Antonello Cuccureddu

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Antonello Cuccureddu
Cuccureddu alla Juventus nel 1975
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 180 cm
Peso 75 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore, centrocampista)
Termine carriera 1985 - giocatore
2014 - allenatore
Carriera
Giovanili
19??-19??Bandiera non conosciuta Rinascita
19??-1967Fertilia
Squadre di club1
1967-1968Torres34 (0)
1968-1969Brescia22 (0)
1969-1981Juventus298 (26)
1981-1984Fiorentina37 (0)
1984-1985Novara22 (0)
Nazionale
1969-1971Bandiera dell'Italia Italia U-213 (0)
1975-1978Bandiera dell'Italia Italia13 (0)
Carriera da allenatore
1988-1995JuventusPrimavera
1990-1991JuventusVice[1]
1997-1998Acireale
1998Ternana
1999-2000Crotone
2002Al-Ittihad Tripoli
2004-2005Avellino
2005-2006Torres
2006-2007Grosseto
2007-2008Perugia
2008Perugia
2009-2010Pescara
2013AlgheroDT[2]
2013-2014Grosseto
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Antonello Cuccureddu (Alghero, 4 ottobre 1949[3]) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore o centrocampista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia di umili origini, ha un fratello di qualche anno più giovane, Carmelo, anche lui cimentatosi come calciatore[4] nello stesso periodo di Antonello, seppur con minore successo, avendo circoscritto la propria carriera alle categorie inferiori.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore molto eclettico, venne impiegato come jolly di difesa e centrocampo, svariando da mezzala — suo ruolo originario — a mediano, da terzino fluidificante a stopper. In questo senso, rimane singolare quanto accadde nella Serie A 1975-1976 quando, in un'epoca ancora lontana dalla numerazione fissa, Cuccureddu terminò quel campionato vestendo ben sette diversi numeri di maglia, con altrettanti ruoli ricoperti: il n. 2 (contro Napoli, Roma, Bologna, Sampdoria e Perugia), il n. 3 (Verona, Como, Fiorentina, Cagliari e Cesena), il n. 4 (Fiorentina), il n. 7 (Como, Inter), il n. 8 (Verona), il n. 10 (Inter e Ascoli) e il n. 11 (Torino).[5][6]

Cuccureddu (a destra) in nazionale al campionato del mondo 1978, mentre interviene in acrobazia sull'argentino Ortiz.

Nel corso della sua carriera, oltre a dinamismo e intelligenza tattica,[7] rivelò ben presto delle spiccate attitudini offensive; a tal proposito, agli esordi in Serie A si guadagnò il paragone con Eusebio Castigliano, storico mediano del Grande Torino, tra i primi nel ruolo a specializzarsi anche nel cercare la battuta a rete.[8] Dotato di un destro teso, potente[5] e preciso,[6] Cuccureddu lo mise a frutto con conclusioni da fuori area,[7] calci piazzati e rigori:[6] con 26 segnature nella massima divisione italiana, tutte maturate durante la sua militanza nella Juventus — ne siglò 39 in totale —, emerse come uno dei difensori-centrocampisti più prolifici di sempre in Serie A.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Come allenatore predilige utilizzare moduli di provata affidabilità, basati su una solida difesa a quattro elementi, vedi il classico 4-4-2[9] o il derivato 4-3-1-2.[10][11]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Cuccureddu (accosciato, primo da sinistra) al Brescia nel 1969

Cominciò a giocare a pallone in giovane età grazie al padre, presidente di una piccola squadra amatoriale della natìa Alghero, la Rinascita; andò in seguito al Fertilia con cui, ancora minorenne, vinse il campionato sardo di Seconda Categoria.[4] La vera carriera calcistica iniziò per lui con la stagione 1967-1968, quando passò per 2 milioni di lire alla Torres di Sassari, in Serie C, dove venne impiegato come centrocampista puro.

