Convenzione di Chicago

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Convenzione sull'aviazione civile internazionale
Particolare del frontespizio originale
Tipotrattato aperto multilaterale
ContestoPrimo dopoguerra
Firma7 dicembre 1944
LuogoChicago
Efficacia4 aprile del 1947
DepositarioGoverno degli Stati Uniti d'America
Lingueinglese
UNTC102
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La Convenzione sull'aviazione civile internazionale, nota anche come Convenzione di Chicago, è un trattato internazionale siglato nel 1944 nell'omonima città statunitense, inizialmente da rappresentanti di cinquantadue Stati, con il quale sono stati fissati i principi alla base dell'aviazione civile e del trasporto aereo mondiale.

Obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

Nel preambolo della Convenzione, archiviata tra i documenti dell'ICAO come Doc 7300, viene chiarito lo scopo dell'accordo, ossia promuovere i rapporti di pace delle nazioni attraverso lo sviluppo dei trasporti aerei definendo alcuni principi comuni che avrebbero potuto scongiurare attriti e incomprensioni tra gli Stati. La Convenzione si prefiggeva quindi l'obiettivo di fissare le norme generali rivolte all'aviazione civile per sviluppare in modo sicuro, ordinato e paritario il trasporto aereo internazionale.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La firma della Convenzione di Chicago

Il documento fu firmato il 7 dicembre 1944 a Chicago, negli Stati Uniti, da rappresentanti di 52 Stati. Il documento ricevette la 26ª ratifica necessaria per la sua formale applicazione il 5 marzo 1947 ed è entrata ufficialmente in vigore il 4 aprile del 1947, la stessa data della creazione dell'ICAO che nel mese di ottobre divenne un'agenzia specializzata del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).[2]

La Convenzione nel corso degli anni è stata oggetto di aggiornamenti che ne hanno modificato il contenuto otto volte: nel 1959, 1963, 1969, 1975, 1980, 1997, 2000 e infine nel 2006 con la pubblicazione della nona edizione.[2]

Contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Principi generali[modifica | modifica wikitesto]

La Convenzione afferma il principio della sovranità nazionale assoluta ed esclusiva di ciascuno Stato contraente sullo spazio aereo sovrastante il proprio territorio. Le norme fissate si applicano automaticamente a tutta l'aviazione civile ad esclusione degli aeromobili di Stato. Il sorvolo dello spazio aereo di una nazione estera o l'atterraggio sul suo territorio da parte di aeromobili militari o di Stato è possibile solo previa autorizzazione da parte dello Stato sorvolato.[1] Nello svolgimento di attività aeree militari, ciascuno Stato deve tenere in debita considerazione la sicurezza del traffico aereo impegnandosi, nel contempo, a non utilizzare l'aviazione civile per scopi contrari ai principi etici alla base della Convenzione.[1]

Le libertà dell'aria[modifica | modifica wikitesto]

Obiettivo della Convenzione è di affermare la libertà del traffico aereo. Non potendo giungere immediatamente ad un accordo globale tra i paesi firmatari al riguardo, risultando impossibile definire criteri comuni a tutti i paesi, vennero stabiliti dei punti di contrattazione, detti "libertà dell'aria", sui quali successivamente si raggiunsero specifici accordi bilaterali o multilaterali, fra due o più paesi firmatari.[3]

Le principali, libertà dell'aria riportate nel testo della Convenzione sono:[1]

  1. il diritto di sorvolo del territorio dello Stato contraente;
  2. il diritto di effettuare scali per scopi non commerciali sul territorio dello Stato contraente (rifornimento di carburante, manutenzione, scali tecnici);
  3. il diritto di sbarcare passeggeri, posta e merci provenienti dallo Stato di cui l'aeromobile ha la nazionalità;
  4. il diritto di imbarcare passeggeri, posta e merci diretti verso lo Stato di cui l'aeromobile ha la nazionalità;
  5. il diritto di imbarcare e sbarcare passeggeri, posta e merci provenienti dal territorio di ogni Stato contraente o ad esso destinati.
  6. il diritto di traffico della quinta libertà, tra due paesi stranieri attraverso il paese di origine della compagnia aerea.
  7. il diritto di traffico tra due paesi stranieri da parte di una compagnia aerea di un paese terzo, il cui trasporto non è collegato ai diritti di traffico di terza e quarta libertà.
  8. il diritto di trasporto di passeggeri e merci tra due punti in un paese straniero su una rotta con origine e / o destinazione nel paese di origine della compagnia aerea.
  9. il diritto di trasporto di passeggeri e merci tra due punti in un paese straniero su una rotta, non correlato al paese di origine della compagnia aerea.

