Discussione:Cartesio

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Cartesio
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materiafilosofia
Dettagli
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Tomba di Descartes.[modifica wikitesto]

Sposto qui questo testo inserito da anonimo nella voce:

"Peraltro, alla voce René Descartes, della versione francese di Wikipedia, si legge "Bien que la Convention nationale, en 1792, ait projeté de transférer ses cendres au Panthéon de Paris avec les honneurs dus aux grands hommes, ses restes sont, deux siècles plus tard, toujours « coincés » entre deux autres pierres tombales - celles de Jean Mabillon et de Bernard de Montfaucon - dans une chapelle abbatiale de l'église Saint-Germain-des-Prés, à Paris. L'arrêté de la Convention n'a toujours pas été appliqué." In effetti nella chiesa di Saint Germain des Prés a Parigi si può vedere la tomba del filosofo e ciò è di pubblico dominio, noto perfino alle guide turistiche."

Da accertare e eventualmente reinserire, modificato, nella voce stessa. --Antiedipo 16:46, 28 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Brema o Breda? Nella pagina italiana su Cartesio dice que ha conosciuto il medico Isaac Beeckman a Brema, nella pagina in spagnolo dice che l'ha conosciuta a Breda. Cosa è giusto? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Utente:Codename (discussioni · contributi) 3 feb 2008 (CET).

L'incontro è avvenuto a Breda (Olanda): ora la pagina italiana è corretta.

il dualismo!!! vorrei far notare che non si accenna neanche al dualismo cartesiano: res cogitans(pensiero) e res extensa (la materia),in contatto l'una con l'altra attraverso la "ghiandola Pineale", la moderna epifisi, scelta in quanto unica ghiandola del corpo umano a non essere doppia...

Sottoscrivo quanto detto nel commento sopra dall'anonimo! Bisognerebbe almeno parlare della ghiandola pineale, che ha la funzione di collegare la mente e il corpo, secondo lui rigidamente separate. Umberto

Cartesio e Bacone[modifica wikitesto]

Bacone disdegnava l'uso della matematica e non la propugnava. Non a caso il metodo che oggi riteniamo scientifico non è il suo ma quello di Galileo.

Idee cartesiane e identità nazionale[modifica wikitesto]

La seguente modifica appare assurda e incomprensibile (Molti intellettuali legati all'area politica conservatrice e nazionalista, come ad esempio Carlo Costamagna, identificarono con l'avvento delle idee di Cartesio, la perdita dell'identità nazionale da parte dei popoli europei) se non viene ampliata e supportata da fonti e citazioni di opposto segno.--Gierre (msg) 18:22, 16 feb 2009 (CET)[rispondi]

Nuova versione sulla morte[modifica wikitesto]

Segnalo questo articolo che fornisce una nuova versione della morte: Cartesio sarebbe stato avvelenato da "un'ostia all'arsenico".--Sandro (msg) 03:38, 11 nov 2009 (CET)[rispondi]

Seri dubbi sulla formulazione di una frase in merito alla morte di Cartesio[modifica wikitesto]

Mi riferisco a questo passo: «La ipotesi di un assassinio di Cartesio ad opera del fanatico padre Vogué si baserebbe sul fatto che questi vedeva nell'insegnamento cartesiano un ideale illuminista anticlericale che avrebbe impedito la conversione al cattolicesimo della regina Cristina». Anche se è riportata una fonte (tuttavia non precisa, perché non è segnalata la pagina esatta del libro), reputo la frase formulata assolutamente male: "ideale illuministico anticlericale"? Bah! Cartesio fu cattolico per tutta la sua vita e non risulta da nessuna parte che nutrisse sentimenti "anticlericali". In secondo luogo, reputo del tutto anacronistico l'utilizzo del termine "illuminismo" in riferimento a un'età che ancora non aveva formulato un tale concetto, né conosceva un tale indirizzo filosofico. Riguardo la messa all'Indice delle opere cartesiane, non è certo un motivo da mettere in relazione al presunto assassinio. Quanto alla conversione di Cristina, io ho letto tutt'altro: che fu proprio Cartesio a favorirla e non a fiaccarla. Credo che il passo vada riformulato più attentamente. Attendo risposte. --Maitland (Scrivimi) 22:02, 17 dic 2009 (CET)[rispondi]

