Desireless (cantante)

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Desireless
Desireless nel 2013
NazionalitàBandiera della Francia Francia
GenerePop
Synth pop
Periodo di attività musicale1984 – in attività
StrumentoVoce
EtichettaSony Music
FGL
Autoproduzione
Sito ufficiale

Desireless, pseudonimo di Claudie Fritsch-Mentrop (Parigi, 25 dicembre 1952), è una cantante francese prevalentemente di genere synthpop, in attività dal 1984, e famosa soprattutto per il brano Voyage, voyage del 1986.

Il nome d'arte “Desireless” (in inglese: “senza desideri”) si ispira ad un aspetto delle filosofie spirituali orientali che la cantante conobbe dopo un viaggio in India nel 1980[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Parigi presso una famiglia agiata, nella sua infanzia visse spesso anche nella casa al mare di Le Treport, in Normandia. Terminata la scuola primaria, nel 1970 prese lezioni di moda allo "Studio Berçot", lanciando anche una collezione.
Nel 1978 cominciò ad interessarsi di filosofie orientali, che portarono ad un viaggio in India nel 1980. Queste esperienze la colpirono a tal punto che influenzarono molte sue scelte future. In particolare, ritornata in Francia, si interessò alla musica e, affinando le sue capacità canore, cominciò a collaborare con alcuni cantautori, come il Duo-Bipoux Kramer, quindi con Jean-Michel Rivat, Joe Dassin, Alain Chamfort, Michel Delpech. Con loro, nel 1983 creò il gruppo "Air 89", rinominato poi solo "Air", pubblicando due singoli, Cherchez l’amour fou, uscito nel 1984 e, con François Tabah[2], "Qui peut savoir" (1986).

Sempre nel 1986, insieme a Jean-Michel Rivat, ispirata dalla spiritualità induista di Gopala-Krishna, produsse il singolo Voyage, voyage, brano uscito con la firma "Desireless", un nome sempre ispirato dagli stili di vita delle filosofie orientali. Il brano arrivò immediatamente al primo posto nelle classifiche di 12 Paesi, tra il 1987 e il 1988[1], e fu inserito anche nel suo primo album, François, pubblicato poi nel 1989. Agli inizi della sua carriera, anche per via del suo look androgino, girò l'ipotesi che Claudie fosse di orientamento sessuale lesbico, fatto poi smentito anni più tardi[3]. In realtà, nel 1989 Claudie si sposò con François Mentrop e, dalla relazione nacque Lili, nell'aprile 1990.

Dopo Voyage Voyage[modifica | modifica wikitesto]

Il ritorno di Claudie "Desireless" sulle scene musicali avvenne nel 1994, quando, dopo un lavoro col tastierista Charles France, tornò con l'album "I Love You". Nello stesso periodo decise di trasferirsi nella natura, nel paese di Buis-les-Baronnies (regione Alvernia-Rodano-Alpi). All'inizio del nuovo millennio, la cantante, abbandonato il dark look, ora con un aspetto a testa quasi rasata ed ampie tuniche colorate, iniziò a occuparsi anche di danza elettronica ("La Vie est belle"), seguito poi da un tour musicale synthpop in Estonia (2003), e che la rese popolare anche in Russia, ancora seguito da un tour europeo.

L'enorme successo la portò, nel 2004, a realizzare, da sola, l'uscita di un mini-album, "Un brin de paille", mentre nel 2005 uscì "Le Petit Bisou". L'anno dopo partecipò alla tournée di RFM (Radio FM) Party 80, una rassegna musicale francese.

Lavori più recenti furono "Human Experience" del 2011, prodotto con Alec Mansion, e l'EP "Operation Of The Sun" (2012) o "OOTS", che è anche il nome d'arte del musicista francese Antoine Aureche, con il quale collaborerà negli anni successivi per avere l'etichetta indipendente.

Nel 2014 uscì con "Un seul peuple", mentre nel 2015 l'album "Guillaume", dedicato a Guillaume Apollinaire e che verrà portato anche a teatro.

Nel 2018 uscì l'album "Un autre espace".

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
  2. ^ Desireless, su last.fm. URL consultato il 20 marzo 2020.
  3. ^ Abbiamo intervistato Desireless, la perla rara del synth-pop, su supereva.it. URL consultato il 20 marzo 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN107457056 · ISNI (EN0000 0001 1479 6060 · Europeana agent/base/83092 · LCCN (ENno2010030294 · GND (DE134567315 · BNF (FRcb139257778 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2010030294