Discussione:Beatlemania

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Beatlemania in Italia : informazioni tolte dalla voce[modifica wikitesto]

Riporto qui le informazioni che ho tolto dalla sezione : non sono direttamente attinenti alla Beatlemania come fenomeno sociale ma possono essere riutilizzate in altre voci in quanto trattano dell'accoglienza dei Beatles in Italia:


Il 23 dicembre 1963 l'unico canale nazionale (l'attuale RAI 1) trasmise, in prima serata, all'interno del programma giornalistico di approfondimento TV 7, un servizio realizzato dal giornalista Gianni Bisiach.
Le immagini documentarono una parte della tournée inglese effettuata nel mese di novembre, oltre a trasmettere la prima intervista dei quattro rilasciata ad una testata italiana.

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Dopo questo esordio discografico brillante e promettente i Beatles, però attraversarono un momento di offuscamento di popolarità e di consenso, in base all'analisi delle vendite dei loro dischi che fa riferimento al libro di Dario Salvatori Storia della hit-parade, causato, secondo i critici, sia dalla pubblicazione di alcuni brani non completamente adatti al mercato e ai gusti del grande pubblico italiano, sia da una specie di black out informativo che la RAI riservò a loro durante tutto il 1964, a cui si aggiunse la totale assenza di apparizioni televisive promozionali, fondamentali in un'epoca di mercato a compartimenti stagno e di mode passeggere, e perciò dovettero accontentarsi, in seguito, di riscontri commerciali inferiori alle attese suscitate, raccogliendo due fugaci piazzamenti attorno alla decima posizione per From Me To You e Ticket To Ride.
A tal riguardo, Leo Wechter, noto impresario artistico, che organizzò la tournée dei Beatles in Italia, raccontò (vedi "I favolosi Beatles" VideoRai curata da Mario Pezzolla) che proprio in quel periodo contattò i massimi dirigenti della Rai per l'offerta di una loro esibizione alla televisione italiana, a costo zero grazie alla sua amicizia con Brian Epstein, ma ottenne come risposta un netto rifiuto.

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I Beatles attesero oltre un anno e mezzo prima di piazzare un altro disco al primo posto della classifica, e spettò a Help, nel mese di settembre del 1965 l'onore di rinverdire i fasti un po' assopiti.

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Arrivarono alla stazione di Milano la sera del 23 giugno e con la loro presenza la Beatlemania raggiunse l'apice dell'entusiasmo; oltre duemila giovani, infatti li attesero per manifestare, in una baraonda di urla, pianti e svenimenti, la loro passione. Furono in seguito a Genova e a Roma.
La stampa italiana, questa volta, seguì con grande attenzione tutti i passi dei "FabFour" compensando una certa apatia mostrata invece dalla Rai TV nei loro confronti; fortunatamente fu svolto un ottimo lavoro da parte di Radio Rai Uno che documentò grazie ad Adriano Mazzoletti e Luigi Grillo sia la conferenza stampa, sia il concerto romano del 27 giugno e addirittura trasmise una intervista esclusiva effettuata nella loro stanza di albergo.
I critici musicali decretarono giudizi discordanti nei riguardi dei concerti e della Beatlemania; il Corriere della Sera riportò il commento diMario Pasa:

«...Il mito dei Beatles dura ormai da qualche anno...Il ritmo dei Beatles è travolgente perché è congegnato in un crescendo spontaneo...I loro titoli portano il segno del dialetto e dimostrano di essere il prodotto di una periferia, di interpretare una forza rude e plebea...I ragazzi di Liverpool non sono frutto di una momentanea follia, ma di una popolaresca continuità di tradizioni anglosassoni...»

Complessivamente i critici, salvo qualche eccezione, sentenziarono che i FabFour piacevano ai giovani soprattutto per le loro canzoni, al punto da suscitare scene di delirio, ma in Italia, diversamente dalla loro madrepatria, non incidevano anche negli usi e nei costumi con i loro messaggi, tranne qualche aspetto esteriore e superficiale.

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I FabFour raggiunsero il loro record di vendite e di popolarità trans-generazionale con il singolo Michelle, proprio mentre tanti loro epigoni italiani, solisti e gruppi, stavano proponendo materiale fortemente ispirato dalla loro musica.
I Beatles non fecero altre apparizioni né sul territorio italiano né tantomeno alla televisione, tranne per qualche videoclip lanciato dai nostri presentatori (ad es. Pippo Baudo) nelle trasmissioni dedicate ai giovani (per es.Lady Madonna nella trasmissione Settevoci) e qualche raro spezzone giornalistico trasmesso dai telegiornali (per es. la fondazione della Apple o il ritiro in India) e continuarono a suscitare, in seguito, un interesse, un po' meno intenso che in Gran Bretagna, ma complessivamente, costante e duraturo.

Zenith (msg) 08:49, 10 ott 2009 (CEST)[rispondi]

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