Robert Silverberg

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Robert Silverberg a Glasgow, 2005

Robert Silverberg (New York, 15 gennaio 1935) è uno scrittore di fantascienza, curatore editoriale e sceneggiatore statunitense, ripetutamente vincitore, tra gli altri riconoscimenti, dei premi Hugo e Nebula.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Silverberg fu sin dall'infanzia un vorace lettore e cominciò a scrivere per riviste fantascientifiche dall'adolescenza. Studiò alla Columbia University, continuando a scrivere fantascienza. Esordisce nel 1954 con il racconto Gorgon Planet, pubblicato sulla rivista scozzese Nebula.[1] Il primo romanzo pubblicato, nel 1955, fu un libro per ragazzi, La pattuglia dello spazio (Revolt on Alpha C). L'anno seguente vinse il suo primo premio Hugo, in qualità di "migliore scrittore esordiente" e facendosi così conoscere come una delle giovani promesse della letteratura fantascientifica. Per sua ammissione, nei quattro anni successivi scrisse un milione di parole all'anno per il mercato fantascientifico. Nel 1959 quello stesso mercato crollò e Silverberg si riciclò in altri campi, dai racconti storici alla pornografia soft.

Nella metà degli anni sessanta gli scrittori di fantascienza cominciarono ad avere ambizioni letterarie maggiori. Frederik Pohl, editore di tre riviste fantascientifiche, offrì carta bianca a Silverberg, purché avesse scritto per lui. Così l'autore tornò alla fantascienza, approfondendo lo studio del suo primo amore letterario.

I libri che scrisse in questo periodo sono considerati dai critici lontani anni luce dai suoi primi lavori. Già da Violare il cielo (To Open the Sky, 1967), una serie di racconti in cui una nuova religione aiuta le persone a raggiungere le stelle, la differenza fu sostanziale. Mutazione (Downward to the Earth, 1970) fu probabilmente il primo libro fantascientifico post coloniale, in cui si sentiva l'eco di Joseph Conrad. Fra gli altri lavori del periodo non possiamo dimenticare Vertice di immortali (To Live Again, 1969), in cui le personalità dei morti possono essere trasferite; Monade 116 (The World Inside, 1971), uno sguardo su un futuro sovraffollato; e Morire dentro (Dying Inside, 1972), un racconto su di un telepate che perde i suoi poteri.

Alla guida della SFWA 1967 - 1968[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: The Science Fiction Hall of Fame Volume 1 § Storia.

Dopo la creazione della Science Fiction Writers of America (SFWA),[2] il segretario-tesoriere del gruppo, Lloyd Biggle Jr., suggerì la creazione di un premio, che sarebbe stato finanziato da un'antologia annuale.[3] A differenza del pre-esistente Premio Hugo, i premi Nebula sarebbero stati selezionati dai professionisti che erano membri del gruppo.[4] Nel 1966 durante il primo evento della SFWA Nebula Conference, il 1966 Nebula Award Weekend, furono annunciati i primi vincitori.[5][6][7]

La modesta quota annuale d'iscrizione non era abbastanza per compensare i bisogni dell'organizzazione. Già esperto di antologia, Damon Knight si avvicinò alla Doubleday per mettere insieme un'antologia con le opere nominate per quell'anno: pubblicato nel 1966, Nebula Award Stories 1965 presentava i vincitori del 1966 e molti dei candidati.[3]

Nel 1967, Knight abbandonò il suo ruolo di leader in SFWA, continuando la sua carriera con la serie di antologie Orbit.[8] L'autore Robert Silverberg lo sostituì,[9][10] supervisionando un'organizzazione che ora comprendeva 300 membri. La minima quota associativa di SFWA ha causato al gruppo problemi finanziari continui, e in risposta, Silverberg ha contattato l'allora editore di fantascienza della Doubleday, Larry Ashmead, e ha presentato una seconda antologia. Questo libro raccoglierà storie importanti pubblicate prima dell'inizio dei Nebula Awards.[11][12]

