Diocesi di Aquisgrana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Diocesi di Aquisgrana
Dioecesis Aquisgranensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Colonia
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoHelmut Karl Dieser
Vicario generaleAndreas Frick
AusiliariKarl Borsch[1]
Vescovi emeritiHeinrich Mussinghoff
Presbiteri363, di cui 310 secolari e 53 regolari
2.815 battezzati per presbitero
Religiosi65 uomini, 470 donne
Diaconi77 permanenti
 
Abitanti2.014.638
Battezzati1.021.980 (50,7% del totale)
StatoGermania
Superficie4.020 km²
Parrocchie326
 
Erezione29 novembre 1801
13 agosto 1930
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSanta Maria Assunta
IndirizzoKlosterplatz 7, Postfach 210, D-52003 Aachen, Bundesrepublik Deutschland
Sito webwww.kirche-im-bistum-aachen.de
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Germania
La Mönchengladbacher Münster St. Vitus.

La diocesi di Aquisgrana (in latino: Dioecesis Aquisgranensis) è una sede della Chiesa cattolica in Germania suffraganea dell'arcidiocesi di Colonia. Nel 2022 contava 1.021.980 battezzati su 2.014.638 abitanti. È retta dal vescovo Helmut Karl Dieser.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la parte occidentale della Renania Settentrionale-Vestfalia, al confine con Belgio e Paesi Bassi. È delimitata a nord dalle diocesi di Münster e di Essen, ad est dall'arcidiocesi di Colonia, ad est e a sud dalla diocesi di Treviri, ad ovest dalla diocesi belga di Liegi e da quella olandese di Roermond.

Sede vescovile è la città di Aquisgrana, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. Nel territorio sorgono anche due basiliche minori: la basilica dei Santi Potentino, Felice e Simplicio nel Kloster Steinfeld di Kall-Steinfeld; e la basilica di San Vito nella Mönchengladbacher Münster a Mönchengladbach.

Il territorio si estende su 4.020 km² ed è suddiviso in 326 parrocchie, raggruppate in 8 regioni pastorali: Krefeld, Viersen-Kempen, Mönchengladbach, Heinsberg, Düren, Aquisgrana città, Aquisgrana regione, Eifel.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In base al concordato francese del 1801, Aquisgrana divenne sede episcopale, suffraganea dell'arcidiocesi di Malines, il 29 novembre 1801 per effetto della bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII.

La nuova diocesi comprendeva i due dipartimenti francesi, oggi non più esistenti, della Roer e del Reno e Mosella sulla riva sinistra del Reno, ed era costituita da 79 parrocchie di prima classe e 754 di seconda classe. Il territorio fu ricavato principalmente dall'arcidiocesi di Colonia (compresa la stessa città di Colonia che era stata annessa alla Francia) cui furono unite porzioni minori delle diocesi di Liegi, di Utrecht, di Roermond e di Magonza. Nel 1808 il territorio diocesano fu ingrandito della città di Wesel e del suo territorio posto sulla riva destra del Reno.

Il primo ed unico vescovo fu Marc Antoine Berdolet (13 settembre 1740 – 13 agosto 1809), un ex vescovo costituzionale[2] nominato da Napoleone e confermato dalla Santa Sede il 30 maggio 1802; questi, per la maggior parte del tempo, lasciò il governo della diocesi al suo vicario generale, Martin Wilhelm Fonck. Dopo la morte del vescovo Berdolet, Denis François Le Camus, vicario generale della diocesi di Meaux, fu designato a succedergli, ma non ottenne mai l'istituzione canonica da parte di Roma; si limitò perciò ad amministrare la diocesi fino alla sua morte nel 1814; in seguito la sede fu governata dai due vicari generali Fonck e Klinkenberg.

La bolla De salute animarum di Pio VII, del 16 luglio 1821, che disciplinava le questioni riguardanti la Chiesa sul territorio prussiano, soppresse la diocesi di Aquisgrana, vacante da tempo, e trasferì la maggior parte del suo territorio all'arcidiocesi di Colonia e la restante parte alle diocesi di Treviri e di Münster; queste decisioni ebbero effetto solo con la nomina dell'arcivescovo di Colonia Ferdinand August von Spiegel nel 1824. Il capitolo della cattedrale fu trasformato in capitolo collegiato composto da un prevosto e sei canonici.

