Diocesi di Nicosia

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Disambiguazione – Se stai cercando la sede arcivescovile titolare di Cipro, vedi Arcidiocesi di Nicosia.
Diocesi di Nicosia
Dioecesis Nicosiensis o Herbitensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela
Regione ecclesiasticaSicilia
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoGiuseppe Schillaci
Vicario generalePietro Damiano Scardilli
Vescovi emeritiSalvatore Muratore
Presbiteri42, di cui 37 secolari e 5 regolari
1.721 battezzati per presbitero
Religiosi9 uomini, 29 donne
Diaconi10 permanenti
 
Abitanti73.171
Battezzati72.290 (98,8% del totale)
StatoItalia
Superficie1.457 km²
Parrocchie40 (4 vicariati)
 
Erezione17 marzo 1817
Ritoromano
CattedraleSan Nicola di Bari
Santi patroniSan Nicola di Bari
IndirizzoLargo Duomo, 10 - 94014 Nicosia (Enna) Italia
Sito webwww.diocesinicosia.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La basilica di San Leone di Assoro.
La basilica di Santa Maria Maggiore di Nicosia.
L'ex cattedrale di Maria Santissima Assunta a Troina.

La diocesi di Nicosia (in latino Dioecesis Nicosiensis o Herbitensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia. Nel 2021 contava 72.290 battezzati su 73.171 abitanti. È retta dal vescovo Giuseppe Schillaci.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi, situata nella Sicilia centrale, comprende 12 dei 20 comuni del libero consorzio comunale di Enna: Agira, Assoro (con la frazione di San Giorgio), Catenanuova, Centuripe (con la frazione di Carcaci), Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia (con la frazione di Villadoro), Nissoria, Regalbuto, Sperlinga, Troina.

Sede vescovile è la città di Nicosia, dove si trova la cattedrale di San Nicola di Bari. Nel territorio sorgono anche due basiliche minori: la basilica di San Leone ad Assoro, e la basilica di Santa Maria Maggiore a Nicosia. A Troina, inoltre, si trova l'ex cattedrale di Maria Santissima Assunta, sede dell'antica diocesi siciliana di epoca normanna.

Il territorio si estende su 1.457 km² ed è suddiviso in 40 parrocchie, raggruppate in 4 vicariati:[1]

  • vicariato 1: comprende 9 parrocchie degli abitati di Nicosia, Sperlinga e Villadoro;
  • vicariato 2: comprende 7 parrocchie degli abitati di Catenanuova, Centuripe e Regalbuto;
  • vicariato 3: comprende 8 parrocchie degli abitati di Cerami, Gagliano Castelferrato e Troina;
  • vicariato 4: comprende 16 parrocchie degli abitati di Agira, Assoro, Leonforte e Nissoria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita della diocesi di Nicosia faceva parte del piano di ampliamento delle diocesi siciliane per favorire la cura pastorale delle popolazioni, deciso dal parlamento di Sicilia e presentato al re Ferdinando III il 5 aprile 1778.[2] Il re, favorevole al progetto, dette incarico alla Deputazione del Regno di studiare la fattibilità dell'operazione, previa una indagine conoscitiva in vista di un riesame complessivo delle diocesi dell'isola. La notizia dell'erezione di nuove diocesi iniziò ben presto a suscitare il malcontento delle diocesi interessate; e così a Messina si fece di tutto per ostacolare la cessione di parte del proprio territorio per l'erezione della diocesi di Nicosia, una delle nuove diocesi previste nel progetto riformatore.

La Deputazione del Regno dovette affrontare anche un'altra questione, ossia a quale delle città assegnare la sede vescovile. Infatti Troina iniziò a far valere la sua antichità e il fatto di essere stata la prima diocesi siciliana eretta dal normanno Ruggero, e ora chiedeva la restituzione della sede che all'epoca era stata traslata a Messina. Alla fine tuttavia fu scelta la città di Nicosia, dove la Deputazione dovette risolvere un altro problema di non poco conto, ossia la rivalità fra i canonici delle due collegiate, San Nicola e Santa Maria Maggiore, che reclamavano la cattedralità della propria chiesa.

L'iter di fondazione delle nuove diocesi fu interrotto durante il periodo della rivoluzione francese e ripreso dal parlamento siciliano il 24 marzo 1802, quando fu presentata una nuova istanza per il riordino delle diocesi siciliane, accolta anche questa volta favorevolmente dal re.[3] L'iter fu nuovamente rallentato dagli eventi politici internazionali e da "pressioni campanilistiche"[4] di città che volevano la sede episcopale. Finalmente, dopo il congresso di Vienna si diede attuazione alle prime decisioni.

