Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico

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Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Stemma del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
StatoBandiera dell'Italia Italia
Serviziosoccorso alpino e speleologico
TipoOdV Organizzazione di volontariato
RuoloSoccorso sanitario Soccorso tecnico Protezione Civile

Pubblica utilità

Parte diClub Alpino Italiano
Sede/QGvia E. Petrella, 19
20124 - Milano
Decorazioni 
Sito webwww.cnsas.it/
Presidente
PresidenteMaurizio Dellantonio
Vice presidente vicarioAlessandro Molinu
Vice presidenteMauro Guiducci
Un mezzo del CNSAS alla parata militare del 2 giugno 2010

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un servizio di pubblica utilità. È sezione nazionale del Club Alpino Italiano, operando in piena autonomia, e individuata dall'art.11 della legge n. 225/1992 come struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile.[1]

Le finalità del CNSAS, definite con chiarezza dalla legge[2][3][4], sono:

  • il soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale, ferme restando le competenze e le attività svolte da altre amministrazioni o organizzazioni operanti per lo stesso fine.
  • contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone.
  • concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Al CNSAS è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso in ambito alpino o in ambiente impervio. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano individuano nelle strutture operative regionali e provinciali del CNSAS i soggetti di riferimento esclusivo per l'attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo.

Al 2021 conta un organico sul territorio italiano di oltre 7500 tecnici, distribuiti su tutto il territorio nazionale.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Soccorso alpino trae origine dallo spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato soltanto in tempi moderni con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo o ricreativo. L’attuale struttura del CNSAS nasce ufficialmente il 12 dicembre 1954, quando il Club alpino italiano (CAI), la più antica associazione di alpinisti d'Italia, istituisce il Corpo di soccorso alpino (CSA). Tra i promotori dell'iniziativa ci furono il trentino Scipio Stenico e l'allora presidente generale del CAI, Bartolomeo Figari.

La prima stazione del Soccorso Alpino veniva creata nel settembre del 1952 a Pinzolo (TN), all'interno della SAT. Diventava così ufficialmente operativo il piano di organizzazione territoriale di soccorso in montagna concepito dal dottor Scipio Stenico.

Nel 1968 il Soccorso speleologico" entra a far parte del CSA; nel 1990 l'istituzione assume l'attuale denominazione, e nel 2001 la legge 74/2001 riconosce al CNSAS la funzione di "servizio di pubblica utilità".

Finalità ed attività[modifica | modifica wikitesto]

Le finalità del CNSAS sono definite dalla legge 74/2001 e riportate anche all'articolo 2 dello statuto[6]:

  • soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell'ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale;
  • contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell'esercizio delle attività connesse in queste zone;
  • concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell'ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Il CNSAS opera inoltre in collaborazione col Servizio sanitario nazionale[7] e con le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF).[8] Ad esso è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso alpino,[9][10][11][12][13][14] e le sue strutture sono indicate alle regioni come «soggetti di riferimento esclusivo per l'attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo.»[7]


Maxi emergenze ed eventi a carattere straordinario[modifica | modifica wikitesto]

Il CNSAS, in quanto struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile, viene attivato durante le maxi emergenze e gli eventi a carattere straordinario. Il CNSAS è prevalentemente impiegato nelle prime fasi delle emergenze per la ricerca di dispersi. Tra gli ultimi interventi svolti:

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il CNSAS è struttura operativa[15] e sezione nazionale[16] del Club Alpino Italiano che ha il mandato di garantire la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nelle attività escursionistiche, alpinistiche e speleologiche e di effettuare il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e il recupero dei caduti[17].

Il servizio del CNSAS è diviso su base regionale e provinciale, attraverso delle strutture chiamate servizi regionali, delegazioni e stazioni alpine, delegazioni e stazioni speleologiche. Al 2010 erano presenti:[5]

  • 19 servizi regionali e 2 servizi provinciali (per le Province autonome di Trento e Bolzano)
  • 31 delegazioni alpine
  • 242 stazioni alpine
  • 15 delegazioni speleologiche
  • 27 stazioni speleologiche

Il lavoro del CNSAS è svolto da tecnici altamente preparati e organizzati su base regionale. Tramite il superamento di severi esami ed una formazione continua si può acquisire la qualifica di:

  • Operatore di soccorso base (OSB)
  • Operatore di soccorso alpino (OSA)
  • Tecnico di soccorso alpino (TeSA)
  • Tecnico di elisoccorso (TE)
  • Operatore di soccorso speleologico (OSS)
  • Tecnico di soccorso speleologico (TSS)
  • Tecnico di soccorso in forra (OSF)
  • Medico specializzato in emergenza ad alto rischio in ambiente alpino
  • Medico specializzato in emergenza ad alto rischio in ambiente ipogeo
  • Tecnico di centrale operativa (nelle delegazioni dove questo sia previsto)
  • Tecnico di ricerca (TeR)
  • Coordinatore delle operazioni di ricerca (COR)
  • Pilota SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto)
  • Direttore delle operazioni di soccorso (DOS)
  • Tecnico di soccorso in pista
  • Tecnico disostruttore
  • Tecnico speleosubacqueo.

Il CNSAS dispone inoltre di Unità cinofile di ricerca in valanga (UCV), unità cinofile di ricerca in superficie (UCRS) ed Unità cinofile Molecolari (UCRM) a cui si aggiungono le Unità cinofile specializzate in catastrofi (UCRC).

