Dikembe Mutombo

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Dikembe Mutombo
Mutombo con la maglia degli Houston Rockets
Nazionalità Bandiera della RD del Congo RD del Congo
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[1]
Altezza 218 cm
Peso 118 kg
Pallacanestro
Ruolo Centro
Termine carriera 2009
Hall of fame Naismith Hall of Fame (2015)
Carriera
Giovanili
1988-1991Georgetown Hoyas
Squadre di club
1991-1996Denver Nuggets391 (5.054)
1996-2001Atlanta Hawks343 (4.095)
2001-2002Philadelphia 76ers106 (1.224)
2002-2003N.J. Nets24 (138)
2003-2004N.Y. Knicks65 (363)
2004-2009Houston Rockets267 (855)
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Dikembe Mutombo Mpolondo Mukamba Jean-Jacques Wamutombo, noto semplicemente come Dikembe Mutombo (Kinshasa, 25 giugno 1966), è un ex cestista della Repubblica Democratica del Congo con cittadinanza statunitense, professionista nella NBA. Fuori dal campo Mutombo è diventato noto per le sue azioni di beneficenza, che gli sono valse due J. Walter Kennedy Citizenship Award nel 2001 e nel 2009.

È membro del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame dal 2015.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mutombo è nato il 25 giugno 1966 a Kinshasa, nello Zaire (ora Repubblica Democratica del Congo), settimo di dieci fratelli. Mutombo parla inglese, francese, spagnolo, portoghese e cinque lingue dell'Africa centrale, tra cui lingala e tshiluba. Da subito dedito allo sport, ha praticato arti marziali e calcio. All'età di 16 anni, Mutombo ha deciso di lavorare anche alla sua carriera nel basket incoraggiato da suo padre vista la sua altezza. Dopo aver frequentato il liceo nella sua città natale, nel 1987, all'età di 21 anni, si trasferisce negli Stati Uniti per iscriversi al college.[2]

Il 15 ottobre 2022, tramite un comunicato ufficiale, la NBA ha reso noto che Mutombo ha cominciato le cure per un tumore al cervello.[3]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Alto 2,18 metri per 120 kg, veniva soprannominato Monte Mutombo (in inglese Mt. Mutombo).[4] Giocatore prettamente difensivo, viene considerato tra i migliori di tutti i tempi in questo campo. A testimoniarlo sono i quattro NBA Defensive Player of the Year Award vinti, traguardo eguagliato solo da Ben Wallace. Punti fondamentali nel gioco di Mutombo erano i rimbalzi e le stoppate. È stato leader della lega in stoppate per tre stagioni consecutive (1993-94, 1994-95, 1995-96) e in rimbalzi per due (1999-00, 2000-01). Ad oggi è secondo per stoppate nella storia dell'NBA (3.289), dietro solo a Hakeem Olajuwon.[5]

Mutombo è diventato noto per schernire i suoi avversari dopo una stoppata muovendo il dito indice (finger-wagging), spesso seguito dalla frase "Not in my house!", motto nato da uno spot per Adidas. Negli anni a seguire, gli arbitri avrebbero considerato il gesto un comportamento antisportivo e quindi da punire con un fallo tecnico. Per evitare di essere sanzionato, Mutombo iniziò quindi ad agitare il dito verso la folla o le telecamere dopo la stoppata, che non è considerato contro le regole.[6][7][8]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Georgetown[modifica | modifica wikitesto]

Mutombo ha frequentato l'Università di Georgetown, che gli aveva offerto una borsa di studio. Inizialmente intendeva diventare un medico, ma l'allenatore di basket degli Hoyas John Thompson lo reclutò per giocare. In squadra Mutombo troverà un altro futuro Hall of Famer, Alonzo Mourning, con cui formerà una coppia di lunghi insuperabile.[9] Mutombo è stato nominato due volte giocatore difensivo dell'anno della Big East Conference, nel 1990 (condiviso con Mourning) e nel 1991.

