figurato (e non presa alla lettera), ossia Montanelli discutendo con il berlusca e accettandone l'ingresso nella proprieta' del giornale, (fatto che sicuramente prese un po' di tempo) ebbe modo di affermare che .... --Bramfab Discorriamo 18:59, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Completamente d'accordo con l'analisi, ma le "descrizioni figurate" vanne bene per gli editoriali giornalistici e sono poco adatte alle enciclopedie. Piuttosto sarei del parere di inserire il più possibile le reali parole dette da Montanelli nel video che mi pare diano un descrizione piuttosto precisa dei fatti. --Nivola (msg) 19:29, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Nel brano (che mostra evidenti tagli) di Youtube Montanelli dice: .... [Berlusconi] rimase fedele alla formula che io avevo escogitato: tu sei il proprietario io sono il padrone almeno finché rimango qui' a fare il direttore .. e lui aveva osservato [taglio] e d'improvviso .... Non vedo differenze sostanziali o contraddizioni e negazione di quanto Froio scrive. Montanelli parla di formula che escogitò: e non poteva averla escogitata dopo la firma del contratto. Puoi anche modificare la voce mettendoci l'estrapolazione da youtube, il solo problema e' che youtube come fonte e' molto labile come persistenza: ogni tanto i link a youtube vengono rimossi, viceversa un testo scritto come fonte e' inamovibile. Il succo della citazione non mi pare cambi, sia che abbia detto la frase una settimana prima della firma del cdontratto, sia immediatamente dopo la firma del berlusca e prima della sua, oppure dopo le firme di entrambi (se firme ci furono). Incidentalmente nel video Montanelli rivendica la paternita' della formula, ma non mi sembra che specifichi quando e dove questa venne pronunciata; riguardo a Froio dovremmo fare le pulci al suo testo e chiedergli le sue fonti. --Bramfab Discorriamo 20:56, 21 apr 2009 (CEST)[rispondi]


Gas in Etiopia. Nella sua storia dell'Italia (L'Italia littoria), Montanelli scrive (p. 293 dell'edizione di 1979): "In alcune occasioni gl'italiani fecero uso dei gas. Lo ha ammesso, sia pure a scopo ridutivo, Lessona (sotto secretario alle colonie)... Dell'uso dei gas in misura assai più consistente di quella indicata dal Lessona fa cenno un volume ufficuale italiano nel quale si attesta che 5 aerei del fronte somalo lanciarono kg 1700 gas" Firmato: Vallery-Radot

il senso da dare alle parole...[modifica wikitesto]

mi riferisco alla frase "..il loro sodalizio durò senza contrasti fino al 1993. Secondo la versione raccontata da Montanelli,...."cambiata con "il loro sodalizio durò senza contrasti significativi fino al 1993. Secondo la versione raccontata da Montanelli, ....nell'oggetto dell'edit viene definita una attenuazione dell'affermazione , imho la modifica con furbizia o meno, ribalta il senso non attenuando bensì' mettendo ancor più in evidenza che i contrasti significativi o meno c'erano ...--nico48 (msg) 12:48, 21 mag 2009 (CEST)[rispondi]

verissimo: il senso e' maliziosamente cambiato. Mi ricordo che Montanelli parlo' di un ottimo/buon padrone di cui non aveva da lamentarsi, fino alla decisione di entrare in politica. Chi ha modificato la frase tiri fuori la sua fonte--Bramfab Discorriamo 14:18, 21 mag 2009 (CEST)[rispondi]

Manca tutta la parte dei suoi rapporti con Maria Josè e la sua scelta di votare Monarchia al referendum e della sua fedeltà all'ideale monarchico per tutta la vita. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.21.168.114 (discussioni · contributi).

"Il libro di Broggini rivela che Montanelli non sarebbe stato condannato a morte dai fascisti della Rsi nel ’44, non sarebbe evaso da San Vittore ma fatto fuggire, avrebbe lasciato la moglie Maggie in ostaggio ai tedeschi, avrebbe detto bugie in Svizzera per accreditarsi presso gli antifascisti, non avrebbe assistito il 29 aprile all’esibizione di piazzale Loreto perché sarebbe rientrato a Milano il 27 o il 28 aprile."[7]--Skymen (msg) 22:29, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]

Ho seri dubbi sull'affidabilità della suddetta, che sembra abbia deciso di screditare Montanelli, ma attendendo che finisse al cimitero e quindi non in grado di rispondere e controbattere.--Bramfab Discorriamo 22:49, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]

"Io sarei stata felicissima che il libro uscisse quando era ancora vivo. Perché potesse controbattere. Comunque, non è che non mi sia misurata con lui...» E come ne uscì? «Ero un po’ emozionata la prima volta nel ‘76. Però mi sembrò subito reticente. Così anche nell’ ‘86. Ancora più reticente mi apparve l’ultima volta che lo incontrai». E si insospettì. «No. Ma mi incuriosiva il silenzio, lui di solito tanto facondo, sul periodo svizzero. Soprattutto sui cinque mesi passati a Davos. Tutte cose che lui raccontava a modo suo. Cambiando spesso versione». Renata Broggini"[8] Non sono giovanissimo, ho fatto in tempo a vederlo in tv e non l'ho mai preso sul serio come pure i suoi colleghi "Biagi","Bocca" ecc... Per i giornalisti non stravedo.--Skymen (msg) 23:43, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]

Nench'io stravedo, ma stravedo ancor meno su chi fa rivelazioni a cadavere freddo, incluso le asserite reticenze di Montanelli durante questi incontri mai pubblicati lui vivo. --Bramfab Discorriamo 23:57, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]
Ma quegli incontri erano pubblicabili?! E più strano che venga lasciata all'oblio una sua testimonianza "diretta" che ha sempre ricordato, magari imbarazza?!--Skymen (msg) 14:58, 25 apr 2022 (CEST)[rispondi]

L'Albania non era una colonia, ma unita all'Italia in "unione personale", cioè nella persona di Vittorio Emanuele III, re anche d'Albania. L'Albania mateneva un suo governo. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.21.168.114 (discussioni · contributi).