Mi scuso, perché oggi non riesco a mettere una parola dietro l'altra in modo decente... spero che il ragionamento emerga lo stesso dal testo scritto.
I paragrafi sulla causa della morte confondono il dibattito sulla causa medica con il dibattito sulla natura dolosa dell'avvelenamento. E' infatti possibile accettare l'avvelenamento come causa di morte lasciando da parte il dibattito cospirazionista, cui va dedicato un paragrafo a parte. Insomma: come conseguenza della sintomatologia, la teoria dell'avvelenamento è molto plausibile come causa medica della morte... quello su cui si discute è sul legame tra avvelenamento e interessi politici. Come a dire che c'è un punto 1 che riguarda l'interpretazione dei dati medici e un punto 2 che riguarda l'interpretazione e la ricerca degli autori di un eventuale (e non accertato) delitto. Pertanto, propongo di dividere le sezioni e distinguere bene i due argomenti:
Paragrafo sulla morte

  • Secondo il biografo (ufficiale?), è stato il clima rigido e le levatacce mattutine ad aver ucciso Cartesio, morto di polmonite.
  • Secondo coloro che hanno letto le note del suo medico (Ebert e Pie), i sintomi sono da ricondursi ad un avvelenamento da arsenico.
  • La versione del biografo è criticabile a partire dalle fonti a disposizione del biografo.
  • La versione pro-arsenico è criticabile a partire dal fatto che fu osservato l'insorgere di febbre, non plausibile con l'avvelenamento.

Per non essere POV in questo paragrafo, non bisogna spendere parole sul motivo dell'avvelenamento. Per quel che ne sappiamo noi, l'acqua che beveva poteva essere inquinata o che so io... Non serve chiamare in causa l'omicidio. L'unica affermazione non POV è che, date le informazioni a nostra disposizione e lo stato dell'arte della medicina dell'epoca, non è possibile esprimersi univocamente sulla causa della morte del filosofo.
A questo punto, introduciamo un secondo paragrafo sulle speculazioni circa l'eventuale dolo nella morte di Cartesio e in esso includiamo tutto il dibattito "è stato il Cappellano? Non è stato lui?" etc. MarcelloPapirio (msg) 01:41, 19 gen 2011 (CET)[rispondi]

Cartesio cattolico? Bah![modifica wikitesto]

La frase è stata riformulata. Non voglio stare a "dottoreggiare" sull'illuminismo ante litteram di Cartesio ma certamente egli visse il suo cattolicesimo nel timore costante di una condanna di una Chiesa che aveva già giudicato eretico Galilei tre anni prima del suo "Discorso sul metodo" (pubblicato nel 1636 non a caso nella protestante Olanda). Che Cartesio desse più di un fastidio ai cattolici è testimoniato sia dal fatto che, anni prima, era riuscito a scampare ad un processo soltanto grazie ad amici potenti e sia dal fatto che, anni dopo, tutte le sue opere furono messe all’Indice dei libri proibiti. Erano anni in cui, peraltro, bastava formulare un abbozzo di fisica antiaristotelica per essere condannati a morte.--Gierre (msg) 08:32, 18 dic 2009 (CET)[rispondi]