I primi anni a Denver[modifica | modifica wikitesto]

Mutombo con la maglia dei Denver Nuggets agli inizi degli anni 90

Viene scelto al draft del 1991 come quarta scelta assoluta dai Denver Nuggets.

A Denver Mutombo ha iniziato ad affermarsi come uno dei migliori giocatori difensivi del campionato, ottenendo regolarmente un gran numero di rimbalzi e stoppate. Nella stagione 1993-94 i Nuggets concludono con un record di 42-40, qualificandosi ai playoff. Al primo turno, nonostante fossero l'8° testa di serie, riescono nell'impresa di eliminare la 1° testa di serie di quell'anno, i Seattle SuperSonics, cosa che non era mai accaduta prima. Con ben 31 stoppate in 5 partite, Mutombo detiene il record di tiri stoppati in una serie di playoff da 5 gare. È diventato memorabile il momento in cui, alla fine di gara-5, vinta dai Nuggets, Mutombo, dopo aver catturato il rimbalzo della vittoria, si è accasciato a terra, tenendo la palla sopra la testa e mettendosi a piangere dalla gioia.[10]

Tra le stagioni 1993-1994 e 1995-1996 Mutombo mantiene una media superiore alle 4 stoppate a partita, risultando il miglior stoppatore della lega per 3 volte di fila. Nel 1995 viene inoltre nominato miglior difensore della stagione.

La sua maglia numero 55 è stata ritirata dai Nuggets il 29 ottobre 2016.[11]

Gli anni di Atlanta[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 1996 però Mutombo diventa free agent, poiché i Nuggets offrono un contratto non adatto allo status di una superstar quale è Mutombo. Il centro africano si accasa agli Atlanta Hawks, squadra formata da un gruppo promettente (Christian Laettner, Steve Smith e Mookie Blaylock) ed allenato da Lenny Wilkens. Mutombo va a dare il contributo difensivo che mancava per fare il salto di qualità. Insieme a questo gruppo, porta Atlanta a due stagioni consecutive da più di 50 vittorie (1996-97, 1997-98), al termine delle quali viene eletto nuovamente difensore dell'anno. Negli ultimi anni agli Hawks non arrivano più neanche alla qualificazione ai play-off, il che fa sì che Mutombo chieda il trasferimento.

La sua maglia numero 55 è stata ritirata dagli Hawks il 24 novembre 2015.[12]

L'approdo ai 76ers e la prima finale[modifica | modifica wikitesto]

All'All Star Game del 2001, Mutombo gioca una partita eccezionale da 22 rimbalzi e 3 stoppate e, insieme all'MVP di quella partita, Allen Iverson, trionfa sull'altra squadra. Larry Brown, all'epoca allenatore dei 76ers, che aveva allenato la squadra di Mutombo all'All-Star Game, chiede alla sua dirigenza di portare il centro a Filadelfia, appoggiato nella decisione dallo stesso Iverson. Pochi giorni dopo, alla scadenza del mercato, si concretizza così lo scambio che porta Mutombo alla corte di coach Brown, mandando Theo Ratliff, Toni Kukoč e Nazr Mohammed ad Atlanta. In quello scorcio di regular season che lo vede impegnato a Filadelfia, Mutombo si trova a suo agio, grazie al supporto non indifferente di Iverson. I 76ers concludono con 56 vittorie e il primo posto a est e Mutombo conquista il suo quarto premio come Defensive Player of the Year. Ai playoff, dopo aver impiegato 7 partite sia per battere i Toronto Raptors che per battere i Milwaukee Bucks, arriveranno in finale, contro i Los Angeles Lakers campioni in carica. In finale Mutombo deve vedersela forse con la miglior versione di Shaquille O'Neal. L'africano combatte con volontà, ma non può niente contro lo strapotere del centro dei Los Angeles Lakers che si portano a casa la finale per 4-1.

