Discussione:Armi, acciaio e malattie

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"Per la prima volta, si riunisce nella visione storica un quadro formato da archeologia, antropologia, biologia molecolare, ecologia, epidemiologia, genetica, linguistica e scienze sociali" È lo stesso approccio usato dagli annalisti... Senza nulla voler togliere all'autore dello scorrevole e confusionario libro (MHO e molto POV, lo ammetto) ma definirlo "iniziatore" è un po' forte. --Civvì 10:49, Mar 16, 2005 (UTC)

hai ragione -secondo me- ma solo in parte. se è vero che l'epidemiologia aveva da tempo fatto il suo ingresso negli studi storici, tuttavia il nesso tra societa', animali addomesticati, virus e capacita' di resistenza agli stessi è una nuova combinazione. anche se la linguistica e la genetica sono state già unite da Cavalli Sforza, qui la forza -credo- stia nell'ulteriore combinazione con l'antropologia (vedi il caso della de-tecnologizzazione australiana) e con l'ecologia, come si vede nell'ultimo libro dell'autore, ancora in attesa di traduzione italiana. Tonii

Al contrario di Civvì a me il libro è piaciuto e l'ho trovato per molti versi una lettura scorrevole e istruttiva (almeno se si tiene conto delle poche cognizioni che ho in molte - praticamente tutte - delle questioni che il libro affronta). Convengo però sulla sua osservazione circa il contenuto della voce ed aggiungo altresì che non mi pare opportuno citare l'attribuzione del premio pulitzer come conferma dell'importanza del libro. Basta dire che ha ricevuto il premio, sarà poi il lettore a trarne le sue conseguenze TierrayLibertad 11:01, Mar 16, 2005 (UTC)
L'ho detto, senza nulla togliere all'autore che appunto, ha scritto un testo scorrevole e interessante per chi non ha mai approcciato la storia in modo diverso da quello "tradizionale" ma - ripeto - non vedo grande innovazione nell'approccio. Dei nessi fra virus, demografia e tecnologia si è occupato pure Braudel qualche decennio fa...--Civvì 11:12, Mar 16, 2005 (UTC)
Consiglio la lettura di questa recensione, da parte di uno storico statunitense, di cui riporto solo un passo
These, I emphasize, are quibbles when viewed on the scale Diamond chooses. And I want to emphasize as well that Diamond is right to insist that this scale is a useful one for historians, an essential antidote, or more charitably, a counterpart, to the detailed, narrowly-bounded work that professional historians are trained to do in graduate school.
--BW Insultami 12:41, Mar 16, 2005 (UTC)

Antropologia culturale e politica[modifica wikitesto]

Ho letto questo testo appena uscito, cioè circa sette anni fa. Dentro di me lo considero la migliore lettura degli ultimi anni, formativa, ecco il termine esatto. Mi sono chiesto spesso perché. Molte cose già le sapevo, non mi erano ignoti i lavori di Cavalli Sforza, la storia delle malattie era quasi scontata per me. E allora perché? A quel tempo era ancora fresco l'eco della "caduta del muro", la "prima repubblica" era ormai il passato, la globalizzazione era alle porte. E allora ecco la spiegazione: improvvisamente ho realizzato quanto la "politica" del XX secolo apparisse sclerotizzata, divenuta algido vestitino di una società che aveva ormai perduto il senso del proprio divenire, nella quale il concetto delle "magnifiche sorti e progressive" si fosse ridotto a puro slogan di uno storicismo rinsecchito, mentre ancora le vene sotterranee trovavano se non una spiegazione, almeno un riferimento nell'antropologia culturale, nel senso più nobile, s'intende! Ma poi anche in senso meno nobile: localismi, particolarismi, rigurgiti etnici, fondamentalismi che affondano le loro radici in un lontano passato, "tribù" che confliggono anche nella civilissima Europa e che fino ad ora dormivano sotto gli ombrelli degli imperi: Bossi e l'asse del nord docent. Chiedo perdono agli illuministi, a Marx e a Gramsci. E se la vera lezione l'avesse capita Ratzinger? Marlowe

geografia pochina...[modifica wikitesto]

Mah, io non lo definirei "saggio geografico". La geografia c'entra eccome, visto che per Diamond è la causa primaria del vantaggio dell'Eurasia, però è appunto una causa e non il punto focale... -- .mau. ✉ 22:25, 1 feb 2006 (CET)[rispondi]

Sono sorpreso[modifica wikitesto]

Ammetto che non avrei voluto comprare (anche) questa nuova edizione (mi riferisco a quella 2006) di Armi acciaio ecc. (la prima edizione credo di averla regalata a Tomfox, di fatto).

Premetto che ho letto e/o possiedo tutta la bibliografia "italiana" di Diamond. Ero convinto che il capitolo sui giapponesi fosse roba già vista, ed invece riconosco che si tratta di materiale nuovo e veramente interessante.

Tutti quelli che hanno "battuto la testa" con questo autore (come me, intendo dire) dovrebbero leggere la nuova versione di A-a-&-m.

--Filippof 16:55, 8 mar 2007 (CET)[rispondi]

Citazione spostata dalla voce[modifica wikitesto]

Sposto qui una o piú citazioni che ho rimosso dalla sezione iniziale della voce, in quanto non rispettano Wikipedia:Citazioni. Reinseritele solo dopo aver corretto gli errori (tipicamente, lunghezza e/o numero eccessivi, e/o carenza di fonti). Grazie, Nemo 10:40, 18 dic 2011 (CET)[rispondi]

«La geografia era una materia di cui si richiedeva la conoscenza nelle scuole e nei college americani fino a qualche decennio fa, quando si cominciò a lasciarla cadere da molti piani di studio. Si diffuse allora l'errata convinzione che essa consistesse in poco più che nell'apprendimento mnemonico dei nomi delle capitali dei vari Stati. Ma venti settimane di studio di questa materia nella settima classe non sono sufficienti a insegnare ai nostri futuri uomini politici gli effetti che la geografia ha in realtà sul genere umano.»