La diocesi di Nicosia fu eretta da papa Pio VII il 17 marzo 1817 con la bolla Superaddita diei, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Messina, di cui divenne suffraganea. Fu scelta come cattedrale la chiesa di San Nicola di Bari; la collegiata di Santa Maria Maggiore fu ricompensata con l'assegnazione del titolo di basilica minore il 1º marzo 1818.[5]

Inizialmente comprendeva 19 comuni e assunse l'attuale assetto territoriale con le modifiche eseguite il 20 maggio 1844 per effetto della bolla In suprema di papa Gregorio XVI[6], e con la cessione di Marianopoli e di Resuttano a vantaggio dell'erezione della diocesi di Caltanissetta il 25 maggio successivo.

I primi vescovi di Nicosia dovettero lottare, per oltre un secolo, con le autorità comunali per ottenere il possesso degli immobili destinati a fungere da palazzo episcopale e da seminario. Finalmente nel 1889 la diocesi ottenne l'antico monastero di San Biagio come sede del seminario, mentre è solo del 1937 la cessione del palazzo dei baroni La Motta, che divenne la residenza episcopale. Dal punto di vista pastorale, la diocesi si dette le regole di governo e di gestione delle attività nei due sinodi indetti dal vescovo Bernardo Cozzucli nel 1883 e nel 1893. Un terzo sinodo fu celebrato negli anni di episcopato di Salvatore Pappalardo (1998-2008).

Agostino Felice Addeo, vescovo di Nicosia, presentando ai presbiteri diocesani il nuovo Codice di diritto canonico, nel centenario dell'istituzione della diocesi, scrisse: «Il Re Ferdinando I volle che, questo popolo a lui soggetto e devoto, fosse ben istruito e fortificato nella credenza di Dio, a Lui inclinato ad amarlo e servirlo nell'osservanza della sua legge e nella pratica dei suoi sacramenti. E perciò rivolse al Pontefice Papa Pio VII supplichevoli preci per aumentare il numero dei Vescovadi nella Sicilia. E così per desiderio del Re e volere del Pontefice, sorse la novella Diocesi, si eresse in Episcopato la città, e cento anni di benedizione passarono su questo popolo, che ha saputo scegliere Dio per suo Signore».

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santi[modifica | modifica wikitesto]

Santo Patrono
Santi originari della diocesi

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 73.171 persone contava 72.290 battezzati, corrispondenti al 98,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 117.600 120.000 98,0 117 104 13 1.005 20 110 30
1969 97.056 97.295 99,8 94 86 8 1.032 11 134 35
1980 107.300 107.900 99,4 89 81 8 1.205 10 106 40
1990 85.000 88.000 96,6 76 70 6 1.118 12 109 41
1999 83.500 84.135 99,2 65 60 5 1.284 18 85 41
2000 83.200 83.635 99,5 67 64 3 1.241 15 81 41
2001 83.675 84.128 99,5 69 65 4 1.212 10 71 40
2002 81.650 82.270 99,2 70 66 4 1.166 9 67 40
2003 81.300 81.612 99,6 65 61 4 1.250 9 52 40
2004 81.250 81.500 99,7 66 62 4 1.231 12 61 40
2013 78.727 79.068 99,6 61 55 6 1.290 7 11 40 40
2016 76.750 77.296 99,3 56 52 4 1.370 8 8 40 40
2019 74.100 75.000 98,8 44 40 4 1.684 8 9 30 40
2021 72.290 73.171 98,8 42 37 5 1.721 10 9 29 40

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diocesi di Nicosia - Vicariati, su diocesinicosia.it. URL consultato il 26 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Gaetano Zito, Nascita di una diocesi: Noto (1778-1844), in Synaxis XVI/2 (1998), p. 574.
  3. ^ Zito, Nascita di una diocesi..., pp. 576-577.
  4. ^ Zito, Nascita di una diocesi..., p. 578.
  5. ^ D'Avino, Cenni storici..., p. 472.
  6. ^ (LAIT) Bolla In suprema, in Collezione degli atti emanati dopo la pubblicazione del Concordato dell'anno 1818, parte X, Napoli, 1847, pp. 122–14
  7. ^ Salvadore Alessi, Fiori della vita del servo di Dio D. Rosario Benza secondo vescovo di Nicosia, Palermo, 1857, p. 44.
  8. ^ Nominato vescovo titolare di Traianopoli di Frigia.
  9. ^ Nominato vescovo titolare di Cissita.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]