Daniele Capezzone

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Daniele Capezzone
Daniele Capezzone nel 2013

Portavoce del Popolo delle Libertà
Durata mandato9 aprile 2009 –
16 novembre 2013
PredecessoreCarica creata
SuccessoreCarica cessata

Portavoce di Forza Italia
Durata mandato13 maggio 2008 –
27 marzo 2009
PredecessoreElisabetta Gardini
SuccessoreCarica cessata

Segretario dei Radicali Italiani
Durata mandato14 luglio 2001 –
5 novembre 2006
PredecessoreCarica creata
SuccessoreRita Bernardini

Presidente della 6ª Commissione Finanze della Camera dei deputati
Durata mandato7 maggio 2013 –
20 luglio 2015
PredecessoreGianfranco Conte
SuccessoreMaurizio Bernardo

Presidente della 10ª Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati
Durata mandato6 giugno 2006 –
7 novembre 2007
PredecessoreBruno Tabacci
SuccessoreMaurizio Turco

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008

Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXV, XVII
Gruppo
parlamentare
XV:
- Socialisti e Radicali-RnP (fino al 07/11/2007)
- Misto/NI (dal 07/11/2007)
XVII:
- Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente (fino al 19/11/2015)
- Misto/DI (dal 19/11/2015)
CoalizioneXV: L'Unione
XVII: Centro-destra 2013
CircoscrizioneXV: Sicilia 1
XVII: Piemonte 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPR (1993-2007)
RI (2001-2007)
Ind. (2007-2008)
FI (2008-2009)
PdL (2009-2013)
FI (2013-2015)
CoR (2015-2017)
DI (2017-2018)
Titolo di studioDiploma di liceo classico
Professionegiornalista, saggista e opinionista

Daniele Capezzone (Roma, 8 settembre 1972) è un giornalista, saggista, opinionista ed ex politico italiano, ex segretario di Radicali italiani poi portavoce della prima Forza Italia e de Il Popolo della Libertà. Dal 7 settembre 2023 è direttore editoriale del quotidiano Libero.

In precedenza fu segretario dei Radicali Italiani (2001-2006) e deputato nella XV legislatura (2006-2008) per la componente radicale della Rosa nel Pugno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Felice Capezzone e Anna Gambini, frequenta il liceo classico presso il Collegio San Giuseppe, tenuto dai fratelli delle scuole cristiane, dove si diploma nel 1990. Si iscrive poi alla facoltà di giurisprudenza presso l'Università LUISS Guido Carli di Roma, che però abbandona nel 1997 dopo essere entrato in politica[1]. Nel 1997 svolge il servizio civile a Roma presso Legambiente.[senza fonte]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Partito Radicale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 prende la tessera del Partito Radicale, mentre il 1º gennaio 1998 partecipa alla sua prima manifestazione organizzata dai radicali, dove conosce lo storico leader Marco Pannella[1]. Inizia a frequentare assiduamente la sede di partito, diventando responsabile per l'informazione dei radicali.[2] Il 15 luglio 2001 viene eletto segretario del neo-costituito movimento dei Radicali Italiani.[3]

Fra il 2002 e il 2004 Capezzone intraprende assieme a Pannella, Rita Bernardini e Sergio D'Elia vari scioperi della fame per sollecitare l'approvazione di un provvedimento che risolva la situazione di sovraffollamento carcerario[4]. Fra il 2004 e il 2005 si spende in prima persona per i referendum parzialmente abrogativi della legge 40/2004 in tema di procreazione medicalmente assistita. Nel luglio 2004 insieme a Bernardini pone in atto un altro sciopero della fame per ottenere che si aprisse un contraddittorio pubblico sulle reti Rai.[5]

Deputato per la Rosa nel Pugno[modifica | modifica wikitesto]

Capezzone con Emma Bonino alla fondazione della lista elettorale Rosa nel Pugno nel 2005.

