Dizionario infernale

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Dizionario infernale
Titolo originaleDictionnaire Infernal
AutoreJacques Collin de Plancy
1ª ed. originale1818
1ª ed. italiana1895[1]
Generesaggio
Sottogenereoccultismo
Lingua originalefrancese

Il Dizionario infernale (Dictionnaire Infernal)[1] è un libro di demonologia, organizzato in gerarchie infernali. Fu scritto da Jacques Auguste Simon Collin de Plancy e pubblicato per la prima volta nel 1818.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal XV secolo, l'attenzione dei demonologi concentratasi dapprima solo sullo studio dei poteri del diavolo, si spostò sulle specifiche attività dei demoni. Le fonti cui questi autori facevano riferimento erano essenzialmente costituite da credenze popolari e da interpretazioni di teologi e anacoreti.

Una delle fonti più consultate era rappresentata dalla Pseudomonarchia daemonum di Johann Wier, medico olandese allievo del celebre mago ed alchimista Agrippa von Nettesheim, che passava in rassegna varie entità demoniache, descrivendone fattezze, peculiarità e poteri.

Proprio dall'opera di Weyer, Collin de Plancy trarrà numerosi spunti per il suo Dictionnaire Infernal.

L'opera si presenta come un repertorio curioso, ricco di aneddoti a metà fra storia e leggenda. Si tratta spesso di descrizioni che hanno del comico, ma che presentano tuttavia grande valore antropologico, in quanto mostrano in che modo la civiltà umana si sia rappresentata nel corso dei secoli creature e regni d'oltretomba, sabba e riti magici, bislacche credenze e simboli apotropaici, attraverso immagini desunte dalla mitologia, da culti arcaici od esotici e dalla semplice immaginazione.

Nel susseguirsi delle sue edizioni – dalla prima (Parigi, 1818) alla sesta e definitiva (Plon, 1863) – il libro ha subìto numerose modifiche sia riguardanti il contenuto sia inerenti alla sensibilità filosofica e religiosa dell'autore, dapprima sostenitore delle tesi illuministe, poi fervente cattolico. Probabilmente l'edizione più famosa è quella del 1863, nella quale furono accluse al testo delle illustrazioni tratte per lo più dai ritratti di demoni di Louis Breton e da Les diables de litographie, raccolta di tavole di demonologia scherzosa di Eugène-Modeste-Edmond Poidevin.

Molte di queste immagini furono poi utilizzate nell'edizione del libro The Lesser Key of Solomon di S. L. MacGregor Mathers, iniziato e Gran Maestro del sodalizio magico della Golden Dawn. Dedicatosi sin da giovanissimo alla filosofia e alle scienze occulte – pare infatti che da ragazzo facesse parte di una setta dedita al culto di Lucifero volta a promulgare scritti filosofici – de Plancy avrà in odio i valori tradizionali della gente semplice. Imbevuto di filosofia razionalistica, non credeva inizialmente in molte superstizioni.

L'opera, successivamente tradotta in lingua italiana da C.A. Valle, comincia con la frase:

«Nos praepotens Lucifer, juvante Satana, Belzebub, Leviathan, Elimi, atque Astaroth, hodie habemus acceptum pactum foederis Urbani Granderi qui nobis est, Factum in inferis inter consilia demonum. Sigilla posuere magister diabolus et daemones principes domini»

e si conclude con una corretta formula cancelleresca[2]:

«Factum in inferis inter consilia demonum. Sigilla posuere magister diabolus et daemones principes domini.»

In una recensione del 1822 era scritto:

«FR: Anecdotes du dix-neuvième siècle ou historiettes inédites, anedoctes récentes, traits et mots peu connus, aventures singulières, citations, rapprochements divers et pièces curieuses, pour servir à l'histoire des mœurs et de l'esprit du siècle où nous vivons comparé aux siècles passés»

«IT: Aneddoti del diciannovesimo secolo o storie, aneddoti recenti, particolarità ed alcuni termini conosciuti, avventure singolari, svariate citazioni, compilazioni e tratti interessanti, da impiegare per ricostruire la storia e la mentalità del secolo in cui viviamo, comparate ai secoli passati.»

Nel frontespizio dell'edizione del 1826 era scritto:

«FR : Dictionnaire infernal ou Bibliothèque Universelle sur les êtres, les personnages, les livres, les faits et les choses, qui tiennent aux apparitions, à la magie, au commerce de l'enfer, aux divinations, aux sciences secrètes, aux grimoires, aux prodiges, aux erreurs et aux préjugés, aux traditions et aux contes populaires, aux superstitions diverses, et généralement à toutes les croyances merveilleuses, surprenantes, mystérieuses et surnaturelles»

«IT :Dizionario e Libro Universale sulle credenze, i personaggi, i libri, le morti e le cause che portano alle manifestazioni e alla magia degli accordi con l'Inferno; divinazioni, scienze occulte, meraviglie, errori, pregiudizi, tradizioni, credenze popolari, superstizioni varie, e generalmente tutte le particolarità del meraviglioso, del sorprendente, del misterioso e delle credenze soprannaturali.»

