Haggi Muhammad

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Haggi Muhammad
Hajj Mohammed
CiviltàCultura di Ubaid
UtilizzoSito-guida
StileVillaggi preistorici
Epoca5000 - 4000 a.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Iraq Iraq
GovernatoratoWarka
Scavi
ArcheologoArnold Nöldeke
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 31°19′27.77″N 45°38′11.47″E / 31.32438°N 45.63652°E31.32438; 45.63652
Zone di influenza delle diverse culture nel periodo medio Halaf, 5600-4500 a.C. (le dimensioni del Golfo Persico sono quelle ipotizzate per il 3000 a.C.)
Legenda (da sudest a nordovest approssimativamente):

     Cultura di Haggi Muhammad

     Cultura di Samarra

     Cultura di Halaf

     Cultura di Hassuna

     Culture "tipo Halaf"

     Ceramiche anatoliche

     Amuq D e neolitico ceramico B palestinese

     (area di Biblo): neolitico medio di Biblo

Haggi Muhammad (traslitterato anche come Hajj Mohammed) è un piccolo tell dell'odierno Iraq, posto a 15 km a sudovest di Warka (l'antica Uruk). È un sito-guida per la protostoria del Vicino Oriente: dà il nome ad una fase della cultura di Ubaid, durata approssimativamente dal 5000 al 4500 a.C.[1][2] In particolare, si tratterebbe di uno sviluppo della cultura di Eridu (Ubaid 2)[3].

Ormai sepolto dalle alluvioni dell'Eufrate (il sito si trovava sulla riva sinistra), il tell fu scavato da Arnold Nöldeke (che operò anche a Warka), mentre Ernst Heinrich vi rintracciò un villaggio appartenente alla cultura di Ubaid.[1]

Christiane Ziegler ha studiato 500 pezzi della distintiva ceramica di Haggi Muhammad, descrivendone i motivi dipinti in nero o in bruno (per lo più galloni, spine di pesce, rombi). L'argilla è color verde o camoscio e i tratti sono incrociati e fitti, fino a ricoprire quasi interamente la superficie. Si tratta di ceramica lavorata a mano: la pasta usata per piatti e scodelle è fine, mentre è grossolana quella usata per giare e orci. In uno strato di due metri, questa ceramica risulta associata ad argilla e canna per abitazioni (capanne).[1]

Ceramiche della fase di Haggi Muhammad sono state trovate in Bassa Mesopotamia (Ras el-Amiya, Uqair e Ur), più a nord, sulla Diyala e presso Qaḑā' Mandalī (Choga Mami, dove lambisce i margini del tardo-Halaf[3], e i tell di Abada e Sangur B), e persino in Arabia Saudita (Ain Qannas).[2]

Altri materiali ritrovati in situ sono vasi di pietra, zappe, falcetti di argilla, asce, aghi d'osso, oltre a figurine femminili fittili, con testa di rettile, nude ed erette, del tutto analoghe a quelle di Ubaid.[2]

Schema cronologico del neolitico del Vicino Oriente[4]
6000 Khabur Gebel Singiar
Assiria
Medio Tigri Bassa
Mesopotamia
Khuzistan Anatolia Siria
5500   Umm Dabaghiya     Muhammad Giaffar Çatalhöyük
(6300-5500)
 
Amuq A
5200
Halaf antico

Hassuna
Samarra antico
(5600-5400)

Samarra medio
(5400-5000)

Samarra tardo
(5000-4800)
 
Susiana A
Hagilar

Mersin 24-22
 

Amuq B
4800
Halaf medio
Hassuna tardo

Gawra 20
Eridu
(= Ubaid 1)
Eridu 19-15

Tepe Sabz
Hagilar

Mersin 22-20

Amuq C
4500 Halaf tardo Gawra 19-18   Haggi Muhammad
(= Ubaid 2)

Eridu 14-12
Khazineh

Susiana B
Gian Hasan

Mersin 19-17

Amuq D

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Dizionario di preistoria, cit., p. 271.
  2. ^ a b c Dizionario di preistoria, cit., p. 272.
  3. ^ a b Liverani 2009, p. 89.
  4. ^ Liverani 2009, p. 84.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]