Cryptospiza shelleyi

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Astro montano di Shelley
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Estrildidae
Genere Cryptospiza
Specie C. shelleyi
Nomenclatura binomiale
Cryptospiza shelleyi
Sharpe, 1902

L'astro montano di Shelley (Cryptospiza shelleyi Sharpe, 1902) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].

Deve il suo nome scientifico (nonché quello nome comune) al geologo ed ornitologo britannico George Ernest Shelley.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie endemica della porzione orientale della Rift Valley a cavallo fra il Congo (parco nazionale di Kahuzi-Biega e zone montuose ad ovest del lago Kivu), l'Uganda (catena del Ruwenzori e monti Virunga), il Ruanda (foreste di Makwa e Mukura[non chiaro]) ed il Burundi[3].

L'habitat di questi uccelli è costituito dalle foreste montane (fra i 1500 ed i 3400 m di quota) con presenza di folto sottobosco: essi possono essere osservati anche nelle foreste secondarie con presenza di radure erbose e nelle foreste di bambù.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Con una lunghezza corporea di 14 cm, l'astro montano di Shelley rappresenta la specie di maggiori dimensioni nell'ambito del proprio genere di appartenenza.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto massiccio, muniti di un forte becco conico e di ali e coda piuttosto corte in rapporto alle dimensioni.
La colorazione di testa, petto, fianchi è ventre è giallo-verdastra, con tendenza a sfumare nell'arancio su basso ventre e sottocoda: coda e remiganti sono nere. Nel maschio è presente un'estesa area di colore rosso cremisi che comprende la parte superiore della testa, nuca, dorso, ali e codione, e che invece nella femmina si limita alla zona alare e al dorso. In ambedue i sessi il becco è di colore rosso con tendenza a scurirsi verso la punta, gli occhi sono bruno-rossicci, le zampe sono di colore carnicino-grigiastro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni ed assai schivi, che vivono da soli o in coppie: in alcuni casi possono associarsi a specie congeneri, come l'astro montano di Jackson. Passano la maggior parte del tempo al suolo o nei pressi di esso alla ricerca di cibo, pronti a nascondersi nel folto della vegetazione al minimo segnale di pericolo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

L'astro montano di Shelley si nutre principalmente di piccoli semi di graminacee, preferendo quelli ancora immaturi: integra inoltre la propria dieta con bacche, frutta, germogli ed invertebrati di piccole dimensioni.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Finora non sono ancora stati osservati nidi appartenenti a uccelli di questa specie: tuttavia, si pensa che la riproduzione ricalchi per modalità e tempi quella degli altri estrildidi.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

In virtù della sua naturale rarità e dell'areale di diffusione molto frammentato e minacciato dalla pressione antropica e dalla deforestazione, l'astro di Shelley viene classificato come vulnerabile dallo IUCN, in quanto si stima la popolazione mondiale di questi uccelli come compresa fra i 2500 ed i 10000 esemplari[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2012, Cryptospiza shelleyi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
  3. ^ Find Shelley, su rarefinch.wordpress.com, Rare Finch Conservation Group. URL consultato il 16 ottobre 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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