Mutombo con la maglia dei Philadelphia 76ers

New Jersey Nets e la seconda finale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un anno interlocutorio a Philadelphia, nell'estate 2002 Mutombo viene girato ai New Jersey Nets che, reduci da una finale contro i Lakers, vogliono qualcuno che possa quantomeno arginare O'Neal. Viene così mandato nel New Jersey in cambio di Keith Van Horn e Todd MacCulloch. Con i Nets, Mutombo torna in finale, ma questa volta contro i San Antonio Spurs che hanno in Tim Duncan un lungo troppo dinamico per Mutombo. L'africano gioca alcune buone partite, confrontandosi con un altro veterano come David Robinson, ma i Nets perdono 4-2.

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 2003 firma da free agent con i New York Knicks, dove gioca senza lasciare troppo il segno. L'anno dopo va agli Houston Rockets, dove fa da tutore e maestro dell'astro nascente cinese Yao Ming. Nel 2006-07, grazie all'infortunio della stella cinese, Mutombo parte titolare in 33 partite su 82, facendo registrare cifre record per un quarantenne nei rimbalzi e nelle stoppate; ma quello che sembrava l'anno buono per i Rockets si trasforma in una disfatta nel primo turno dei play-off, da cui escono sconfitti contro gli Utah Jazz.

Mutombo agli Houston Rockets

Mutombo pensa seriamente al ritiro, ma viene reingaggiato al minimo salariale, sempre da Houston, per il suo 17º anno di NBA, dove per la prima parte di stagione scende poche volte in campo; l'ennesimo infortunio del titolare Yao Ming fa risalire in cattedra il "vecchio leone d'Africa". Con l'assenza del cinese i Rockets perdono nuovamente contro gli Utah Jazz nel primo turno di play-off: nonostante ciò, tenendo anche conto delle quasi 42 primavere, Mutombo mette a referto delle buone cifre nelle partite in cui parte in quintetto (25 gare, 5 punti, 7 rimbalzi e più di una stoppata di media a partita).

Nel maggio 2008 dichiara di voler giocare ancora una stagione per il suo 18º anno tra i professionisti. Nel frattempo, voci di mercato lo accostano ai Boston Celtics, dove avrebbe potuto ricoprire il ruolo di cambio d'esperienza dei lunghi e avrebbe avuto la possibilità di vincere magari un titolo: queste voci vengono tuttavia smentite il 30 dicembre 2008 con l'ingaggio ufficiale da parte degli Houston Rockets. Con i texani conquista nuovamente la qualificazione ai play-off, disputando la serie del primo turno contro i Portland Trail Blazers: il 21 aprile 2009, durante il primo quarto di gara-2, il centro africano riporta un infortunio al ginocchio a seguito di uno scontro di gioco con Greg Oden. Poche ore più tardi Mutombo annuncia il ritiro dall'attività agonistica e la conclusione della sua lunga carriera[13], complice l'infortunio subito, anche se la decisione era nell'aria già da tempo. Qualche giorno dopo riceve il suo secondo J. Walter Kennedy Citizenship Award.[14]

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Mutombo che parla alla popolazione senegalese

Dikembe Mutombo Foundation[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 Mutombo ha fondato la Dikembe Mutombo Foundation per migliorare le condizioni di vita della Repubblica Democratica del Congo.[15]

Nel 1997, la Mutombo Foundation iniziò i piani per aprire un ospedale da 29 milioni di dollari e 300 posti letto nella periferia della sua città natale, Kinshasa. L'ospedale, aperto nel 2007, è stato chiamato Biamba Marie Mutombo Hospital, in onore della sua defunta madre, morta a causa di un ictus nel 1997.[16]

Nel 2020, la Mutombo Foundation ha iniziato la costruzione della Samuel Mutombo Institute of Science & Entrepreneurship, scuola che ricoprirà gli anni scolastici dalla materna alla fine dell'high school situata fuori dalla città di Mbuji-Mayi nella Repubblica Democratica del Congo. L'istituto prende il nome da suo padre, morto nel 2003, e sarà inaugurato nel 2021.[17][18]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