In seguito al concordato con la Prussia del 1929[3], la diocesi fu ristabilita il 13 agosto 1930 con la bolla Pastoralis officii nostri di papa Pio XI, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Colonia, di cui è divenuta suffraganea; alla nuova diocesi fu annessa anche la parrocchia di Hinsbeck, staccata dalla diocesi di Münster.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Marc-Antoine Berdolet † (30 maggio 1802 - 13 agosto 1809 deceduto)
    • Sede vacante (1809-1821)
    • Sede soppressa (1821-1930)
  • Joseph Vogt † (30 gennaio 1931 - 5 ottobre 1937 deceduto)
    • Sede vacante (1937-1943)
  • Johannes Joseph van der Velden † (7 settembre 1943 - 19 maggio 1954 deceduto)
  • Johannes Pohlschneider † (30 agosto 1954 - 13 dicembre 1974 ritirato)
  • Klaus Hemmerle † (9 settembre 1975 - 23 gennaio 1994 deceduto)
  • Heinrich Mussinghoff (12 dicembre 1994 - 8 dicembre 2015 ritirato)
  • Helmut Karl Dieser, dal 23 settembre 2016

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2022 su una popolazione di 2.014.638 persone contava 1.021.980 battezzati, corrispondenti al 50,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 1.185.521 1.334.664 88,8 1.175 947 228 1.008 263 3.125 519
1959 1.337.115 1.658.898 80,6 1.363 970 393 981 622 4.193 532
1970 1.486.613 1.902.480 78,1 1.424 1.026 398 1.043 580 3.658 488
1980 1.445.000 1.850.000 78,1 1.122 813 309 1.287 11 433 2.622 538
1990 1.299.000 1.858.000 69,9 927 697 230 1.401 48 345 1.891 538
1999 1.242.500 2.008.000 61,9 785 608 177 1.582 56 239 1.331 539
2000 1.232.300 2.012.000 61,2 766 590 176 1.608 62 238 1.305 539
2001 1.222.148 2.016.000 60,6 754 579 175 1.620 57 226 1.200 541
2002 1.214.451 2.025.000 60,0 728 578 150 1.668 58 197 1.148 540
2003 1.207.487 2.035.000 59,3 691 555 136 1.747 56 187 1.102 538
2004 1.200.375 2.041.454 58,8 670 535 135 1.791 62 182 1.082 538
2006 1.178.884 2.054.108 57,4 635 509 126 1.856 65 174 1.006 531
2011 1.122.038 2.033.762 55,2 548 443 105 2.047 80 147 782 374
2012 1.110.948 2.028.699 54,8 542 436 106 2.049 82 141 766 371
2015 1.091.000 2.032.000 53,7 486 402 84 2.244 80 114 685 330
2016[4] 1.077.000 1.981.667 54,4 484 394 90 2.225 83 124 678 329
2017 1.087.450 2.010.000 54,1 431 360 71 2.523 81 92 600 326
2018 1.087.450 2.010.000 54,1 431 360 71 2.523 81 92 600 326
2020 1.021.500 2.009.557 50,8 396 335 61 2.579 80 79 584 326
2022 1.021.980 2.014.638 50,7 363 310 53 2.815 77 65 470 326

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Crepedula.
  2. ^ Era stato il secondo vescovo costituzionale con sede a Colmar, una sede vescovile creata dalla Costituzione civile del clero e mai riconosciuta dalla Santa Sede; fu soppressa con il concordato del 1801 e il suo territorio entrò a far parte della diocesi di Strasburgo, di cui parzialmente faceva parte in epoca pre-rivoluzionaria.
  3. ^ AAS 21 (1929), pp. 521-543.
  4. ^ Dati dall'Annuario Pontificio 2017 cartaceo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN126695705 · ISNI (EN0000 0001 1498 1063 · BAV 494/13109 · LCCN (ENn82138864 · GND (DE1123042616 · BNF (FRcb122410287 (data) · J9U (ENHE987007259431605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82138864
  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi