Discussione:Giovanni Reale

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Note: La parte dedicata al pensiero del filosofo dovrebbe essere suddivisa per maggior chiarezza.
Monitoraggio effettuato nel luglio 2011


-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: 	Re: Materiale del sito www.filosofico.net
Data: 	Mon, 14 Nov 2005 21:04:22 +0100
Da: 	Diego Fusaro <fusaro@filosofico.net>
A: 	[[Utente:Biopresto]]

Salve,
utilizzate pure la pagina su Giovanni Reale.
L'importante è che citiate e linkiate la fonte: www.filosofico.net
Grazie.
Saluti,
Diego Fusaro.

--L'uomo in ammollo strizzami 21:28, 14 nov 2005 (CET)[rispondi]

Nota su Socrate[modifica wikitesto]

Ho modificato la nota che era stata introdotta dall'utente Gierre, perché presentava l'interpretazione di Socrate da parte di Giovanni Reale come appiattita su un presunto punto di vista "cristiano", tutto da dimostrare, contro il quale poi venivano citati i pareri espressi da Abbagnano, Giannantoni, Calogero, Colli, ecc., riportandoli come se fossero rivolti contro Giovanni Reale stesso e non già contro una certa storiografia cristiana che era il vero bersaglio di quegli autori. Autori che venivano quindi "utilizzati" per dare contro all'interpretazione di Reale, in maniera ingiustificata e avulsa dalle loro intenzioni. Ora, siccome la convergenza o meno delle interpretazioni di Reale con quelle di altri autori non può essere trattata da un'enciclopedia secondaria (quale è wikipedia) sulla base di singole citazioni, per me la nota sarebbe da togliere completamente, ho lasciato in via precauzionale la parte sul contrasto con Giannantoni solo perché è citato un episodio in cui le due interpretazioni sembrano effettivamente divergere, anche se in realtà l'episodio in questione non riguarda l'interpretazione di Socrate ma solo dei presocratici. Aspetto comunque i pareri di altri utenti per procedere alla rimozione della nota. --Tullius (msg) 20:35, 13 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Questo era il testo originale della nota:

Bisogna avvertire che a proposito della interpretazione di Giovanni Reale su Socrate in relazione alla sua religiosità questa non è condivisa da altri storici della filosofia. Come ha fatto rilevare Nicola Abbagnano e altri autori che condividono in vario modo questa tesi tra i quali Gabriele Giannantoni, Guido Calogero, Giorgio Colli, Cornelius Castoriadis, Armando Plebe, Michel Foucault,Olof Gigon, Vittorio Hösle, Aldo Brancacci ed altri,:«...la sua [di Socrate] fede religiosa non è altro che la sua filosofia. Questa religiosità socratica non ha ovviamente nulla a che fare con il cristianesimo di cui Socrate nella vecchia storiografia è stato spesso ritenuto l'antesignano. Non si può parlare di cristianesimo se si prescinde dalla rivelazione; e niente è più estraneo allo spirito di Socrate di un sapere che pretenda di essere rivelazione divina.» (in N.Abbagnano, Storia della filosofia,Vol.I pp.121 e sgg) Non a caso le due interpretazioni che si contrastano riflettono le opposte concezioni filosofiche che ebbero modo di rivelarsi clamorosamente in occasione una critica da parte di Giovanni Reale (nell’introduzione a una nuova traduzione dei Presocratici del Diels-Kranz) riportata in due articoli-intervista comparsi sul "Corriere della Sera" del 21 e 24 novembre 2006, nei quali, Gabriele Giannantoni,di formazione gramsciana, scomparso nel 1992, veniva accusato come curatore della "vecchia" edizione laterziana del 1969 di avervi perpetrato «una certa manomissione del sapere filosofico», in ossequio all’ideologia e alla «egemonia culturale marxista».

La citazione contestata riporta esattamente quanto scritto da Abbagnano. Se non si è d'accordo si portano citazioni contrarie; se invece si ritiene che l'autore citato sia stato travisato si portano citazioni dello stesso autore a sostegno.

