Dinite

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dinite
Classificazione Strunz (ed. 10)10.BA.15[1]
Formula chimicaC20H36[2][3]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[2][3]
Parametri di cellaa=12,356(4), b=12,762(4), c=11,427(3)[2][3]
Gruppo puntuale2 2 2
Gruppo spazialeP 212121[2][3]
Proprietà fisiche
Densità1,01(1) (misurata), 1,02 (calcolata)[2][3] g/cm³
Fratturafragile[4]
Coloreincolore[4]
Lucentezzacerosa[1]
Opacitàtrasparente[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La dinite è un minerale la cui scoperta è stata pubblicata nel 1852 in base ad un ritrovamento avvenuto in un giacimento di lignite a Castelnuovo Garfagnana, Toscana, Italia. La specie è stata ridefinita nel 1991 ed approvata dall'IMA.[2][3] Il nome del minerale è stato attribuito in onore del fisico italiano Olindo Dini.[1]

Questo minerale è un idrocarburo aliciclico saturo, il 1-etile-1,5,5',13-tetrametile-peridrofenantrene. Si scioglie con il calore della mano, a 33-34 °C, è molto solubile in cloroformio, diclorometano, tetracloruro di carbonio, toluene, mentre nel metanolo e nell'etanolo è solubile solo a caldo.[2]

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La dinite è stata trovata sotto forma di cristalli simili al ghiaccio.[3]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La dinite è chimicamente simile alla fichtelite ed all'hartite che derivano dal fenantrene e si trovano nei giacimenti di lignite pertanto probabilmente questo minerale è legato all'acido abietico che è il principale costituente degli acidi terpenici.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Dinite mineral information and data, su mindat.org. URL consultato il 27 febbraio 2013.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Livia Franzini, Pasero Marco, Perchiazzi Natale, Re-discovery and re-definition of dinite, C20H36, a forgotten organic mineral from Garfagnana, northern Tuscany, Italy (PDF), in European Journal of Mineralogy, vol. 3, 1991, pp. 855-861. URL consultato il 27 febbraio 2013.
  3. ^ a b c d e f g (EN) John L. Jambor, New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 77, 1992, pp. 670-675. URL consultato il 27 febbraio 2013.
  4. ^ a b G. Petri, Sulla Dinite, nuovo minerale di origine organica (PDF), in Gazzetta Medica Italiana Federativa Toscana Serie II 4, 1852, pp. 233-234. URL consultato il 27 febbraio 2013.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia