Diocesi di Pausula

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Pausula
Sede vescovile titolare
Dioecesis Pausulensis
Chiesa latina
Arcivescovo titolareMauro Lalli
Istituita1966
StatoItalia
RegioneMarche
Diocesi soppressa di Pausula
Eretta?
SoppressaVI-VII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Pausula (in latino: Dioecesis Pausulensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pausula, il cui sito si trova nei pressi di Corridonia in provincia di Macerata, fu un'antica sede vescovile, attestata nella seconda metà del V secolo.

Di questa diocesi si conosce il nome di un solo vescovo, Claudio, che partecipò al sinodo romano indetto da papa Ilario e celebrato sotto la sua presidenza nella basilica di Santa Maria Maggiore il 19 novembre 465, e durante il quale furono stabilite norme sulle ordinazioni episcopali e sulle nomine dei vescovi. Nella lista delle presenze, il nome di Claudio Pausulanus[1] è indicato al 29º posto tra Tiberio di Curi e Geronzio di Camerino.[2]

Il concilio del 465 è l'unica testimonianza storica circa l'esistenza di questa sede episcopale, che fu soppressa alla fine del VI secolo o agli inizi del VII secolo, forse per le distruzioni operate dai Goti o dai Longobardi; il suo territorio fu incorporato in quello della sede di Fermo.

Dal 1966 Pausula è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 1º marzo 2024 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Mauro Lalli, nunzio apostolico in Papua Nuova Guinea.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio † (nominato nel 465)[3]

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Alfred Kleinermeilert † (3 maggio 1968 - 22 ottobre 2023 deceduto)
  • Mauro Lalli, dal 1º marzo 2024

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Epistolae Romanorum Pontificum genuinae et quae ad eos scriptae sunt, a cura di Andreas Thiel, vol. I, Brunsbergae, 1868, p. 160.
  2. ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, p. 449.
  3. ^ Per una diversa lettura delle fonti, alcuni autori hanno attribuito il vescovo Claudio alla diocesi di Pozzuoli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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