Diocesi di Costantina

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Disambiguazione – Se stai cercando la sede titolare, vedi Diocesi di Costantina (Osroene).
Diocesi di Costantina
Dioecesis Constantiniana
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Algeri
 
Mappa della diocesi
 
Amministratore diocesanoNicolas Pierre Jean Lhernould
Presbiteri11, di cui 4 secolari e 7 regolari
59 battezzati per presbitero
Religiosi7 uomini, 15 donne
 
Abitanti14.922.315
Battezzati650 (0,0% del totale)
StatoAlgeria
Superficie110.522 km²
Parrocchie6
 
Erezione25 luglio 1866
Ritoromano
CattedraleSant'Agostino (procattedrale)
Santi patroniAgostino d'Ippona
Indirizzo32 Bd. Mohamed Belouizdad, B.P. 24B, 25002 Constantine Coudiat, Algerie
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Algeria
L'ex cattedrale di Nostra Signora dei Sette Dolori, dal 1964 moschea.

La diocesi di Costantina (in latino Dioecesis Constantiniana) è una sede della Chiesa cattolica in Algeria suffraganea dell'arcidiocesi di Algeri. Nel 2021 contava 650 battezzati su 14.922.315 abitanti.

Alla sede è unito il titolo di Ippona (Hipponensis Regiorum).[1]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la parte nord-orientale dell'Algeria.

Sede vescovile è la città di Costantina, dove si trova l'ex cattedrale di Nostra Signora dei Sette Dolori, divenuta moschea nel 1964. Ad Annaba, già Ippona, antica sede episcopale di cui il vescovo di Costantina porta il titolo, sorge la basilica di Sant'Agostino, che funge da pro-cattedrale della diocesi.

Il territorio è suddiviso in 6 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costantina corrisponde all'antica Cirta, che assunse l'attuale nome all'inizio del IV secolo in onore dell'imperatore Costantino.

Fu sede episcopale già in epoca romana; il primo vescovo noto è Crescente, che prese parte al concilio di Cartagine indetto da san Cipriano nel 256 per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici. Nel 303 la persecuzione portò all'arresto del vescovo Paolo e di un nutrito gruppo di ecclesiastici, che subirono il martirio; negli atti del loro arresto si fa menzione della "domus, in qua christiani conveniebant" e degli arredi sacri che furono confiscati. L'imperatore Costantino fece costruire una basilica, che fu però confiscata dai donatisti dopo il 312; per questo motivo, l'imperatore diede ordine di costruirne una nuova e al contempo arricchì i possedimenti della Chiesa di Cirta con nuove proprietà.

Tra i vescovi donatisti di Cirta emerse soprattutto la figura di Petiliano, acerrimo avversario di Agostino d'Ippona (tra i due intercorse uno scambio epistolare), e autore di scritti teologici in difesa della tesi donatista (De unico baptismo e Epistola ad presbiteros et diacones).

L'ultimo vescovo noto di Costantina è Vittore, che fu i prelati cattolici convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484 e che probabilmente finì i suoi giorni in esilio. Poco si conosce della comunità cristiana di Costantina in epoca vandalica e bizantina. Con l'invasione araba il cristianesimo scomparve.

L'attuale diocesi è stata eretta il 25 luglio 1866 con la bolla Clementissimus Deus di papa Pio IX, ricavandone il territorio dalla diocesi di Algeri, che è stata contestualmente elevata ad arcidiocesi metropolitana.

Nel territorio si trova l'antica Ippona (oggi Annaba), di cui fu vescovo sant'Agostino. Dal 23 settembre 1867 i vescovi di Costantina portano il titolo di vescovi di Ippona.

Il 15 febbraio 1936, con la lettera apostolica Venerabilis Frater, papa Pio XI ha proclamato sant'Agostino patrono della diocesi.[2]

Il 14 gennaio 2020 la diocesi è passata dalla giurisdizione della Congregazione per i vescovi alla giurisdizione della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli[3] (oggi Dicastero per l'evangelizzazione).

