Diocesi di Moulins

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Diocesi di Moulins
Dioecesis Molinensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Clermont
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoMarc Beaumont
Presbiteri82, di cui 45 secolari e 37 regolari
2.437 battezzati per presbitero
Religiosi87 uomini, 94 donne
Diaconi23 permanenti
 
Abitanti333.065
Battezzati199.850 (60,0% del totale)
StatoFrancia
Superficie7.381 km²
Parrocchie18 (4 vicariati)
 
Erezione27 luglio 1817
Ritoromano
CattedraleNostra Signora dell'Annunciazione
Santi patroniNotre-Dame du Moulins
Indirizzo20 rue Colombeau, 03000 Moulins CEDEX, France
Sito webwww.catholique-moulins.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Notre-Dame du Moulins, patrona della diocesi.
Il seminario minore del Réray.
Il vescovo Georges Jacquin in cappa magna compie la visita pastorale ad una parrocchia.
Monsignor de Dreux-Brézé.

La diocesi di Moulins (in latino Dioecesis Molinensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Clermont. Nel 2021 contava 199.850 battezzati su 333.065 abitanti. È retta dal vescovo Marc Beaumont.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende il dipartimento francese dell'Allier.

Sede vescovile è la città di Moulins, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora dell'Annunciazione.

Il territorio è suddiviso in 18 parrocchie, raggruppate in 4 decanati: Moulins, Montluçon, Vichy e decanato rurale.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima diocesi di Moulins[modifica | modifica wikitesto]

La decisione di erigere la diocesi di Moulins fu presa nel 1788 e Étienne Jean-Baptiste des Gallois de La Tour, vicario generale della diocesi di Autun e decano del capitolo della collegiata di Moulins fu eletto vescovo, mentre scoppiava la rivoluzione francese. L'erezione della diocesi fu sospesa; l'investitura canonica e la consacrazione del vescovo furono rinviate sine die e non ebbero mai luogo. Per evitare di prestare giuramento alla costituzione civile del clero, il vescovo si ritirò nel castello de la Tour (che oggi si trova nel comune di Saint-Pierre-Laval) e nel 1790 emigrò. Morì arcivescovo di Bourges nel 1820.

I confini della diocesi del 1789 non erano quelli dell'attuale dipartimento, tanto meno quelli dell'antica provincia. Il territorio era formato nel Berry da una parte degli arcipresbiterati di Bourbon e di Hérisson e di tutto quello di Chantelle; in Alvernia, dalla parte dell'arcipresbiterato di Souvigny sopra la Bouble, lasciandosi a est l'arcipresbiterato di Limagne e scendendo per Varennes e Lapalisse fino alla Besbre, nell'arcipresbiterato di Cusset. Inoltre ricadevano nel territorio della diocesi due arcipresbiterati di Moulins e di Pierrefitte[2].

La diocesi costituzionale dell'Allier[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1790, François-Xavier Laurent, curato di Huillaux[3], fu nominato vescovo costituzionale dell'Allier.

Deputato del clero del siniscalcato di Bourbonnais agli stati generali, Laurent fu uno dei primi dell'ordine del clero a passare alla camera dei comuni, quando si costituirono in assemblea nazionale il 16 giugno 1789; aveva sostenuto la soppressione delle decime e dei salari del clero, e, il 17 dicembre seguente, prestò giuramento alla costituzione civile del clero. Proclamato vescovo, si fece consacrare a Parigi dal suo collega all'assemblea costituente, Henri Grégoire, vescovo di Blois. La costituzione civile del clero dispensava i vescovi eletti dal ricorrere alla Santa Sede per ottenerne l'approvazione e ricevere l'autorizzazione ad esercitare le loro funzioni; il vescovo costituzionale Laurent si affrettò quindi a prendere possesso, in pompa magna, della sua sede nella chiesa collegiata di Notre-Dame, divenuta la cattedrale della diocesi dell'Allier. I canonici che rifiutarono di prestare giuramento furono allora destituiti e sostituiti da sedici vicari episcopali nominati dal vescovo.

