Pisanite
Pisanite | |
---|---|
Classificazione Strunz | VI/C.06-10 |
Formula chimica | (Fe++,Cu)SO4·7(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Classe di simmetria | prismatica |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | P 21/c |
Proprietà fisiche | |
Densità | 1,9 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2 |
Sfaldatura | perfetta secondo {001} |
Frattura | concoide |
Colore | verde, blu-verde |
Lucentezza | vitrea |
Opacità | traslucida |
Striscio | bianco |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La pisanite è un minerale, un solfato eptaidrato di ferro e rame, detta anche cuproferrite.
Il nome deriva dal mineralogista italiano Felice Pisani (1831-1920).
Descritta per la prima volta da Gustav Adolph Kenngott, assistente al gabinetto di mineralogia dell'Università di Vienna, nel 1860, che la denominò in onore del nostro mineralogista.
Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]
I cristalli sono prismi tozzi, tabulari, tavolette piuttosto spesse.
Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]
La genesi è secondaria, pressoché identica a quella della melanterite: si forma nelle parti ossidate dei giacimenti che contengono solfuri di ferro ed è abbondante nelle zone prive di umidità e desertiche perché è solubile in acqua e teme l'umidità. La paragenesi è con melanterite, alotrichite, pirrotite.
Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]
Si presenta in cristalli, aggregati stalattitici, efflorescenze e incrostazioni concrezionate.
Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]
Facilmente solubile in acqua. Si disidrata all'aria e si decompone, per questo va conservato in contenitori stagni o sotto vuoto. La percentuale di CuO varia dal 9 al 18%.
Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]
Si trova a Rammelsberg, in Germania; presso il Rio Tinto, in Spagna; a Recsk, in Ungheria; a Smolník, in Slovacchia; a Quetena, nel Cile; a Chalance, nell'Isère, in Francia.
In Italia è stata trovata in forma di crosticine sulla pirite a Montefondoli, presso Chiusa d'Isarco, nella provincia autonoma di Bolzano; a Castellano e Pomarolo, presso Rovereto è segnalata come alterazione della marcasite. Nella miniera di Libiola, a Sestri Levante, in forma di stalattiti; nella miniera di Servette, a Saint Marcel, in Valle d'Aosta; al Passo della Manina, a Vilminore di Scalve, in provincia di Bergamo. Infine è segnalata anche a Massa Marittima, in provincia di Grosseto.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
- Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Webmin, su webmineral.com.