Nell'annata 1968-1969, acquistato per 30 milioni, si trasferì al Brescia appena retrocesso in Serie B; nonostante la giovane età l'allenatore Silvestri gli concesse numerose presenze nel torneo cadetto, la maggior parte delle quali da titolare, facendo sì che Cuccureddu contribuisse attivamente all'immediato ritorno delle rondinelle in massima categoria.[12] Iniziò la stagione seguente ancora nelle file della squadra biancazzurra, fin quando nel settembre 1969 destò le attenzioni della Juventus in occasione di un incontro di Coppa Italia a Torino, in cui il diciannovenne Cuccu marcò con successo l'esperto del Sol:[5] la prova offerta convinse i piemontesi, di lì a un paio di mesi, a prelevarlo dai lombardi per la somma di 350 milioni,[13] con il giocatore che andò così a indossare la maglia per la quale aveva sempre tifato.[4]

Cuccureddu, in maglia juventina, alle prese con un avversario del Derby County nella semifinale di andata della Coppa dei Campioni 1972-1973.

Fece il suo debutto in bianconero il 12 novembre 1969, nella sfida di Coppa delle Fiere a Berlino Ovest contro l'Hertha Berlino;[14] tuttavia l'esordio più ricordato è quello di quattro giorni dopo in Serie A, nella trasferta di Cagliari, in cui trovò anche la sua prima rete in massima divisione, quella dell'1-1 finale:[15][16] «la Juventus era malmessa in classifica [...] ci trovammo sotto di un goal, la gente urlava "serie B, serie B".[5][17] Nel finale mi giunse fra i piedi la palla buona ed infilai Albertosi. Quel goal rappresentò molto, fu una specie di trampolino [...]».[6]

La rete più importante della sua carriera la segnò il 20 maggio 1973, durante l'ultima giornata del campionato 1972-1973. Mentre il Milan, in vantaggio di un punto rispetto ai bianconeri, perdeva 5-3 a Verona, la Juventus riusciva a recuperare lo svantaggio iniziale in casa della Roma, dapprima pareggiando con Altafini e poi vincendo 2-1 a tre minuti dalla fine, con un tiro da fuori area di Cuccureddu; questo successo consentì ai piemontesi di conquistare il loro quindicesimo scudetto.[5][18][19][20] Il campionato successivo, 1973-1974, si rivelò tra i migliori sul piano personale, in particolar modo sotto l'aspetto realizzativo: chiuse infatti quel torneo a quota 12 gol, dopo esserne stato persino capocannoniere per lunghi tratti.[7]

Da sinistra: Cuccureddu, Daniel Bertoni ed Eraldo Pecci alla Fiorentina nella stagione 1981-1982

Cuccureddu giocò per dodici stagioni con la divisa della Juventus, emergendo come uno degli elementi più importanti dei plurititolati bianconeri degli anni 1970, passati sotto la guida di Vycpálek, Parola e Trapattoni: con la Vecchia Signora mise in bacheca sei titoli nazionali (1971-1972, 1972-1973, 1974-1975, 1976-1977, 1977-1978 e 1980-1981), la Coppa Italia 1978-1979 e la Coppa UEFA 1976-1977, il primo trofeo confederale del club torinese.

Nell'estate 1981, trentunenne, si accasò alla Fiorentina dove, nel campionato 1981-1982, sfiorò un ennesimo scudetto dopo un lungo duello proprio contro la sua ex squadra.[7] A Firenze chiuse con la Serie A nel 1984, a causa di vari infortuni alla schiena. Con l'annata 1984-1985 concluse poi definitivamente la carriera agonistica, in Serie C2, nelle file del Novara.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver maturato tre presenze con la maglia della nazionale Under-21 nel biennio 1969-1971, furono 13 le partite di Cuccureddu in nazionale A, tutte sotto la gestione del commissario tecnico Enzo Bearzot: tra queste è compreso l'esordio del 26 ottobre 1975 a Varsavia contro la Polonia, e i 5 incontri disputati al campionato del mondo 1978 in Argentina (chiuso dagli azzurri al quarto posto) che ne fecero il primo calciatore sardo a scendere in campo nella fase finale di un Mondiale — eguagliato in seguito dai soli Zola nel 1994, e Sirigu nel 2014.[21]