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Diocesi antica[modifica | modifica wikitesto]

Diocesi moderna[modifica | modifica wikitesto]

  • Félix-Joseph-François-Barthélemy de Las Cases † (12 gennaio 1867 - 29 agosto 1870 dimesso)
  • Joseph-Jean-Louis Robert † (27 febbraio 1872 - 13 giugno 1878 nominato vescovo di Marsiglia)
  • Prosper Auguste Dusserre † (31 luglio 1878 - 27 febbraio 1880 nominato arcivescovo coadiutore di Algeri[14])
  • Barthélemy Clément Combes † (17 febbraio 1881 - 15 giugno 1893 nominato arcivescovo di Cartagine)
  • Ludovic-Henri-Marie-Ixile Julien-Laferrière † (29 gennaio 1894 - 12 agosto 1896 deceduto)
  • Jules-Etienne Gazaniol † (13 ottobre 1896 - 22 maggio 1913 dimesso[15])
  • Jules-Alexandre-Léon Bouissière † (26 maggio 1913 - 10 settembre 1916 deceduto)
  • Amiel-François Bessière † (2 gennaio 1917 - 3 ottobre 1923 deceduto)
  • Emile-Jean-François Thiénard † (24 marzo 1924 - 26 ottobre 1945 deceduto)
  • Léon-Etienne Duval † (3 novembre 1946 - 3 febbraio 1954 nominato arcivescovo di Algeri)
  • Paul-Pierre-Marie-Joseph Pinier † (27 marzo 1954 - 31 gennaio 1970 dimesso[16])
  • Jean Baptiste Joseph Scotto † (19 agosto 1970 - 25 marzo 1983 dimesso)
  • Gabriel Jules Joseph Piroird, Ist. del Prado † (25 marzo 1983 - 21 novembre 2008 ritirato)
  • Paul Jacques Marie Desfarges, S.I. (21 novembre 2008 - 24 dicembre 2016 nominato arcivescovo di Algeri)
    • Sede vacante (2016-2019)
  • Nicolas Pierre Jean Lhernould (9 dicembre 2019 - 4 aprile 2024 nominato arcivescovo di Tunisi)

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 14.922.315 persone contava 650 battezzati, corrispondenti allo 0,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 180.000 3.200.000 5,6 103 87 16 1.747 16 213 73
1970 10.000 5.000.000 0,2 55 23 32 181 37 198 15
1980 10.000 6.718.000 0,1 37 16 21 270 24 76 12
1990 4.000 8.203.000 0,0 29 18 11 137 13 58 12
1999 300 11.000.000 0,0 21 13 8 14 9 35 8
2000 300 11.000.000 0,0 21 13 8 14 9 35 8
2001 300 11.000.000 0,0 23 13 10 13 13 34 8
2002 300 11.000.000 0,0 19 12 7 15 10 35 7
2003 303 11.000.000 0,0 20 12 8 15 10 38 7
2004 300 11.000.000 0,0 20 11 9 15 12 37 7
2006 300 11.182.000 0,0 18 11 7 16 8 33 7
2007 300 11.372.000 0,0 18 12 6 16 7 27 6
2010 500 11.917.648 0,0 17 9 8 29 10 25 6
2013 1.000 12.643.000 0,0 16 6 10 62 10 15 6
2016 1.500 13.464.815 0,0 11 3 8 136 8 20 6
2019 620 14.335.000 0,0 10 4 6 62 6 15 6
2021 650 14.922.315 0,0 11 4 7 59 7 15 6

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuario Pontificio, 2023, p. 187.
  2. ^ (LA) Lettera apostolica Venerabilis Frater, AAS 28 (1936), pp. 228-229.
  3. ^ Provvista di Chiese. Passaggio di Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell'Africa, su press.vatican.va, 14 gennaio 2020. URL consultato il 5 aprile 2023.
  4. ^ Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 33.
  5. ^ Martirologio Romano, 4 maggio. Secondo Mesnage (L'Afrique chrétienne, p. 275) è dubbia l'appartenenza di Agapio alla diocesi di Cirta, benché abbia subito il martirio in questa città, assieme ad un altro vescovo, Secondino; infatti in entrambi i casi non è indicata la sede vescovile dei due prelati.
  6. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 839, Paulus 1.
  7. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 1078-1080, Silvanus 1.
  8. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 1238, Zeuzius.
    Dopo Zeusio, la cui appartenenza alla diocesi di Cirta è dubbia, Toulotte (Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 35) aggiunge il nome di Generoso (circa 399/401), che Mandouze dimostra non essere mai stato vescovo (Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 532-533, Generosus 1).
  9. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 928-930, Profuturus.
  10. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 494-496, Fortunatus 5.
  11. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 855-868, Petilianus.
  12. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 75, Honoratus Antoninus 4.
  13. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 1176, Victor 66.
  14. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Damasco.
  15. ^ Nominato vescovo titolare di Modra.
  16. ^ Nominato vescovo titolare di Saetabis.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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