Laurent non restò a lungo sulla cattedra di Moulins. Le persecuzioni contro gli ecclesiastici che si erano rifiutati di prestare giuramento si estenderanno ben presto anche a coloro che, pur avendo giurato, erano sospettati di moderatismo. Per sfuggire alle persecuzioni, alcuni diverranno apostati, altri contrarranno matrimonio, altri si daranno agli eccessi della rivoluzione; tutti deporranno l'abito ecclesiastico che era stato proscritto e torneranno allo stato laicale. Laurent si rifugiò a Clermont-Ferrand, dove morì e gli furono resi onori funebri degni della dignità che aveva avuto.

Ebbe quindi un successore. Proprio nel mezzo della rivoluzione e prima che il culto fosse completamente interrotto, l'anziano curato della parrocchia d'Iseure, Buteaux-Dupoux[4], che aveva prestato giuramento e aveva seguito la sede della sua parrocchia trasferita nella chiesa del Carmine di Moulins, ambì all'episcopato. Si recò a Parigi e si fece consacrare vescovo da Henri Grégoire, come il suo predecessore; tornò a Moulins per prendere possesso della diocesi, indossare l'abito episcopale e officiare nella cattedrale. Ma la sua giurisdizione, contestata dal clero, non si estese fuori dalle mura della cattedrale. Poco dopo, il culto cattolico fu abolito. Il vescovo raggiunse Parigi dove morì dopo il ristabilimento del culto nel 1803 e fu onorato con funerali episcopali per decisione del governo.

La cattedrale divenne un tempio della ragione.

Il ritorno del culto[modifica | modifica wikitesto]

Quando la persecuzione contro i sacerdoti si calmò, qualche ecclesiastico si azzardò a riprendere il ministero nelle chiese devastate, tollerato dalle autorità e richiesto dai fedeli. Privi di grandi mezzi di sussistenza, questi preti facevano fronte ai bisogni più urgenti del culto. Alcuni ecclesiastici si riunirono allora a Moulins per esercitarvi il loro ministero, sotto l'autorità dell'abbé Roux, amministratore della diocesi di Autun, da cui ancora formalmente dipendevano Moulins e tutte le parrocchie dell'Allier che non riconoscevano la costituzione civile del clero. Roux si stabilì a Moulins e, sostenuto dai fedeli, restaurò la chiesa di Notre-Dame, riaprì le principali chiese e ne bandì il culto della Ragione e i teofilantropi.

Quando il primo Console ristabilì in Francia il culto cattolico, il nuovo concordato, firmato a Parigi, il 15 luglio 1801, soppresse la diocesi dell'Allier, e ne incorporò il territorio nella diocesi di Clermont. Moulins tornò ad essere residenza di un vicario generale, come prima della rivoluzione.

Dopo il ritorno dei Borboni sul trono, la prima preoccupazione dell'abbé Roux fu di rammentare a re Luigi XVIII il voto di Luigi XVI, che, di concerto con papa Pio VI, aveva eretto la diocesi di Moulins. Il nuovo re di Francia non tardò a occuparsi delle modifiche al concordato del 1801, in merito al nome e alla circoscrizione delle diocesi; voleva chiaramente far cessare lo scisma che era nato in Francia in seguito alle proteste di papa Pio VII contro il concordato firmato a Fontainebleau il 13 febbraio 1813. Le relazioni diplomatiche riallacciate già nel 1814 presso la corte pontificia, furono portate avanti dal conte di Blacas d'Aulps. L'11 giugno 1815, queste negoziazioni termineranno con una convenzione tra Pio VII e Luigi XVIII, che ristabilì il concordato di Bologna, sottoscritto da Leone X e Francesco I, modificò le circoscrizioni di parecchie diocesi ed eresse in Francia quaranta nuove sedi episcopali. Il dipartimento dell'Allier fu allora destinato a formare il territorio di una diocesi parte della provincia ecclesiastica di Sens e la cui sede fu stabilita a Moulins. Ci vollero sei anni perché il disposto del concordato fosse messo in atto.

