Diocesi di Zé Doca

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Diocesi di Zé Doca
Dioecesis Zedocana
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di São Luís do Maranhão
Consiglio episcopaleNordeste 5
 
VescovoJan Kot, O.M.I.
Vescovi emeritiCarlo Ellena
Presbiteri26, di cui 22 secolari e 4 regolari
13.815 battezzati per presbitero
Religiosi9 uomini, 21 donne
 
Abitanti392.000
Battezzati359.200 (91,6% del totale)
StatoBrasile
Superficie35.100 km²
Parrocchie21 (5 vicariati)
 
Ritoromano
CattedraleSant'Antonio di Padova
IndirizzoAv. do Comercio 363, C.P. 5, 65365-000 Zé Doca, MA, Brazil
Sito webdiocesezedoca-ma.blogspot.com
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Brasile

La diocesi di Zé Doca (in latino: Dioecesis Zedocana) è una sede della Chiesa cattolica in Brasile suffraganea dell'arcidiocesi di São Luís do Maranhão appartenente alla regione ecclesiastica Nordeste 5. Nel 2020 contava 359.200 battezzati su 392.000 abitanti. È retta dal vescovo Jan Kot, O.M.I.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende 20 comuni nella parte nord-occidentale dello stato brasiliano di Maranhão.[1]

Sede vescovile è la città di Zé Doca, dove si trova la cattedrale di Sant'Antonio di Padova.

Il territorio si estende su 35.100 km² ed è suddiviso in 21 parrocchie, raggruppate in 5 vicariati foranei. Le parrocchie sono erette nei seguenti 19 comuni: Amapá do Maranhão, Araguanã, Boa Vista do Gurupi, Bom Jardim, Cândido Mendes, Carutapera, Centro do Guilherme, Centro Novo do Maranhão, Godofredo Viana, Governador Newton Bello, Governador Nunes Freire, Junco do Maranhão, Luís Domingues, Maracaçumé, Maranhãozinho, Nova Olinda do Maranhão, Presidente Médici, Santa Luzia do Paruá, São João do Carú, Zé Doca.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prelatura territoriale di Cândido Mendes fu eretta il 16 ottobre 1961 con la bolla Quod Christus Iesus di papa Giovanni XXIII, ricavandone il territorio dalla prelatura territoriale di Pinheiro (oggi diocesi). Fu eretta a cattedrale della prelatura la Chiesa della Beata Maria Vergine Immacolata.

Il 6 novembre 1976, con la lettera apostolica Ex quo tempore, papa Paolo VI ha proclamato San Francesco Saverio patrono principale della prelatura territoriale.[3]

Il 13 ottobre 1983 in forza della bolla In Brasilia Praelaturae di papa Giovanni Paolo II la prelatura territoriale è stata elevata a diocesi, con il nome di diocesi di Cândido Mendes (dioecesis Candimendensis).

Il 5 luglio 1991, in forza del decreto Cum urbs della Congregazione per i vescovi, la sede vescovile fu trasferita da Cândido Mendes a Zé Doca, dove la chiesa di Sant'Antonio di Padova fu eretta a nuova cattedrale, e la diocesi assunse il nome attuale.

Il 20 febbraio 1997 ha ceduto il territorio del comune di Turiaçu alla diocesi di Pinheiro.[4]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 392.000 persone contava 359.200 battezzati, corrispondenti al 91,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1963 45.000 50.000 90,0 7 7 6.428 7 3
1968 63.000 66.183 95,2 9 6 3 7.000 3 16 3
1976 75.000 80.000 93,8 8 6 2 9.375 2 21 5
1980 65.700 83.000 79,2 14 8 6 4.692 7 33 12
1990 240.000 282.000 85,1 12 6 6 20.000 13 36 13
1999 277.000 318.000 87,1 16 12 4 17.312 11 23 11
2000 280.000 322.000 87,0 10 6 4 28.000 11 24 11
2001 260.000 300.000 86,7 15 11 4 17.333 1 12 19 11
2002 260.000 300.000 86,7 20 15 5 13.000 13 18 11
2003 260.000 284.932 91,2 12 10 2 21.666 11 15 12
2004 260.000 284.932 91,2 13 11 2 20.000 8 17 12
2010 293.000 319.000 91,8 22 20 2 13.318 1 9 14 16
2014 307.500 334.000 92,1 26 24 2 11.826 1 8 21 20
2017 356.000 385.000 92,5 23 21 2 15.478 1 7 20 19
2020 359.200 392.000 91,6 26 22 4 13.815 9 21 21

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia dal sito web della diocesi.
  2. ^ Elenco delle parrocchie dal sito web della diocesi.
  3. ^ (LA) Lettera apostolica Ex quo tempore, AAS 68 (1976), p. 705.
  4. ^ (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 89 (1997), pp. 308-309.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]