Discussione:Druido

Non so se possa essere utile ma secondo Cesare proprio nell'incipit del "De bello gallico" la parola romana era "Galli". "Celti" in realtà era la parola con la quale i Celti chiamavano sè stessi (Gallia est omnis divisa in partes tres quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur).

• Vorrei far notare che il paragrafo "gli eredi dei druidi nelle Fiandre" in realtà ci mostra un contesto religioso sincretico, con un misto di pratiche celtiche, germaniche e romane, come è logico aspettarsi in una terra di confine, romanizzata da alcuni secoli. Mi pare che con il druidismo c'entri poco. Forse andrebbe spostato, ma non so bene dove. --Lucio Di Madaura (disputationes) 00:54, 15 apr 2006 (CEST)

traduttori

wow! agli autori di questo articolo identico alla versione inglese: vi diverte così tanto tradurre dall'inglese? allora rimboccatevi le maniche con quel milione di articoli che ha in più la wikipedia inglese!

Lingua celtica o greca?

Non sono una linguista di professione e mai oserei mettere in dubbio quanto scritto nel De Bello Gallico, ma di eminenti libri sui Celti ne ho letti più d'uno e sull'origine del nome "Celti" ho sempre trovato l'indicazione etimologica del nome dal greco "Keltoi". Nell'antichità, infatti, accadeva spesso che le popolazioni come noi oggi le identifichiamo ("i" Celti nel caso specifico) non si riconoscessero di fatto come tali, ma che facessero piuttosto riferimento a tribù e/o clan di appartenenza, ovvero a gruppi etnici ristretti e delimitati. Questo è ancor più vero se consideriamo la vastità del territorio che nei secoli i Celti sono andati a popolare (praticamente tutta Europa!). E' oggettivamente improbabile che una popolazione così vasta, così sparpagliata e spesso con forti dissidi interni tra le varie tribù potesse avere un'ottica tanto ampia ed oggettiva riguardo la propria etnia da permettere una autoidentificazione. Una popolazione senza veri confini stabili (ne "politici" ne naturali) per le proprie terre e formata da gruppi tra loro lontanissimi costretti spesso ad adattarsi alle svariate zone di stanziamento, artefici dunque di singolari e personalissime "microevoluzioni" proprie dei singoli clan difficilmente può avere una coscienza collettiva di tipo sociale che possa portare a coniare un nome per la popolazione stessa nella sua interezza. Il passo è dunque breve per supporre che i Celti non chiamassero se stessi Celti, esattamente come i Druidi non chiamavano se stessi Druidi: non avevano bisogno di un nome, di una etichetta che li definisse per essere quello che erano. Le etichette distintive provengono sempre dall'esterno. Del resto la parola Druido o Druida deriva infatti probabilmente da Duir (quercia), dove l'associazione ha un senso logico a seguito dell'osservazione della profonda venerazione che questa casta sacerdotale aveva (e ha) per gli alberi con particolare attenzione alla quercia.

PS In gaelico irlandese quercia (oak in inglese) non è "doire" ma "dair". Se si desidera riscontro certo si veda il sito: http://www.englishirishdictionary.com/dictionary

DRUIDO...LA LINGUA ALBANESE

In Albanese esiste la parola DRU.DRU=LEGNO.DRU e la materia dei alberi.DRU si usa anche per mostrare l'albero.I pretti celti adoravano l'albero come un dio e cosi dalla parola DRU viene DRUIDO.La radice della parola DRUIDO e DRU.

Druido da quercia? da legno?

Ogni tanto ne leggo... :-DDDD. latino druides druidae; greco dryídes dryídai. Quindi le radici sono *dru-wid-es: *dru (prefisso intensivo), wid (sapere, come il sanscrito veda; avestico vaēdha; greco antico οἷδα; latino video) quindi "grandissimo sapere". Stesso epiteto per i brahmani: evaṃvid. Nelle fonti epigrafiche sono invece appellati come gutuater (coloro che invocano) --Xinstalker (msg) 15:23, 22 gen 2011 (CET)

revisione

Salve a tutti, ho incominciato a rivedere la voce, a partire dalla definizione e dalle fonti. Al momento sto facendo riferimento ad un'unica opera monografica, perché così è più semplice costruire un'ossatura, uno schema coerente, ma -non preoccupatevi- ho intenzione di ampliare la bibliografia. Ogni aiuto è ben accetto.--Massimiliano cerva (msg) 19:22, 3 set 2014 (CEST)

Vandalismo?

Scusate, non so nulla in proposito, ma la frase "Inoltre i druidi, recentemente, si sono trasferiti in California, con lo scopo di intraprendere una sanguinosa battaglia contro il branco di Alpha di Deucalion; sembra che a combatterlo però, siano Scott McCall e i suoi amici" mi pare un vandalismo abbastanza vistoso: si tratta, da rapida verifica, di riferimenti ad una serie televisiva ("Teen Wolf").--Giovangotango (msg) 22:48, 3 ott 2014 (CEST)

BISOGNA DUBITARE E POI RACCONTARE LE VERE STORIE: CORREGGETE LA VOCE.

// Come la triste fama di altre o uguali anche se non in tutto medesime umanità nordiche, anche la diceria sui Druidi. Per i veri celti la cultura era fatta dell'innocenza pre-adamitica. Si faceva sacra l'umanità con vani augùri o insignificanti lamenti e nessuna azione veniva svolta. La vera vicenda dei Druidi per chi li pensasse diversi dal vero va definita quella delle occasioni mancanti, impossibili perciò anche a mancarsi. Mancava la possibilità del delitto perché esser druidi significa vivere fuori dagli eventi che pongono l'umanità in condizioni di scegliere tra il dare o il non dare morte. In tal mondo il guerriero morente era il guerriero che sceglieva di darsi morte. Quelli che tentavano di imitare i druidi erano invece parte dell'altra umanità, che non viveva fuori dai travagli delle civiltà e dei relativi decadimenti. //

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