Cyphocarpus

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Cyphocarpus
Cyphocarpus rigenscens (detalle).jpg
Cyphocarpus rigescens
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Cyphocarpoideae
Miers, 1848
Genere Cyphocarpus
Miers, 1848
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Juss.
Sottofamiglia Cyphocarpoideae
Miers, 1848
Genere Cyphocarpus
Miers, 1848
Specie

Cyphocarpus Miers, 1848 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni della famiglia delle Campanulaceae. È anche l'unico genere della sottofamiglia Cyphocarpoideae Miers, 1848.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole greche: "cypho" ( = curva) e "carpus" ( = carpo, frutto) e significa "frutto curvo". Sia il nome scientifico del genere che quello della sottofamiglia è stato definito per la prima volta dal botanico e ingegnere britannico, conosciuto soprattutto per il suo lavoro sulla flora del Cile e dell'Argentina, John Miers (1789-1879) nella pubblicazione "The London journal of botany: containing figures and descriptions of plants together with botanical notices and information and memoirs of eminent botanists / by W.J. Hooker. London - 7: 61-2. 1848" del 1848.[4].[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono delle erbe a ciclo biologico annuale o perenne. Contengono delle sostanze tipo lattice (linfa lattiginosa) e altre sostanze quali piridine più alcaloidi, acido cumarico e acido caffeico.[1][6][7]

Le foglie sono di tipo pennatifido (profondamente lobate) e lungo il caule sono disposte in modo opposto.

Le infiorescenze sono terminali composte da 3 - 15 fiori di dimensioni da piccole a medie, sessili e sottesi alla base da due bratteole.

I fiori sono formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla ed ha una forma clavata oppure è lineare) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e mono-simmetrici.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), [C (5), A 5], G (2), infero, capsula
  • Calice: il calice è un tubo con un numero dispari di sepali in posizione ventrale; i lobi sono di tipo pennatifido.
  • Corolla: la corolla ha una simmetria bilaterale con un singolo lobo dorsale con una appendice apicale (a forma di cappuccio) e altri 4 lobi ventrali; il colore è blu, lavanda oppure bianco.
  • Androceo: gli stami sono 5 epipetali (adanati e inseriti nella corolla[8]), ma distinti e liberi. Il polline ha una forma sferoide ed è tricolpato.
  • Gineceo: l'ovario è infero a forma elongata, bicarpellare con 2 loculi con placentazione assile. Lo stilo è cilindrico mentre lo stigma è bilobo. Lo stilo possiede dei peli (a spazzola) per raccogliere il polline ed è sporgente al di fiori del tubo delle antere.

I frutti sono generalmente delle capsule ovate contenenti numerosi semi. Le logge sono in numero corrispondente all'ovario e sono deiscenti per valvole laterali o rottura irregolare. I semi hanno una forma subglobosa.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama con api e farfalle anche notturne). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[6]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le uniche tre specie di questo genere sono endemiche del Cile e vivono nelle zone aride montane delle Ande a quote variabili attorno ai 2000 m s.l.m. e in condizioni di lunga siccità.[9]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti e alberi, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. La sottofamiglia Cyphocarpoideae è una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae.[1]

Da un punto di vista filogenetico la sottofamiglia Cyphocarpoideae è “gruppo fratello” della sottofamiglia Lobelioideae, entrambe a loro volta sono “gruppo fratello” delle sottofamiglia Nemacladoideae e Campanuloideae, mentre il "gruppo basale" è rappresentato dalla sottofamiglia Cyphioideae.[7]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[7]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Cyphocarpus è formato da tre specie:[3]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Cyphocarpaceae Reveal & Hoogland

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 53.
  2. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  3. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
  6. ^ a b Judd 2007, pag. 516.
  7. ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 14 ottobre 2014.
  8. ^ Musmarra 1996, pag. 510.
  9. ^ Flora chilena, su chileflora.com. URL consultato il 13 novembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 53, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.

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