Crocifissione bianca

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Crocifissione bianca
AutoreMarc Chagall
Data1938
Tecnicaolio su tela
Dimensioni155×140 cm
UbicazioneArt Institute, Chicago

Crocifissione bianca è un dipinto realizzato nel 1938 dal pittore Marc Chagall, conservato nel The Art Institute di Chicago. Papa Francesco ha dichiarato come questo sia il suo quadro preferito.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Opera ambiziosa dell'artista, ispirata alla persecuzione degli ebrei nell'Europa centrale e orientale. Non viene raffigurata una scena reale, bensì vi è un'evocazione della sofferenza attraverso l'uso di simboli ed immagini. La Crocifissione Bianca è dunque un’opera ricca di simboli che esprime le sofferenze subite dal popolo ebraico a causa delle ripetute persecuzioni. Fu dipinta nel 1938, quando cominciava la persecuzione nazista, portatrice di odio verso gli Ebrei.

Il dipinto presenta al centro, in grande, la figura di Cristo crocifisso, preso come simbolo dell’ebraismo e, attorno a lui, scene di distruzione e persecuzione. Cristo in croce è rappresentato morto, con il capo piegato in avanti, coperto solamente da un «Tallit», lo scialle indossato dagli uomini durante la preghiera ebraica. Attorno alla testa, un’aureola bianca ricorda la santità dell’uomo. In cima alla croce compare la scritta in ebraico (con sopra le iniziali in latino) del motivo della condanna: INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum), cioè «Gesù Nazareno Re dei Giudei». Al posto della corona di spine, Gesù ha il capo coperto da una stoffa bianca. Appoggiata su un fianco della croce c’è una scala, uno strumento di uso comune per una crocifissione ma che qui è forse il simbolo del collegamento tra il cielo e la terra, tra l’uomo e Dio. Un fascio di luce bianca, che simboleggia la luce divina, inonda la croce come un riflettore da palcoscenico.

Sopra la croce di Gesù, Chagall dipinge tre uomini e una donna. Sono disperati per quello che sta succedendo. Due di loro sembra che piangano, portandosi le mani sul viso, mentre gli altri due hanno le braccia aperte pregando che la sofferenza finisca presto.

A sinistra della croce, Chagall dipinge tre case rovesciate e in fiamme, con al centro tre abitanti che sembrano impauriti. Sono i soldati delle «pogrom», termine russo per definire le razzie antisemite che, tra il 1881 e il 1921, hanno colpito anche gli ebrei russi. Negli anni Trenta in Unione Sovietica ci fu una dura persecuzione contro gli ebrei per mano dei comunisti di Stalin. Dopo la seconda guerra mondiale, ci furono infatti altri fenomeni di pogrom contro i sopravvissuti alla Shoah.

Guardando verso il basso, una barca piena di profughi ebrei sta cercando di ancorarsi per mettersi in salvo. Nell'angolo in basso a sinistra, degli uomini stanno per mettere in salvo una Torah, la Legge Ebraica. Nel bel mezzo delle persecuzioni, la Parola di Dio resta la cosa più importante da mettere in salvo e da custodire gelosamente.

Ai piedi della Croce, una Menorah, il candelabro a sette braccia (qui sono visibili solo sei candele perché forse una è nascosta dalla prospettiva) fa la veglia, con le sue candele accese, a Gesù sulla croce. Il numero delle braccia della Menorah ricorda i sette giorni della creazione, ed è dunque un’importante simbolo della religione ebraica. A destra del candelabro, una donna sta proteggendo il suo bambino mettendogli una mano a copertura del viso.

Nell'angolo in basso a destra un fuoco bianco, che si estende fino alla croce, sta bruciando dei volumi della Sacra Scrittura, mentre un uomo cerca di mettere in salvo gli ultimi oggetti portandoli dentro un sacco poggiato sulle sue spalle.

Salendo con lo sguardo, notiamo una sinagoga che sta bruciando e un uomo con le braccia aperte cerca di salvare il contenuto dell’armadio che contiene i rotoli della legge. Questo incendio ricorda le sinagoghe bruciate in Germania durante la seconda guerra mondiale. In cima alla sinagoga si vedono le due tavole dei dieci comandamenti e l’altro importante simbolo della religione ebraica: la stella di Davide.

Con questo dipinto, l’artista vuole denunciare le persecuzioni ingiuste subite dal suo popolo e lo fa, in maniera sorprendente, mettendo al centro la figura di Cristo crocifisso, preso come simbolo dell’innocente condannato in maniera ingiusta. Chagall dipinge un quadro che risulta lontano dalla cultura e dall'arte ebraica. Raccontando la storia in questo modo, l’artista cerca di non accentuare le differenze della sua cultura da quella cristiana ma, anzi, ne evidenzia i punti di incontro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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