Non si cancella semplicemente perché non si condivide.

Gli autori citati insieme ad Abbagnano (Giannantoni, Calogero ed altri) non sono rivolti contro Giovanni Reale ma contro la sua interpretazione del pensiero di Socrate (come già ampiamente spiegato nella voce Socrate su cui già Tullius ebbe a ridire )concordando con l'interpretazione di Abbagnano che viene riportata in puntuale citazione.

Altrettanto dicasi per l'episodio in cui le due interpretazioni sembrano effettivamente divergere, riportato dal Corriere della Sera dove tra l'altro si rileva non solo un contrasto filosofico tra Reale e Giannantoni ma l'accusa, rivolta da Reale nel 2006 a chi non poteva rispondere perché morto nel 1998 , di aver volutamente alterato il pensiero filosofico a fini politici ideologici. Il che la dice lunga sul personaggio Reale a proposito di questo episodio che non credo debba mancare in una sua biografia. E comunque anche questo è un fatto riportato con precisione.--Gierre (msg) 18:47, 14 apr 2009 (CEST)[rispondi]


Come già ho spiegato ieri, la citazione di Abbagnano è fuori luogo, perché rivolta contro un presunto punto di vista "cristiano" identificato da Gierre con quello di Reale in maniera ingiustificata e senza portare fonti. Se si vuole riferire una citazione di Abbagnano, si riporti quella in cui lui critica esplicitamente l'interpretazione di Giovanni Reale, altrimenti in questa voce non può avere posto. Non spetta a wikipedia stabilire le divergenze tra autori diversi sulla base di citazioni estrapolate dal loro contesto. Procedo alla cancellazione non perché non la condivido, ma perché è fuori luogo. Chi ritiene in cuor suo che l'interpretazione di Giovanni Reale sia appiattita su un punto di vista "cristiano" tale da risultare incompatibile con quanto sostenuto da Abbagnano, può sempre aprire un blog personale in cui esprimere queste opinioni.--Tullius (msg) 19:43, 14 apr 2009 (CEST)[rispondi]
P.S. A conferma delle mie parole valga ciò che lo stesso Gierre ha appena affermato poco sopra:
«Gli autori citati insieme ad Abbagnano (Giannantoni, Calogero ed altri) non sono rivolti contro Giovanni Reale»
Questa è la realtà oggettiva. Che poi quegli autori possano essere fatti schierare idealmente contro la sua interpretazione del pensiero di Socrate è una supposizone tutta da dimostrare.--Tullius (msg) 20:01, 14 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Poiché Tullius sostiene, ma egli sa bene che non è così, che il mio sarebbe un "presunto" modo di intendere l'interpretazione di Reale riguardo a Socrate ho aggiunto al testo della voce alcune delle frasi più significative tratte dall'opera di Reale Socrate e la nascita del concetto occidentale di anima che giustificano ampiamente la nota con la citazione di Abbagnano.
Quanto agli autori che come Abbagnano contrastano l'interpretazione socratica in senso religioso, di cui Reale è portatore, li si ritrova citati nella voce Pensiero di Socrate (interpretazioni) (che Tullius ben conosce) che non mi pare il caso di riportare qui. --Gierre (msg) 07:15, 15 apr 2009 (CEST)[rispondi]
L'interpretazione socratica in senso religioso di cui Reale è il portatore, specie se contrapposta ad un'interpretazione in senso laico, è ancora tutta da dimostrare. Faccio presente che lo stesso Abbagnano, secondo le parole citate da Gierre, parla di "religiosità" in riferimento a Socrate, affermando che la sua [di Socrate] fede religiosa non è altro che la sua filosofia. Ora, mi chiedo come si fa a dire che quella di Reale è un'interpretazione religiosa in contrapposizione ad una intepretazione presunta laica di Abbagnano. Non capisco poi che cosa c'entri la citazione di Reale sulla psyché: questa dovrebbe dimostrare la sua contrapposizione alla tesi di Abbagnano? In base a quale sofisma? Finora ho presupposto la buona fede, ma mi sembra chiaro che l'unico intento di Gierre sia quello di denigrare il pensiero di Reale servendosi di altri autori che nella sua immaginazione sarebbero schierati su un fronte opposto. Io proseguirò a rimuovere le modifiche fuori luogo che Gierre continua ad apportare, finché lui non porti una vera citazione di Giovanni Reale che dica chiaramente che Socrate è stato l'antesignano del cristianesimo e il suo sapere pretendeva di essere rivelazione divina.--Tullius (msg) 15:37, 15 apr 2009 (CEST)[rispondi]
A questo punto discutere non ha più senso. Cancelli citazioni senza un minimo di giustificazione. Ricorda però che espressioni che mi accusano di disonestà intellettuale attribuendomi ideologie che non mi appartengono per cui io agirei in mala fede per denigrare la dottrina di un filosofo ricorrendo non ad argomentazioni razionali ma alla mia immaginifica ignoranza (Finora ho presupposto la buona fede, ma mi sembra chiaro che l'unico intento di Gierre sia quello di denigrare il pensiero di Reale servendosi di altri autori che nella sua immaginazione sarebbero schierati su un fronte opposto) sono offensive e vanno contro la regola di WP secondo cui A tutti deve però essere sempre ben chiaro che l'argomento della discussione deve essere il contenuto e non l'autore. Le discussioni devono rimanere su un piano civile e rispettare i principi della Wikiquette. I commenti che esprimono disaccordo su una versione o su una parte del testo non devono essere diretti alle persone ma solo ai contenuti--Gierre (msg) 07:12, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]