Cuccureddu (in piedi, primo da sinistra) in maglia azzurra nel 1978

L'ultimo incontro di Cuccureddu in nazionale risale al dicembre 1978, contro la Spagna; in generale, non riuscì mai a entrare stabilmente nel giro azzurro, da cui venne definitivamente estromesso all'indomani del mondiale argentino: «Non discuto le scelte di Bearzot: certamente avrà avuto le sue ragioni. Però un discorsino mi avrebbe fatto piacere. In fondo il mio contributo l'avevo dato».[6]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Intrapresa la carriera di allenatore una volta chiusa l'attività agonistica, nel 1988 eredita da Salvatore Jacolino la panchina della squadra Primavera della Juventus,[22] incarico che manterrà fino alla metà del decennio seguente. A Torino vince nella stagione 1993-1994 il Campionato Primavera e il Torneo di Viareggio — due successi che mancavano alle giovanili bianconere, rispettivamente, da oltre venti e trent'anni —,[23] e nell'annata seguente la prima Coppa Italia Primavera nella storia del club;[24] contribuisce inoltre in questi anni alla crescita di una giovane promessa quale Del Piero, futura bandiera juventina.

Cuccureddu (al centro) festeggia, assieme ai ragazzi della squadra Primavera juventina, la vittoria del campionato di categoria 1993-1994.

A tale esperienza si affianca nella stagione 1990-1991 quella di vice della prima squadra durante la gestione tecnica di Luigi Maifredi, avendo anche l'occasione di debuttare in Serie A, sostituendo lo squalificato Maifredi, nella sfida casalinga del 30 settembre 1990 contro la Sampdoria (0-0).[1]

Le serie minori[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997-1998 ottiene l'ottava posizione con l'Acireale, in Serie C1. Dopo una fugace esperienza alla guida della Ternana nel 1998-1999, in Serie B, dov'è sostituito da Luigi Delneri, nel 1999-2000 passa ad allenare il Crotone, sempre in C1, portando la squadra pitagorica, dopo un entusiasmante campionato, alla storica promozione in cadetteria con quattro giornate di anticipo. La separazione dai crotonesi avviene l'anno successivo, quando è esonerato dopo alcune giornate. Nel 2004-2005 guida l'Avellino in C1, ma a poche giornate dal termine viene sollevato dall'incarico, non potendo dunque partecipare attivamente alla promozione in cadetteria dei biancoverdi. Nella stagione 2005-2006 è sulla panchina della Sassari Torres che porta sino alle semifinali play-off, dove gli isolani vengono eliminati dal Grosseto.

Cuccureddu al Pescara nella stagione 2009-2010

Nel novembre 2006 diviene il nuovo allenatore proprio dei grossetani, e in sei mesi riesce a portare la squadra maremmana dai bassifondi della classifica alla prima posizione; il 13 maggio 2007 il Grosseto vince 1-0 a Padova e viene promosso, per la prima volta nella sua storia, in Serie B.[9] Cuccureddu in Maremma ha ottenuto una delle migliori medie-punti di sempre tra gli allenatori biancorossi: 53 punti in venticinque match, pari a 2,12 punti a partita.

Nel giugno 2007 arriva la chiamata del Perugia, in C1, che con Cuccureddu punta alla promozione.[25] Dopo una buona partenza la squadra accusa un calo e, a seguito di quattro sconfitte interne consecutive, viene esonerato:[26] sarà richiamato dopo due sole partite,[27] coincise con altrettante sconfitte.

