Cycas basaltica

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Cycas basaltica
Immagine di Cycas basaltica mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Cycadophyta
Classe Cycadopsida
Ordine Cycadales
Famiglia Cycadaceae
Genere Cycas
Specie C. basaltica
Nomenclatura binomiale
Cycas basaltica
C.A.Gardner, 1923

Cycas basaltica C.A.Gardner, 1923 è una pianta appartenente alla famiglia delle Cycadaceae, endemica dell'Australia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una cicade con fusto eretto, alto sino a 2-3 m e con diametro di 15-20 cm; la base del fusto, rigonfia, è sotterranea.[2]

Le foglie, pennate, lunghe 80-125 cm, sono disposte a corona all'apice del fusto e sono rette da un picciolo lungo 8-20 cm; ogni foglia è composta da 140-210 paia di foglioline lanceolate, con margine intero o leggermente ricurvo, lunghe mediamente 9-18 cm, di colore dal grigio-verde al verde scuro, inserite sul rachide con un angolo di 70-80°.

È una specie dioica con esemplari maschili che presentano microsporofilli disposti a formare strobili terminali di forma ovoidale, lunghi 18-24 cm e larghi 7-9 cm ed esemplari femminili con macrosporofilli che si trovano in gran numero nella parte sommitale del fusto, con l'aspetto di foglie pennate che racchiudono gli ovuli, in numero di 2-6.

I semi sono grossolanamente ovoidali, lunghi 27-31 mm, ricoperti da un tegumento di colore dall'arancio al marrone.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffusa nell'estremo nord del Kimberley nell'Australia Occidentale: dalle isole al largo ad ovest di Port Warrender fino a circa Kalumburu.
Prospera su terreni argillosi rossicci e grigi sovrastanti pendici di basalti pietrosi.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica C. basaltica come specie a rischio minimo (Least Concern)[1].
La specie è inserita nella Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Hill, K.D., Cycas basaltica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Whitelock 2002, pp. 89.
  3. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), in Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cycas basaltica, in The Cycad Pages. URL consultato il 22 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
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