"El Campesino"/Valentín González[modifica wikitesto]

un anonimo (79.9.206.221) ha inserito nella pagina il seguente testo:

el Campesino non era il "capo anarchico" della 46ma divisione era infatti un militante del PC spagnolo, come si legge anche qui http://es.wikipedia.org/wiki/El_Campesino e quindi molto difficilmente poteva consegnare una "tessera anarchica" a Montanelli

poiché sia la voce in spagnolo, che quella inglese, non riportano fonti sulla voce riguardante González, ho inserito un {{cn}} nella sezione "dubbia". --valepert 09:15, 13 set 2009 (CEST)[rispondi]

@@@@@ di certo fu un comandante comunista che poi entro' in urto durissimo [e lo pago'NdR] con Stalin quindi sulla voce ho tolto comandante anarchico ma ho sostituito Comandante Comunista ed occorre fare voce su El Campesino per togliere ogni dubbio inoltre per la cosidetta tessera anch'io ho dei dubbi , certo che poteva averne una quello e' fuor di dubbio ma e' tutto il discorso che lascia perplessi come l'antifascismo di Montanelli che sul numero di gennaio del 1936 di " civilta' fascista " scrive

«Ci sono due razzismi: uno europeo - e questo lo lasciamo in monopolio ai capi biondi d'oltralpe; e uno africano - e questo e' grave; un catechismo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi a impararlo e ad adottarlo. Non si sara' mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorita';. Coi negri non si fraternizza. Non si puo';. Non si deve. Almeno finche' non si sia data loro una civilta';..... non cediamo a sentimentalismi...niente indulgenze, niente amorazzi. Si pensi che qui debbon venire famiglie, famiglie e famiglie nostre. Il bianco comandi. Ogni languore che possa intiepidirci di dentro non deve trapelare al di fuori»

e nessun antifascista dagli anarchici ai monarchici [ ve ne era qualcuno anche fra di loro pure in quel periodo NdR]avrebbe mai fatto un discorso del genere in quel periodo ; Montanelli era corrispondente da Asmara e sul frontespizio del giornale citato son messi in evidenza 4 articoli e uno e' quello di Montanelli da cui eè tratta la citazione --Lupo rosso (msg) 10:08, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

ho annullato la modifica e commentato il testo per le seguenti ragioni:
  1. se era un comandante comunista è strano che abbia potuto donare la tessera anarchica a Montanelli.
  2. eventuali urti tra González e Stalin non sono argomento di questa voce.
--valepert 10:20, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

@@@@@ nel senso che hai tolto il pezzetto mi sembra e mi sembra giusto in quanto a questo eventuali urti tra González e Stalin non sono argomento di questa voce se lasci il pezzo che hai tolto ci doveva essere se non c'e' piu' non ha piu' senso--Lupo rosso (msg) 10:29, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

per favore puoi evitare l'(ab)uso dei grassetti? rendono difficoltosa e poco gradevole la lettura degli interventi. --valepert 10:36, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

Montanelli e Berlusconi[modifica wikitesto]

Se vi sono fonti che affermano che Montanelli ritenesse Berlusconi propenso alla menzogna in virtù del procedimento per falsa testimonianza citato, esse andrebbero chiaramente riportate. Diversamente, l'esistenza di un procedimento per falsa testimonianza a carico di Berlusconi non può essere citato come fonte per questa affermazione attribuita a Montanelli e risulta irrilevante in questa voce (lo è, naturalmente, per la voce Silvio Berlusconi e per quella che tratta nel dettaglio i suoi procedimenti). Peraltro, scrivere che la corte ha "riconosciuto colpevole" Berlusconi non è corretto: è più corretto dire che la Corte ha accertato che il fatto contestato a SB era stato effettivamente da lui commesso. Nel caso la citazione risulti pertinente, è bene correggerla di conseguenza. --Hauteville (msg) 02:29, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Non credo che Montanelli ritenesse Berlusconi propenso alla menzogna in virtu` di quel processo. Quello e` solo un esempio di quella propensione. Togliendo la nota, non rimangono esempi, e c'e` il rischio che Montanelli appaia come un visionario. Questo e` un argomento a favore del mantenimento... pero` anche la tua obiezione ha senso. Come fare?
Sulla formulazione, ho praticamente ripreso le parole della fonte.
--Lou Crazy (msg) 03:37, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
"Non credo che Montanelli ritenesse Berlusconi propenso alla menzogna in virtu` di quel processo. Quello e` solo un esempio di quella propensione. Togliendo la nota, non rimangono esempi" Eh, allora si tratta di un'interpretazione personale dell'estensore, che come tale ci è preclusa.
"e c'e` il rischio che Montanelli appaia come un visionario" Se riteniamo le posizioni di Montanelli su Berlusconi importanti per la voce, quel che dobbiamo fare è semplicemente darne conto e documentare il tutto con idonea fonte. E non con una fonte a sostegno della bontà delle opinioni di IM, ma con una fonte a sostegno del fatto che tali opinioni sono state da lui espresse. Che si tratti di opinioni condivisibili o meno non spetta a noi deciderlo.
Riepilogando: toglierei la nota attuale, rimpiazzandola con una che documenti che IM ha espresso le opinioni riportate su SB. --Hauteville (msg) 04:04, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Ok, mi hai convinto. --Lou Crazy (msg) 04:10, 7 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Voci correlate[modifica wikitesto]

chiedo un piccolo parere: non andrebbe almeno inserito il link al "il Giornale" nella sezione? IMHO, anche non leggendo la voce, dovrebbe essere abbastanza evidente che Montanelli sia "più collegato" al quotidiano da lui fondato, rispetto alla seconda moglie (il cui wikilink non va comunque rimosso). --valepert 18:01, 4 gen 2010 (CET)[rispondi]

Direi di sì. --ArtAttack (msg) 18:15, 4 gen 2010 (CET)[rispondi]

✔ Fatto --valepert 15:38, 6 gen 2010 (CET)[rispondi]

(sposto qua le parti aggiunte da Utente:Neomeos in mezzo alla discussione, che altrimenti resterebbero praticamente invisibili - .mau.)

Pedofilia: Concordate sul fatto che un adulto consenziente che "sposa" comprandola una ragazzina (bambina) di 12 anni sia ritenuto dalla legge italiana ed europea un pedofilo? Se tale adulto persegue nei fatti non si chiama anche violenza su minore?

Se ritenete questi fatti corretti si dovrebbe scrivere: Per un simile fatto, oggi, verrebbe arrestato e condannato per pedofilia e abuso su minore. a seguito della notizia del matrimonio con la 12 enne? Spero riteniate che usare violenza su bambini di qualsiasi etnia sia una cosa abominevole!

Rimango in attesa di vostri commenti. Grazie. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Neomeos (discussioni · contributi).