Il 23 marzo 2009 viene chiamato dal Pescara, in sostituzione dell'esonerato Giuseppe Galderisi.[28] Dopo aver centrato la salvezza diretta, viene confermato per altre due stagioni. Tuttavia nell'annata successiva, il 12 gennaio 2010, dopo una serie negativa di risultati e all'indomani della sconfitta in casa con la Cavese, viene sollevato dalla guida tecnica degli abruzzesi.[29]

Il 30 settembre 2013 viene annunciato il suo ingaggio come direttore tecnico dell'Alghero, nel torneo regionale di Eccellenza,[30] dimettendosi dopo un mese dall'incarico per divergenze sui programmi.[31] Poche settimane dopo, il 26 novembre, in seguito all'esonero di Stefano Cuoghi, riassume la carica di allenatore del Grosseto, in Prima Divisione,[32] da cui viene esonerato il 27 gennaio 2014 a seguito di altalenati risultati culminati nella sconfitta contro una sua ex squadra, il Perugia.[33]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro fonda nella natìa Alghero una società calcistica dilettantistica, la "Antonello Cuccureddu 1969". Per quest'attività, nel giugno 2017 viene indagato dalla procura di Sassari con l'accusa di turbativa d'asta,[34] finendo a processo nel gennaio 2020;[35] nel maggio dello stesso anno la vicenda vede Cuccureddu ottenere parere favorevole da parte del tribunale amministrativo regionale.[36]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1967-1968 Bandiera dell'Italia Torres C 34 0 - - - - - - - - - 34 0
1968-1969 Bandiera dell'Italia Brescia B 22 0 CI 1 0 - - - - - - 23 0
lug.-nov. 1969 A 0 0 CI 2 0 - - - CM 0 0 3 0
Totale Brescia 22 0 3 0 - - 0 0 25 0
nov. 1969-1970 Bandiera dell'Italia Juventus A 22 4 CI 2 0 CdF 2 0 CAI 4 0 30 4
1970-1971 A 22 1 CI 3 0 CdF 8 0 TP 0 0 33 1
1971-1972 A 10 0 CI 9 0 CU 4 1 - - - 23 1
1972-1973 A 22 1 CI 9 0 CC 9 1 - - - 40 2
1973-1974 A 26 12 CI 6 3 CC 2 1 CInt 1 0 35 16
1974-1975 A 27 2 CI 8 1 CU 9 1 - - - 44 4
1975-1976 A 28 0 CI 4 1 CC 3 0 - - - 35 1
1976-1977 A 29 1 CI 9 0 CU 12 3 - - - 50 4
1977-1978 A 30 2 CI 4 0 CC 7 0 - - - 41 2
1978-1979 A 27 2 CI 7 1 CC 2 0 - - - 36 3
1979-1980 A 26 0 CI 3 0 CdC 7 0 - - - 36 0
1980-1981 A 29 1 CI 2 0 CU 4 0 TC 0 0 35 1
Totale Juventus 298 26 66 6 69 7 5 0 438 39
1981-1982 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 11 0 CI 3 0 - - - - - - 14 0
1982-1983 A 23 0 CI 0 0 CU 0 0 - - - 23 0
1983-1984 A 3 0 CI 2 0 - - - - - - 5 0
Totale Fiorentina 37 0 5 0 0 0 - - 42 0
1984-1985 Bandiera dell'Italia Novara C2 22 0 CI-C 0 0 - - - - - - 22 0
Totale carriera 413 26 74 6 69 7 5 0 561 39

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
26-10-1975 Varsavia Polonia Bandiera della Polonia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1976 -
17-11-1976 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Qual. Mondiali 1978 - Ammonizione al 68’ 68’
22-12-1976 Lisbona Portogallo Bandiera del Portogallo 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
26-1-1977 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera del Belgio Belgio Amichevole -
16-11-1977 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1978 - Ingresso al 83’ 83’
3-12-1977 Roma Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Qual. Mondiali 1978 - Ammonizione al 13’ 13’
6-6-1978 Mar del Plata Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Mondiali 1978 - 1º turno - Ingresso al 78’ 78’
10-6-1978 Buenos Aires Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Mondiali 1978 - 1º turno - Ingresso al 6’ 6’
18-6-1978 Buenos Aires Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1978 - 2º turno - Ingresso al 46’ 46’
21-6-1978 Buenos Aires Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1978 - 2º turno -
24-6-1978 Buenos Aires Brasile Bandiera del Brasile 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1978 - Finale 3º-4º posto - 4º posto
23-9-1978 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Amichevole - Uscita al 82’ 82’
21-12-1978 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole - Ingresso al 67’ 67’
Totale Presenze 13 Reti 0
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia Under-21
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
19-11-1969 Deventer Paesi Bassi Under-21 Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Under-21 -
18-2-1970 Reggio Calabria Italia Under-21 Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Under-21 -
5-5-1971 Trieste Italia Under-21 Bandiera dell'Italia 5 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Under-21 -
Totale Presenze 3 Reti 0

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche aggiornate al 24 gennaio 2014. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1997-1998 Bandiera dell'Italia Acireale C1 34 10 15 9 CI-C 6 3 1 2 - - - - - - - - - - 40 13 16 11 32,50
1998-1999 Bandiera dell'Italia Ternana B 10 3 4 3 CI 2 0 1 1 - - - - - - - - - - 12 3 5 4 25,00 esonerato
1999-2000 Bandiera dell'Italia Crotone C1 34 19 12 3 CI-C 10 5 2 3 - - - - - S-C1 2 0 1 1 46 24 15 7 52,17 (prom.)
2000-2001 B 4 1 0 3 CI 3 0 0 3 - - - - - - - - - - 7 1 0 6 14,29 esonerato
Totale Crotone 38 20 12 6 13 5 2 6 - - - - 2 0 1 1 53 25 15 13 47,17
2004-2005 Bandiera dell'Italia Avellino C1 28 15 8 5 CI+CI-C 3+6 0+2 1+2 2+2 - - - - - - - - - - 37 17 11 9 45,95 esonerato
2005-2006 Bandiera dell'Italia Torres C1 34+2[37] 12 17 5+2 CI-C 8 4 3 1 - - - - - - - - - - 44 16 20 8 36,36
2006-2007 Bandiera dell'Italia Grosseto C1 25 15 8 2 CI+CI-C 0+2 0 1 1 - - - - - S-C1 2 1 1 0 29 16 10 3 55,17 subentrato, (prom.)
2007-2008 Bandiera dell'Italia Perugia C1 32+2[37] 15+1 8 9+1 CI-C 4 2 1 1 - - - - - - - - - - 38 18 9 11 47,37 esonerato, subentrato, 5º
2008-2009 Bandiera dell'Italia Pescara 1D 8 3 3 2 CI+CI-LP - - - - - - - - - - - - - - 8 3 3 2 37,50 subentrato, 12º
2009-2010 1D 19 7 9 3 CI-LP 5 4 1 0 - - - - - - - - - - 24 11 10 3 45,83 esonerato
Totale Pescara 27 10 12 5 5 4 1 0 - - - - - - - - 32 14 13 5 43,75
2013-2014 Bandiera dell'Italia Grosseto 1D 8 3 2 3 CI+CI-LP 0+1 1 0 0 - - - - - - - - - - 9 4 2 3 44,44 subentrato, esonerato
Totale Grosseto 33 18 10 5 3 1 1 1 - - - - 2 1 1 0 38 20 12 6 52,63
Totale carriera 240 104 86 50 50 21 13 16 - - - - 4 1 2 1 294 126 101 67 42,86

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1994
Juventus: 1993-1994
Juventus: 1994-1995

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Crotone: 1999-2000 (Girone B)
Grosseto: 2006-2007 (Girone A)
Grosseto: 2007

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cuccureddu vice Maifredi, in Stampa Sera, sez. lunedìsport, 1º ottobre 1990, p. 3.
  2. ^ Come direttore tecnico insieme all'allenatore Giuseppe Salaris.
  3. ^ Come da verifica del codice fiscale.
  4. ^ a b c Cuccureddu giocherà nella squadra per cui tifa, in La Stampa, 23 settembre 1969, p. 18.
  5. ^ a b c d e Moretti, 2014, Antonello Cuccureddu.
  6. ^ a b c d e Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Antonello CUCCUREDDU, su tuttojuve.com, 4 ottobre 2013.
  7. ^ a b c d Polverosi
  8. ^ Paolo Bertoldi, Un Cuccureddu da maglia azzurra, in La Stampa, 27 gennaio 1970, p. 14.
  9. ^ a b Cuccureddu, bandiera della Juve, porta il Grosseto nella storia: promozione in B dopo 95 anni, su affaritaliani.it, 14 maggio 2007. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
  10. ^ Luigi Di Marzio, Pescara, nuovo corso con tante novità tattiche, in il Centro, 26 marzo 2009.
  11. ^ Luigi Di Marzio, Pescara, rivoluzione tattica, in il Centro, 26 novembre 2009.
  12. ^ Cuccureddu, uno «sconosciuto» che costa più di 350 milioni, in La Stampa, 5 luglio 1969, p. 16.
  13. ^ Il centrocampista Cuccureddu in comproprietà alla Juventus, in La Stampa, 30 ottobre 1969, p. 21.
  14. ^ Paolo Bertoldi, La Juventus (Anastasi infortunato) non regge al ritmo dell'Hertha: 3-1, in La Stampa, 13 novembre 1969, p. 19.
  15. ^ Giovanni Arpino, Cuccureddu, gol provvidenziale, in Stampa Sera, 17 novembre 1969, p. 7.
  16. ^ Moretti, 2013, Cuccureddu profeta in patria.
  17. ^ Moretti, 2013, La vendetta con le basette lunghe.
  18. ^ Moretti, 2013, La fatal Roma.
  19. ^ Moretti, 2013, Il jolly di Alghero dirime lo scudetto.
  20. ^ Tavella, "Cuccu" al fotofinish.
  21. ^ Sirigu, un sardo al Mondiale dopo Zola e Cuccureddu, su notizie.tiscali.it, 13 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  22. ^ Franco Badolato, Tocca alle squadre del calcio Primavera, in TorinoSette, La Stampa, 16 settembre 1988, p. 19.
  23. ^ 25 giugno 1994, Primavera tricolore, su juventus.com, 24 giugno 2011. URL consultato il 9 dicembre 2014 (archiviato il 9 dicembre 2014).
  24. ^ Aurelio Benigno, La Juve trionfa in Coppa Italia, in La Stampa, 6 aprile 1995, p. 44.
  25. ^ Cuccureddu nuovo allenatore del Perugia, su ilsole24ore.com, 18 giugno 2007.
  26. ^ Perugia, esonerato Cuccureddu, su rivieraoggi.it, 22 gennaio 2008.
  27. ^ Perugia, il caos è sovrano. In sella torna Cuccureddu, in Il Tirreno, 13 febbraio 2008. URL consultato il 27 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  28. ^ Marco De Toma, Pescara, via Galderisi. Ecco Cuccureddu, su tuttomercatoweb.com, 23 marzo 2009.
  29. ^ Pescara, esonerato Cuccureddu, su tuttomercatoweb.com, 13 gennaio 2010.
  30. ^ 1945 Alghero: Cuccureddu e Salaris in panchina, su notizie.alguer.it, 30 settembre 2013.
  31. ^ Dolores Serra, Calcio, l'Alghero perde il duo Salaris-Cuccureddu, su algheronotizie.it, 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
  32. ^ Grosseto: Cuccureddu nuovo tecnico, su ansa.it, 26 novembre 2013.
  33. ^ Grosseto, Cuccureddu esonerato. La panchina affidata a Leonardo Acori, su lanazione.it, 27 gennaio 2014.
  34. ^ Alghero: arrestato il vicesindaco, nei guai anche Antonello Cuccureddu, su lanuovasardegna.gelocal.it, 10 giugno 2017.
  35. ^ Turbativa d'asta, a processo Cuccureddu, su ansa.it, 14 gennaio 2020.
  36. ^ Argentino Tellini, Campo "Maria Pia", Cuccureddu vince la battaglia al Tar, su unionesarda.it, 6 maggio 2020.
  37. ^ a b Play-off.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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