Influenzato da Voltaire, Collin de Plancy non credeva inizialmente in molte superstizioni. Per esempio, il libro rassicura i suoi contemporanei sui tormenti dell'Inferno:

«Negare che dopo la morte ci siano tormenti o ricompense è negare l'esistenza di Dio; da quando Dio esiste, deve essere stato necessariamente così. Ma solo Dio conosce le pene inflitte ai colpevoli, o il posto che li conterrà. Tutte le catalogazioni fatte fino ad oggi sono solo frutto di una maggiore o minore immaginazione disordinata. I teologi devono lasciare che i poeti raffigurino l'Inferno e non cercare di spaventare la gente con descrizioni orribili e libri raccapriccianti (p. 164)[3]

Ma lo scetticismo di Collin de Plancy crebbe indistintamente con il passare degli anni. Dalla fine del 1830 divenne un cattolico convinto, con la costernazione dei suoi precedenti ammiratori. Egli abiurò e modificò il suo lavoro precedente e revisionò totalmente il suo Dictionnaire Infernal per renderlo conforme ai canoni della Chiesa Cattolica Romana. La sesta ed ultima edizione del 1863 risultò totalmente insipida rispetto alle altre. Contenente numerose citazioni, affermava costantemente l'esistenza dei demoni. Collin de Plancy terminò la sua carriera con una collaborazione con l'Abate Migne per completare un Dizionario delle scienza occulte od Enciclopedia Teologica, descritto da alcuni come un'opera che rispecchia l'autentica dottrina della Chiesa Cattolica[4][5].

Curioso è il fatto che gran parte delle opere del de Plancy sia stata composta nell'eremo norvegese di Sognefjorden dove a soli diciotto anni ebbe a ritirarsi in solitudine, dedicandosi all'attività letteraria: tra di esse, oltre al Dictionnaire Infernal, ricordiamo il Dizionario delle reliquie e delle immagini miracolose (1821). Mentre, dopo la conversione De Plancy terminò la sua carriera collaborando con l'Abate Migne alla stesura di un Dizionario delle scienze occulte od Enciclopedia Teologica, morendo di polmonite alla veneranda età di 95 anni nel 1887.

La sua profonda competenza nelle scienze occulte gli valse il plauso del mago inglese Aleister Crowley, che ebbe a definirlo “sommo filosofo del sapere proibito”. Nella ristampa della quarta edizione, edita in Italia nel 1969[6], si rammenta che il libro: «Potrà essere usato liberamente da due tipi di lettori: i timorati, per trovarvi notizie sugli spiriti infernali da evitare, i corrotti, per sapere come commerciare col demonio».[7]

Lista dei demoni descritti[modifica | modifica wikitesto]

  1. Aamon
  2. Abigor (conosciuto anche come Eligos)
  3. Abraxas-Abracas
  4. Adramelech
  5. Aguares
  6. Alastor
  7. Alocer
  8. Amduscias
  9. Andras
  10. Asmodeo
  11. Astaroth
  12. Azazel
  13. Bael
  14. Balan
  15. Barbatos
  16. Behemoth
  17. Belphegor
  18. Belzebù
  19. Berith
  20. Bhairava-Beyrevra
  21. Buer
  22. Caacrinolaas
  23. Cali
  24. Caym
  25. Cerbero
  26. Deimos
  27. Eurynome
  28. Flaga
  29. Flavros
  30. Forcas
  31. Furfur
  32. Ganga (noto anche come Gramma)
  33. Garuḍa
  34. Gomory
  35. Haborym
  36. Ipes
  37. Lamia
  38. Lechies
  39. Leonard
  40. Lucifer
  41. Malphas
  42. Mammon
  43. Marchosias
  44. Melchom
  45. Moloch
  46. Nickar
  47. Nybbas
  48. Orobas
  49. Paimon
  50. Picollus
  51. Pruflas/Busas
  52. Rahovart
  53. Ribesal
  54. Ronwe
  55. Scox
  56. Stolas
  57. Tap
  58. Torngarsuk
  59. Ukobach
  60. Volac
  61. Wall
  62. Xaphan
  63. Yan-gant-y-tan
  64. Zaebos

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Jacques-Albin-Simon Collin de Plancy, Dictionnaire Infernal, Parigi, P. Mongie, 1818.
  • Jacques-Albin-Simon Collin de Plancy, Dizionario infernale, Milano, Editoriale Jouvence, 2022. Edizione non integrale, 246 pagine.
  • Jacques-Albin-Simon Collin de Plancy, Dizionario infernale, Pavia, Xenia Edizioni, 2022. Edizione integrale, 960 pagine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Catalogo SBN, su sbn.it. URL consultato il 27-10-2011.
  2. ^ Recensione dettagliata dell'opera[collegamento interrotto]
  3. ^ XLII/KWS 37/Dictionnaire infernal Archiviato il 5 febbraio 2012 in Internet Archive.
  4. ^ Dictionnaire infernal - Chroniques Livre, Webzine metal extreme La Horde Noire, su lahordenoire.free.fr. URL consultato il 6 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2011).
  5. ^ Exorcisme catholique
  6. ^ J. Collin De Plancy, Dizionario infernale: repertorio universale degli esseri, dei personaggi, dei libri, dei fatti e delle cose che riguardano gli spiriti, i demoni, le streghe, il commercio con l'inferno, le divinazioni, i malefici, la cabala e le altre scienze occulte, approvato da monsignore l'arcivescovo di Parigi, scelta e traduzione a cura di Luigi Balestrazzi, Milano, Bompiani, 1969.
  7. ^ Giovanni Balducci, Le Dictionnaire infernal: una curiosa operetta del XIX secolo

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