L'idea interessava Ashmead, che offriva un considerevole anticipo di 3000 $ (quasi 29000 $ nel 2013). La metà andrebbe agli autori, con un quarto designato per la tesoreria della SFWA e un altro quarto per Silverberg, che guidò il progetto. Nel numero di dicembre 1967 sul The SFWA Bulletin, Silverberg ha lanciato un appello per le storie: " Le candidature saranno aperte durante tutto il 1968 per l'antologia SFWA delle classiche storie di fantascienza, che verranno pubblicate l'anno prossimo da Doubleday. Le storie da includere non dovrebbero essere più lunghe di 15.000 parole e devono essere state pubblicate entro il 31 dicembre 1964. I membri possono suggerire qualsiasi numero di storie per l'inclusione, ma non devono nominare il proprio lavoro.Il titolo provvisorio del libro è "Science fiction hall of fame". Speriamo di migliorarlo prima della pubblicazione, e i suggerimenti per un nuovo nome saranno ricevuti con gratitudine ".[11][12]

Le nomination si sono riversate nel corso dell'anno successivo, e Silverberg alla fine ha raccolto un elenco di 132 racconti di 76 autori diversi, la prima storia nominata fu The Eternal Man di D. D. Sharp del 1929.[13] Silverberg raccolse le storie in un ballottaggio e definì agli iscritti di SFWA con una scadenza. I membri sono stati incaricati di selezionare 10 storie dalla lista (non più di una storia per autore) assicurandosi di tenere in mente la prospettiva storica. Silverberg sperava che le disposizioni avrebbero aiutato a mettere insieme un'antologia che dimostrasse l'evoluzione del genere.[11][12][14]

Premi letterari[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

(elenco parziale, redatto a partire da quelli editi in italiano)

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Serie di Majipoor[modifica | modifica wikitesto]

Altri romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Antologie personali[modifica | modifica wikitesto]

  • Buone notizie dal Vaticano (antologia di soli racconti di Silverberg), Oscar Fantascienza n.1 (917), Mondadori, 1979. Contiene i racconti:
    • Buone notizie dal Vaticano (Good News from Vatican, 1971); edito in precedenza nell'antologia Buone notizie dal Vaticano, Urania n. 623, 1973
    • Quando andammo a vedere la fine del mondo (When We Went to See the End of the World, 1972); edito in precedenza in Buone notizie dal Vaticano, Urania n. 623, 1973
    • Il guardiano della muraglia (By the Seawall, 1967)
    • La notte di fuoco (The King of the Golden River, 1967)
    • Il vicino (Neighbor, 1964)
    • Il marchio dell'invisibile (To See the Invisible Man, 1963)
    • L'inferno com'è? (The Nature of the Place, 1963)
    • La sposa n° 91 (Bride Ninety-One, 1967)
    • Cetaceo innamorato (Ishmael in Love, 1970)
    • Giù nel paleozoico (Hawksbill Station, 1967)
  • Occhi dal futuro (The Conglomeroid Cocktail Party, 1984), Urania n. 1086, 1988. Contiene i racconti:
    • Oltre il termine (The Far Side of the Bell-Shaped Curve, 1982)
    • Il papa degli scimpanzé (The Pope of the Chimps, 1982)
    • Lo scambio (The Changeling, 1982)
    • L'uomo che volava nel tempo (The Man Who Floated in Time, 1982)
    • Il palazzo a mezzanotte (The Palace at Midnight, 1981)
    • Mille passi lungo la via Dolorosa (A Thousand Paces Along the Via Dolorosa, 1981)
    • Al party dei conglomeroidi (At the Conglomeroid Cocktail Party, 1982)
    • Nostra signora dei Sauropodi (Our Lady of the Sauropods, 1980)
    • Gianni (Gianni, 1982)
    • Il guaio di Sempoanga (The Trouble with Sempoanga)
    • Come si passa il tempo a Pelpel (How They Pass the Time in Pelpel, 1984)
    • Aspettando il terremoto (Waiting for the Earthquake, 1981)
    • Non sono fratelli (Not Our Brother, 1982)
    • Nel bar (Racconto breve, The Regulars, 1981)
    • L'amante di Jennifer (Jennifer's Lover, 1982)
    • Il tempo ritrovato (Needle in a Timestack, 1983)

Altre antologie[modifica | modifica wikitesto]

(antologie di autori vari in cui compaiono storie di Silverberg)