La nuova diocesi di Moulins[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi, ristabilita dal concordato del 1817 e confermata dalla successiva bolla Commissa divinitus del 27 luglio, ricavò il suo territorio da porzioni delle diocesi di Autun, di Bourges e di Clermont, onde corrispondere ai confini amministrativi del dipartimento dell'Allier; la nuova diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Sens. In seguito però alle difficoltà incontrate dal concordato, non approvato dal parlamento, questa erezione non ebbe effetto e la questione rimase sospesa fino al 1822. In quest'anno finalmente si giunse ad un accordo per l'applicazione delle decisioni del 1817, che furono confermate dalla bolla Paternae charitatis di papa Pio VII del 6 ottobre,[5] e resa esecutiva il 30 dello stesso mese. M. Antoine de La Grange de Pons fu eletto vescovo di Moulins e la collegiata di Moulins fu elevata alla dignità di cattedrale. Consacrato nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi il 13 luglio 1823, il nuovo vescovo prese possesso della diocesi il 5 settembre. Fu ricevuto in pompa magna dalle autorità municipali[6]. Il 7 settembre 1823 monsignor de Pons istituirà il capitolo cattedrale, formato da 2 vicari generali, 9 canonici e 3 canonici onorari e, l'8 settembre, celebrò pontificalmente per la prima volta nella sua cattedrale. In quest'occasione, consacrò sé stesso, la cattedrale e la diocesi a Maria Santissima, stabilendo la Natività della Vergine come patrona della diocesi.

Ciascuna delle diocesi da cui trasse origine la diocesi di Moulins aveva una propria liturgia gallicana. Affinché tutte le parrocchie celebrassero la stessa liturgia, monsignor de Pons adottò il rituale e il messale della diocesi di Clermont per tutta la diocesi. Per regolare il canto liturgico, pubblicò nel 1826 un breviario (Breviarium Molinense), un graduale (Graduale Molinense) e un antifonario (Antiphonarium Molinense).

Il nuovo vescovo non tardò a visitare la diocesi fino nei villaggi più piccoli. Ottanta parrocchie erano prive di sacerdoti e molte chiese erano chiuse o abbandonate. Si occupò di colmare le lacune incoraggiando le vocazioni ecclesiastiche e sollecitando sacerdoti dalle diocesi vicine. Ottenne quindi l'erezione di molte parrocchie. Il seminario minore era già stato istituito[7], ed egli fondò nel 1826, il seminario maggiore diocesano che affiderà ai padri maristi nel 1843[8]. A lui si deve anche la creazione d'una cassa di previdenza per i preti invalidi e senza mezzi.

La romanizzazione della diocesi[modifica | modifica wikitesto]

Il pontificato del secondo vescovo di Moulins, Pierre Simon de Dreux-Brézé, marcò la vita della diocesi. Alla sua presa di possesso a Moulins il 30 aprile 1850, era il più giovane vescovo francese, avendo appena 38 anni. Resterà a capo della diocesi per quasi 43 anni, fino alla sua morte il 5 gennaio 1893, quando era il vescovo francese più anziano.

L'opera compiuta da questo prelato di tendenze legittimiste e ultramontane durante il suo lungo episcopato, che durò per tutto il Secondo Impero e per i primi 22 anni della Terza Repubblica, fu considerevole: a lui si devono la creazione di molteplici congregazioni religiose e il ritorno dell'ordine della Visitazione a Moulins, dove era morta la sua fondatrice, santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, così come la fondazione di istituti d'istruzione come l'Institution du Sacré-Cœur di Moulins nel 1880. Intraprese la costruzione e il restauro d'una quarantina di chiese tra il 1850 e il 1870, inaugurando fra le altre la chiesa di san Luigi a Vichy il 2 luglio 1865 e la chiesa di san Saturnino di Cusset il 16 maggio 1868. Pierre Simon de Dreux-Brézé mise in cantiere importanti lavori alla cattedrale di Moulins, divenuta troppo piccola: raddoppiò la superficie della navata centrale e fabbricò le due navate laterali e l'armoniosa facciata con le due torri alte 81 metri. Queste aggiunte architettoniche furono realizzate in stile neogotico, sotto l'influsso di Eugène Viollet-le-Duc. L'architetto parigino Jean-Baptiste-Antoine Lassus - al quale si devono il restauro della cattedrale di Chartres, della Sainte-Chapelle e della cattedrale di Notre-Dame a Parigi di cui costruì la sacrestia - cominciò i lavori, che dopo la sua morte furono continuati da Millet e Selmersheim, nel 1857.

