Crespellano

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Crespellano
comune
Crespellano – Veduta
Crespellano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoAlfredo Parini (centrosinistra) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate44°30′41″N 11°07′53″E / 44.511389°N 11.131389°E44.511389; 11.131389 (Crespellano)
Altitudine64 m s.l.m.
Superficie37,48 km²
Abitanti10 117[1] (31-03-2012)
Densità269,93 ab./km²
FrazioniCalcara (Calchéra), Muffa (la Mòffa), Ponte Samoggia (Al Pòunt dla Samûż), Pragatto (Pragàti)
Comuni confinantiAnzola dell'Emilia, Bazzano, Castelfranco Emilia (MO), Monte San Pietro, Monteveglio, Zola Predosa
Altre informazioni
Cod. postale40056
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037023
Cod. catastaleD158
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitanticrespellanesi
Patronosan Savino
Giorno festivo7 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Crespellano
Crespellano
Crespellano – Mappa
Crespellano – Mappa
Posizione del comune di Crespellano nella provincia di Bologna
Sito istituzionale

Crespellano (Crasplàn in dialetto bolognese[3]) è un comune di 10.117 abitanti (fine 2008) della provincia di Bologna.

Storia

Il territorio di Crespellano è stato abitato fin da epoche preistoriche, come testimoniano i reperti terramaricoli e del Paleolitico rinvenuti a partire dal XVII secolo da Giovanni Gozzadini e altri. La zona fu in séguito interessata dalla presenza dei Galli Boi, per poi a finire nella sfera di influenza romana. Ai Romani si deve tra l'altro il nome con cui oggi è conosciuto il paese: essi denominarono la zona Fundum Crispinianum in quanto assegnata come premio a un generale di nome Crispino.

Sempre ai Romani si devono le due principali vie di comunicazione che delimitano i territori di Crespellano e delle sue frazioni Pragatto e Calcara: le vie consolari Emilia e Claudia (l'attuale Bazzanese). Ma la testimonianza principale di quell'epoca è la centuriazione, modello di gestione del territorio che ricalca il castrum, cioè l'accampamento militare, che a sua volta ha ispirato anche le città romane, tipicamente organizzate su reticoli di strade perpendicolari e parallele. Anche il territorio circostante mostra ancora i segni di questa organizzazione: la centuriazione prevedeva la divisione dei territori agricoli in quadrati di circa metri 700x700. Questa è ancora visibile, ad esempio nella frazione di Calcara: si individuano ancora le linee dei decumani (ad esempio la via Castellaccio, la via S.Lorenzo) e dei cardi (ad esempio la via Cassola, la via Cassoletta).

Non si hanno notizie relative al periodo delle invasioni barbariche: è però noto che nell'800 Crespellano viene donata dal feudatario di Carlo Magno, Orso Guerriero, all'abbazia di Nonantola. Questo consentì a Crespellano di entrare a far parte del grande progetto di bonifica portato avanti dall'Abbazia benedettina: l'intervento permise di trasformare vaste aree originariamente paludose in fruttiferi campi coltivati.

Grazie all'ascesa della produzione agricola, registrata a séguito dell'intervento di bonifica, il territorio di Crespellano divenne uno dei più ambiti della zona, tanto da divenire motivo di contesa tra le città emiliane più potenti dell'epoca. Divenne infine parte dell'immenso feudo di Matilde di Canossa, per poi passare alla sua morte sotto l'egida di Bologna e di seguirne le sorti. Territorio di frontiera tra Modena e Bologna, fu coinvolto fino ai primi anni del XVI secolo nei numerosi scontri che nel Medioevo contrapposero le due città, subendo un grave impoverimento.

Come gli altri territori bolognesi, fu soggetto allo Stato della Chiesa fino all'arrivo delle truppe di Napoleone Bonaparte, che, abbatté istituzioni vecchie di secoli e introdusse il concetto di comune come lo intendiamo oggi. Da qui in poi, Crespellano seguirà le vicende del territorio circostante, dal Risorgimento alla Resistenza.

Palazzo Garagnani

Stemma dell'Antica Famiglia Garagnani

A dominare il paese vi è la torre del Palazzo Garagnani. Posto nel cuore dell'abitato di Crespellano, da numerosi autori è ritenuto, in origine, villa di delizie della famiglia Bentivoglio. Dopo la loro cacciata da Bologna nel 1512, divenne proprietà della famiglia senatoria dei Grassi, nemici degli stessi Bentivoglio. Il palazzo Garagnani, che con la sua torre caratterizza verticalmente il profilo di paese, era tradizionalmente chiamato "castello" poiché, data la sua ubicazione, si riteneva fosse stato edificato sul luogo ove anticamente si trovava il castello di Crespellano, inglobandone in parte le originarie strutture. Questa tradizione è stata parzialmente messa in discussione da alcuni studiosi sulla base del confronto con un disegno del 1578 che mostra il palazzo nelle sue sembianze tardo-cinquecentesche, non molto diverse dalle attuali, con la torre già trasformata in colombaia attraverso la realizzazione di tre ordini sovrapposti di arcate a tutto sesto e sul lato sinistro il corpo a due piani a sviluppo orizzontale.