A seguito della grave accusa che Gierre mi ha rivolto di cancellare citazioni senza un minimo di giustificazione, nonostante io abbia riempito tutta questa pagina discussione, ricordo che su wikipedia non è ammesso selezionare selettivamente alcune citazioni o riportarne alcune fuori dal loro contesto allo scopo di sostenere un singolo punto di vista (o tanto meno il proprio): solo perché un'affermazione è documentata non significa che sia appropriata o che rimanga valida letta fuori dal contesto. I miei commenti sono rivolti al contenuto e non all'autore: non si possono accettare alterazioni della voce che sembrano fatte apposta per sostenere una propria opinione soggettiva, del tutto infondata, che voleva attribuire a Reale un'interpretazione di Socrate in chiave "religiosa" (???) facendone l'antesignano del cristianesimo. Giovanni Reale ha espresso un'opinione ben diversa, e cioé che è stato il cristianesimo, casomai, a impadronirsi dei concetti socratici come quello di anima o psyché. E anzi, dice Reale, «per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell’anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi.» --Tullius (msg) 10:50, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Se mai quest'ultima citazione del prof. Giovanni Reale fosse vera, emergerebbe l'autenticità del suo cattolicesimo. Non si tratta di un giudizio di valore, bensì del sacrosanto diritto dei lettori e degli studenti di filosofia di sapere il punto di vista degli autori ai quali dedicano tanta parte del proprio tempo. Notoriamente, non esiste una neutralità assoluta e l'interpretazione dei testi risente inevitabilmente anche delle conversazioni personali. Pertanto, dovrebbe essere una buona norma etica di ogni studioso di simili autori giocare "a carte scoperte", avendo l'accortezza e il rispetto del pubblico necessari per presentare da subito le proprie convinzioni aree, gnostiche, spirituali o religiose. Anche l'appartenenza alla massoneria rappresenta certamente un importante punto di vista sulle cose.
Riguardo a Socrate, troppo spesso si dimentica il fatto centrale della morte per martirio. Se un pensatore dedica la propria vita a parlare di anima e rinuncia in modo coerente a difendersi in tribunale per testimoniare il proprio credo, sarà ragionevole credere che fosse persuaso dell'immortalità dell'anima e di un premio ultraterreno.