  • Metà R, Metà S, Urania n. 517, 1969 - contenente i racconti:
    • La notte di fuoco (King of the Golden World, 1967)
    • Psicorobot (Going Down Smooth, 1968)
    • Soltanto alberi (The Fangs of the Trees, 1968)
  • Buone notizie dal Vaticano, Urania n. 623, 1973 - contenente i racconti:
    • Buone notizie dal Vaticano (Good News from Vatican, 1971)
    • Quando andammo a vedere la fine del mondo (When We Went to See the End of the World, 1972)
  • Tre viaggi nello spazio-tempo (Three Trips in Time and Space, 1992), Urania n. 1204 - contenente:
    • Tebe dalle cento porte (Thebes of the Hundred Gates, 1991; romanzo breve)
    • Viaggio verso casa (Homefaring, 1983; racconto lungo)
    • Creati per le tenebre (We Are for the Dark, 1988; romanzo breve)
  • Legends (Legends: Short Novels by the Masters of Modern Fantasy, 1998), Sperling & Kupfer, 2001, 2002 (2 volumi). ISBN 8820032007. A cura di R. Silverberg. Il vol. 1 contiene il romanzo breve Il settimo santuario (The Seventh Shrine, 1998)

Altri racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • L'uomo che non sapeva dimenticare (The Man Who Never Forgot, 1957); come L'uomo che non dimenticava mai ne I mutanti, Grandi Opere Nord n.9, Editrice Nord, 1983 ; come L'uomo che non sapeva dimenticare in Hallucination Orbit, Albatros, Editori Riuniti, 1985
  • Zona clonazione (The clone zone) traduzione Dafne Munro, Palermo, Urban Apnea Edizioni, 2017

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Robert Silverberg, Invasori Terrestri, Milano, Editrice Nord, 1983, Introduzione, ISBN non esistente.
  2. ^ (EN) SFWA and Independent Writers, Part One: History of the Organization, su sfwa.org. URL consultato il 3 aprile 2019.
  3. ^ a b (EN) Isfdb - Nebula Award Stories 1965, su isfdb.org. URL consultato il 3 aprile 2019.
  4. ^ (EN) Nebula Award, Overview thread, su Science Fiction Awards Database. URL consultato il 5 aprile 2019.
  5. ^ (EN) Isfdb - Best Novel Nebula Award 1966, su isfdb.org. URL consultato il 26 marzo 2019.
  6. ^ (EN) Nebula Awards Best Novel 1966, su nebulas.sfwa.org. URL consultato il 26 marzo 2019.
  7. ^ (EN) Sfadb - Nebula Awards Best Novel 1966, su sfadb.com. URL consultato il 26 marzo 2019.
  8. ^ (EN) Isfdb - Series: Orbit, su isfdb.org. URL consultato il 30 aprile 2019.
  9. ^ (EN) Presidents of SFWA, su sfwriter.com. URL consultato il 30 aprile 2019.
  10. ^ (EN) Prior SFWA Board & Officers - All Past Officers and Selected Other Positions, su sfwa.org. URL consultato il 30 aprile 2019.
  11. ^ a b c (EN) Andrew Liptak, SFWA and the 'Science Fiction Hall of Fame' Anthologies, su kirkusreviews.com, 8 maggio 2014. URL consultato il 28 aprile 2019.
  12. ^ a b c (EN) Andrew Liptak, Interview with Robert Silverberg about the Science Fiction Hall of Fame anthology, su andrewliptak.com, 9 maggio 2014. URL consultato il 30 aprile 2019.
  13. ^ (EN) Drury Dubose Sharp, The Eternal Man by D. D. Sharp, Science Wonder Stories, New York: Stellar Publishing Corporation, agosto 1929. URL consultato il 29 aprile 2019.
  14. ^ (EN) John Klima, The Ten Most Influential Science Fiction & Fantasy Anthologies/Anthology Series, su tor.com, 10 marzo 2009. URL consultato il 30 aprile 2019.
  15. ^ 1981 Award Winners & Nominees | Science Fiction, Fantasy & Horror Books by Award | WWEnd, su worldswithoutend.com. URL consultato il 13 ottobre 2011.
  16. ^ The Sorcerer's Apprentice by Robert Silverberg
  17. ^ Il volume Robert Silverberg, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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