Nel novembre 2005 viene rieletto per la quarta volta segretario dei Radicali Italiani e gestisce, per parte radicale, la collaborazione con i Socialisti Democratici Italiani per la costituzione della Rosa nel Pugno, nuovo soggetto politico di area liberalsocialista. Candidatosi alle Politiche 2006 nella coalizione di centro-sinistra de L'Unione, Capezzone viene eletto nelle file della RnP alla Camera dei deputati nella circoscrizione elettorale Sicilia I. Il 6 giugno 2006 viene eletto presidente della X Commissione Permanente - Attività Produttive, Commercio e Turismo, carica che ricoprirà fino al 7 novembre 2007; è stato il primo parlamentare radicale ad assumere la carica di presidente di una Commissione parlamentare.[6]

All'interno della Rosa nel Pugno, Capezzone si differenzia progressivamente dalle posizioni di Pannella, cercando di spostare l'attenzione del soggetto dai diritti civili alle libertà economiche. Pannella gli rimprovera di agire per la propria visibilità personale e di tenere un atteggiamento troppo critico nei confronti del governo Prodi II cui il partito prende parte[7][8]. Capezzone non si ricandida a segretario di Radicali Italiani e gli succede Rita Bernardini; il Congresso del partito adotta una mozione Capezzone-Bernardini che impegna i Radicali Italiani a sollecitare il Governo Prodi II a intraprendere le auspicate riforme economico-sociali e per i diritti civili.[9]

Tra i vari progetti di legge di cui è primo firmatario o co-firmatario,[10] risaltano il provvedimento per la concessione di amnistia e indulto (successivamente è stato approvato il solo indulto)[11] e per il progetto di legge "Sette giorni per aprire un'impresa",[12] volta a snellire le pratiche burocratiche necessarie per l'inizio di un'attività imprenditoriale.[13] Il 25 gennaio 2007 Capezzone avvia uno sciopero della fame[14] per sollecitare gli organi competenti a pronunciarsi in merito ai ricorsi sull'attribuzione di otto seggi contestati al Senato della Repubblica.[15] Lo sciopero, proseguito ininterrottamente per quaranta giorni e a cui hanno progressivamente aderito centinaia di persone,[16] è stato sospeso il 7 marzo 2007, a seguito della decisione della giunta per le elezioni del Senato di procrastinare ulteriormente la soluzione della vicenda.[17]

In seguito alla crisi del Governo Prodi II e al rinvio del governo stesso alle Camere per i relativi voti di fiducia, il 25 febbraio 2007 Capezzone annuncia la sua astensione, contestando l'operato de L'Unione e aggiungendo che «solo la grande stima umana e politica che ho per Emma Bonino come membro del governo, fa sì che io non mi spinga oltre».[18][19] Successivamente alla sua fuoriuscita dai Radicali Italiani, il 7 novembre 2007 Capezzone si dimette da Presidente della X Commissione permanente della Camera[20] e comunica di lasciare contestualmente il gruppo parlamentare della Rosa nel Pugno per aderire al Gruppo misto.[21]

I volenterosi e Decidere.net[modifica | modifica wikitesto]

Nell'autunno 2006 Capezzone, assieme a vari altri parlamentari (Bruno Tabacci, Nicola Rossi, Paolo Messa e Antonio Polito) organizza la "Tavola dei volenterosi", un network parlamentare trasversale per l'innovazione e le riforme economiche e sociali.[22] Il Manifesto dei Volenterosi, lanciato assieme a diversi intellettuali (Francesco Giavazzi, Alberto Alesina, Franco Debenedetti, Giuliano da Empoli) presenta un appello per la modernizzazione del paese sulla base dei principi di merito e concorrenza.[23][24] Inoltre Capezzone diventa membro del Comitato promotore per i referendum parzialmente abrogativi sulla legge elettorale vigente.[25] Infine a febbraio 2007 Capezzone annuncia l'astensione sul voto di fiducia al Governo Prodi II.[26]

