David de la Cruz

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David de la Cruz
David de la Cruz al Kampioenschap van Vlaanderen 2015
Nazionalità Bandiera della Spagna Spagna
Altezza 182 cm
Peso 66 kg
Ciclismo
Specialità Strada
Squadra Q36.5
Carriera
Squadre di club
2010-2012Caja Rural
2013-2014NetApp
2015-2016Etixx-Quick Step
2017Quick-Step
2018-2019Sky
2019Ineos
2020-2021UAE Emirates
2022-2023Astana
2024-Q36.5
Nazionale
2016-Bandiera della Spagna Spagna
Statistiche aggiornate al 1° gennaio 2024

David de la Cruz Melgarejo (Sabadell, 6 maggio 1989) è un ciclista su strada spagnolo che corre per la Q36.5 Pro Cycling Team. Professionista dal 2012, ha vinto una tappa alla Vuelta a España 2016.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Passa professionista nel 2012 con la Caja Rural, mostrando subito buone doti per le brevi corse a tappe: si piazza quarto alla Vuelta Castilla y Leon, secondo alla Vuelta Asturias Julio Alvarez Mendo e quinto al Giro del Portogallo dove conquista anche la classifica di miglior giovane. Viene così notato dal Team NetApp, che lo ingaggia per il biennio 2013/2014, stagioni nelle quali non va al di là di un decimo posto finale al Giro di California; partecipa anche al suo primo grande giro, la Vuelta a España 2013, ritirandosi nel corso della tredicesima tappa.[1]

Si accasa quindi presso la Etixx-Quick Step. Nel 2015 debutta al Giro d'Italia; riesce a entrare nella fuga giusta alla 18ª tappa, che si conclude a Verbania dopo la scalata al monte Ologno, ma non riesce a tenere il ritmo di Philippe Gilbert, vincitore di giornata, e si piazza sesto a 1'01".[2] Nel 2016 ottiene la prima vittoria da professionista: si impone infatti nella settima tappa della Vuelta a Espana, che si conclude in salita sull'Alto del Naranco, staccando i compagni di fuga e conquistando la maglia di capoclassifica.[3] Nella tappa successiva, che si conclude ai Lagos de Covadonga, non riesce a tenere il ritmo di Nairo Quintana e cede il primato. Nelle tappe successive si classifica sempre a ridosso dei migliori e pertanto conclude al settimo posto della classifica finale, a 11'18" da Quintana.

Nel 2017 vince l'ultima tappa della Parigi-Nizza in una volata a due su Alberto Contador.[4] Il successo priva, di fatto, Contador degli abbuoni che gli avrebbero permesso di vincere la classifica finale della corsa francese. Partecipa poi alla Vuelta al País Vasco dove vince la terza tappa, collinare, che si conclude a San Sebastián: nell'occasione scatta sull'ultimo gran premio e riesce a mantenere 3" di vantaggio sul gruppo dei migliori, regolato da Michał Kwiatkowski; conquista così anche la maglia di leader, che tiene per due giorni.[5] Disputa la Vuelta a España con ambizioni di classifica. Dopo essere arrivato secondo alle spalle di Vincenzo Nibali sul traguardo della terza frazione ed aver sfiorato la maglia di leader grazie agli abbuoni perde progressivamente terreno dai migliori. Al via della penultima tappa si trova così undicesimo in classifica. Attacca nel corso della discesa che precede l'Angliru ma, a causa di una caduta, è costretto a ritirarsi dalla gara.[6]

Nel 2018 si impone nella cronometro individuale della Vuelta a Andalucía e, come l'anno precedente, nell'ultima tappa della Parigi-Nizza. Chiude la prima parte di stagione aiutando il capitano Chris Froome a vincere il Giro d'Italia. Prende il via della Vuelta e España come co-capitano, assieme a Michał Kwiatkowski, della propria squadra.[7]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

  • 2016 (Etixx-Quick Step, una vittoria)
9ª tappa Vuelta a España (Cistierna > Oviedo/Alto del Naranco)
  • 2017 (Quick-Step Floors, due vittorie)
8ª tappa Parigi-Nizza (Nizza > Nizza)
3ª tappa Vuelta al País Vasco (Vitoria-Gasteiz > San Sebastián)
  • 2018 (Team Sky, due vittorie)
5ª tappa Vuelta a Andalucía (Barbate, cronometro)
8ª tappa Parigi-Nizza (Nizza > Nizza)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Classifica giovani Volta a Portugal
  • 2020 (UAE Team Emirates)
Classifica montagna Critérium du Dauphiné

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

2015: 34º
2016: non partito (16ª tappa)
2018: 56º
2022: ritirato (20ª tappa)
2014: ritirato (12ª tappa)
2020: 72º
2023: ritirato (12ª tappa)
2013: ritirato (13ª tappa)
2015: non partito (6ª tappa)
2016: 7º
2017: ritirato (20ª tappa)
2018: 15º
2019: 66º
2020: 7º
2021: 7º
2023: non partito (16ª tappa)

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

2014: ritirato
2014: 51º
2016: 58º
2017: 60º
2019: 67º
2021: ritirato
2022: 98º
2023: ritirato
2014: 65º
2016: 61º
2018: 63º
2022: ritirato

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Doha 2016 - In linea Elite: ritirato
Bergen 2017 - In linea Elite: 70º
Innsbruck 2018 - In linea Elite: 44º
Imola 2020 - In linea Elite: ritirato

Competizioni europee[modifica | modifica wikitesto]

Plumelec 2016 - In linea Elite: 34º

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ procyclingstats.com, http://www.procyclingstats.com/race/Vuelta_a_Espana_2013_Stage_13_Castelldefels.
  2. ^ procyclingstats.com, http://www.procyclingstats.com/race/Giro_Italia_2015_Stage_18_Verbania.
  3. ^ procyclingstats.com, http://www.procyclingstats.com/race/Vuelta_a_Espana_2016_Stage_9.
  4. ^ procyclingstats.com, http://www.procyclingstats.com/race/Paris-Nice_2017_Stage_8.
  5. ^ procyclingstats.com, http://www.procyclingstats.com/race/Vuelta_al_Pais_Vasco_2017_Stage_3.
  6. ^ Vuelta a Espana: Contador conquers the Angliru, su cyclingnews.com. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2016).
  7. ^ De la Cruz believes Vuelta a Espana title is anybody's to win or lose, su cyclingnews.com. URL consultato il 4 settembre 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]