Cumiano di Bobbio

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Cumiano di Bobbio
vescovo della Chiesa cattolica
Lapide sepolcrale di san Cumiano
 
NatoVII secolo in Scozia
Deceduto725-744 a Bobbio
 
San Cumiano

Abate

 
NascitaScozia, VII secolo
MorteBobbio, 725-744
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleAbbazia di San Colombano
Ricorrenza12 gennaio

Cumiano di Bobbio (Scozia, VII secoloBobbio, 725-744) è stato un vescovo, monaco cristiano e abate scozzese dell'Abbazia di San Colombano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu dapprima monaco in Irlanda e poi vescovo in Scozia, dopo le invasioni normanne decise di recarsi a Bobbio, richiamato dalla vita monastica del monastero di Bobbio e dalla regola colombaniana; venne a vivere da semplice monaco nel cenobio. Nel 653 successe al quarto abate San Bobuleno.

Per la sua saggezza e fama divenne in seguito precettore del futuro re Liutprando che compì gli studi e la preparazione nelle scuole della biblioteca del monastero.

Probabilmente sotto il suo abbaziato si iniziarono i grandi lavori di ristrutturazione del monastero poi ultimati nel 747 all'epoca dell'abate Anastasio, si ebbe quindi la nuova dedicazione del monastero a San Colombano che andrà ad affiancare la precedente agli apostoli Pietro e Paolo.

La data della morte è incerta: si aggira tra il 725 e il 744.

Più tardi il re Liutprando, che lo venerava, gli farà dono di una stupenda lapide sepolcrale marmorea ricca di fregi, oggi conservata al museo dell'Abbazia di San Colombano. L’epigrafe voluta dallo stesso sovrano e commissionata al magister Iohannes, documenta il periodo ed è quasi l’unica fonte di biografia di Cumiano. Vi si legge: Cumiano diventò famoso per grandi virtù, fu pio con i confratelli, prudente, mite, pacificatore, fedele al sommo alla osservanza della regola.

A lui successero come abati:

  • San Congello (o Comogello o Comgall), monaco irlandese, vissuto pochi mesi dopo la nomina abbaziale;
  • Vorgusto;
  • San Suniberto (o Suniperto)[1], raffigurato come abate fra i primi quattro santi (assieme ai monaci Allo, Walcario e Cuniberto) al centro della volta del transetto della basilica di San Colombano in quattro medaglioni del pittore Bernardino Lanzani.
  • Anastasio (747-774), citato in un diploma di re Rachis del 5 agosto 747 per il reintegro dei beni del monastero di Carbonara al Ticino, dei beni sottratti all'epoca del re Liutprando verso i confini del torrente Nure e monti circostanti e la concessione di una peschiera, detta Burbure, collocata tra il Mincio e il Garda, primo nucleo della corte di Garda del futuro priorato di Bardolino; sempre lo stesso anno si ebbe l'ultimazione dei lavori di ristrutturazione del monastero e la nuova dedicazione a San Colombano che va ad affiancare la precedente agli apostoli Pietro e Paolo. Attorno al 750 il re Astolfo, grazie ai monaci di Bobbio che porteranno alcune reliquie di San Colombano, fonda nella valle di Bronda (vicino a Saluzzo) il monastero di San Pietro e San Colombano di Pagno come dipendenza bobbiese.
  • Guinibaldo I (o Gundebaldo) (774-833), Carlo Magno, conquistata Pavia nel 774 e divenuto re dei Franchi e dei Longobardi, emana un diploma datato 5 giugno 774 in favore del monastero di Bobbio indirizzato all'abate Guinibaldo, confermando i possessi dell'abbazia e testimoniando la donazione della selva della corte di Montelungo (o Montelongo) di Ruino (PV) con tutti i terreni adiacenti e la selva di Alpe Adra della Val Petronio, il borgo marino e la zona attorno alla punta di Moneglia ed il suo territorio, che divenendo porto monastico permetteva al cenobio di Bobbio uno sbocco sul Mar Ligure.
  • Wala (833-31 agosto 836)[2]: cugino, consigliere del re e primo ministro di Carlo Magno prima e di Ludovico il Pio dopo. A causa di dissapori con il nuovo imperatore Ludovico il Pio, Wala venne allontanato dalla corte imperiale, nel 816 prese la vita monastica ritirandosi nell'abbazia di Corbie e in seguito ne divenne abate governando anche l'abbazia di Corvey, ruppe definitivamente e politicamente con la corte e venne condannato a 7 anni di esilio. Scelse Bobbio nell'831 per la sua cultura e regola, e la protezione che gli dava re Lotario I di cui ne divenne consigliere, venne eletto dai monaci alla carica di abate nell'833 e si diede da fare per valorizzare il monastero e la biblioteca; muore misteriosamente nell'836.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Altare sepolcrale nella cripta della Basilica di S. Colombano contenente i resti di S. Cumiano e degli altri santi abati, monaci e monache

Le sue spoglie riposano nella cripta dell'Abbazia di San Colombano accanto ai suoi predecessori San Colombano, Sant'Attala, San Bertulfo, San Bobuleno, e San Suniberto, 17 monaci (fra cui Sant'Allo) e 3 sante vergini monache; il suo corpo qui sepolto, secondo una passio scozzese, pare essere stato traslato in Scozia trattenendo solo la sua lapide, ma dai ritrovamenti postumi ciò sembra definitivamente escluderlo.

Viene ricordato il 12 gennaio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ San Suniberto - ottavo abate di Bobbio, sul portale Saintcolumban.eu
  2. ^ L'abate Wala

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Acta SS. Iunii, II, Venezia 1743, pp. 244
  • R. Aigrain, in Catholicisme, III, col. 372, n. 6
  • Les petits Bollandistes, Vies des Saints, 1876, XI, p. 374
  • Dio è corazza dei forti. Testi del cristianesimo celtico (VI-X sec.), Rimini, Il Cerchio, 1998.
  • Archivum Bobiense, Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Abate di San Colombano (Bobbio) Successore
San Bobuleno
639-653
653-725-744 beato Congello
?