Le tre mosse politiche mettono Capezzone in rotta con le posizioni di Radicali Italiani[27][28][29] Tra maggio e giugno 2007, a seguito di uno scontro con Pannella,[30][31] Capezzone non partecipa al Comitato Nazionale dei Radicali Italiani[32][33] e annuncia la costituzione del suo network liberale.[34] La sua partecipazione ai programmi di Radio Radicale viene sospesa.[35] Nell'estate 2007 Capezzone presenta il network "liberale e liberista" Decidere.net,[36] che organizza per il 15 settembre 2007 una manifestazione sulla riforma delle pensioni a Roma e due settimane dopo un convegno sulle tasse a Milano. Resteranno le uniche vere iniziative legate al network prima della sua dismissione. A novembre Capezzone si dichiara interessato a mettere a disposizione gli obiettivi liberali del network Decidere.net nel futuro progetto de Il Popolo della Libertà.[37]

Portavoce di Forza Italia e del PdL[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 febbraio 2008 Capezzone annuncia la sua adesione a Forza Italia,[38] motivandola con l'opposizione alla politica fiscale del governo Prodi II.[39] Non ricandidato alle elezioni politiche del 2008,[40] il 12 maggio 2008 Capezzone diviene nuovo portavoce del partito[41] e, con la confluenza di questo ne Il Popolo della Libertà, il 9 aprile 2009 viene nominato portavoce del PdL.[42] Prima di ricoprire il ruolo di portavoce di Forza Italia e PdL, Capezzone aveva più volte manifestato considerazioni aspramente critiche nei confronti di Silvio Berlusconi[43][44][45], del Popolo della Libertà e del Vaticano, arrivando a chiedere l'abolizione dei Patti Lateranensi e dell'otto per mille alla Chiesa cattolica[46]. Nell'estate 2010, durante il più aspro scontro tra Berlusconi e Fini, cofondatori del PdL, si schiera dalla parte del Presidente del Consiglio e critica duramente le scelte politiche del Presidente della Camera.[47]

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato per il PdL.

Adesione alla rinata Forza Italia e al partito di Fitto[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà[48], aderisce alla nuova Forza Italia, nonostante alcuni presunti dissapori con Berlusconi stesso.[49]

Nel 2015 abbandona Forza Italia per aderire al partito di ispirazione liberal-conservatrice e liberista, Conservatori e Riformisti, fondato da Raffaele Fitto, poi confluito in Direzione Italia nel 2017.

Alla vigilia delle elezioni politiche del 2018 sceglie di non ricandidarsi in Parlamento.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 febbraio 2010 viene condannato in via definitiva dalla corte suprema di cassazione per diffamazione a mezzo stampa. La Suprema Corte ha respinto il ricorso di Capezzone per una vicenda risalente al novembre 2002, quando era segretario dei Radicali Italiani. Attraverso una dichiarazione stampa riportata sul sito radicale[50], questi si era rivolto indirettamente a Carlo Lasperanza, PM nel processo sull'omicidio della studentessa romana Marta Russo, parlando di «comportamenti letteralmente teppistici di alcuni magistrati» e di "testimoni minacciati". Infatti Capezzone intervenne spesso in difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, assumendo quest'ultimo come consulente quando era deputato e Presidente di Commissione. Secondo la Cassazione, pur essendo il diritto di critica, anche "aspro", una forma legittima di dissenso, Capezzone utilizzando i termini "teppismo" e "minaccia", «lesivi dell'onorabilità» professionale del magistrato, sarebbe andato oltre, senza esercitare solo «una legittima critica al difetto di garantismo emerso dalle indagini».[51]

Attività editoriale e televisiva[modifica | modifica wikitesto]

Capezzone con Alberto Bagnai e Claudio Borghi al convegno "Euro, Mercati, Democrazia" il 17 ottobre 2021 a Montesilvano (PE).

Dall'estate 2001 fino a giugno 2007 ha curato, per Radio Radicale, la puntata domenicale della rassegna stampa Stampa e regime, oltre a vari spazi di approfondimento e di "Filo diretto" (intervista-conversazione) con gli ascoltatori.[52] Ha spesso collaborato con o firmato editoriali per testate giornalistiche italiane ed estere (fra cui Libero[53] ed il The Washington Times[54]). Nel 2003 ha pubblicato il suo primo libro, Uno shock radicale per il XXI secolo. Capezzone presenta i contenuti del libro presso l'American Enterprise Institute di Washington nel marzo 2004.[55] Nel 2004 pubblica il suo secondo libro, Euroghost - Un fantasma s'aggira per l'Europa: l'Europa.[56]