I suoi sforzi gli sono valsi il J. Walter Kennedy Citizenship Award della NBA nel 2001 e nel 2009. Per le sue azioni, nel 2000, è stato eletto come uno dei 20 vincitori dei President's Service Awards, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d'America per il volontariato.[19] Nel 2007, Mutombo è stato invitato al discorso sullo stato dell'Unione del presidente George W. Bush, che nel suo discorso l'ha definito "figlio del Congo".[20] Il 13 aprile 2011, la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health ha conferito a Mutombo il Goodermote Humanitarian Award per "i suoi sforzi per ridurre la poliomielite a livello globale e per il suo lavoro nel migliorare la salute delle popolazioni trascurate e svantaggiate nella Repubblica Democratica del Congo".[21] Negli anni, per il suo lavoro umanitario in Africa, Mutombo ha ricevuto numerose lauree honoris causa da college del calibro di Haverford College, State University of New York College e Georgetown University.[22][23][24]

Mutombo per Basketball Without Borders

Altri impegni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 diventa il primo ambasciatore globale della NBA, nominato dall'allora Commissario David Stern.[25][26]

Ha partecipato al programma NBA Basketball Without Borders, nel quale, insieme ad altri giocatori, ha girato l'Africa per spargere la conoscenza sul basket e migliorare le infrastrutture.[27][28]

Nel 2011, Mutombo e Sam Perkins, come inviati sportivi di SportsUnited si sono recati in Sudan del Sud, dove hanno condotto una serie di corsi sulla pallacanestro con 50 giovani e 36 allenatori. Ciò ha contribuito alla missione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America di rimuovere le barriere e creare un mondo in cui le persone con disabilità godano di una piena inclusione nella società.[29]

Mutombo è un sostenitore di lunga data dell'organizzazione di volontariato Special Olympics. Nel 2012 ne è diventato ambasciatore globale e nel 2013 membro del consiglio di amministrazione.[30]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
  PG Partite giocate   PT  Partite da titolare  MP  Minuti a partita
 TC%  Percentuale tiri dal campo a segno  3P%  Percentuale tiri da tre punti a segno  TL%  Percentuale tiri liberi a segno
 RP  Rimbalzi a partita  AP  Assist a partita  PRP  Palle rubate a partita
 SP  Stoppate a partita  PP  Punti a partita  Grassetto  Career high
* Primo nella lega

NCAA[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1988-1989 Georgetown Hoyas 33 - 11,3 70,7 - 47,9 3,3 0,2 0,3 2,7 3,9
1989-1990 Georgetown Hoyas 31 - 25,7 70,9 - 59,8 10,5 0,6 0,4 4,1 10,7
1990-1991 Georgetown Hoyas 32 - 34,1 58,6 - 70,3 12,2 1,6 0,6 4,7 15,2
Carriera 96 - 23,6 64,4 - 64,1 8,6 0,8 0,4 3,7 9,9

NBA[modifica | modifica wikitesto]