Alla signorina Paola Severi Michelangeli, che ha avuto la cortesia di inserire nella voce alcune richieste di citazioni necessarie, faccio presente che le informazioni sono state riprese fedelmente dal sito http://www.filosofico.net/giovannireale.htm, e c'è già stata una discussione in proposito (Discussioni_progetto:Cococo/archivio/dicembre_2007-agosto_2008#Msg_dal_bar_del_Progetto:Filosofia) a cui ha partecipato lo stesso Gierre (che tra l'altro mi apostrofa col titolo provocatorio di "fan del professore in oggetto"), discussione che alla fine ha autorizzato il prelievo di tali informazioni. Della faccenda se n'è occupata l'utente Elitre. Eventualmente chiedere a lei per ulteriori conferme. --Tullius (msg) 18:16, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Caro amico, non m'importa nulla da dove tu abbia preso le presunte fonti: da un sito Web?. Vogliamo fonti serie e non ultra-POV, quali sono quelle che tu ha inserito. Paola Michelangeli (msg) 18:19, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Io non ho inserito proprio nulla, le fonti c'erano da prima, e sono già state autorizzate da una discussione.--Tullius (msg) 18:23, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]
La voce è ultra-POV e la tua rimozione di richiesta di fonti, che non esistono, è persino problematica. --Paola Michelangeli (msg) 18:34, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]
@Tullius cortesemente, non funziona così. Nulla in wikipedia è immutabile e nessun utente può dare un beneplacito ad una voce. Quello a cui ti riferisci è un mero fatto tecnico: il sito filosofico.net ha autorizzato la riproduzione dei contenuti. Ti chiedo quindi di discutere nel merito dei rilievi mossi da Paola. Grazie --ignis (aka Ignlig) Fammi un fischio 18:36, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]
@Paola le richieste vanno possibilmente dettagliate e motivate (in particolare lo richiede il tag P) --ignis (aka Ignlig) Fammi un fischio 18:37, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Vorrei sapere come faccio a discutere con una che mi apostrofa con "caro amico", dice che "non le importa nulla da dove abbia preso le fonti" e mi accusa di inserire "fonti ultra-POV", cosa che io non ho mai fatto, perché casomai le ha inserite qualcun altro.--Tullius (msg) 18:40, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Ho indicato esattamente con <citazione necessaria> le fonti richieste ma il signor Tullius ha bellamente rollb. Vedere cronologia. Paola Michelangeli (msg) 18:44, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Gran parte di quelle richieste di fonti riguardano studi e attività realmente svolti dal prof. Giovanni Reale, che quindi non possono essere messi in dubbio, tanto più che sono tutti precisamente elencati su quel sito "Filosofico.net" (come pure da altri). Comunque, se anche altri utenti sono d'accordo sul fatto che quel sito contiene dei passaggi poco neutrali, si lasci pure l'avviso, resta il fatto che non ho gradito per niente il tono usato da Paola Severi Michelangeli nei miei confronti. Non ho eseguito bellamente nessun rollback, ho creduto di motivare il mio operato in buona fede.--Tullius (msg) 18:52, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Esimio signor Tullius (visto che non gradisce il colloquiale "caro amico") neanch'io ho gradito il Suo comportamento, ma tant'è: me ne farò una ragione. Le ricordo che Wikipedia non è la succursale del sito Tal dei Tali e La invito pertanto a ripristinare le citazioni necassarie da me a suo tempo inserite. Poi, siccome Ella è certamente un esperto di filosofia, saprà, senza ricorrere a siti Web, ma direttamente dalla sua vasta biblioteca, giustificare opportunamente le imprese del professor Reale - il demolitore di Jaeger e di Zeller, l'autore di un «celeberrimo» libro (L'Odissea?) - e dei suoi «brillanti» allievi quali il Radice e il Girgenti, come da me modestamente richiesto. Riverisco Paola Michelangeli (msg) 19:09, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Vedo che finalmente si riesce a discutere pacatamente, anche se non comprendo certe espressioni (come dire?) colorate, forse a causa del mio scarso senso dell'ironia. Non capisco cosa ti abbia fatto di male il prof. Reale. Comunque provvedo a rispristinare la richiesta fonti, però secondo il mio punto di vista, che prego vorrai serenamente ricontrollare.--Tullius (msg) 19:22, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Ho ripristinato più o meno le richieste che avevi inserito, togliendole però da Plotino, Socrate e Agostino, perché non vedo cosa ci sia da citare: sono descritti gli studi che Reale ha fatto su quegli autori, ricavabili dalla sua bibliografia. Vedi per favore se va bene, le altre fonti le porterò appena ho più tempo.--Tullius (msg) 19:35, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

non facile la diatriba :-) filosofico.net potrebbe essere considerata una fonte ma per aspetti cosi tecnici (e per taluni aggettivi) sarebbe auspicabile terze fonti di maggiore spessore. Attendo l'intervento di Paola, a entrambi chiedo cortesemente di focalizzarsi sugli scritti e non sulle rispettive utenze. --ignis (aka Ignlig) Fammi un fischio 21:58, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Infatti mi sono focalizzata, fin dal primo intervento, unicamente sulla voce, chiedendo le fonti, (per intenderci, quelle con aperto ref, nome studioso accademico, opera, anno, edizione, chiuso ref), e ho anche ritenuto di cambiare titolo alla sezione della discussione, da Tullius intestata immeritatamente alla mia modesta persona. Ma vedo che Tullius ha compreso, per cui, in attesa delle benedette fonti e di qualche depovizzazione, sono soddisfatta così. Paola Michelangeli (msg) 22:37, 16 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Ci sono in effetti delle espressioni e aggettivi troppo enfatici.--Tullius (msg) 10:29, 17 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Sinceramente credo sia impossibile trovare delle fonti per degli aggettivi.. Se paola michelangeli non li ritiene opportuni può sempre modificare il paragrafo..--Sonichead 15:10, 15 mag 2009 (CEST)[rispondi]

Luciano Canfora[modifica wikitesto]

Intendo qui far presente l'atteggiamento per nulla collaborativo dell'utente Paola Severi Michelangeli, che continua a rimuovere un'informazione sulle posizioni ideologiche dello "stalinista dichiarato" Luciano Canfora, che a mio parere invece sono molto utili per chi legge, dato che lo stesso utente ha utilizzato il personaggio Canfora per fare pubblicità negativa a Giovanni Reale, evidentemente attestato su posizioni politiche contrapposte. --151.68.222.183 (msg) 00:20, 3 mag 2010 (CEST)[rispondi]

Risposta all'anonimo pubblicitario[modifica wikitesto]

Il nostro anonimo pubblicitario mi ha scritto in talk:

«La finisci di censurare che Canfora è uno stalinista dichiarato? O ti dà fastidio che qualcuno dica la verità?»

e a un amministratore:

«Segnalo edit-war alla voce Giovanni Reale, dove l'utente Paola Severi Michelangeli continua a rimuovere un'informazione sulle posizioni ideologiche di un tale Luciano Canfora, che a mio parere invece sono utili per chi legge, dato che lo stesso utente ha utilizzato il personaggio Canfora per fare pubblicità negativa a Giovanni Reale, evidentemente attestato su posizioni politiche contrapposte».

Dunque il nostro utente anonimo, oltre al ridicolo attacco personale nei miei confronti - faccio pubblicità negativa al Reale! - si qualifica per quel che vale, concependo la collaborazione su WP in termini di pubblicità, positiva o negativa che sia. La sua preparazione storica si rivela da quel «un tale» e «il personaggio» affibiato a Canfora, uno dei maggiori storici e filologi viventi. La sua faziosità nel titolare «Canfora stalinista dichiarato» un articolo del Corriere che s'intitola invece «Ma nel '56 Togliatti scrisse a Mosca: è giusto intervenire a Budapest». La bufala del presunto stalinismo di Canfora è smentita qui, qui, dove la Ronchey virgoletta ironicamente lo stalinista, qui e soprattutto qui, dove i veri stalinisti danno al Canfora addirittura dell'anticomunista.

Nel merito della voce, un utente bannato infinito aveva inserito un pistolotto del Reale che accusava Gabriele Giannantoni (da tempo defunto) di aver «censurato e distorto» passi di filosofi presocratici (pensate un po', questi presocratici fanno paura e vanno censurati! è tutto da ridere) vantando così la bontà di una sua nuova edizione. Mi sembrava ed è effettivamente corretto inserire la risposta che Canfora diede su questo argomento. Che c'entrano «le posizioni ideologiche» di Canfora con la filosofia presocratica? Semplice: il nostro anonimo vandalo ha pensato bene di «stalinizzare» Canfora in modo da renderlo inattendibile a chi legge - tattica, questa, degna del miglior stalinismo – in modo che il buon Reale, infaticabile pubblicitario di se stesso (credo di poterlo dire, conoscendolo da più di 30 anni, ed essendo sufficiente leggere i suoi scritti, dove si autocita continuamente), uscisse dalla vicenda trionfante e immacolato, almeno su WP. Sic erat demonstrandum: è tutta pubblicità. Annullo nuovamente il puerile vandalismo, sperando che sia l’ultima volta. Paola Michelangeli (msg) 08:15, 3 mag 2010 (CEST)[rispondi]

Naturalmente, si tratta del solito utente bannato con un altro po' po' di socks. --Paola Michelangeli (msg) 18:52, 4 mag 2010 (CEST)[rispondi]

volendo dare conto di questa polemica (perchè proprio di questa tra le altre mi è difficile comprenderlo), non vedo dove risieda la ragione per la quale bisogni dedicare tanto spazio alle critiche di canfora, omettendo di insirire le risposte di reale e le opinioni di altri studiosi intervenuti nella disputa come vegetti e radice. o si riporta la polemica in modo integrale, dando conto delle posizioni di tutti in modo adeguato oppure si ridimensiona lo spazio occupato dalle argomentazioni di canfora. oppure ancora, si potrebbe anche espungere del tutto da questa voce la polemica in parola, essendo ppiuttosto marginale rispetto alla vita ed alle opere di reale.--Netino (msg) 03:42, 19 ott 2010 (CEST)[rispondi]

Commento alle note 7, 8, 9 e 10 a firma Mario Vegetti[modifica wikitesto]

A proposito delle corpose note 7,8,9, 10 dedicate a un palese infortunio del prof Reale, del resto "censurato" anche dal velo pietoso del silenzio degli esperti della materia, va precisato che il prof. Mario Vegetti fu “trascinato” , pressoché a sua insaputa, come testimone d’accusa di “sinistra” nella polemica imbastita dall’intervistatore a supporto della missione realista di “slaicizzazione” radicale di ogni tipo di pensiero, compresa l’ostica filosofia antica. E che Vegetti ne fosse all’oscuro, e che inoltre l’autorevole giornale, allora diretto dal laico P. Mieli abbia deciso di non concedere alcuno spazio di replica a chi vide l’incapace di rispondere, perché defunto , Giannantoni sbattuto in prima pagina come un “mostro” ideologico-culturale, lo dimostra questo intervento che lo stesso Vegetti si premurò di fare all’epoca su un sito apposito dell’editore Bibliopolis:

L’assurda polemica aperta da Giovanni Reale e rilanciata da Armando Torno sul Corriere della sera impone anzitutto di ripetere, intorno alla figura del compianto amico e maestro Gabriele Giannantoni, alcune ovvietà che sarebbero altrimenti del tutto superflue per la nostra comunità di studiosi. Giannantoni è stato uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento degli studi italiani di storia della filosofia antica nella seconda metà del Novecento. Come studioso, ha lasciato un’opera di sicuro prestigio internazionale, destinata a restare un patrimonio indispensabile e ricca di potenzialità di ricerca non ancora compiutamente esplorate: la raccolta, ampiamente commentata, dei frammenti e delle testimonianze su Socrate e i Socratici, edita in quattro volumi da Bibliopolis. L’ampiezza di dottrina e la profondità di analisi proprie del lavoro storiografico di Giannantoni, già ben note attraverso i suoi lavori pubblicati, ricevono ora una decisiva attestazione dalla pubblicazione postuma, a cura del suo allievo Bruno Centrone, del grande lavoro sul dialogo socratico e la nascita della dialettica in Platone (pure edito da Bibliopolis). Giannantoni è stato inoltre un infaticabile organizzatore e promotore degli studi di filosofia antica in Italia: senza le sue realizzazioni – il Centro di studio del pensiero antico, la rivista Elenchos, la collana omonima edita da Bibliopolis – questi studi non avrebbero mai raggiunto la solidità scientifica e il prestigio internazionale di cui oggi essi godono. La gratitudine della nostra comunità verso il lavoro di Giannantoni non è questione effimera e celebrativa: si manifesta piuttosto nella ricerca quotidiana di generazioni di studiosi che da lui hanno ricevuto impulso e orientamento. Per venire ai volumi laterziani che raccolgono i frammenti e le testimonianze sui Presocratici, una cosa va detta prima di tutto. L’opera ha avuto, e ha tuttora, una grande utilità per un primo accostamento a questo settore affascinante del pensiero antico: per completezza, chiarezza delle traduzioni scelte e delle brevi annotazioni, si è provata superiore alle precedenti raccolte dello stesso genere, e di incontestabile utilità didattica. E’ non so se più penoso o più ridicolo criticarla per alcune brevi omissioni rispetto al monumento edito da Diels e Kranz, che sarebbero dovute al dominio della cultura marxista in Italia (visto che si tratta di una raccolta dedicata al pensiero filosofico, non si vede che ruolo possa giocarvi qualche testimonianza su Orfeo per giunta di incerta lettura). Giannantoni non è certamente mai stato un marxista ortodosso e dogmatico; il suo pensiero, radicalmente storicista, è stato semmai ispirato dalla "filosofia del dialogo" del suo grande maestro Guido Calogero (che, sia detto fra parentesi, è oggi ingiustamente dimenticato dalla cultura filosofica italiana). E l’incontro con Socrate ha segnato compiutamente la traiettoria intellettuale di Giannantoni: l’apertura al dialogo, al confronto, lo spirito di tolleranza verso posizioni diverse ne sono rimaste caratteristiche costanti. Impensabile, dunque, farne un censorio difensore dell’ortodossia marxista (del resto, ci vuole un’idea davvero parrocchiale dei marxisti, ortodossi o no, per immaginarli intenti, nel segreto delle Botteghe Oscure o dell’Istituto Gramsci, a tramare censure ai danni di Orfeo o di Pitagora!). Piuttosto, se ci sono critiche da fare, esse vanno piuttosto rivolte all’impianto metodico della stessa opera di Diels e Kranz, per quanto meritoria essa sia stata storicamente (e dunque queste critiche si riferiscono in primo luogo a chi, come Reale, intende riproporla oggi vantandone l’integralità come proprio merito scientifico). L’inadeguatezza dei Vorsokratiker sta principalmente in due aspetti. Il primo è il criterio di selezione degli autori inclusi ed esclusi, che ripete nell’essenziale i lineamenti della "storia della filosofia" tracciati da Aristotele nel I libro della Metafisica, e consolidati da Hegel nelle sue Lezioni. Sono perciò inclusi quelli che Aristotele chiamava gli antichi "teologi", come Orfeo, Museo, Epimenide; ma non, ad esempio, un pensatore fondamentale