È apparso nelle vesti di commentatore satirico a Markette (trasmissione televisiva condotta da Piero Chiambretti su LA7) dal 2004 al 2007.[57] Ha contribuito ad accrescere la sua notorietà la caricatura-imitazione di Neri Marcorè a SuperCiro, andata in onda su Italia 1 nel novembre 2004, e riproposta quattro anni dopo nella trasmissione Parla con me, in onda su Rai 3.[58]

Nel 2006 ha condotto insieme al giornalista-blogger Mario Adinolfi 70in2, un talk-show di attualità politica dedicato alla generazione dei trentenni cresciuti negli anni ottanta. Il programma è andato in onda sulla radio locale romana Radio Città Futura.[59] Nel 2007 ha tenuto la rubrica De Minimis su Nessuno TV[60] nonché all'interno del programma di Rai 2 Confronti, è poi ospite fisso del talk-show calcistico Il processo di Biscardi e cura la rassegna stampa della domenica su Radio 24.[61] Inoltre dal 20 dicembre 2007 al 15 giugno 2010 ha avuto la direzione politica dell'agenzia di stampa Il Velino.[62][63] Nell'ottobre 2017 ha pubblicato il libro Brexit. La sfida[64], assieme a Federico Punzi, sulla riflessione dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE. Il 26 gennaio 2018 è stato tra i fondatori, con l'aiuto dell'editore Francesco Giubilei, della rivista trimestrale Atlantico, di cui è co-direttore.[65] Nello stesso periodo viene coinvolto dal quotidiano La Verità in qualità di editorialista e commentatore della rassegna stampa giornaliera del quotidiano (La verità alle sette), fino alla fine di giugno 2023 in cui Capezzone annuncia la fine della sua collaborazione.[66][67] Dal 7 settembre 2023 è direttore editoriale del quotidiano Libero[68].

Dal 27 settembre 2021 al 18 febbraio 2022 è stato tra i conduttori del talk show pomeridiano di Radio Globo “Torre di Controllo” in onda sull’emittente capitolina dal lunedì al venerdì dalle 18:00 alle 20:00, con Andrea Torre, Giovanni Lucifora e Alberto Gottardo. Da qualche anno è opinionista politico per alcuni talk show di Mediaset come Quarta Repubblica, Stasera Italia e Mattino 5.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Capezzone con Franco Grillini alla manifestazione per le unioni civili "Tutti in Pacs" a Roma il 14 gennaio 2006.

