Damiàn Forment

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Pala dell'altare maggiore della basilica del Pilar

Damiàn Forment (in spagnolo Damián Forment; Valencia, 14801540) è stato uno scultore spagnolo. Considerato il più importante scultore spagnolo del XVI secolo, appartenente dapprima alla scuola gotica, poi a quella rinascimentale italiana e infine al manierismo. [1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pala dell'altare maggiore di Poblet

Lo scultore si recò in Italia, a Roma e a Firenze per studiare e fare apprendistato.[1]

Nel 1499 Forment si sposò con Jerónima Alboreda dalla quale avrà quattro figli.[2]

La sua attività artistica iniziò con una collaborazione familiare, assieme al padre Paolo e al fratello Onofrio, che si concretizzò con la realizzazione del retablo della Purificazione eseguito presso il convento di Santa Chiara a Valencia (1503).[3] Due anni dopo Forment preparò due crocefissi per la cattedrale e nel 1509 concluse il portale per la collegiata di Gandia.[4]

Terminata questa opera, lo scultore si trasferì a Saragozza,[5] dove ebbe l'occasione di incontrare vari artisti fiorentini che lo instradarono verso le innovazioni dell'arte rinascimentale.[3]

Se la pala per l'altar maggiore della chiesa del Pilar (1511) manifestò uno stile ancora tardo-gotico, quella per l'altare di San Paolo, sempre a Saragozza (1516)[5] e ancor di più quella per la cattedrale di Huesca (1520),[5] avvicinarono lo scultore ad un linguaggio rinascimentale di influenza italiana.[3] In questa opera si occupò di rappresentare le scene bibliche del Calvario, della Crocifissione e della Risurrezione di Gesù.

La pala per l'altare maggiore del monastero di Santa Maria di Poblet mostrò un orientamento verso la scultura lombarda e veneta del tardo Quattrocento.[4] Qui rappresentò scene della vita di Gesù con i dodici Apostoli e la Vergine Maria.[3]

Negli anni trenta del XVI secolo, l'artista si trasferì a Barcellona dove fu impegnato nel retablo policromo per San Domingo da la Calzada (1536).[4]

Negli ultimi anni della sua vita l'artista si avvicinò ad una espressione naturalista, consolidata da ampi studi sul corpo umano e concretizzata da numerose figure femminili.[6]

La morte, avvenuta nel 1540, non gli consentì di terminare la pala per la cattedrale di Barbastro.[2]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Retablo della Purísima Concepción, 1500-1503, Museo de Bellas Artes di Valencia;
  • Retablo di San Eloy, junto a su hermano Onofre, Valencia, 1509;
  • Retablo maggiore della basílica del Pilar, Saragozza, 1509;
  • Retablo della chiesa di San Paolo, Saragozza, 1511;
  • Nuestra Señora del Coro, Saragozza, 1515;
  • Chiesa di san Michele de los Navarros, Saragozza, 1518.
  • Retablo della cattedrale di Huesca, 1520-1534;
  • Pietà, 1522-1525;
  • Adoración de los pastores, Sobradiel, provincia di Saragozza, 1520-1530;
  • La Magdalena, Tarazona, Saragozza, 1524;
  • Retablo del monastero di Poblet, Tarragona, 1527-1529;
  • Retablo di Santiago, Bolea, provincia di Huesca, 1532;
  • Retablo dell'ospedale di San Severo, Barcelona, 1534-1535;
  • Retablo della cattedrale di Santo Domingo de la Calzada, Santo Domingo de la Calzada, La Rioja, 1537;
  • Retablo maggiore della chiesa di Sallent de Gállego, Huesca, 1537;
  • Retablo della cattedrale di Santa Maria de la Asunción de Barbastro, Barbastro, Huesca, 1560.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Damian Forment nell’Enciclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 febbraio 2015.
  2. ^ a b (ES) Damián Forment, su buscabiografias.com. URL consultato il 4 agosto 2018.
  3. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, pp. 76-77.
  4. ^ a b c Forment, Damián, su sapere.it. URL consultato il 4 agosto 2018.
  5. ^ a b c Damiàn Forment, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 agosto 2018.
  6. ^ Damian Forment nel sito clubsan preso dalla fonte El cronista de la Red, su clubsan.es. URL consultato il 28 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) José Fernández Arenas, Los Monasterios de Santes Creus y Poblet, León, Everest, 1979.
  • (ES) Jesús Criado Mainar, Las artes plásticas del primer renacimiento en Tarazona (Zaragoza). El tránsito del Moderno al Romano, Tarazona, Centreo de Estudios Turiasonenses, 1992.
  • (ES) Joan Yeguas, L'escultor Damià Forment a Catalunya, Lérida, Universitat de Lleida, 1999.
  • (ES) Joan Ramon Triadó, Art de Catalunya: Escultura moderna i contemporània, Barcellona, Edicions L'isard, 1998.

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