Regular season[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1991-1992 Denver Nuggets 71 71 38,3 49,3 - 64,2 12,3 2,2 0,6 3,0 16,6
1992-1993 Denver Nuggets 82 82 36,9 51,0 - 68,1 13,0 1,8 0,5 3,5 13,8
1993-1994 Denver Nuggets 82 82 34,8 56,9 0,0 58,3 11,8 1,5 0,7 4,1* 12,0
1994-1995 Denver Nuggets 82 82 37,8 55,6 - 65,4 12,5 1,4 0,5 3,9* 11,5
1995-1996 Denver Nuggets 74 74 36,7 49,9 0,0 69,5 11,8 1,5 0,5 4,5* 11,0
1996-1997 Atlanta Hawks 80 80 37,2 52,7 - 70,5 11,6 1,4 0,6 3,3 13,3
1997-1998 Atlanta Hawks 82 82 35,6 53,7 - 67,0 11,4 1,0 0,4 3,4 13,4
1998-1999 Atlanta Hawks 50 50 36,6 51,2 - 68,4 12,2 1,1 0,3 2,9 10,8
1999-2000 Atlanta Hawks 82 82 36,4 56,2 - 70,8 14,1* 1,3 0,3 3,3 11,5
2000-2001 Atlanta Hawks 49 49 35,0 47,7 - 69,5 14,1* 1,1 0,4 2,8 9,1
Philadelphia 76ers 26 26 33,7 49,5 - 75,9 12,4* 0,8 0,3 2,5 11,7
2001-2002 Philadelphia 76ers 80 80 36,3 50,1 - 76,4 10,8 1,0 0,4 2,4 11,5
2002-2003 N.J. Nets 24 16 21,4 37,4 - 72,7 6,4 0,8 0,2 1,5 5,8
2003-2004 N.Y. Knicks 65 56 23,0 47,8 - 68,1 6,7 0,4 0,3 1,9 5,6
2004-2005 Houston Rockets 80 2 15,2 49,8 - 74,1 5,3 0,1 0,2 1,3 4,0
2005-2006 Houston Rockets 64 23 14,9 52,6 - 75,8 4,8 0,1 0,3 0,9 2,6
2006-2007 Houston Rockets 75 33 17,2 55,6 - 69,0 6,5 0,2 0,3 1,0 3,1
2007-2008 Houston Rockets 39 25 15,9 53,8 - 71,1 5,1 0,1 0,3 1,2 3,0
2008-2009 Houston Rockets 9 2 10,7 38,5 - 66,7 3,7 0,0 0,0 1,2 1,8
Carriera 1196 997 30,8 51,8 0,0 68,4 10,3 1,0 0,4 2,8 9,8
All-Star 8 3 17,5 59,5 - 75,0 9,3 0,3 0,4 1,2 6,3

Play-off[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1994 Denver Nuggets 12 12 42,6 46,3 - 60,2 12,0 1,8 0,7 5,8* 13,3
1995 Denver Nuggets 3 3 28,0 60,0 - 66,7 6,3 0,3 0,0 2,3 6,0
1997 Atlanta Hawks 10 10 41,5 62,8* - 71,9 12,3 1,3 0,1 2,6 15,4
1998 Atlanta Hawks 4 4 34,0 45,8 - 62,5 12,8 0,3 0,3 2,3 8,0
1999 Atlanta Hawks 9 9 42,2 56,3 - 70,2 13,9* 1,2 0,6 2,6 12,6
2001 Philadelphia 76ers 23 23 42,7 49,0 0,0 77,7 13,7 0,7 0,7 3,1* 13,9
2002 Philadelphia 76ers 5 5 34,6 45,2 - 61,5 10,6 0,6 0,4 1,8 8,8
2003 N.J. Nets 10 0 11,5 46,7 - 100,0 2,7 0,6 0,3 0,9 1,8
2004 N.Y. Knicks 3 0 12,7 33,3 - 100,0 3,3 0,0 0,3 1,3 2,3
2005 Houston Rockets 7 0 14,4 54,5 - 76,9 5,0 0,3 0,3 1,0 3,1
2007 Houston Rockets 7 0 5,7 100,0 - 100,0 1,6 0,1 0,0 0,4 1,3
2008 Houston Rockets 6 6 20,5 61,5 - 63,6 6,5 0,3 0,2 1,8 3,8
2009 Houston Rockets 2 0 10,0 - - 0,0 4,5 0,0 0,5 1,0 0,0
Carriera 101 72 30,9 51,7 0,0 70,3 9,5 0,8 0,4 2,5 9,1

Massimi in carriera[modifica | modifica wikitesto]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

First Team: 1992
Second Team: 2001
Third Team: 1998, 2002
First Team: 1997, 1998, 2001
Second Team: 1995, 1999, 2002
1995, 1997, 1998, 2001

