Discussione:Farmacologia

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Farmacologia è un esame opzionale e di breve durata, a scelta nei corsi di laurea di Scienze Biologiche, rientra nel piano di studi dei curriculum di biologia applicata alla ricerca biomedica. A Medicina e Farmacia-Ctf fa parte integrante del corso di studi e il corso dura un anno accademico intero

Lorenz89 11 aprile 2013

Questo dove? Dipende dalle università. A me farmacologia è durato 1 semestre, per esempio. E in ogni caso bisogna citare le fonti. --Gambo7 (msg) 17:02, 11 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Farmacologia a Biologia[modifica wikitesto]

La Farmacologia è una branca della Biologia poichè si basa sullo studio dell'interazione tra molecole ad attività biologica e organismi viventi. Solamente la "Farmacologia clinica", una parte limitata della Farmacologia studia la somministrazione dei farmaci all'uomo è da considerarsi maggiormente medica. Con Scienze Biologiche si intende la laurea di durata triennale dove lo studio della Farmacologia può essere facoltativo e integrativo, ma nei corsi di laurea magistrale in Biologia, la Farmacologia risulta parte integrante della formazione professionale.

Gabriele.

Mi permetto di dissentire, la farmacologia generale e molecolare studia obbligatoriamente le molecole che interagiscono con i sistemi biologiciche in farmacologia sono tutti farmaci( anche la stricnina o la alfa bungarotossina per un farmacologo sono farmaci( non c'entra la mera somministrazione). La farmacologia clinica studia le basi farmacologiche della terapia. Un laureato in farmacia affronta nel suo percorso di studi farmacologia generale e molecolare, farmacognosia, tossicologia, farmacoterapia(farmacologia clinica) e tanti altri esami che si riconducono alla farmacologia speciale. Lo studente in medicina approfondisce più l'ambito clinico della farmacologia ma di entità analoga allo studente di farmacia. Tutti gli altri corsi di studi affrontano in modo decisamente più superficiale la farmacologia

Non sono assolutamente d'accordo con quanto ha scritto. Se la discussione viene posta su un livello di competenze, allora è necessario mettere subito in luce che il farmacista non è uno scienziato ma un commerciante di farmaci, inoltre la Farmacia non è una Scienza. Questa è ragione per cui le due figure professionali che comunemente acquisiscono il titolo di Farmacologo o Tossicologo sono biologi, (ovvero scienziati) specializzati attraverso scuole di specializzazione di durata quinquennale post laurea in farmacologia/tossicologia sperimentale o dottorato di ricerca, e medici (clinici) che mediante scuola di specializzazione acquisiscono il titolo di farmacologi clinici. Gli aggettivi "sperimentale" e "clinico" correlano e sono attribuibili rispettivamente alle fasi "preclinica" e "clinica". I primi conducono ricerca applicata impiegando modelli animali e cellulari per determinare la farmacocinetica e farmacodinamica della molecola in fase di studio a tutti i livelli molecolari di studio biologico (biochimica strutturale e metabolica; biologia molecolare, biologia cellulare; istologia; anatomia comparata ecc... per citarne solo alcuni. In queste discipline non esiste confronto tra le competenze di un biologo e quelle di un farmacista - medico - chimico farmaceutico). I secondi invece curano le fasi successive di trial clinici e conducono per la maggiorparte dei casi studi associazione caso-controllo su base fortemente statistica, sempre e solo esclusivamente legati all'uomo. In ogni caso la farmacologia e la tossicologia affrontata da un farmacista non viene approfondita a livello molecolare come ad uno studente magistrale di Biologia cellulare e molecolare, poichè un farmacista possiede basi biologiche molto approssimative. Se parliamo di CTF allora parliamo di Chimici con solide basi in chimica farmaceutica, organica e di sintesi di molecole bioattive, ma anche in questo caso le conoscenze biologiche sono di base e spesso approssimative rispetto a quelle di uno studente magistrale in biologia molecolare. E' logico che un farmacista avrà molta più competenza in ambito di posologia e interazione ad effetto collaterale e sintomatico di un farmaco, ma sempre a discapito di competenze che approfondirà molto meno a livello più biologico. E' strettamente necessario partire dal presupposto che la Farmacologia è una branca della Biologia e l'approccio allo studio sperimentale di questa disciplina è puramente backgroud curriculare del laureando in biologia. Spero di essere stato chiaro.

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Dopo avervi ricordato che è obbligatorio firmare i propri interventi, vi stoppo subito perché questa voce non parla di corsi universitari, quindi è di scarso se non nullo interesse sapere in quali corsi viene affrontata questa materia (al massimo, con le opportune fonti potrebbe essere argomento di un sottoparagrafo).

Questa voce parla invece della farmacologia in quanto scienza (e non in quanto materia d'esame di questa o quella facoltà), e questa è epistemiologicamente parte della biologia, la cui definizione vi ricordo è "scienza che studia la vita". Il che ovviamente non esclude che sia anche materia medica, come del resto gran parte della biologia. --Rupert Sciamenna qual è il problema? 16:27, 23 nov 2015 (CET)[rispondi]

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