per la storia del pensiero etico-politico greco come Solone (di cui per giunta ci sono pervenuti estesi frammenti), o scritti di grande importanza anche filosofica del Corpus hippocraticum, come Antica medicina. E Democrito, benché contemporaneo di Socrate, è considerato “pre-socratico” in quanto naturalista (cioè, hegelianamente, interessato all’ “oggettività” anziché alla “soggettività”). Il secondo aspetto sta nella precaria distinzione tra frammenti, testimonianze e "imitazioni". Questo ha spesso indotto a costruire la storia della filosofia presocratica basandola tranquillamente sulle "testimonianze" (per lo più di fonte aristotelica), considerate alla stregua di informazioni dossografiche neutrali anziché di interpretazioni fortemente polarizzate dagli interessi teorici degli autori che le forniscono (clamoroso il caso della concezione dei "presocratici" come impegnati nella ricerca delle "cause", di netto conio aristotelico). In ogni caso, la decontestualizzazione dielsiana sia dei frammenti sia delle testimonianze impedisce di comprendere il contesto argomentativo in cui gli uni e le altre sono inserite, e quindi produce l’illusione di una oggettività informativa del tutto fuorviante, come hanno mostrato gli studi di Mansfeld, Berti, Laks e molti altri. Su tutto questo farebbe meglio a riflettere chi riedita oggi l’opera di Diels e Kranz, piuttosto che denunciare le omissioni “marxiste” di Giannantoni. Ma da che cosa nasce, infine, questa polemica? C’è da un lato, credo, la bulimia editoriale di curatore ed editore, che con allarmante velocità, poco consona ai tempi della riflessione scientifica, tentano di annettere al loro dominio tutto quanto di importante è stato pubblicato nel campo della filosofia antica (qualcosa di analogo è già stato fatto con gli Stoici di von Arnim). Dall’altro, la sistematica campagna di denigrazione della cultura italiana di sinistra della seconda metà del Novecento, condotta dall’organo di stampa su cui è apparso l’articolo di Torno con un impegno che sa di rivalsa dei frustrati, o piuttosto dello sforzo alquanto miserando di recuperare un pubblico di lettori in fuga verso la pubblicistica della destra qualunquista. Curatore, editore e quotidiano meriterebbero, a mio avviso, livelli più decorosi di dibattito culturale. Mario Vegetti Il precedente commento non firmato è stato inserito da Filoipatia (discussioni contributi). Mi pare incredibile che ci si rivolga a me con un "Gentile” Filoipatia, se mi si giudica sic et simpliciter rea di un atto vandalico .Mi sorprende il “verdetto” nei confronti delle precisazioni di merito, grondanti buon senso, contenute nell’intervento del prof. M. Vegetti da me inviato per la voce Giovanni Reale, e che invece, in detta voce resti “incontaminato” da repliche l’abnorme spazio dedicato a una “vecchia” polemica giornalistica, frutto di arroganza ideologica pari solo a totale inconsistenza scientifica e, diciamocelo!, di un certo surreale esibizionismo che serpeggia anche nel resto della voce. OK? mi firmo Simona Cecchini. E vorrei almeno sapere

quale di queste vostre regole avrei in precedenza  "violato":

l'inserimento di informazioni ovviamente false o inventate; La rimozione ingiustificata di informazioni dalle voci o lo svuotamento completo di una voce; l'inserimento di bestemmie (con l'eccezione di quando siano rilevanti per la voce trattata[1]); linguaggio osceno o con contenuto sessuale (con l'eccezione di quando siano rilevanti per la voce trattata[2]); frasi razziste o altre frasi inappropriate (dove non siano rilevanti per la voce, come una citazione di un personaggio storico razzista[3]); immagini inappropriate[4]; frasi a caso o altri inserimenti casuali di testo; rimozione ingiustificata della formattazione della voce o inserimento volontario di errori ortografici o grammaticali; inserimento di informazioni personali relative ad un individuo, insinuazioni grottesche o malevole, ecc. Mi rifirmo: Simona Cecchini

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 3 collegamenti esterni sulla pagina Giovanni Reale. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 16:30, 2 giu 2019 (CEST)[rispondi]