Discussione:Battaglia del Guado di Giacobbe

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Guerra
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Descrizione della battaglia[modifica wikitesto]

Ho riportato qui in basso la traduzione da en.wiki del paragrafo che descrive l'assedio. Non l'ho incluso nella voce perché le fonti (David B. Green, A plum conquest gone bad, The Jerusalem Report (1998), 40 LexisNexis) non sono immediatamente verificabili, in quanto fanno riferimento a un database con accesso ristretto che non permette di leggere l'articolo da cui sono prese le informazioni. L'ho trascritto qui in attesa di trovare altre fonti valide (o le stesse ma che siano acessibili a tutti).

Battaglia del Guado di Giacobbe da en.wiki

Il 23 agosto 1179 Saladino arrivò al Guado di Giacobbe e ordinò ai suoi soldati di lanciare frecce contro il castello, dando così inizio all'assedio. Mentre gli arcieri distraevano i difensori, i minatori scavavano un tunnel per aprire una breccia nelle mura di pietra e ferro sul lato nord-orientale di Chastellet. Una volta che il tunnel fu completato, gli uomini di Saladino lo riempirono di legna secca e vi appiccarono il fuoco. Questo processo, faceva sì che le fiamme, indebolendo la volta del tunnel, provocassero il collasso delle mura soprastanti [1].

Il primo tentativo non andò a buon fine per Saladino e le sue truppe, che furono costretti a spegnere il fuoco con secchi d'acqua - venendo pagati un pezzo d'oro per secchio[1]. Dopo aver spento l'incendio, ai minatori fu ordinato di riaccenderlo. Nel frattempo Baldovino, avuta notizia dell'attacco, chiese rinforzi da Gerusalemme, ma le comunicazioni tra il re e Chastellet erano lente e a questo punto l'assedio era in corso già da diversi giorni.

Le forze cristiane all'interno del castello iniziarono a rinforzare la porta principale del castello, ma poco dopo i musulmani appiccarono nuovamente l'incendio nel tunnel sotto il castello e le mura crollarono. I tentativi dei crociati di rinforzare il castello erano stati vani: dopo circa sei giorni dall'inizio dell'assedio, Saladino e le sue truppe entravano nella fortezza. Il 30 agosto gli invasori saccheggiarono il castello e uccisero la maggior parte dei suoi occupanti. Lo stesso giorno, meno di una settimana dopo che erano stati chiamati i rinforzi, Baldovino e il suo esercito uscivano da Tiberiade, in tempo per vedere da lontano il fumo della distruzione di Chastellet. Era troppo tardi per salvare i 700 cavalieri, ingegneri e operai edili che erano stati uccisi e gli altri 800 che sono stati catturati[1]. Baldovino e i rinforzi non poterono far altro che rientrare a Tiberiade, mentre Saladino diede l'ordine di abbattere ciò che restava della fortezza.

Sebbene Saladino fosse uscito vincitore dall'assedio di Chastellet, le sue truppe caddero vittime di un altro nemico. Subito dopo l'assedio, i cadaveri dei 700 crociati uccisi furono gettati in un pozzo. A causa del caldo di agosto, i corpi cominciarono a decomporsi e ne scaturì una pestilenza che provocò diverse vittime fra i soldati di Saladino; circa dieci ufficiali morirono di malattia[1].

Note

  1. ^ a b c d David B. Green. "A Plum Conquest Gone Bad." The Jerusalem Report (1998): 40. LexisNexis.

--FabioDeVivo Noio volevòn savuàr... 12:32, 20 feb 2010 (CET)[rispondi]