Nel 2006, secondo un'intervista ad Eva 3000 ripresa dal Corriere della Sera, Capezzone avrebbe affermato di essere bisessuale[69], cosa che lo stesso politico, in una successiva intervista a Libero, ha definito «una tempesta in un bicchier d'acqua», aggiungendo che «le mie relazioni sono affar mio»[70]. Questa posizione è stata ribadita nel 2010 in un'ulteriore polemica sulla sua presunta bisessualità[71], in cui ha riaffermato che questi argomenti «sono questioni private»[69].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Barbara Romano, «Fonzie, Goldrake e Berlusconi. La mia vita senza Pannella» Archiviato il 5 aprile 2016 in Internet Archive., Libero, 30 settembre 2007.
  2. ^ Polemiche su Porta a porta: Vespa è campione, non vittima, della censura Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., Radicali.it, 25 novembre 1999.
  3. ^ Comitato dei Radicali: Nasce 'Radicali Italiani', Daniele Capezzone segretario, registrazione audio a cura di Radio Radicale, 15 luglio 2001.
  4. ^ Cronistoria delle iniziative radicali sulle carceri (2001-2005) Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., Ass. Radicale "Global Democracy" Siena, 2005.
  5. ^ Roberta Jannuzzi, Le tappe che hanno portato al referendum Archiviato il 28 aprile 2007 in Internet Archive., Quaderni Radicali n. 90, marzo/aprile 2005.
  6. ^ la scheda personale di Daniele Capezzone sul sito della Camera dei deputati.
  7. ^ Direzione dei Radicali Italiani, registrazione audio/video a cura di Radio Radicale, 26 ottobre 2006.
  8. ^ Luca Gelmini, Radicali, scontro Pannella-Capezzone, Corriere della Sera, 1º novembre 2006.
  9. ^ Radicali, pace fatta Pannella-Capezzone un "tridente rosa" alla guida del partito, in la Repubblica, 05 novembre 2006. URL consultato l'11 novembre 2010.
  10. ^ la scheda "Attività di deputato - Proposte di legge" di Daniele Capezzone sul sito della Camera dei deputati.
  11. ^ Progetto di legge 525 - Buemi ed altri: "Concessione di amnistia e di indulto". Il disegno di legge è stato poi superato dallo stralcio 525-bis, successivamente approvato come legge 241/2006 Archiviato il 13 dicembre 2007 in Internet Archive..
  12. ^ Progetto di legge 1428 - Capezzone ed altri: "Modifiche alla normativa sullo sportello unico per le imprese e in materia di dichiarazione di inizio attività". Il pdl è stato approvato il 24 aprile 2007 alla Camera, ma non al Senato per intervenuto scioglimento anticipato delle camere.
  13. ^ Federico Punzi, Fast Company. Un'azienda in sette giorni Archiviato il 15 marzo 2007 in Internet Archive., Radio Radicale, 29 settembre 2006.
  14. ^ Otto senatori eletti ed estromessi dal Senato. Capezzone a Marini, Nania, e Giunta elezioni Senato: da giovedì notte sarò in sciopero della fame Archiviato il 6 febbraio 2009 in Internet Archive., Radicali.it, 23 gennaio 2007.
  15. ^ I ricorrenti sostengono che tali seggi sarebbero stati illegittimamente attribuiti a L'Ulivo (5 seggi), Rifondazione Comunista (2 seggi) e Forza Italia (1 seggio), a causa di una errata applicazione della soglia di sbarramento regionale, prevista dalla vigente legge elettorale. Il partito maggiormente danneggiato sarebbe proprio la Rosa nel Pugno, che avrebbe diritto a 4 degli 8 seggi contestati. Cfr. Roberta Jannuzzi, Il giallo degli otto senatori Archiviato il 4 aprile 2007 in Internet Archive., Radio Radicale, 17 ottobre 2006.
  16. ^ la scheda Archiviato il 21 ottobre 2007 in Internet Archive. su Radicali.it
  17. ^ Legalità al Senato: Capezzone sospende, dopo 40 giorni, lo sciopero della fame Archiviato il 21 ottobre 2007 in Internet Archive., Radicali.it, 7 marzo 2007.
  18. ^ Governo. Capezzone: mi oriento per l'astensione alla Camera Archiviato il 9 febbraio 2009 in Internet Archive., Rosanelpugno.it, 25 febbraio 2005.
  19. ^ Fabrizio De Feo, Intervista a Daniele Capezzone: «No all'accattonaggio, mi asterrò. Sembra l'Armata Brancaleone», Il Giornale, 25 febbraio 2007 (.pdf file).
  20. ^ la lettera originale inviata al Presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti (PDF).
  21. ^ Le doppie dimissioni di Capezzone ultima provocazione di un ex radicale, in la Repubblica, 07 novembre 2007. URL consultato l'11 novembre 2010.
  22. ^ Federico Punzi, Il primo incontro al "tavolo del buon senso" Archiviato il 19 marzo 2007 in Internet Archive., Radio Radicale, 10 ottobre 2006.
  23. ^ Roberta Jannuzzi, La fase due dei Volenterosi Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., Radio Radicale, 31 gennaio 2007.
  24. ^ Paola Pica, Via alla sfida dei Volenterosi «Nuova marcia dei 40 mila» Archiviato il 6 febbraio 2009 in Internet Archive., Corriere della Sera, 30 gennaio 2007.
  25. ^ la scheda Archiviato il 17 gennaio 2008 in Internet Archive. su Referendum Elettorale.org.
  26. ^ Michele Lembo, Governo Prodi: La annunciata astensione di Daniele Capezzone, Radio Radicale, 26 febbraio 207.
  27. ^ Sergio Rizzo, Pannella a Milano per compattare tutti i Radicali Archiviato il 6 febbraio 2009 in Internet Archive., Corriere della Sera, 30 gennaio 2007.
  28. ^ Marco Pannella, Pannella: non mi risulta che "i Radicali" siano, in quanto tali, a favore della proposta referendaria Archiviato il 9 febbraio 2009 in Internet Archive., Rosanelpugno.it, 8 marzo 2007.
  29. ^ Dimitri Buffa, Un'epurazione radicale per Daniele Capezzone Archiviato il 12 febbraio 2009 in Internet Archive., L'Opinione delle Libertà, 27 febbraio 2007.
  30. ^ Marco Pannella, Da Marco Pannella a e su Daniele Capezzone Archiviato il 20 luglio 2007 in Internet Archive., Radicali.it, 28 maggio 2007.
  31. ^ Daniele Capezzone, Capezzone su Pannella: servono cose, parole, "varchi", strumenti, progetti, leadership rinnovate Archiviato il 20 luglio 2007 in Internet Archive., Radicali.it, 29 maggio 2007.
  32. ^ Comitato Nazionale dei Radicali Italiani: Deliberata una grande riforma parlamentare e politica Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive., Radicali.it, 1º luglio 2007.
  33. ^ Messaggio di Daniele Capezzone ai partecipanti al Comitato Nazionale dei Radicali Italiani Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., Radicali.it, 29 giugno 2007.
  34. ^ Tommaso Montesano, «Mollo Pannella e fondo il network dei volenterosi», Libero, 27 giugno 2007.
  35. ^ La sospensione della rassegna stampa domenicale di Daniele Capezzone Archiviato il 19 gennaio 2008 in Internet Archive., Radio Radicale, 30 giugno 2007.
  36. ^ Via al network di Capezzone, Pannella critico, Corriere della Sera, 5 luglio 2007.
  37. ^ Annuncio di Berlusconi. Capezzone: fatto nuovo e grande opportunità, l'Italia ha bisogno di rotture, Decidere.net, 19 novembre 2007.
  38. ^ Capezzone: finalmente una campagna elettorale bipartitica e "americana" Archiviato l'11 febbraio 2008 in Internet Archive., Decidere.net, 9 febbraio 2008
  39. ^ Secondo Capezzone la scelta dell'allora Premier Romano Prodi, del Ministro dell'economia e delle finanze Tommaso Padoa-Schioppa e del Vice ministro Vincenzo Visco di aumentare la pressione fiscale era indifendibile da un punto di vista liberale, e negativa per le prospettive di crescita dell'economia. Daniele Capezzone, Conclusioni. O forse è solo l'inizio ..., in Democrazia istantanea. Velocità e decisione: quello che anche alla sinistra converrebbe imparare da Berlusconi., Roma, Rubbettino, aprile 2009, pp. 57-59, ISBN 978-88-498-2418-6.
  40. ^ Francesco Bei, Carmelo Lopapa, Liste, il Pdl frena la Brambilla e Dell'Utri, in la Repubblica, 10 marzo 2008, p. 14. URL consultato l'11 novembre 2010.
  41. ^ Daniele Capezzone è il nuovo portavoce di Forza Italia, Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2008.
  42. ^ Responsabili nazionali di settore Archiviato il 12 aprile 2009 in Internet Archive., Il Popolo della Libertà.it.
  43. ^ Capezzone: ma Berlusconi si è fatto una canna? Archiviato il 5 giugno 2006 in Internet Archive.
  44. ^ Berlusconi come Wanna marchi, Tremonti come mago Do Nascimento Archiviato il 17 gennaio 2010 in Internet Archive.
  45. ^ Mario Portanova, Dichiarazia, Collana BUR Futuropassato, Rizzoli, 2009, pp. 322 pp., ISBN 88-17-03272-7.
  46. ^ Capezzone: programma dei Radicali Italiani (2001)
  47. ^ Capezzone: “Fini fa giochi di palazzo, sembrano gli anni novanta” Archiviato il 10 ottobre 2010 in Internet Archive.
  48. ^ L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
  49. ^ Forza Italia, la parabola di Daniele Capezzone da Dudù alla cacciata di Berlusconi: "Vai, vai con Fitto"
  50. ^ MARTA RUSSO/CONDANNA DI SCATTONE E FERRARO. CAPEZZONE È “GIUSTIZIA” CHE FA PAURA. L’ITALIA HA UN’ALTRA RAGIONE PER VERGOGNARSI
  51. ^ Definì 'teppista' un magistrato Capezzone condannato in Cassazione, in La Repubblica, 12 febbraio 2010. URL consultato il 13 febbraio 2010.
  52. ^ la scheda su Radio Radicale.it.
  53. ^ Capezzone, da oggi rubrica su Libero di Vittorio Feltri. Parte "Cronache da Bisanzio". Archiviato il 6 febbraio 2009 in Internet Archive., Radicali.it, 28 aprile 2005.
  54. ^ Capezzone e Mecacci sul Washington Times: «Gli Stati Uniti d'Europa e d'America» Archiviato il 12 febbraio 2009 in Internet Archive., Radicali.it, 24 marzo 2004.
  55. ^ (EN) United States of Europe and America for a World Democracy Organization Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., American Enterprise Institute, 9 marzo 2004.
  56. ^ Martedì presentazione "Euroghost", il nuovo libro di Capezzone, con Cossiga, Allam e Pannella Archiviato il 10 febbraio 2009 in Internet Archive., Transnational Radical Party Press Release, 28 maggio 2004.
  57. ^ la scheda Archiviato il 13 febbraio 2009 in Internet Archive. su Centro d'Ascolto.it.
  58. ^ la scheda Archiviato il 1º gennaio 2008 in Internet Archive. su Radicali.it.
  59. ^ Radio: da sabato "settanta in due", nuovo programma Capezzone-Adinolfi, Libertiamo.it, 5 febbraio 2006.
  60. ^ De Minimis, Nessuno.tv.
  61. ^ Capezzone condurrà la rassegna stampa su Radio 24 Archiviato il 12 luglio 2007 in Internet Archive., Millecanali.it, 3 luglio 2007
  62. ^ Capezzone nuovo direttore del Velino, in Corriere della Sera, 18 dicembre 2007. URL consultato l'11 novembre 2010.
  63. ^ Capezzone lascia il velino Velino[collegamento interrotto], ilvelino.it, 15 giugno 2010.
  64. ^ Brexit, e se fosse un affare? (non per le élite...)
  65. ^ Luciano Ferrari, Nasce ATLANTICO, un quotidiano on-line e rivista di matrice Liberale, su Voci Estere, 17 gennaio 2018. URL consultato il 24 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2018).
  66. ^ Daniele Capezzone lascia La Verità: per lui nuova avventura professionale, ma la sua rassegna rimane (anche se cambia nome)
  67. ^ Chi è Daniele Capezzone, favorito al posto di Mario Sechi come capo ufficio stampa di Meloni
  68. ^ Adnkronos, Libero, Mario Sechi direttore responsabile e Daniele Capezzone direttore editoriale, su Adnkronos, 7 settembre 2023. URL consultato il 7 settembre 2023.
  69. ^ a b Monica Guerzoni, Capezzone si confessa: io bisex, niente di strano, in Corriere della Sera, 26 ottobre 2006, p. 16. URL consultato l'11 novembre 2010.
  70. ^ Intervista a Capezzone tratta dall'edizione del 30 luglio 2007 del quotidiano Libero
  71. ^ Alessandro Capriccioli, Caro Capezzone, non ti ricordi?, L'Espresso, 10 settembre 2010. URL consultato l'8 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2011).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario di Radicali Italiani Successore
nessuno 14 luglio 2001 - 5 novembre 2006 Rita Bernardini
Predecessore Portavoce Nazionale di Forza Italia Successore
Elisabetta Gardini 14 marzo 2008 - 28 marzo 2009 nessuno
Predecessore Portavoce del Popolo della Libertà Successore
nessuno 29 marzo 2009 - 16 novembre 2013 nessuno
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