Piper cubeba

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Cubebe
Piper cubeba
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Magnoliidi
Ordine Piperales
Famiglia Piperaceae
Genere Piper
Specie P. cubeba
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Piperales
Famiglia Piperaceae
Genere Piper
Specie P. cubeba
Nomenclatura binomiale
Piper cubeba
L. f.

Il cubebe (Piper cubeba L. f.), conosciuto anche come pepe di Giava, è una pianta della famiglia delle Piperaceae[1], diffusa nel sud-est asiatico.

È coltivata per i suoi frutti, che vengono poi fatti essiccare per essere usati come spezie e dai quali si ricavano oli essenziali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel quarto secolo a.C., Teofrasto accenna ad una spezie, il komakon, usata insieme alla cannella come ingrediente in miscele aromatiche. Guillaume Budé e Claudius Salmasius hanno identificato tale komakon con il cubebe, vista la rassomiglianza che la parola ha con il nome giavanese del cubebe: kumukus; questo ci fornirebbe inoltre la prova, se non di un commercio diretto tra la Grecia e Giava, almeno di una diffusione dei prodotti giavanesi anche nel bacino del mediterraneo.[senza fonte] Nel medioevo arriva in Europa dall'India attraverso il commercio con gli arabi; divenne una delle spezie più usate e diffuse. Il nome cubebe viene dall'arabo kabāba (كبابة) che è, forse, una traslitterazione della parola francese antica quibibes[2]. Nel libro Le mille e una notte il cubebe è nominato come un rimedio per l'infertilità; questo ci dimostra il suo utilizzo nella medicina araba.

Nel XIII secolo Marco Polo descrive Giava come la maggior produttrice di Cubebe.
Nel XIV secolo, il cubebe è stato importato in Europa dal litorale del grano, con lo pseudonimo di pepe, dai commercianti di Rouen e di Lippe. John Parkinson, nel suo Theatrum Botanicum, afferma a che intorno al 1640 il re del Portogallo avrebbe proibito la vendita di cubebe per promuovere il pepe nero; in seguito a questo il suo uso in Europa sarebbe declinato fino quasi a scomparire. Sarebbe tornato alla ribalta nel diciannovesimo secolo come pianta medicinale. Continua ad essere usato come aromatizzante per i gin e le sigarette nell'ovest e come condimento per alimenti in Indonesia ed in Africa.
[senza fonte]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta rampicante che può raggiungere i 6 metri.
Ha foglie ovali e allungate, coriacee e di colore verde scuro.
I fiori sono sessili e riuniti in infiorescenze.
Il frutto è una drupa, simile alle drupe di pepe nero. Il pericarpo del frutto essiccato è grinzoso, il seme interno è bianco e oleoso (contiene numerosi oli essenziali). L'aspetto del frutto è molto simile a quello del pepe nero, col quale spesso è stato confuso, per questo viene anche chiamato pepe grigio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa in Myanmar, Malesia, Vietnam e nell'arcipelago della Sonda.[1]

Principi attivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Cubebina (C10H10O3), sostanza cristallina scoperta da Eugène Soubeiran nel 1839.
  • Canfora di cubebe o cubebene C15H24.
  • Acido cubebico.
  • Sesquiterpeni (cariofillene, copaene, α- e β-cubebene, δ-cadinene, germacrene).
  • Monoterpeni (sabinene 50%, α-thujene, carene).

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Culinario[modifica | modifica wikitesto]

Ha un odore gradevole e aromatico ed un gusto associabile al pimento ma con note più amare. Poiché era molto diffuso nel Medioevo, molte ricette risalgono a quel periodo. Viene usato in ricette di carne o salse. Può anche essere candito con zucchero o glassa di tamarindo. Nella cucina marocchina è spesso utilizzato in pasticceria; inoltre può comparire occasionalmente nella lista degli ingredienti per il ras el hanout. Nella cucina indonesiana può essere ingrediente del masala. In Polonia è usato per l’Ocet Kubebowy, un condimento tipico composto di aceto, cubebe, cumino e aglio.

Medicinale[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Sigarette al cubebe erano, fino a non molti anni fa, usate frequentemente per il trattamento di asma, faringiti croniche e riniti allergiche. L'olio di cubebe è stato incluso nella lista degli additivi delle sigarette pubblicata dal Settore Prevenzione e Controllo Tabacco del Dipartimento della Salute del Nord Carolina.

Cosmetico[modifica | modifica wikitesto]

Il cubebe spesso è utilizzato nella cosmesi per adulterare l'olio essenziale di patchouli. Diverse note case cosmetiche utilizzano il cubebe nei loro prodotti antirughe.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Piper cubeba, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Hess, Karen (1996), Martha Washington's Booke of Cookery and Booke of Sweetmeats, Columbia University Press, ISBN 0-231-04931-5.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Piperaceae Archiviato il 12 ottobre 2020 in Internet Archive. Botanic Pharm database: Sito dedicato alle più note specie botaniche di interesse farmaceutico con illustrazioni e descrizioni dettagliate e schematiche.