Non solo abominevole lui, ma ancora peggio che questa vergogna venga spesso annacquata da esseri spregevoli quanto lui. Oltretutto non può esistere che in questa voce e senza nessuna fonte si sia permesso di scrivere "considerato da molti il più grande giornalista italiano del novecento". Uno così non può essere considerato tale in nessun caso. Punto. Eliminare assolutamente. Grazie. Wlaverità (msg) 17:18, 1 feb 2022 (CET)[rispondi]


Scusate. Vorrei farvi presente un fatto, che secondo me non dovrebbe rimanere omesso. Si tratta di scrivere un fatto serio, che si deve trattare con le dovute cautele, ma che è molto serio. La pedofilia. Una frase del tipo "Per un simile fatto, oggi, verrebbe arrestato e condannato per pedofilia e abuso su minore" potrebbe andare bene. Questo è un fatto e si deve tale correzione per evitare che si passi la figura di una tale persona come immacolata. Rispetto Indro Montanelli, ma questa sua parte della vita è una macchia indelebile. Negarla permetterà solo, a chi come lui, di sbeffeggiarsi delle loro vittime. Chi ha figli sa cosa intendo ed è un dolore inimmaginabile. Vi chiedo di pensarci seriamente. Grazie Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Neomeos (discussioni · contributi).

I fatti in questione sono correttamente indicati nella voce, e ci mancherebbe altro. Il giudizio su quanto fatto da Montanelli se lo può fare chiunque, e il mio giudizio è assolutamente negativo. Detto questo, non vedo come si possa parlare di pedofilia. Ancora oggi in India e nel mondo arabo ci sono matrimoni con ragazze dodicenni, per non parlare dell'antica Roma (vedi ad esempio qua.

Per quanto riguarda la frase "Per un simile fatto, oggi, verrebbe arrestato e condannato per pedofilia e abuso su minore", è una emerita idiozia; non perché sia falsa, ma perché settant'anni fa non c'era nessuna legge che vietava di sposare una dodicenne. Detta in altro modo, che senso avrebbe una aggiunta sulla voce di qualche industriale inglese di inizio Ottocento "Per un simile fatto, oggi, verrebbe arrestato e condannato per sfruttamento del lavoro minorile"? -- .mau. ✉ 10:48, 17 feb 2010 (CET)[rispondi]

Grazie per aver spostato in un suo spazio questa discussione. Vorrei replicare che, a mio giudizio, in ogni situazione, lavoro o articolo la differenza è nei dettagli. Le interpretazioni si sprecano nel caso di informazioni generiche. Mi fa sempre sorridere l'esempio di una signora americana che si ustionò lievemente le dita della mano con il bicchiere del cappuccino appena acquistato. Fece causa al cafè e vinse. Da allora, sui bicchieri, c'è una scritta che avverte delle possibili ustioni se manipolato in modo improprio. Questo esempio lo uso per far capire che dare per scontato i dettagli, prima o poi ci si scotta. Passatemi queste lungaggini, ma tornado all'argomento io ritengo che si debba trovare qualche frase corretta linguisticamente che sottilinei questo fatto. Lasciare alla libera interpretazione una situazione simile, a mio parere fa passare per "complici". Mi spiego meglio. Viviamo in un'era molto ambigua come comportamenti. Condivido profondamente quest'altro parallelismo: Se ti trovi in mezzo tra la vittima e il criminale e non decidi di stare chiarmante da un lato, risulterai sicuramente compplice del criminale. Io sono una persona che ama i dettagli e la chiarezza. L'ambiguità mi spaventa, perchè fa crescere il lato umano peggiore. In tal senso riporto alcuni link. Come potrete notare la legge sulla violenza carnale era prevista sotto i quattordicenni già dal 1930. http://www.altalex.com/index.php?idnot=36770 http://it.wikisource.org/wiki/Codice_Penale/Libro_II/Titolo_IX#Art._519_Della_violenza_carnale http://www.altalex.com/index.php?idnot=36653 (Testo coordinato ed aggiornato del Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398). Per cui era già perseguibile. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Neomeos (discussioni · contributi).

D'accordo con mau. Fu prassi comune durante la Campagna d'Africa per molti Italiani. Era un uso del posto. Sicuramente da biasimare, ma non su wikipedia. In più, per parlare di dettagli, mi domando se il codice Penale fosse applicabile anche su suolo occupato e in tempo di guerra. Magari qualche esperto puo' illuminarci. Ma resto in ogni caso d'accordo con mau.Yuz (msg)
Violenza carnale è cosa diversa da pedofilia. Dovrei controllare il codice di diritto canonico allora in vigore, ma credo che ci fossero delle dispense per scendere dai quattordici anni attuali ai dodici, almeno secondo quanto scritto qui. -- .mau. ✉ 11:39, 18 feb 2010 (CET)[rispondi]
(ah, e naturalmente un'enciclopedia non è il luogo dove dare giudizi morali) -- .mau. ✉ 11:47, 18 feb 2010 (CET)[rispondi]

Attenzione. Non ho mai chiesto di scrivere giudizi morali. Un'enciclopedia è quanto di più obbiettivo dovrebbe esserci. La moralità porterebbe a scrivere ben altro. Sto chiedendo di scrivere un dato di fatto che eviterei accuratamente di lasciare alla libera interpretazione. Se non altro specificare e rendere chiari alcuni aspetti (delicati come questo) permette di assumersi la responsabilità della gestione di un simile strumento. Io non sono un tecnico, per cui non so come porre correttamente la frase per specificare un simile fatto. Sicuramente capire come venisse gestito il codice penale in simili casi permetterebbe di definire meglio la frase informativa da scrivere.

Ho notato una cosa che mi inquieta. L'indifferenza difronte a fatti simili. Concordo con il fatto che si debba essere obbiettivi, freddi sentimentalmente per evitare di cadere in inutili moralismi, però non affrontare argomenti così delicate rende l'enciclopedia priva di spessore. Ricordate: i dettagli. Si potrebbe anche scrivere (se fosse verificabile, naturalmente) una frase del tipo: Indro Montanelli non venne accusato, secondo l'art. 519 "Della violenza carnale" allora in vigore, in quanto si trattava di aver sposato una persona suddita coloniale e quindi priva dei diritti della razza superiore fascista (anche se allora non apertamente dichiarati). A tal proposito si segnala l'emanazione della legge n°880 del 19 aprile 1937 con il reato di madamato.