Istituzione dell'ICAO[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Organizzazione internazionale dell'aviazione civile.
Il logo dell'ICAO

La convenzione ha istituito l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (in lingua inglese "International Civil Aviation Organization", meglio nota con la sigla ICAO), agenzia specializzata delle Nazioni Unite[4] incaricata di coordinare e regolamentare il trasporto aereo internazionale. L'ICAO emana regole e linee guida necessarie a standardizzare il trasporto aereo mondiale a vantaggio della sicurezza della navigazione aerea. Le prime norme sono state emanate attraverso una serie di documenti, acclusi alla Convenzione di Chicago e noti con il nome di Annessi ICAO.[2]

Paesi firmatari[modifica | modifica wikitesto]

La Convenzione di Chicago, all'ottobre 2023, conta 193 stati membri:[5]

  1. Afghanistan
  2. Albania
  3. Algeria
  4. Andorra
  5. Angola
  6. Antigua e Barbuda
  7. Arabia Saudita
  8. Argentina
  9. Armenia
  10. Australia
  11. Austria
  12. Azerbaigian
  13. Bahamas
  14. Bahrein
  15. Bangladesh
  16. Barbados
  17. Belgio
  18. Belize
  19. Benin
  20. Bhutan
  21. Bielorussia
  22. Bolivia
  23. Bosnia ed Erzegovina
  24. Botswana
  25. Brasile
  26. Brunei
  27. Bulgaria
  28. Burkina Faso
  29. Burundi
  30. Cambogia
  31. Camerun
  32. Canada
  33. Capo Verde
  34. Ciad
  35. Cile
  36. Cina
  37. Cipro
  38. Colombia
  39. Comore
  40. Costa Rica
  41. Costa d'Avorio
  42. Croazia
  43. Cuba
  44. Danimarca
  45. Dominica
  46. Egitto
  47. El Salvador
  48. Emirati Arabi
  49. Ecuador
  50. Eritrea
  51. Estonia
  52. eSwatini
  53. Etiopia
  54. Federazione Russa
  55. Figi
  56. Filippine
  57. Finlandia
  58. Francia
  59. Gabon
  60. Gambia
  61. Georgia
  62. Germania
  63. Ghana
  64. Giamaica
  65. Giappone
  66. Gibuti
  67. Giordania
  68. Grecia
  69. Grenada
  70. Guatemala
  71. Guinea Equatoriale
  72. Guinea-Bissau
  73. Guinea
  74. Guyana
  75. Haiti
  76. Honduras
  77. India
  78. Indonesia
  79. Iraq
  80. Irlanda
  81. Islanda
  82. Isole Cook
  83. Isole Marshall
  84. Isole Salomone
  85. Israele
  86. Italia
  87. Kazakistan
  88. Kenya
  89. Kirghizistan
  90. Kiribati
  91. Kuwait
  92. Lesotho
  93. Lettonia
  94. Libano
  95. Liberia
  96. Libia
  97. Lituania
  98. Lussemburgo
  99. Macedonia del Nord
  100. Madagascar
  101. Malawi
  102. Maldive
  103. Malaysia
  104. Mali
  105. Malta
  106. Marocco
  107. Mauritania
  108. Mauritius
  109. Messico
  110. Moldavia
  111. Mongolia
  112. Montenegro
  113. Mozambico
  114. Myanmar
  115. Namibia
  116. Nauru
  117. Nepal
  118. Nicaragua
  119. Niger
  120. Nigeria
  121. Norvegia
  122. Nuova Zelanda
  123. Oman
  124. Paesi Bassi
  125. Pakistan
  126. Palau
  127. Panama
  128. Papua Nuova Guinea
  129. Paraguay
  130. Perù
  131. Polonia
  132. Portogallo
  133. Principato di Monaco
  134. Qatar
  135. Regno Unito
  136. Repubblica Bolivariana del Venezuela
  137. Repubblica Ceca
  138. Repubblica Centrafricana
  139. Repubblica Democratica Popolare di Corea
  140. Repubblica Democratica del Congo
  141. Repubblica Dominicana
  142. Repubblica Islamica dell'Iran
  143. Repubblica Popolare Democratica del Laos
  144. Repubblica del Congo
  145. Repubblica di Corea
  146. Romania
  147. Ruanda
  148. Saint Kitts e Nevis
  149. Saint Vincent e Grenadine
  150. Samoa
  151. San Marino
  152. Saint Lucia
  153. Senegal
  154. Serbia
  155. Seychelles
  156. Sierra Leone
  157. Singapore
  158. Repubblica Araba di Siria
  159. Slovacchia
  160. Slovenia
  161. Somalia
  162. Spagna
  163. Sri Lanka
  164. Stati Federati di Micronesia
  165. Stati Uniti d'America
  166. Sudafrica
  167. Sudan del Sud
  168. Sudan
  169. Suriname
  170. Svezia
  171. Svizzera
  172. São Tomé e Príncipe
  173. Tagikistan
  174. Tanzania
  175. Thailandia
  176. Timor Est
  177. Togo
  178. Tonga
  179. Trinidad e Tobago
  180. Tunisia
  181. Turchia
  182. Turkmenistan
  183. Tuvalu
  184. Uganda
  185. Ucraina
  186. Ungheria
  187. Uruguay
  188. Uzbekistan
  189. Vanuatu
  190. Vietnam
  191. Yemen
  192. Zambia
  193. Zimbabwe

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Testo originale della Convenzione di Chicago
  2. ^ a b c (EN) Convention on International Civil Aviation - Doc 7300, su Sito ufficiale dell'ICAO. URL consultato il 15 settembre 2015.
  3. ^ Mauro Casanova, Monica Brignardello, Diritto dei trasporti, vol. 1, Giuffrè Editore, ISBN 9788814155604.
  4. ^ (EN) The UN in Brief, su Sito ufficiale dell'ONU. URL consultato il 18 settembre 2015.
  5. ^ (EN) Member States, su Sito ufficiale dell'ICAO. URL consultato il 23 ottobre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE4334048-9