Se vogliamo dottoreggiare, sono disponibilissimo. Tuttavia, non essendo l'enciclopedia un forum, dobbiamo ahimè desistere. Sono d'accordo sul fatto che il cartesianesimo per diversi aspetti anticipi alcuni caratteri dell'Illuminismo, sebbene il "secolo dei lumi" sarà dominato dal "verbo" di Locke (con tutte le conseguenze immaginabili). Inutile dire che Galileo non fu condannato come eretico, poiché abiurò. L'Inquisizione, come sanno tutti, sbagliò nell'intentare tale processo; va ricordato che il copernicanesimo fu attaccato ancor più veementemente dai protestanti (vedasi le condanne e le minacce di Lutero contro Copernico), mentre veniva insegnato nelle università del mondo cattolico come teoria alternativa (sebbene reputata, a torto, non fisicamente vera). Il mondo cattolico perciò si dimostrò più aperto di quanto si crede, e certamente più del mondo protestante (Inghilterra e Olanda sono un'eccezione). Trovo abbastanza buffa (per usare un eufemismo) la frase « erano anni in cui bastava formulare un abbozzo di fisica antiaristotelica per essere condannati a morte ». Ma per piacere! se ci si riferisce al caso di Giordano Bruno, è sempre la solita solfa: Bruno fu giustiziato per altri motivi, prettamente teologico-religiosi (fu ritenuto ateo), e non strettamente in relazione con la filosofia naturale (ossia le scienze fisiche). Per caso il cardinale Cusano fu messo al rogo, furono messi al rogo Copernico, Gassendi e Cartesio stesso? La verità è che si sopravvaluta troppo spesso la reale potenza dell'inquisizione. Oltretutto, nella Francia di Gassendi e di Descartes l'inquisizione non c'era, giacché erano i tribunali civili che avevano anche giurisdizione in materia religiosa. Il cartesianesimo certamente dava fastidio a molte persone negli ambienti cattolici, ma è altrettanto vero che era ampiamente insegnato in tutti i collegi religiosi (Gesuiti, Oratoriani, ecc.). Padre Malebranche (grande cartesiano) fu forse perseguitato delle autorità ecclesiastiche? niente affatto, eppure le sue opere furono messe all'Indice: nonostante ciò presso i padri dell'Oratorio era costantemente insegnato. Perfino il celebre Bossuet, nei suoi scritti teologici si richiama al cartesianesimo in molte dimostrazioni. E che dire di Padre Gassendi, che cercò di unire la dottrina cristiana e quella epicurea? fu forse messo a morte? niente affatto. E Keplero, che, luterano, insegnò presso le università cattoliche la teoria copernicana, senza che nessuno mai gli abbia torto un solo capello? La verità è che per qualche caso isolato e male interpretato (Bruno, Galileo, ecc.) si è cercato di estendere le conseguenze anche altrove, quando invece non si sono mai verificate. Oltretutto, il sistema copernicano fu ufficialemnte accettato dalla comunità scientifica solo alle soglie del sec. XVIII, fino alla seconda metà del '600, quello ritenuto più accreditato era il sistema (geocentrico) di Tycho Brahe. Per cui i fatti sono molto più complessi di quanto si creda, e di quanto ci hanno voluto far credere. In merito a Cartesio, se sia stato avvelenato o meno, lascio agli studiosi l'accertamento di questa importante verità storica (per ora mi pare sia solo una teoria, ma nulla di più; staremo a vedere). Ciò che ho contestato nella frase era una formulazione un po' sbrigativa e l'utilizzo anacronistico del termine "illuminismo". Tutto qui. Quanto al cattolicesimo di Cartesio: egli stesso ha dichiarto a più riprese di essere cattolico, non vedo perché lo si voglia a tutti i costi contraddire o "irreggimentare" altrove. P.S. Ottima la correzione della frase. --Maitland (Scrivimi) 15:35, 18 dic 2009 (CET)[rispondi]

Ho inserito altre parti di testo, la cui veridicità e attendibilità è confermata dalle fonti in nota, nella sezione sull'ipotesi di morte per avvelenamento del filosofo, che tendono a ridimensionare la portata di questa tesi in base al parere di studiosi accreditati e a dare una versione più ampia e neutrale del paragrafo. --Maitland (Scrivimi) 18:31, 26 dic 2009 (CET)[rispondi]

Nome completo[modifica wikitesto]

Sono più che sicuro che il nome completo sia René Du Perron Des Cartes, come appare nell'introduzione alla sua opera Discorso sul metodo di Gustavo Bontadini. Piccolo cambiamento? ;) --Radd94 (msg) 21:08, 4 gen 2012 (CET)[rispondi]

C'è anche un problema nella trascrizione della pronuncia: di che pronuncia si tratta? quella indicata sulla wiki francese è ben di versa da quella indicata, e quella proposta adesso è ben diversa da quella reale italiana. --151.41.199.24 (msg)

Conoscenza sensibile e "messa in mora"[modifica wikitesto]

Leggendo il testo sono venuto incontro a questa frase sul metodo di Cartesio: "La conoscenza sensibile è la prima a essere messa in mora: è bene diffidare di chi ci ha già ingannato, potrà farlo ancora".

Incuriosito dall' espressione "mettere in mora", ho fatto una ricerca sul significato, che è quello di "intimare ufficialmente ufficialmente una controparte ad un determinato adempimento.".

L'intento di Cartesio mi sembra di escludere la conoscenza sensibile dal metodo in quanto sottoposta al dubbio,il che va ben oltre una semplice "messa in mora" ammesso che ciò significhi intimarla all' "adempimento del suo dovere"(la ricerca della verità). C'è un' altro significato dell'espressione che mi sfugge?

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