A fine Cinquecento il palazzo di Crespellano era proprietà della famiglia Grassi: vi sono documenti dai quali emerge che nel 1586 Sforza Alessandro Grassi, a quel tempo afflitto da guai con la giustizia, aveva ereditato da poco il palazzo dal padre Agamennone. La struttura, che nel corso dei secoli ha subito vari interventi di trasformazione, nonché pesanti danni a causa dei bombardamenti dell'ultima guerra, nel 1813 è stata acquistata dalla nobile famiglia Garagnani già proprietaria di numerose ville e castelli nella zona di Pragatto, Calcara, Martignone, Muffa e Chiesa Nuova. Proprio in quegli anni la famiglia si divise in due rami: quella dei Marchesi Garagnani con capostipite Raffaele (Raffaello) detti "neri" e seguaci del neo-nato Regno d'Italia, e i Conti Garagnani con capo Ferdinando, detti "biondi" e rimasti fedeli alla Chiesa e a Pio IX. Internamente il palazzo vede la presenza di una loggia passante al pianterreno che smista i percorsi verso ambienti laterali, nonché di un bello scalone settecentesco a doppia rampa con statue allegoriche sulla balaustra. Diversi ambienti hanno pareti affrescate con scene "alla boschereccia", vedute paesaggistiche e altri motivi, per lo più a carattere allegorico-mitologico, dipinti nel corso dell'Ottocento. La famiglia Garagnani è ancora in parte proprietaria del Palazzo, che, con l'acquisto di una sua porzione da parte dell'Amministrazione Comunale, è stato trasformato nel Centro Culturale Luigi Calanca sede, tra l'altro, della Biblioteca Comunale.

Amministrazione

Frazioni

Calcara

Per estensione e numero di abitanti è la frazione maggiore del comune di Crespellano, caratterizzata, da qualche anno a questa parte, da una rapidissima espansione demografica. Situato lungo il corso del torrente Samoggia più o meno a metà strada tra le vie Emilia e Bazzanese, nel territorio di Calcara sono presenti numerose ville storiche ed un parco naturalistico, chiamato Parco del Taglio a seguito del "taglio" di una grande ansa che un tempo formava il torrente che lo attraversa, avvenuto nel 1806, che ha modificato il corso del torrente.

Tra le ville, è necessario nominare "il Confortino" (Via del Confortino), villa antichissima (certamente di origini almeno duecentesche), contenente ancora tracce di decorazioni cinque- e seicentesche, con una bella torre colombaia ingentilita da arcatelle decorative.

A poca distanza dal Confortino si trova la chiesetta di San Francesco, in mattoni rossi. In stile romanico-gotico, è una delle più antiche della provincia dedicate al santo di Assisi. Inizialmente serviva da chiesetta del Confortino, prima il convento, poi la chiesa vennero abbandonati dai francescani, ad eccezione di un rettore che rimase in campagna a prendersi cura delle anime del contado. Con l'arrivo dei napoleonici, tutta la proprietà venne espropriata.

La chiesa è rimasta comunque officiata, anche se difficilmente aperta al pubblico. Negli ultimi anni è stato condotto un restauro che ha permesso di rinvenire lacerti di affreschi trecenteschi e di attribuire la pala d'altare, raffigurante la Madonna in Trono col Bambino e santi francescani, ad Innocenzo da Imola.

All'interno si conserva anche un affresco cinquecentesco raffigurante Sant'Antonio da Padova col Bambino Gesù e la riproduzione fotografica (l'originale è nella parrocchia di Anzola Emilia) di una crocifissione secentesca nello stile di Bartolomeo Cesi.

Muffa

Piccola località in espansione situata sulla via Bazzanese, più o meno a metà strada tra il paese di Crespellano e quello di Bazzano.

Il nome così particolare di questa frazione deriva dal fatto che proprio qui esisteva un'osteria la cui padrona era famosa per essere particolarmente pallida, "muffa" in dialetto bolognese. Per questo si è cominciato a indicare il luogo come "osteria della Muffa" e in séguito tutta la frazione è divenuta nota come Muffa.[senza fonte]

Ponte Samoggia

Piccola frazione posta sulla via Emilia al confine del territorio comunale con quello di Anzola dell'Emilia e che deve il suo nome al ponte che dall'epoca romana consente appunto alla via Emilia di scavalcare il torrente Samoggia.

Pragatto

Pragatto è la frazione del comune di Crespellano più vicina al paese. La crescita dei due centri urbani li ha resi pressoché indistinguibili, tanto che appaiono come un unico agglomerato. È uso comune suddividere la località Pragatto basso, il nucleo abitativo vero e proprio situato in pianura, e Pragatto alto, la zona collinare sovrastante con riferimento particolare agli immediati dintorni dell'antica chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente.

Cultura

Personalità legate a Crespellano

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, ISBN 978-88-8342-594-3.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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Collegamenti esterni

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