Che ne pensate?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Neomeos (discussioni · contributi).

da un lato va rispettato il punto di vista neutrale (quindi nessun giudizio su cosa ha fatto o non ha fatto Montanelli) ma ricordiamo che dall'altro Wikipedia non accetta ricerche originali. verificare quale fosse la legge in vigore all'epoca dei fatti è sicuramente interessante, ma se nessuno ha mai evidenziato la cosa nell'ambito del personaggio credo proprio che il "dettaglio" non vada aggiunto alla voce. --valepert 11:00, 19 feb 2010 (CET)[rispondi]
Penso che vuoi imporre un tuo punto di vista. I dati di fatto su questa specifica vicenda sono scritti nella voce, il resto al più sarebbero commenti, se non moralismi, sulla pratica del madamato e quindi da proporre nella pagina di discussione di quella voce. Tra l'altro osservo dei "dettagli": 1) avendo sposato la piccola durante la campagna di guerra, terminata nel 1936, non poteva essere accusato di una violazione di una legge emessa nel 1937 2) ben dopo, ancora al tempo di Franca Viola, quindi anche nella Repubblica Italiana esisteva perfino il matrimonio riparatore abolito solamente nel 1981 !!! (che avrebbe coperto anche ogni accusa di violenza carnale)--Bramfab Discorriamo 11:16, 19 feb 2010 (CET)[rispondi]
l'indifferenza mi sa che la vedi solo tu. Ci fosse stata indifferenza, quella notizia non sarebbe nemmeno presente nella voce. Tutte le aggiunte che proponi qui (e non sulla voce Pedofilia diventano semplicemente morbose. -- .mau. ✉ 11:23, 19 feb 2010 (CET)[rispondi]

L'unico commento, che sempre a mio parere preciso, lo reputo quello di Bramfab. Con tutto il rispetto gli altri hanno solo commentato con le loro opinioni personali e quindi poco obbiettive e valide per un'enciclopedia. Quì si parla di un fatto storico, come ce ne sono tantissimi altri. Ciò non giustifica l'INDIFFERENZA sull'argomento o su altri simili. Io ho parlato di indifferenza riferndomi al fare di tutta l'erba un fascio. Facevano così, in altri momenti storici fecero così etc... Mà! Dieri che questa non è obbiettività. Questo è dimenticare i dettagli che fanno di un elenco noioso di fatti la sua completezza. Non ho mai, MAI, proposto di scrivere frasi falsamente moraliste e soggettive. Scrivere dati di fatto specificando come erano viste e valutate certe situazioni in certi momenti storici è fare completezza delle informazioni scritte in un'enciclopedia. Wikipedia non è un dizionario! Le informazioni ci sono, e non devono essere dedotte. Devono essere scritte, nella giusta forma che rimarchi l'obbiettività, ma DEVONO essere scritte. Mi pare che siate "prevenuti". Se vi avessi chiesto di aggiungere informazioni su una sua ciocca di capelli bianca che sparì con lo shampoo colorato, e una volta dimostrato, lo avreste scritto! L'argomento è spesso, duro e dannatamente serio! Valutate bene la vostra obbiettività nel momento in cui, come è normale che sia, entrno in gioco i sentimenti. Ripeto. Bramfab con l'elenco di dati storici penso dimostrabili ha scartato la frase che ho proposto, in quanto non dimostrabile. Ora se avete intenzione di affrontare l'argomento ne parliamo seriamente e obbiettivamente, altrimenti se vi siete solo offesi, allora mi date ragione (purtroppo). In tal caso toglierò volentieri il disturbo. Come deve essere.

Senza entrare nelle opinioni personali:Wikipedia si basa sulle fonti. Ci sono fonti a riguardo?Mi spiego: ci sono autori di storia o biografi che hanno sostenuto la tua tesi? Sembra di no. In tal caso stiamo finendo nella ricerca originale, magari anche brillante, ma pur sempre ricerca originale.Un saluto.Yuz (msg)

Mi perdoni Yuz. Prima mi scrivete che la questione si deduce da quello che è già scritto, e poi mi scrivete che avete necessità di una fonte che certifichi una simile affermazione... Qualcosa non mi quadra. Probabilmente non ho capito niente di Wikipedia. Ma so cosa sono le enciclopedie. Certo che servono le fonti, ma per accertare e confermare il suo matrimonio e il pagamento della somma per la ragazzina di 12 anni. Fatto questo, non serve un autore di libri che le certifichi la logica conclusione. Se tutto quello che c'è scritto su Wikipedia (anche una virgola) è citato in un libro, allora la situazione è triste. Gestire un'enciclopedia non vuol dire "riportare ciò che viene scritto sui libri", ma riassumere e dettagliare nello stesso tempo tutte le conoscenze umane. Per fare ciò servono fonti attendibili e sintesi dell'autore dell'enciclopedia. Troppo facile demandare tutto a quacosa scritto su un libro! Anzi se vuole le posso linkare www.paologuzzanti.it, in cui un giornalista (al di là della politica, mi raccomando) scrive nero su bianco cosa pensa di Montanelli. Vi sembra che si possa usare come fonte? Perchè un blog, o internet, sono uno spazio in cui chiunque può scrivere un "libro". Se poi viene stampato, non vuol dire che è "certificato" e attendibile. Di stronzate sui libri di carta ne sono scritte tante!!! Ma mi prendete in giro o volete parlare seriamente della questione? Fatemi sapere, grazie.

Montanelli non era un storico. Ha scritto dei libri divulgativi di storia (peraltro pieni di strafalcioni), ma questo non basta a dargli il titolo.--SandorKrasna (msg) 00:03, 9 ago 2010 (CEST)[rispondi]

  • In sostanza concordo anche se a differenza dell'intervento che precede quei libri divulgativi io li ho apprezzati... però, per l'appunto, non credo che queste pubblicazioni ne facciano uno storico, almeno se per tale intendiamo chi lavorando su fonti documentali (archivistiche ecc.) amplia le conoscenze storiche in possesso della comunità scientifica... altrimenti dovremmo dire che Alberto Angela (che pure è un bravo divulgatore) è uno storico dell'arte, il che non è.... tutto questo ovviamente senza nulla togliere a Montanelli che semplicemente nella vita ha fatto (e ai massimi livelli) un altro mestiere, cioè il giornalista --Never covered (msg) 14:54, 23 ott 2019 (CEST)[rispondi]

Vero nome di Montanelli[modifica wikitesto]

secondo questo link http://www.gennarodestefano.it/pdfs/art0248.pdf

il vero nome era indro "schizogene" (seminatore di zizzania) montanelli

Montanelli e Vajont[modifica wikitesto]

Ci sono migliaia di pagine dedicate all'argomento http://www.google.it/search?hl=it&client=firefox-a&hs=S3d&rls=org.mozilla%3Ait%3Aofficial&q=montanelli+tina+merlin&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai= ho postato quella dell'associazione dei sopravvissuti perché più completa.

Sara' la più completa, ma riporta solamente le sue considerazioni in vecchiaia. Non indicano se vi fu una "quelle" con la Merlin. Poiché Montanelli polemizzava, o tirava frecciate ogni settimana a qualcuno, ha senso indicare nella sua voce solo le polemiche che durarono nel tempo, con batti e ribatti.--Bramfab Discorriamo 10:41, 13 gen 2011 (CET) riportata dalla mia talk[rispondi]
volevi le fonti? eccole, e caso mai, si dice "querelle"...

Nel 1940 dava fastidio e nel 1941 fu reintegrato?[modifica wikitesto]

Nel 1936 Montanelli fu espulso dall'Ordine dei giornalisti. Nel 1941 fu reintegrato nella redazione del Corriere della Sera [1]. Faccio fatica a capire come, nel settembre del 1940, cioè pochi mesi prima del suo reintegro, abbia potuto finire ancora nel mirino dei «censori del Minculpop».

Taglio e incollo qui:

Un suo articolo, pubblicato su Panorama del 12 settembre 1940, venne considerato "disfattista" dai censori del Minculpop:

«Rimasi su quel fronte vari mesi, senza scrivere quasi nulla, un po' perché mi ammalai di tifo e molto perché mi rifiutati di spacciare per una gloriosa campagna militare lo squasso di legnate che ci beccammo laggiù.»

(faccio notare che qualcuno ha scritto che tale citazione è "da verificare").
Grazie a chi mi può aiutare a capire, --Sentruper (msg) 12:56, 1 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Io trovo il fatto di Panorama citato a pag. 8 di Il cinema in guerra:arte, comunicazione e propaganda in Italia, 1940-1944 di Mino Argentieri (lo vedi cercando panorama 1940 Montanelli, in googlebooks leggendolo nell'elenco degli hit trovati) con l'indicazione che questo costo' la chiusura di Panorama. Sul perché Montanelli venne ripreso in pianta stabile posso provare a ipotizzare che ciò fu favorito dal ricordo dei suoi articoli filo-finnici durante la guerra russo-finlandese mentre stava iniziando l'attacco tedesco all'URSS, quindi forse "sarebbe stato utile" in funzione antirussa ?!--Bramfab Discorriamo 15:04, 1 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Suggerisco lo Stregone [9]. Probabilmente è un'altro dei dettagli "contradditori" che variavano a seconda di come e quando raccontasse. --136.2.1.101 (msg) 17:47, 1 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Bene, grazie degli utili suggerimenti.--Sentruper (msg) 08:51, 3 apr 2011 (CEST)[rispondi]

La lettura de Lo Stregone è stata utile. Montanelli firmò il contratto con il Corriere il 29 gennaio 1940 (non nel 1941). In luglio (non in settembre) uscì il suo articolo su Panorama, che costò all'editore la chiusura del periodico. Montanelli invece continuò come prima. D'improvviso, all'inizio di settembre, fu richiamato dall'estero a Roma. L'OVRA aveva raccolto un dossier su di lui che partiva dal 1934 e conteneva l'accusa di antifascismo. Arrivato nella capitale, si preparò per il peggio. Invece subì una finta strigliata dal ministro Pavolini, e poi ritornò al fronte a scrivere articoli come prima. Perché questa finta strigliata? Gli autori del libro spiegano che Montanelli era conosciuto nelle alte sfere del fascismo, che gli perdonavano il suo carattere di enfant terrible, mentre la polizia politica, ligia alle direttive del regime, annotava ogni sua dichiarazione potenzialmente "antifascista". --Sentruper (msg) 11:56, 13 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Sono andato a modificare la voce. Mi sono chiesto se fosse utile scrivere dell'articolo su Panorama: secondo gli autori de Lo Stregone non ha influito per niente sulla carriera di Montanelli, quindi non l'ho messo. Ho letto un titolo di sottoparagrafo: "Il passaggio all'antifascismo". Sono rimasto sorpreso: ma quando? Non mi risulta. E poi non c'è bisogno di sottolineare che Montanelli fosse antifascista per affermare la sua grandezza. In ultimo, se in quel periodo si passava all'antifascismo non si scriveva certo per i quotidiani nazionali. La lezione che ebbe Mario Missiroli (cacciato da La Stampa nel 1924 e rimasto senza lavoro), vale per tutti. O no? --Sentruper (msg) 09:37, 14 apr 2011 (CEST)[rispondi]
  1. ^ articolo
  2. ^ Citazione non sicura, da verificare.

Epitaffi. Ricordi sott'odio[modifica wikitesto]

segnalo che un anonimo vorrebbe inserire nella "Bibliografia" un testo non ancora pubblicato (stando al suo edit, sarà pubblicato nel giugno 2011). considerando che la Bibliografia dovrebbe contenere "riferimenti bibliografici necessari per reperire i testi utilizzati nella stesura dei contenuti, nonché le letture consigliate per l'approfondimento relativo all'argomento trattato" dubito che quel testo sia stato utilizzato per ampliare la voce e che possa essere considerato un approfondimento dato che non è ancora stato pubblicato. --valepert 15:39, 20 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Infatti più facile che sia un inserimento promozionale.--Bramfab Discorriamo 10:37, 23 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Niente sugli anni ottanta?[modifica wikitesto]

Volevo inserire nella voce il fatto che nel 1983, purtroppo, Montanelli ruppe i rapporti con Enzo Bettiza. Mi sono accorto che nella biografia, non c'è niente sugli anni ottanta! Mi sembra piuttosto strano che, dal 2 giugno 1977 al 1994 a Montanelli non sia successo niente d'interessante. Non ha pubblicato neanche un libro? --Sentruper (msg) 15:02, 30 mag 2013 (CEST)[rispondi]
La notizia su Bettiza l'ho inserita nel paragrafo "Direttore del Giornale".

Dalla Bibliografia[modifica wikitesto]

Nella bibliografia della voce appare, tra le altre opere, Gli incontri (Milano, Rizzoli, 1961). La citazione è seguita dall'elenco completo dei personaggi ritratti nel volume. Secondo me va molto bene per una voce scritta appositamente, ma non per una bibliografia. Estrapolo l'elenco dalla voce principale e lo riporto qui.

Gli incontri (1961)
Gli incontri, Milano, Rizzoli, 1961 (contiene i seguenti ritratti scritti per il Corriere della Sera dal 1949 al 1960: Della Rovere, Masaryk, De Gasperi, Fleming, Massarenti, Quisling, Nitti, Munthe, Pastonchi, Sforza, La Magnani, Marzotto, Ortega, Nenni, De Pisis, Cervo Bianco, Emma e Irma, Giannini, Tallone, Porzio, Borghese, Missiroli, Don Sturzo, Trilussa, Clair, Bergamini, Dos Passos, Don Calò, Soffici, Spender, Johst, Simoni, Paleckis, Re Gustavo, Santoro, Gide, Mannerheim, Kuebler, Kornilov, Arnoldo, Sagha, Girardengo, Berenson, El Campesino, Piovene, Benda, Carmen, Buzzati, Claudel, Quaroni, Cocteau, Leonor, Léauteaud, Maurois, Yussupov, Guevas, Dalì, Cécile, Gianni Agnelli, Guidone, Miss Arden, Carlo Ròddolo, Naldi, Cecchi, Clerici, Kerensky, Kravcenko, Lo Sciacallo, I Presbiteriani, La Maxwell, La Pira, Steinberg, Guidotti, Windisch-Graetz, Bartoli, Spadolini, Goldwyn, Panfilo, Prezzolini, Bonzi, Cascella, Franca & C., Irene Brin, Ricciardetto, Montale, Marotta, Borelli, Paone, Phibul, Giuliotti, Guareschi, Grandi, Eleanor e il Pandit, Shimoi, Cortes(e), Konoye, Monelli al Girarrosto, Ansaldo, Longanesi, Wanda, Gronchi, Markezinis, Memmi, Tito e Kruscev, Fanfani, Bacchelli, Linda Darnell, Vertés, Franciolini, Communtar-As-Scialetan, Rubinstein, McCormick, Novello, Peppino, Malaparte, Peron, La intentona, Il tango, Chateaubriand, L'aleijandinho, Mazzolani, Settecervelli, Colombo, Cesarino, Fellini, Adone Zoli, La Loggia, Moravia, Carlo Levi, Gomulka, Matteotti, Podhajsky, Poldi Figl, Gschnitzer, Un pugno di cenere, Tucci, Dossetti, Von Stroheim, La Pecci-Blunt, Sordi, Soldati, Rossellini, Rosai, Il Grand Guignol, Danilo, Rizzoli, L'Imam, Ben Gurion, Golda Meir, Moshe Dayan, Labriola, Mendès-France, Eduardo, Gunther, Weyman, Paratore, Il Mammut, Protestanti, Calvia Gavino, Amidei, Gassman, Don Dario, Nardini, Vellani-Marchi)


Stesso discorso per i Ritratti (Rizzoli, Milano 1988). --Sentruper (msg) 14:46, 17 nov 2013 (CET)[rispondi]

"Suggestione" si può scrivere[modifica wikitesto]

Il 23 luglio scorso un utente (anonimo) toglieva dal testo la parola “suggestione” e la sostituiva con “suggerimento”. Nello spazio delle motivazioni riportava: “orrore semantico”.
Ho aspettato con calma: ero sicuro che avrei trovato il termine su un quotidiano. Ed ecco il momento è arrivato: sul «Messaggero» dell'11 dicembre (pag. 19), nell'articolo: Non ha ancora 8 anni ma il piccolo Jacopo va ai mondiali di scacchi, appare la seguente frase: «La correlazione virtuosa tra la disciplina e l'educazione ha portato l'Unione Europea, su suggestione del campione Garry Kasparov, a promuovere negli Stati membri il programma Scacchi a scuola».

Ripristino la parola con convinzione.--Sentruper (msg) 18:06, 19 dic 2013 (CET)[rispondi]

Quindi il fatto che una parola appaia su un quotidiano è sufficiente per affermare che è di uso corrente e corretta?!?! Suggestione al posto di suggerimento è orripilante (non sono il l'utente anonimo del 23 luglio 2013). Ciao. --87.1.24.234 (msg) 00:21, 27 mag 2015 (CEST)[rispondi]

Ugo Indrio[modifica wikitesto]

Nella sua voce Ugo Indrio e' scritto che ando' in pensione per raggiunti limiti di eta', non che fu obbligato a lasciare. --Bramfab Discorriamo 10:52, 19 feb 2015 (CET)[rispondi]

Citazione necessaria[modifica wikitesto]

La richiesta di citazione ritengo sia superflua poiché l'affermazione "Considerato tra i giornalisti italiani più rappresentativi del Novecento" è circostanziata, non riporta un giudizio assoluto ma è un'affermazione generalista di merito che non richiede fonti a supporto. Ne aggiungo comunque una tra le innumerevoli, per i posteri che ci leggeranno --Caulfieldimmi tutto 16:32, 28 ott 2016 (CEST)[rispondi]

La nascita de Il Giornale[modifica wikitesto]

Volevo aggiungere nel testo che, quando accettò il finanziamento della Montedison, Montanelli cercò anche di coprirsi le spalle con qualche importante editore. Tentò prima con Andrea Rizzoli (gli offrì il giornale gratis ma Rizzoli rispose di no perché era già in trattative per entrare nel Corriere della Sera) e poi con Mario Formenton, genero di Arnaldo Mondadori e amministratore delegato della casa editrice (anche lui disse di no). In precedenza Montanelli aveva rifiutato di fare un giornale insieme ad Eugenio Scalfari (il primo direttore, il secondo condirettore), definendo la proposta di Scalfari piuttosto azzardata. Fonti: Franco Recanatesi, La mattina andavamo in piazza Indipendenza, Milano, Cairo, 2016 e Alberto Mazzuca, Penne al vetriolo, Bologna, Minerva, 2017. --Gordongordon42 (msg) 11:24, 31 mag 2017 (CEST)

Per inserirla inseriscila allora citando le fonti wp:Fonti.--Bramfab Discorriamo 15:14, 31 mag 2017 (CEST)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 11:27, 13 mar 2018 (CET)[rispondi]

Conversazione di Montanelli con il console americano di Milano, Wikileaks[modifica wikitesto]

E' pubblico ormai da anni un rapporto, classificato "segreto", del '75 nel quale Montanelli dà la fotografia del contesto italiano al console americano a Milano. Penso sia una fonte da tenere in grande considerazione, per capire (al di là dei bei discorsi) le motivazioni (pur comprensibili) editoriali https://wikileaks.org/plusd/cables/1975MILAN01376_b.html

L'ho letto: è interessante. Ho inserito il link nei Collegamenti esterni. --Sentruper (msg) 13:47, 17 ago 2018 (CEST)[rispondi]

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Giudizio sintetico della rilevanza storica di Montanelli in apertura di voce[modifica wikitesto]

ho ripristinato il giudizio storico sulla figura di Montanelli come giornalista che era stato rimosso senza prima aver confutato la relativa fonte (dove Montanelli viene definito testualmente: "unanimemente riconosciuto come il più grande giornalista italiano del secolo"). Si veda anche il video incluso dove lo stesso giudizio viene condiviso dalle più importanti firme del giornalismo italiano. Pregherei inoltre l'utente di non insultare i contributori anonimi affibbiando qualifiche denigratorie e inappropriate (bot). Ho cancellato la modifica anche perché creava una ridondanza linguistica priva di senso (la frase modificata non può diventare "giornalista italiano del novecento" in quanto perderebbe la sua funzione diventando la pedissequa e stucchevole ripetizione di quanto appena affermato alla riga precedente). Suggerirei inoltre di rimuovere tutte le qualifiche ridondanti che vengono impropriamente attribuite a Montanelli sempre in apertura di voce, mettendole sullo stesso piano del suo essere giornalista (lui stesso si è sempre autodefinito un giornalista e "soltanto un giornalista", che non a caso è anche diventato il titolo della sua autobiografia). Grazie.

Rispetto a come l'avevo pensato io il "distico" iniziale è diventato un riassunto della biografia. Sono d'accordo con te. Lo riporto dimensioni più consone. --Sentruper (msg) 17:04, 20 gen 2020 (CET)[rispondi]

La voce è stata semiprotetta per vandalismi ed ha anche avuto diverse edit war tra IP. Apro questa sezione per provare a raccogliere dei contributi costruttivi e aiutare un po' la voce.

L'oggetto delle controversie mi sembra si possa dividere in due punti:

  1. la definizione "il più grande giornalista..." nell'incipit
  2. legalità dei fatti etiopi

Mio parere:

  1. sul primo punto penso che la revisione attuale sia migliorabile.
    1. In primo luogo affermazioni simili risentono di "cherry picking" perché è facile trovare fonti che dicano qualcosa di simile anche per altre personalità (fonti che quindi si smentiscono tra loro).
    2. Soprattutto non ha molto senso usare "grande". È un aggettivo abusatissimo e del tutto vago, che presta il fianco a sentori "promozionali". La lingua italiana ci mette a disposizione ad esempio "illustre", "popolare", "apprezzato", ...
  2. sul secondo non ho molto da dire se non che dobbiamo reperire delle fonti; [@ JonAlive] ho visto che ha provato a fontare un pezzo, ma citare direttamente il cp dell'epoca mi sembra ai limiti della wp:RO perché non spetta a noi interpretare il codice, e comunque il contenuto della fonte mi sembra un po' più sfumato di quello della voce. Servirebbe magari una fonte secondaria o terziaria.

Considerata anche la visibiltà della voce, segnalo al Progetto:Storia.--.sEdivad (msg) 01:17, 13 giu 2020 (CEST)[rispondi]