Richiesta di intervento[modifica | modifica wikitesto]

La richiesta di intervento viene effettuata tramite il numero d'emergenza 118 (o tramite il numero unico di emergenza 112, ove attivo), specificando che ci si trova in montagna o in grotta e fornendo la propria posizione e altre informazioni necessarie per valutare il tipo di intervento necessario. È inoltre necessario fornire tutte le informazioni utili per un eventuale elisoccorso, quali meteo, visibilità e presenza di ostacoli[18].

In caso di interruzione delle comunicazioni con l'operatore, è richiesto che il telefono utilizzato per la chiamata di soccorso non sia abbandonato e che la linea sia lasciata libera, così da consentire a chi ha effettuato la chiamata di essere ricontattato dagli operatori o dagli stessi soccorritori.[19]

Da qualche anno è attiva un'app per smartphone denominata GeoResQ, sviluppata dallo stesso CNSAS, che permette di inoltrare alla Centrale Operativa un SOS geolocalizzato con l'annessa traccia (o porzione di essa) registrata durante l'escursione; per il funzionamento ha bisogno di rete dati/internet[20].

Statistiche sugli interventi[modifica | modifica wikitesto]

Al 2023 il CNSAS risulta aver effettuato oltre 220000 interventi e soccorso oltre 230000 persone[21]

Anno Interventi Persone soccorse Soccorritori impiegati Morti Feriti Illesi Dispersi
1955 106 153 925 57 47 48 1
1960 128 206 862 65 37 104 0
1965 202 309 1381 63 135 110 1
1970 362 597 2590 106 212 271 8
1975 631 1072 4934 158 316 577 21
1980 899 1161 6946 253 474 393 41
1985 1176 1504 9100 206 688 517 93
1990 1873 2347 11659 249 1182 866 50
1995 1867 3316 14699 280 1814 1171 51
2000 4342 5025 19019 305 3061 1601 58
2005 5563 6020 25437 429 3892 1656 43
2009 5013 5502 25241 360 3759 1273 110
2015 7005 nd 31383 429 3927 2320 49
2017 9059 8867 35156 485 5081 3231 70
2018 9554 10073 40270 458 nd nd nd
2019 10234 10073 41666 446 6190 3376 61
2020 10279 9824 43247 465 5634 3635 90
2021 10730 10615 64098 455 6309 3740 111
2022 (esclusa la Valle d'Aosta) 10367 10125 41857 504 5823 3714 84
2023 12349 12365 44994 491 7622 4151 101

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel solco di una secolare esperienza di soccorso in montagna, il personale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha operato con eccezionale spirito di abnegazione e straordinaria generosità in aiuto sia di tutti coloro che si sono trovati in difficoltà, sia nel difficile compito di recupero delle vittime. La maggior parte degli interventi compiuti negli ultimi decenni, condotti con encomiabile perizia ed elevata professionalità e spesso in situazioni ambientali estreme, hanno suscitato l'incondizionata stima e la profonda riconoscenza della Nazione tutta»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 2010 [22]
Attestato e medaglia di bronzo dorata di pubblica benemerenza di I classe del Dipartimento della protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010 [23]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Strutture operative | Dipartimento Protezione Civile, su protezionecivile.gov.it. URL consultato il 14 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2016).
  2. ^ Legge 26 gennaio 1963, n° 91 – G.U. 26/02/98 n° 55 Riordinamento del Club alpino italiano, su gazzettaufficiale.it.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 14 settembre 2016.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 14 settembre 2016.
  5. ^ a b Incidenti soccorso alpino e speleologico (PDF), su cnsas.it, p. 7. URL consultato il 12 ottobre 2012.
  6. ^ Statuto del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico, p. 1.
  7. ^ a b L. 74/2001, art. 2.
  8. ^ Sicurezza in montagna: siglato l'accordo Cnsas e Corpo forestale, su montagna.tv, 29 gennaio 2012. URL consultato il 30 gennaio 2012.
  9. ^ L. 74/2001, art. 1.
  10. ^ Direttiva del presidente del Consiglio dei ministri 9 novembre 2012 Indirizzi operativi volti ad assicurare l'unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all'attività di protezione civile.
  11. ^ Sentenza del Consiglio di Stato 01736/2014 Archiviato il 4 maggio 2014 in Internet Archive.
  12. ^ Sentenza del Consiglio di Stato 01737/2014 Archiviato il 4 maggio 2014 in Internet Archive.
  13. ^ Sentenza su ricerca persone disperse, faziosa interpretazione del sindacato dei vigili del fuoco, in Il Piacenza, 2 maggio 2014. URL consultato il 3 maggio 2014.
  14. ^ Ricerca di persone disperse: la risposta del presidente del CNSAS Baldracco alle affermazioni del CONAPO sulle sentenze del Consiglio di Stato, in Giornale della Protezione Civile, 2 maggio 2014. URL consultato il 3 maggio 2014.
  15. ^ Regolamento generale del Club alpino italiano Archiviato il 2 novembre 2012 in Internet Archive., Titolo IV, Capo III, Art. 33 (IV.III.3), par. 2
  16. ^ Modifiche allo Statuto approvate dall'Assemblea dei delegati il 19 dicembre 2010
  17. ^ L. 91/1963, art. 2, comma g.
  18. ^ Come chiamare soccorso, cnsas.it
  19. ^ La richiesta di soccorso, su cnsas.it.
  20. ^ App GeoResQ: come funziona, su wp.georesq.it.
  21. ^ CNSAS - Archivio storico, su cnsas.it, 2009. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  22. ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/309354
  23. ^ https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Leggi
Direttive
Interpellanze parlamentari
Statuti e regolamenti

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Delegazioni regionali