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Mutombo to be sworn in as American citizen, su ESPN.com, 9 marzo 2006. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  2. ^ (EN) Ben Donahue, The Life And Career Of Dikembe Mutombo (Story), su Basketball History, 2 novembre 2022. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  3. ^ Sky Sport, Tumore al cervello per Mutombo: la NBA è con lui, su sport.sky.it. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Andy Bailey, 100 Greatest Nicknames in NBA History, su Bleacher Report. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  5. ^ Dikembe Mutombo, il Re delle stoppate firmate col ditone: "Not in my house!", su Eurosport, 23 aprile 2020. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  6. ^ (EN) Will Starjacki, Dikembe Mutombo explains the origin of his famous finger wag move, su Basketball Network - Your daily dose of basketball. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  7. ^ (EN) Adam Chandler, Dikembe Mutombo and the Art of the Finger Wag, su The Atlantic, 12 settembre 2015. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  8. ^ (EN) Raahib Singh, $75 Million Dikembe Mutombo revealed how much his 'Finger-Wag' cost him, su The SportsRush, 17 settembre 2022. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  9. ^ (EN) Facebook, Twitter, Show more sharing options, Facebook, Twitter, LinkedIn, Email, Copy Link URLCopied!, Print, Georgetown Has an Impenetrable Wall With Mourning, Mutombo, su Los Angeles Times, 12 febbraio 1989. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  10. ^ (EN) Denver Nuggets Legendary Moments: 1994 upset of Seattle SuperSonics, su www.nba.com. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  11. ^ (EN) Nuggets retire Dikembe Mutombo's No. 55 jersey, su ESPN.com, 30 ottobre 2016. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  12. ^ (EN) Mutombo's No. 55 jersey retired by Atlanta, su ESPN.com, 25 novembre 2015. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  13. ^ (EN) Knee injury may end Mutombo's career, su espn.com, 22 aprile 2009. URL consultato il 19 giugno 2020.
  14. ^ (EN) NBA: Mutombo riceve il J. Walter Kennedy Citizenship Award Archiviato il 26 aprile 2009 in Internet Archive.
  15. ^ How a humanitarian turned NBA All-Star is changing healthcare in his homeland of the DRC, su TEDMED. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  16. ^ (EN) Dikembe Mutombo 'Blessed' 15 Years After Opening Congo Hospital, 1 Million Helped!, su TMZ. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  17. ^ (EN) Dikembe Mutombo’s Life After Basketball, su thehoya.com, 25 febbraio 2022. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  18. ^ (EN) Dikembe Mutombo Foundation, Groundbreaking Ceremony for Samuel Mutombo Institute of Science & Entrepreneurship, su Dikembe Mutombo Foundation, 17 agosto 2020. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  19. ^ (EN) Veronica, Today in Sports History: June 13, su Legends of Sport, 13 giugno 2021. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  20. ^ (EN) USA - Mutombo earns praise of President Bush, su FIBA.basketball. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  21. ^ (EN) Bloomberg School Awards Goodermote Humanitarian Award to Dikembe Mutombo | Johns Hopkins | Bloomberg School of Public Health, su publichealth.jhu.edu. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  22. ^ (EN) Ex-Sixer Mutombo to receive honorary degree, su RSN. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  23. ^ (EN) Maya A. Jones, Dikembe Mutombo receives humanitarian award from Harvard Medical School, su Andscape, 3 maggio 2017. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  24. ^ (EN) Pablo, Dikembe Mutombo, su Washington Adventist University, 29 luglio 2013. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  25. ^ (EN) Jeff Shull, David Stern Appoints Dikembe Mutombo Global Ambassador for the NBA, su Bleacher Report. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  26. ^ (EN) Marc J. Spears, ‘He is truly invaluable’: Dikembe Mutombo is still the NBA’s greatest ambassador for Africa, su Andscape, 16 marzo 2022. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  27. ^ Basketball Without Borders - NBA Global, su bwb.nba.com. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  28. ^ (EN) Marc J. Spears, Dikembe Mutombo helps grow the game in Africa, su Andscape, 2 agosto 2017. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  29. ^ Sam Perkins and Dikembe Mutombo Travel to South Sudan | Exchange Programs, su exchanges.state.gov. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  30. ^ (EN) Dikembe Mutombo, su SpecialOlympics.org. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  31. ^ Dikembe Mutombo - NBA Career Bests, su basketball.realgm.com. URL consultato il 17 giugno 2020.

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