"illustre, popolare, apprezzato" non esprimono un giudizio sulla rilevanza storica della figura di Montanelli nel giornalismo italiano. Se io dico che Einstein è stato il più grande fisico del Novecento o Manzoni il più grande romanziere italiano dell'Ottocento sto esprimendo un concetto che è diverso dal dire che è stata una figura popolare o celebre o illustre. L'aggettivo grande puó essere sostituito da termini come "importante, rilevante, significativo" o simili. Inoltre le alternative che proponi non si prestano ad essere inserite nella frase che esordisce con "è considerato da molti" perché non avrebbe senso dire che molti considerano Montanelli popolare o apprezzato o illustre (uno o è popolare e apprezzato e illustre o non lo è, indipendentemente dal fatto che qualcuno ritiene che lo sia) HerrWarum (msg) 01:04, 14 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Espressioni come "secondo molti" (o "secondo alcuni") e "il più grande" quando possibile è meglio evitarle. Generica ed evasiva la prima, arbitraria la seconda. --ArtAttack (msg) 12:11, 14 giu 2020 (CEST)[rispondi]
non è affatto evasiva in quanto specificata dalla fonte citata che qualcuno ha rimosso senza motivo lasciando così un'affermazione altrettanto arbitraria della precedente ("tra i più grandi giornalisti italiani del novecento" è un giudizio di valore non meno che "il più grande giornalista italiano del novecento") con la differenza che adesso quel giudizio non è corroborato da alcuna fonte e risulta quindi ancora più arbitrario. È evidente l'intento di chi ha effettuato la modifica di rimuovere qualsiasi riferimento oggettivo per imporre un proprio punto di vista soggettivo sulla questione. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da HerrWarum (discussioni · contributi) 14:04, 14 giu 2020 (CEST).[rispondi]
Non bisogna eccedere con l'enfasi, "uno dei più grandi giornalisti" è già tanto. "Tra i più popolari giornalisti" invece direi che è un termine inusuale per un giornalista. "Grande giornalista" è un'espressione usata in generale (oltre che attribuita specificamente a Montanelli), "giornalista popolare" invece mi pare che non lo sia, oltre ad avere una connotazione abbastanza diversa. --ArtAttack (msg) 16:54, 14 giu 2020 (CEST)[rispondi]
Sull'incipit sarei per evitare qualsiasi giudizio di valore, nei limiti del possibile; Definirlo "il più grande giornalista italiano del novecento" è a parer mio un giudizio di valore. Andando a vedere le voci di Enzo Biagi e Oriana Fallaci per esempio, solo nella prima viene riportata una frase più temperata: "È stato uno dei volti più popolari del giornalismo italiano del XX secolo", accompagnato da fonti. Non volendo utilizzare il termine "grande", si potrebbe usare allora "importante", ovviamente confermando tramite fonti la sua importanza per il giornalismo italiano. Altrimenti si può riscrivere l'incipit senza inserire frasi del genere e descrivendo in breve la sua carriera giornalistica, come per Oriana Fallaci ad esempio.
Per quanto riguarda la controversia sul madamato io mi concentrerei meno sul punto di vista giuridico, dato che non è mai stato accusato dalla giustizia in merito e per i motivi elencati prima; In ogni modo la pedofilia era reato e il sesso con un minore di 14 anni violenza carnale, come riportato qui. Si tratta per lo più di un punto di vista morale, dato che le recenti ondate di polemiche si concentrano sul monumento a lui dedicato, oggi visto come simbolo delle atrocità commesse dall'occupazione italiana del Corno d'Africa (emblematiche le recenti scritte "razzista e stupratore"). E a parer mio come tale va visto, riportando sia le voci a difesa del giornalista che legittimano il fatto tramite la "contestualizzazione storica", sia ovviamente quelle che attaccano la figura di Montanelli, come in questo articolo (ovviamente di parte).--Mattia Barci (msg) 18:57, 14 giu 2020 (CEST)[rispondi]
Devo fare una precisazione a questo mio edit. Continuo a trovare erroneo il riferimento all'art. 159 c.p., ma mi accorgo ora che gli articoli del codice civile cui faceva riferimento la voce erano in realtà quelli del codice del 1865, in vigore all'epoca dei fatti (il primo libro del codice civile attuale entrò in vigore solo nel '39). L'art. 68 in questione disponeva che il re, quando concorressero "gravi motivi", poteva "dispensare dall'impedimento di età, ed ammettere al matrimonio l'uomo che ha compiuto gli anni quattordici e la donna che ha compiuto gli anni dodici". Ma non risulta che nel caso di Montanelli tale dispensa sia stata chiesta. In mancanza, la regola era quella dell'art. 55, che fissava l'età minima per il matrimonio per l'uomo a diciotto anni e per la donna a quindici. L'art. 100 riguardava "il matrimonio seguìto in paese estero [...] secondo le forme stabilite in quel paese". In mancanza di una fonte specifica, non mi azzarderei ad affermare l'applicabilità di tale articolo al caso di specie (per esempio: l'Etiopia poteva essere considerata "paese estero" ai sensi della detta norma? E, in caso affermativo, le "forme stabilite in quel paese" furono tutte rispettate?). Infine il passaggio che ho cancellato sosteneva che il matrimonio fosse valido per la legge italiana in quanto non impugnato ai sensi dell'art. 104 (da coordinare con l'art. 110, per essere più precisi). Affermando questo, però, facciamo di Montanelli un bigamo, dal momento che, per l'art. 148, "il matrimonio non si scioglie che colla morte di uno dei coniugi" e (da quanto ci dice lo stesso Montanelli) la sua prima "moglie" etiope era ancora viva nel 1952, essendosi però egli nel frattempo risposato con Margarethe de Colins de Tarsienne.
Detto questo, sono d'accordo con [@ Mattia Barci] sul fatto che quella del "matrimonio" di Montanelli con la dodicenne sia una questione di carattere morale, più che giuridico, e aggiungo che, in mancanza di una fonte specifica e autorevole che (eventualmente) tratti l'aspetto giuridico della questione, sia meglio per noi non addentrarci in argomentazioni di diritto che sono per loro natura complesse e a forte rischio di RO. --Salvatore Talia (msg) 16:47, 17 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Dissento dall'idea che non si debbano esprimere giudizi di valore in una enciclopedia. Il fatto stesso di dedicare una voce di enciclopedia a qualcuno raprresenta infatti un giudizio di valore implicito perché significa che lo si considera dotato di una oggettiva rilevanza storica, culturale ecc HerrWarum (msg) 16:31, 3 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Evitiamo eccessi per favore. --ArtAttack (msg) 20:30, 3 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Non vedo eccessi HerrWarum (msg) 09:35, 4 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Matrimoni con bambini[modifica wikitesto]

Bisognerebbe aggiungere che “Nel 2020 la statua di Indro Montanelli viene imbrattata a Milano con scritte quali “razzista” e “stupratore”. Il riferimento sarebbe all’epoca delle campagne in Etiopia nel 1930, dove Montanelli ha comprato come moglie, e consumato il matrimonio con una bambina di 12 anni. In Italia nel 1930 solo nelle famiglie più povere le ragazze si sposavano quando ancora minorenni, ma diversi italiani tra le file del colonialismo compravo bambine come schiave sessuali”. Ellamba (msg) 01:13, 15 giu 2020 (CEST)[rispondi]

C'è già la voce Monumento a Indro Montanelli. Comunque benvenuto/a --.sEdivad (msg) 01:22, 15 giu 2020 (CEST)[rispondi]
Aggiungo che il termine per definire la relazione di montanelli con l'eritrea sarebbe ebefilia e non pedofilia come detto da alcuni.--Traiano91 (msg) 23:30, 18 giu 2020 (CEST)[rispondi]
segnalo quest'articolo: io non so che pensare ma se Montanelli s'è inventato tutto c'è da chiedersi il perchè.. --2.226.12.134 (msg) 15:43, 29 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Ripetizione[modifica wikitesto]

La notizia del matrimonio con la ragazzina eritrea è presente nella sezione Gli anni trenta. Il paragrafo Controversie è una sorta di doppione perché riprende una notizia già scritta. Va rimosso. --151.65.185.112 (msg) 19:33, 25 set 2020 (CEST)[rispondi]

Ho ripristinato il paragrafo "Controversie". I due pragrafi hanno finalità diverse, il primo racconta i fatti biografici degli anni 30, il secondo la controversia che da alcuni di quei fatti derivò, peraltro successivamente. Forse ci può essere qualche frase da riorganizzare, ma non va eliminato il paragrafo. --ArtAttack (msg) 09:58, 26 set 2020 (CEST)[rispondi]

[senza titolo][modifica wikitesto]

Non può essere considerata attendibile la frase " considerato da molti il più grande giornalista del 900". Non solo perché non lo sia mai stato, ma considerato da chi? E' senza fonti, va eliminato. Per l'ennesima volta. Wlaverità 13:07, 14 lug 2022

[@ Wlaverità] È vero: Montanelli è stato definito “il principe del giornalismo” ma questo non vuol dire che esista una classifica (ufficiale o ufficiosa) o una graduatoria dei giornalisti italiani del XX secolo. --Sentruper (msg) 18:37, 19 lug 2022 (CEST)[rispondi]

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