L'altare maggiore della cattedrale, sormontato da un ciborio, fu disposto, «alla romana»: contrariamente all'uso più diffuso all'epoca, fu disposto davanti al coro e non in fondo all'abside. Il vescovo e i canonici celebravano allora la messa rivolti verso la navata. A partire dal 1937, l'altare maggiore fu spostato in fondo al coro: il vescovo e i canonici celebrarono da allora rivolti ad oriente simboleggiante Cristo, nella stessa direzione dei fedeli.[9]

È soprattutto nell'ambito della liturgia che monsignor de Dreux-Brézé lasciò la sua impronta. Sotto l'influenza di Prosper Guéranger, iniziatore del movimento liturgico, molto critico al riguardo dei riti delle diocesi francesi, impose il rito romano alla diocesi con l'ordinanza del 21 novembre 1853[10]. Moulins fu così una delle prime diocesi francesi a sostituire il proprio rito con quello romano. Monsignor de Conny, decano del capitolo cattedrale, pubblicò un cerimoniale romano che fu a lungo un libro liturgico di riferimento. In questo modo i canonici di Moulins otterranno il privilegio di portare in coro la cappa magna in estate e in inverno[11]. Il secondo vescovo di Moulins fu anche uno dei promotori del canto gregoriano e farà usare i graduali e gli antifonari pubblicati per le arcidiocesi di Reims e di Cambrai.

Il vescovo introdusse nella diocesi una forma di paramenti liturgici[12] ispirata ad antiche casule e dalmatiche romane che esistevano prima della moda «barocca», come si possono vedere sulle illustrazioni del liturgista Bartholomée Gavantus nel XVI secolo. Presentano una forma ovale, sovente ornata d'una croce latina sul retro e da una semplice banda sul davanti, ed erano un po' meno ampie di quelle che seguiranno in Francia qualche decennio dopo.

Fino agli anni che precedettero il Concilio Vaticano II, la liturgia nella cattedrale rimase molto solenne. Gli antichi usi del rito romano vi erano perfettamente osservati. Alle funzioni pontificali maggiori, il capitolo assisteva parato, cioè i canonici indossavano, la cotta e il rocchetto, l'amitto e il paramento corrispondente al loro rango: la cappa per i dignitari, la dalmatica per i canonici-diaconi e la tunicella per i canonici-suddiaconi. Quest'uso antico figurava la partecipazione attiva di ciascun ordine del clero all'azione del vescovo.

I conti dell'Opera dei seminari della diocesi, pubblicati tra il 1852 e il 1902, mostrano la fragilità delle finanze della Chiesa in questo periodo e l'impatto limitato che tale opera ebbe sulla borghesia e sulla nobiltà, riflettendo l'impegno di monsignor de Dreux-Brézé in favore delle vocazioni sacerdotali per le quali ipotecò il suo patrimonio personale.

Epoca contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 giugno 1988 è stato approvato un nuovo proprio dei santi, con il quale è riconosciuta come patrona principale della diocesi Notre-Dame de Moulins, la cui festa è fissata al 19 giugno, giorno della sua incoronazione nel 1910.

A partire dagli anni novanta del secolo scorso, il territorio diocesano ha subito una notevole riorganizzazione, che ha ridotto il numero delle parrocchie dalle oltre 300 del 1990 alle attuali 58. Inoltre sono stati istituiti cinque decanati in sostituzione degli 11 precedenti: tre di questi raggruppano le parrocchie degli agglomerati urbani di Moulins, Montluçon e Vichy, mentre gli altri due le parrocchie di campagna (est e ovest).

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni diocesane francesi, Moulins è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Clermont.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 333.065 persone contava 199.850 battezzati, corrispondenti al 60,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 350.000 375.845 93,1 379 275 104 923 194 475 320
1970 360.000 386.533 93,1 254 214 40 1.417 75 382 315
1980 372.500 379.400 98,2 225 185 40 1.655 1 109 372 317
1990 295.000 357.000 82,6 194 144 50 1.520 11 100 340 319
1999 298.200 361.700 82,4 121 112 9 2.464 19 102 251 60
2000 299.000 362.700 82,4 112 103 9 2.669 19 45 181 66
2001 284.000 344.721 82,4 114 106 8 2.491 19 52 255 57
2002 284.000 344.721 82,4 108 100 8 2.629 19 82 218 50
2003 284.000 344.721 82,4 114 102 12 2.491 18 142 213 50
2004 293.012 344.721 85,0 109 97 12 2.688 19 129 198 58
2013 349.800 351.700 99,5 84 73 11 4.164 18 114 126 18
2016 340.000 342.729 99,2 88 58 30 3.863 21 89 113 18
2019 205.970 343.290 60,0 89 53 36 2.314 21 92 101 18
2021 199.850 333.065 60,0 82 45 37 2.437 23 87 94 18

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal sito web della diocesi.
  2. ^ Séances générales tenues à Troyes, en 1853, par la Société françaises pour la conservation des monuments historiques.
  3. ^ Parrocchia assorbita da Le Donjon durante la rivoluzione francese.
  4. ^ L. Alary, Histoire de l'établissement du diocèse de Moulins, in Bulletin de la Société d'émulation du Bourbonnais, t. IV, Moulins, 1854.

    «L'abbé Buteaux-Dupoux, dont le nom est également écrit Butaut ou Buteaud, avait été nommé à la cure d'Yzeure par Madame de Sainte-Hermine, abbesse de Saint-Menoux, le 29 novembre 1767 et était entré en possession le 5 novembre suivant. Il avait fait des études assez sérieuses pour obtenir le titre de docteur en théologie; mais son caractère faible lui attira, de la part de ses compatriotes, une foule de mystifications dont toutes n'étaient certainement pas de bon goût. Sa fortune ne lui permettant pas, après qu'il se fût fait évêque, d'acheter une chapelle et les insignes de l'épiscopat, il avait pris le parti de porter une crosse de bois et une mitre en carton recouverte de papier doré, de là, et d'un appétit un peu excessif, l'origine de ponts-neufs et de couplets grotesques et malins sur l'évêque de bois, le Goulayou, etc., qui coururent assez longtemps les rues et les faubourgs de Moulins.»

  5. ^ La bolla fu ricevuta in Francia il 2 luglio 1823:

    «ORDONNANCE DU Roi qui prescrit la Publication des Bulles d'institution, canonique d'un Archevêque et de plusieurs Evéques. Au château des Tuileries, le 2 Juillet 1823. LOUIS, par la grâce de Dieu, Roi DE FRANCE ET DE NAVARRE, à tous ceux qui ces présentes verront, SALUT.
    Sur le rapport de notre ministre et secrétaire d'état au département de l'intérieur ; Vu le tableau de la circonscription des métropoles et diocèses du royaume, annexé a notre ordonnance du 31 octobre 1822, et dans lequel sont compris les nouveaux sièges d'Auch, d'Aire, de Beauvais, de Blois, de Saint- Claude, de Fréjus, de Gap, de Marseille, de Moulins, de Nevers, de Pamiers, de Tarbes, de Verdun et de Viviers ; Notre Conseil d'état entendu, NOUS AVONS ORDONNÉ et ORDONNONS ce qui suit :
    ART. Ier Les bulles ci-après désignées, savoir : (...) La neuvième, donnée à Rome, à Sainte-Marie-Majeure, le 17 des calendes de juin de l'année 1823, portant institution canonique, pour l'évêché de Moulins, de M. Antoine de Pons; (...) Sont reçues et seront publiées dans le royaume en la forme accoutumée. 2. Lesdites bulles d'institution canonique sont reçues sans approbation des clauses, formules ou expressions qu'elles renferment et qui sont ou pourraient être contraires à la Charte constitutionnelle, aux lois du royaume, aux franchises, libertés ou maximes de l'église gallicane. 3. Lesdites bulles seront transcrites, en latin et en français, sur les registres de notre Conseil d'état; mention desdites transcriptions sera faite sur les originaux par le secrétaire général dudit Conseil. 4. Notre ministre et secrétaire d'état au département de l'intérieur, et notre garde des sceaux, ministre et secrétaire d'état au département de la justice, sont chargés, chacun en ce qui le concerne, de l'exécution de la présente ordonnance, qui sera insérée au Bulletin des lois. Donné en notre château des Tuileries, le 2e jour du mois de Juillet de l'an de grâce 1823, et de notre règne le vingt-neuvième. Signé LOUIS.
    Par le Roi : Le Ministre et Secrétaire d'état au département de l'intérieur, Signé CORBIÈRE.»

  6. ^ Lettre du maire Moulins, 4 septembre 1823:

    «À M. le Commandant de la Garde nationale de Moulins.
    Monsieur le Commandant,
    Le courrier de ce jour m'a donné l'assurance que Monseigneur l'Évêque de Moulins doit faire son entrée en cette ville demain, 5 septembre, à 11 heures et demie du matin. D'après les dispositions arrêtées et approuvées par M. le Préfet, la Garde nationale prendra les armes, et conformément aux règlements, vous en référerez et vous concerterez avec M le Commandant de la place. Un détachement de la garde nationale, commandé par un officier, se rendra à onze heures précises à la barrière de l'octroi, et escortera la voiture de Monseigneur jusqu'à la porte de Paris, où se trouvera le Corps municipal et la garde nationale qui n'aura pas fait partie du détachement.

    Monseigneur ayant été reçu à la porte de Paris par les autorités locales et le clergé, le cortège processionnellement se mettra en marche pour se rendre à l'église Cathédrale, la musique en tête. Les différents corps judiciaires, civils et militaires, devant occuper le milieu de la nef, on n'y placera aucune troupe en armes. M. le commandant de la place indiquera l'ordre et l'arrangement des troupes et de la garde nationale dans l'église.

    Après la cérémonie, lorsque les autorités et le clergé seront sortis de l'église, la garde nationale ira se rompre sur le terrain le plus voisin, et vous remarquerez, M. le commandant, que vous n'aurez à fournir, avant ni après la cérémonie, aucune escorte d'hommes aux autorités auxquelles elles sont dues.

    Monseigneur étant rentré chez lui, vous inviterez les officiers de la garde nationale à lui faire une visite de corps.
    Agréez, etc. Le Maire, DE CHAMPFLOUR.»

  7. ^ Era la divisione Saint-Louis del collegio dei gesuiti di Yzeure.
  8. ^ L'identité de l'Auvergne: mythe ou réalité historique: essai sur une histoire de l'Auvergne des origines à nos jours, Daniel Martin, éditions Créer, 2002 ISBN 2-909797-70-8
  9. ^ André Guy, La cathédrale de Moulins, Préface d'Emile Male, Moulins, Les imprimeries réunies, 1950.
  10. ^ Si veda il testo dell'ordinanza
  11. ^ Breve del 10 giugno 1853
  12. ^ Pare che originariamente questa forma di paramenti non avesse ricevuto l'approvazione della Santa Sede, com'era indispensabile all'epoca. Così scrisse la madre Marie-Eugénie de Jésus al padre d'Alzon il 10 agosto 1852. [1][collegamento interrotto]
  13. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Cuse.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]