Diocesi di Spiš

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Diocesi di Spiš
Dioecesis Scepusiensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Košice
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
 
VescovoFrantišek Trstenský
AusiliariJán Kuboš[1]
Presbiteri374, di cui 332 secolari e 42 regolari
1.253 battezzati per presbitero
Religiosi55 uomini, 256 donne
Diaconi1 permanente
 
Abitanti602.905
Battezzati468.647 (77,7% del totale)
StatoSlovacchia
Superficie7.802 km²
Parrocchie179 (13 vicariati)
 
Erezione13 marzo 1776
Ritoromano
CattedraleSan Martino
ConcattedraleNostra Signora dei Dolori
IndirizzoSpišská Kapitula 9, 053 04 Spišské Podhradie, Slovenská Republika
Sito webwww.kapitula.sk
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Slovacchia
La concattedrale della Vergine Maria dei Sette Dolori di Poprad.

La diocesi di Spiš (in latino: Dioecesis Scepusiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Slovacchia suffraganea dell'arcidiocesi di Košice. Nel 2020 contava 468.647 battezzati su 602.905 abitanti. È retta dal vescovo František Trstenský.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la regione storica omonima, che corrisponde ai distretti di Dolný Kubín, Liptovský Mikuláš, Námestovo, Ružomberok e Tvrdošín nella regione di Žilina e ai distretti di Kežmarok, Levoča, Poprad e alla parte occidentale del distretto di Stará Ľubovňa nella regione di Prešov e alla maggior parte del distretto di Spišská Nová Ves e a una parte del distretto di Gelnica nella regione di Košice.

Sede vescovile è il borgo di Spišská Kapitula, nel comune di Spišské Podhradie, dove si trova la cattedrale di San Martino. A Poprad sorge la concattedrale della Vergine Maria dei Sette Dolori. In diocesi si trovano anche tre basiliche minori: le basiliche della Visitazione della Vergine Maria e di San Giacomo a Levoča, e la basilica dell'Ascensione a Kežmarok.

Il territorio si estende su 7.802 km² ed è suddiviso in 179 parrocchie, raggruppate in 13 decanati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è stata eretta il 13 marzo 1776 con la bolla Romanus pontifex di papa Pio VI, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Esztergom, di cui era originariamente suffraganea.

Il 3 febbraio 1787 cedette undici parrocchie di rito bizantino all'eparchia di Mukačevo.[2]

Il 9 agosto 1804 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Eger.

In seguito alla definizione dei confini tra la Polonia e il nuovo stato della Cecoslovacchia dopo la prima guerra mondiale, alcune parrocchie della diocesi si trovarono in territorio polacco e furono formalmente annesse all'arcidiocesi di Cracovia il 28 ottobre 1925 con la bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI.[3]

Il 2 settembre 1937 per effetto della bolla Ad ecclesiastici di papa Pio XI divenne una diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Dopo la seconda guerra mondiale il vescovo Ján Vojtaššák fu a lungo incarcerato, dapprima per qualche mese nel 1945, poi in seguito alla condanna a 24 anni di carcere duro per tradimento e altri reati contro il regime comunista, fu imprigionato dal 1950 al 1963. Scarcerato, gli fu proibito di risiedere in Slovacchia e morì in esilio dopo meno di due anni. La sua causa di beatificazione è stata introdotta nel 1996. In seguito all'incarcerazione del vescovo e del suo ausiliare Štefan Barnáš non fu più possibile amministrare il sacramento della Confermazione in tutta la diocesi di Spiš, fino al mutare delle condizioni politiche con la primavera di Praga. Ad esempio nella parrocchia di Levoča le Cresime furono amministrate il 19 ottobre 1969, per la prima volta dopo vent'anni, e in un solo giorno furono cresimati 3 097 fedeli. Dopo la normalizzazione del 1970 non fu più possibile proseguire con il conferimento della Cresima.[4]

Il 30 dicembre 1977, quando fu creata la metropolia slovacca di Trnava, Spiš ne divenne suffraganea.

Il 31 marzo 1995, con l'elevazione di Košice a sede metropolitana, Spiš ha nuovamente cambiato provincia ecclesiastica.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 602.905 persone contava 468.647 battezzati, corrispondenti al 77,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 306.931 324.780 94,5 306 264 42 1.003 53 485 162
1969 392.594 479.005 82,0 187 187 2.099 19 152
1980 411.137 504.841 81,4 228 203 25 1.803 29 139 155
1990 439.392 546.413 80,4 228 186 42 1.927 44 206 155
1999 432.382 581.920 74,3 320 286 34 1.351 40 300 172
2000 435.894 585.432 74,5 322 291 31 1.353 37 307 172
2001 426.818 572.008 74,6 326 292 34 1.309 44 318 173
2002 441.554 584.667 75,5 337 295 42 1.310 49 286 175
2003 446.651 600.033 74,4 345 303 42 1.294 58 277 177
2004 447.050 583.633 76,6 347 305 42 1.288 58 282 177
2010 454.630 603.600 75,3 339 299 40 1.341 48 294 177
2014 439.022 591.651 74,2 327 284 43 1.342 1 55 278 178
2017 449.084 600.782 74,7 323 278 45 1.390 1 58 248 178
2020 468.647 602.905 77,7 374 332 42 1.253 1 55 256 179

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Quiza.
  2. ^ (EN) Julius Kubinyj, The History of Prjashiv Eparchy, Romae, 1970, p. 67.
  3. ^ (SK) Józef Ciągwa, Slovenskí kňazi v Krakovskej Arcidiecéze v rokoch 1920–1939, Miscellanea Historico-Iuridica, 14/2015, pp. 57-74.
  4. ^ (EN) Jozef Kovalík, Jozef Tomanoczý, Priest and Pedagogue, in: Tomáš Jablonský, Dušan Kováč-Petrovský (a cura di), Theory of the Religious and Art Education in Contemporary Reserach, Milano, EduCatt, 2013, p. 69.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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